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Messaggi di Febbraio 2016
Post n°3636 pubblicato il 29 Febbraio 2016 da rbx1dgl
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Post n°3635 pubblicato il 29 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
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Post n°3634 pubblicato il 29 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
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Post n°3633 pubblicato il 28 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
In Oriente emergono mode che non trovano altra spiegazione se non nelle peculiarità culturali che contraddistinguono quelle latitudini. Uno degli ultimi fenomeni più strani è il guardare e pagare persone che trasmettono lo streaming delle loro mangiate. Una delle tendenze più strane del web è quella del porn food, ovvero la mania di scattare foto di quello che si sta per mangiare, quasi sempre al ristorante quando si esce con gli amici. Alcune persone, addirittura, non imbracciano forchette e coltelli se prima non hanno immortalato e condiviso socialmente ogni portata arrivata sul loro tavolo. Eppure c’è una mania ancor più assurda: viene dalla Corea del Sud e risponde al nome di Mukbang.Il Mukbang è una consuetudine che trae il suo nome da due parole coreane, muk-ja (mangiare) e bang-song (broadcastig), ed è nata qualche anno fa quando alcune ragazze iniziarono a trasmettere live streaming mentre chattavano e mangiavano. Da allora la cosa è diventata una tradizione e, da quelle parti, sono molte le persone divenute popolarissime proprio trasmettendo online e facendosi persino pagare per esser viste mangiare.La maggior parte di queste persone trasmette su AfreecaTV, una piattaforma che offre ai broadcaster tutto l’occorrente per andare online, trasmettere, chattare con i propri follower e farsi remunerare a suon di “Star Gift” (10 Star Gift corrispondono ad 1 dollaro e vi sono anche pacchetti da 5, 100, 500 Star Gift).Più si mangia, più si mangia con voluttà e in maniera smodata, più arrivano regali “stellari” (poi convertibili in moneta reale). Addirittura vi sono dei “livelli”, come nei giochi. Pagando un tot di Star Gift, si ottiene che il broadcaster aggiunga particolari portate al suo pasto, o che consumi quest’ultime in modo più rumoroso.Secondo alcune fonti locali, sembra che i broadcaster più bravi nel Mukbang riescano a guadagnare qualcosa come 10 mila dollari al mese. Quasi più delle discinte fanciulle che offrono le loro performance su Cam4 e affini.Da qui, poi, è nato un fenomeno correlato altrettanto bizzarro, quello delle ragazze che prendono in giro chi fa Mukbang. Ovviamente con parodie che prevedono di mangiare, in modo altrettanto ingordo. Ad esempio, nella Corea del Sud va segnalata Showry (1 milione e 500 mila fan su Facebook) che, su YouTube, fa quasi gli stessi spettatori di PSY, semplicemente con video tra il demenziale, il mangereccio ed il sexy.Le ragioni di questi fenomeni internettiani legati al cibo sono varie e non molto chiare. In genere, secondo le testimonianze di diverse star del Mukbang, sembra che molte persone guardino spettacoli in cui la gente mangia tanto cibo perché ne trarrebbe piacere e consolazione, specie quando si trova a dover fare la dieta. Per altri, invece, vi sarebbe una componente sociale più che psicologica a garantire il successo del Mukbang: in particolare, da quelle parti, il mangiare risponderebbe a ragioni sociali più che fisiologiche. Mangiare, cioè, sarebbe una prassi sociale: non potendo, tutti, mangiare in compagnia e fruire del pasto come “atto sociale”, talune persone – sentendosi sole – si connetterebbe su internet per guardare, appunto, gli streaming di Mukbang.Stranezze asiatiche certo, almeno fino a che non attecchiranno anche dalle nostre parti. Voi paghereste mai per guardare qualcuno, via internet, che vi mangia davanti alla stregua di un rumoroso maialino? .fidelityhouse.eu di Fabrizio Ferrara per vedere le foto clicca Mukbang per vedere il video più visto clicca broadcater
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Post n°3632 pubblicato il 28 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
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Post n°3631 pubblicato il 27 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
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Post n°3630 pubblicato il 27 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
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Post n°3629 pubblicato il 27 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
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Post n°3628 pubblicato il 27 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
I Pokemon compiono 20 anni ed è ancora mania. Il 27 febbraio 1996 fu pubblicato in Giappone il primo videogioco e da quel momento i piccoli mostri combattenti sono diventati un fenomeno di proporzioni globali che sembra inarrestabile. Pikachu e compagni continuano a divertire bambini e non solo con videogiochi, ma anche cartoni animati, film, manga, giochi di carte, gadget e giocattoli.Tutti i fan possono partecipare ai festeggiamenti del compleanno attraverso l'hashtag #Pokemon20 per condividere la propria esperienza in rete. Il nome e' la contrazione di due parole inglesi, visto lo spazio ridotto dello schermo dei videogiochi, "pocket" e "monster" (mostri tascabili). Si preferi', per ragioni commerciali e per evitare confusioni, eliminare la "c". "I Pokemon sono piccoli mostri tascabili che combattono tra di loro e poi rinascono e vent'anni fa - spiega all'Agi la sociologa Marina D'Amato - sono diventati un fenomeno mondiale attraverso cartoni animati, giochi e figurine: oggetti che hanno contribuito a diffondere il Pokemon-pensiero. Sui piccoli mostri nacquero molte discussioni e proprio nel momento del boom partecipai - continua D'Amato - a un convegno in Egitto dove si parlava anche dell'atteggiamento del mondo arabo verso i Pokemon. Il timore era che i bambini potessero considerare i piccoli mostri piu' forti di Dio, dal momento che erano ritratti come essere immortali". Il creatore dei Pokemon, Satoshi Tajiri, 20 anni fa si ispirò all'hobby, diffuso tra i bambini giapponesi, di collezionare insetti. Aiutato dai suoi ricordi d'infanzia, Tajiri nel corso degli anni creo' moltissime specie di piccoli "mostriciattoli", fu cosi' necessaria una divisione per generazioni. Al momento ne esistono sei che si distinguono per colori e caratteristiche. Record anche per quanto riguarda la serie dei cartoni animati: 17 stagioni, ognuna composta da un numero variabile di episodi: da 34 a 83. La prima puntata della serie animata ando' in onda in Giappone il 1 aprile 1997 ed ebbe talmente tanto successo che l'anno successivo usci' sul grande schermo "Pokemon-il film". Dal 1998 sono stati prodotti complessivamente 16 film, distribuiti anche in Italia.L'immagine dei Pokemon è stata sfruttata nel corso degli anni per realizzare diversi progetti: in Giappone ci sono sette Pokemon center, enormi negozi specializzati in oggetti sui piccoli mostri. Nel 2010 sono state vendute quasi 1 milione e 5mila copie del calendario dei Pokemon prodotto dalla McDonald e l'iniziativa e' entrata nel guinness dei primati.La Pokemania ha invaso anche il web. Fin dagli anni novanta i fan della serie hanno creato molti siti dedicati ai mostri giapponesi con lo scopo di trovare soluzioni e strategie per i videogiochi della serie. Con l'arrivo degli smartphone e i tablet sono state sviluppate anche app e giochi ad hoc. agi.it
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Post n°3626 pubblicato il 26 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
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Post n°3625 pubblicato il 26 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
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Post n°3624 pubblicato il 25 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
Allarme ai supermercati Coop: scodelle di plastica con disegni Disney Cars nocive per la salute“La BBS SpA ha deciso cautelativamente di ritirare dal mercato il prodotto Scodella Cars 14 cm ref. 122291 lotto 43529. Nonostante i controlli e le analisi allora effettuati ne permettessero la vendita, è ora emerso che la succitata scodella presenta una migrazione di melamina che non ne permette l’uso.S’invitano pertanto i Clienti che hanno acquistato tali scodelle del lotto 43529 a restituirli al punto vendita. Sarà riconosciuto loro l’importo speso o la sostituzione con un prodotto analogo”.Con questo annuncio, visibile sul sito ufficiale dei supermercati COOP, si mettono i guardia tutti quei genitori che hanno comprato il piatto raffigurante il cartone animato Cars in quanto dannoso per la salute dei loro bambini.L’allarme è stato lanciato dalla BBS SpA, un’azienda della provincia di Modena, che ha deciso cautelativamente di ritirare dal mercato il prodotto Scodella Cars 14 cm ref. 122291 lotto 43529 in quanto potenzialmente dannoso per i reni, soprattutto quando si parla di bambini. L’Istituto Superiore di Sanità -così come in passato aveva fatto anche l’autorità europea per la sicurezza alimentare EFSA, oltre che così come l’americano Istituto federale per la valutazione dei rischi BrF – avverte infatti che livelli elevati di melamina (o melammina) “possono nuocere in primo luogo ai reni”. Per evitare ogni rischio gli enti di Sanità sconsigliano quindi l’utilizzo di “utensili e stoviglie in resina melamminica per frittura, cottura e riscaldamento nel forno a microonde, mentre se utilizzati a temperature < 70°C nessun pericolo”. ilcorrieredellacitta.com |
Post n°3623 pubblicato il 25 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
La Pantera Rosa (Pink Panther) è un personaggio epico e che, ogni tanto, torna alla ribalta, per la gioia dei lettori più nostalgici.La casa editrice American Mythology Press ha annunciato una nuova serie a fumetti di Pink Panther, il cui primo numero sarà firmato da S.A. Check, Adrian Ropp e Bill Galvan.Generazioni di bambini hanno adorato la Pantera Rosa, grazie soprattutto alle serie animate. L'obiettivo principale della American Mythology Press è quello di creare una nuova generazione di fans, coinvolgendo nel progetto grandi artisti che andranno a realizzare nuove storie, che verranno affiancate ad alcune strisce classiche. Gli albi saranno composti da 28 pagine di fumetto, in cui assisteremo alle avventure spericolate e divertenti del personaggio ideato per una serie di film dal regista statunitense Blake Edwards, affidandosi al team di animazione di David DePatie e Friz Freleng.La nuova serie a fumetti Pink Panther sarà lanciata a maggio 2016 negli Usa! comicsblog.it Di Marcello "Marte" Durante |
Post n°3622 pubblicato il 25 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
Una splendida pittrice corpo ha visto la sua popolarità salire dopo aver trasformato se stessa in una serie di personaggi incredibilmente dettagliati dei fumetti. visita il suo canale instagram clicca Kay Pike |
Post n°3621 pubblicato il 25 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
Mila e Shiro – Due cuori nella pallavolo compie 30 anni. Andava in onda il 25 febbraio 1986, su Italia 1, la prima puntata della serie animata tratta dal manga "Attacker You!" scritto ed illustrato da Jun Makimura e Shizou Koizumi. Un'icona dell'infanzia di molti trentenni di oggi, visto spesso come il corrispettivo al femminile di un'altra celebre saga sportiva Holly & Benji, due fuoriclasse, le avventure di Mila Hazuki sono sempre state in realtà seguite da un pubblico trasversale. Con la storia di Oliver Hutton ci sono però una serie di analogie: anche Mila, come Holly, si trasferisce a Tokyo lasciando il suo paese d'origine (Holly non approda nella capitale giapponese, ma a Nankatsu) per andare a vivere con suo padre, il fotoreporter Toshiko con suo padre Toshiko. Mila inizia ad entrare in contatto con la pallavolo tramite la scuola e diventa ben presto brava al punto da sognare di partecipare alle Olimpiadi di Seoul del 1988. È un talento che ha eredito da sua madre che però Mila crede morta: è una ex campionessa di pallavolo, bandiera della Nazionale giapponese che ha lasciato la sua famiglia e la piccola per perseguire il sogno di giocare ad alti livelli. È così che il padre Toshiko ha preferito nascondere a Mila la verità su sua madre. Mila e l'amore per Shiro Mila Hazuki comincia a giocare per l'Hikawa, la squadra della scuola che frequenta. Per la squadra maschile gioca un certo Shiro Tachiki che, da subito, diventa tutor e coach personale della ragazza. Tra i due scatta immediatamente un feeling corrisposto ma tenuto a freno dalla volontà di Shiro di concentrarsi unicamente sulla formazione atletica di Mila. Il rapporto tra i due proseguirà anche quando Mila lascerà l'Hikawa per giocare con la squadra professionistica delle Seven Fighters. Mila si rivelerà a Shiro in televisione, non basterà per iniziare una relazione dato che i due prenderanno strade diverse come mostra il film realizzato in occasione delle Olimpiadi di Pechino 2008 "Mila e Shiro – il sogno continua" (da noi in onda per la prima volta nel settembre 2011). Ritroveremo Shiro allenatore di una squadra del campionato cinese, le Dragon Ladies. Retrocesse dal campionato più importante, la squadra con Shiro alla guida cerca il rilancio anche attraverso vecchie glorie della pallavolo giapponese. Mila sarà contattata da Shiro e Nami Hayase, anche lei nel team delle Dragon Ladies. Una considerazione-curiosità: nonostante il suo nome sia stato inserito nel titolo dell'edizione italiana, in realtà Shiro è un personaggio minore della serie animata. Mila Hazuki e l'amicizia con Nami Hayase Mila ha 14 anni quando arriva nell'Hikawa, la squadra della sua scuola media. Sin dalle primissime partite, si evince la grande bravura di Mila nelle schiacciate mentre è palese la difficoltà in ricezione. Nami Hayase è tra le più forti a ricevere nella squadra dell'Hikawa ed è lei la titolare nella squadra a scapito di Mila. Per questo tra le due inizia una rivalità che con il tempo si affievolisce, soprattutto quando Daimon capisce che è necessario schierare entrambe da titolare. Con Nami a ricevere e Mila a schiacciare, infatti, non ce n'è per nessuno. L'amicizia tra le due proseguirà lungo tutta la carriera, al punto che giocheranno nella loro formazione giovanile sempre nella stessa squadra. Dopo l'Hikawa saranno entrambe i pilastri delle Seven Fighters contro lo strapotere delle Sunlight Players di Kaori Takigawa, la ragazza più forte del Giappone. Il sodalizio proseguirà nella nazionale olimpica e nelle Dragon Ladies, la squadra cinese allenata da Shiro in "Mila e Shiro – il sogno continua". La sigla di Mila e Shiro cantata da Cristina D'Avena "Guarda, guarda in campo c'è una nuova giocatrice, Mila il suo nome è e talento ne ha per tre". Comincia così una delle sigle dei cartoni animati più belle ed iconiche della storia, cantata da Cristina D'Avena e scritta da Alessandra Valeri Manera, tra le più prolifiche e importanti autrici di canzoni per l'infanzia negli anni '80. Le musiche, composte da Carmelo Carucci, sono state la base musicale di "Jeanne et Serge", "Dos fuera de serie" e "Mila superstar", rispettivamente le versioni della serie animata in Francia, Spagna e Germania. fanpage.it di Gennaro Marco Duello
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Post n°3620 pubblicato il 25 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
d'un tratto una della insegnanti in sciopero è caduta un bambino allora è corso attraversando la strada e ha raccolto il cartello che la maestra esausta aveva lasciato cadere il bambino successivamente identificato come un allievo dell'insegnante in sciopero hai mai la sensazione di una catastrofe immediata? |
Post n°3618 pubblicato il 24 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
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Post n°3617 pubblicato il 24 Febbraio 2016 da paperinopa_1974
frequenta la scuola Marchesi di Copparo, in provincia di Ferrara. Si chiama Matteo e alla domanda "«Come definiresti un fiore?» ha risposto: «petaloso!».La maestra è rimasta colpita dalla bellezza della nuova parola - per quanto inesistente - e l'ha inviata all'Accademia della Crusca che ha risposto con una rigorosa e affettuosa lettera: «Caro Matteo – scrive Maria Cristina Torchia, della redazione Consulenza linguistica – la parola che hai inventato è una parola ben formata e potrebbe essere usata in italiano come sono usate parole formate nello stesso modo». Alcuni esempi? Peloso (pelo + oso) o coraggioso (coraggio + oso). complimenti Matteo sei un grande resterai nella storia per vedere tutto l'articolo clicca focus
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