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Messaggi del 13/04/2016

Imparare la scienza grazie ai maestri dei fumetti

Post n°3813 pubblicato il 13 Aprile 2016 da paperinopa_1974
 

Imparare la scienza attraverso la fantascienzaImparare la scienza attraverso la fantascienza

Da una partnership tra General Electric e la community online di scrittori Wattpad rinasce la serie #Adventures in Science, storie fantascientifiche ispirate alle grandi sfide della ricerca e dell'innovazione tecnologica. 

Imparare la scienza grazie ai maestri dei fumetti: un progetto di General Electric nato negli anni Cinquanta che però ora torna a vivere in una nuova versione letteraria, tutta digitale, grazie all'accordo con Wattpad, app per leggere libri su smartphone e iPad diventata una vera e propria comunità online per scrittori.

La nuova campagna #Adventures in Science di General Electric comprende quindi una serie di racconti di fantascienza scritti dai più talentuosi artisti della piattaforma, ispirati a una collezione di storici albi a fumetti commissionati da GE ad alcuni dei più noti disegnatori degli anni Cinquanta allo scopo di avvicinare un ampio pubblico ai grandi temi della scienza.

Dall'elettricità ai viaggi nel tempo e nello spazio, i temi approfonditi dalla collana originale sono stati raccontati nuovamente attraverso occhi e piattaforme diverse, alla luce di nuove conquiste tecnologiche ma anche di misteri ancora insondabili e sono già disponibili online.

"Il genere della fantascienza continua a suscitare un grande senso di meraviglia e magia", ha affermato Sam Olstein, Direttore per l'Innovazione digitale globale di General Electric. "Rende possibile l'impossibile attraverso l'innovazione e il progresso scientifico. GE incarna molte di queste caratteristiche nel suo DNA, concretizzandole nella magia e nella meraviglia dell'impatto delle nostre innovazioni sulla realtà che ci circonda".

L'impegno di GE però non si esaurisce in un'iniziativa editoriale. Per rispondere alle nuove sfide della rivoluzione digitale, infatti, l'azienda lavora costantemente all'implementazione delle tecnologie dell'Industrial Internet nei diversi settori in cui opera: dall'energia all'aviazione, dal biomedicale all'oil&gas.

È in quest'ottica che GE ha recentemente annunciato un importante riassetto della propria organizzazione e la costituzione di una nuova divisione – GE Digital – in cui sono confluite tutte le sue attività software e digitali per fornire ai propri clienti gli strumenti per la trasformazione digitale e lo sviluppo dell'Industrial Internet. 

tomshw.it di Alessandro Crea

 
 
 

Lo strano allineamento dei buchi neri

Una serie di buchi neri emettono, tutti, potenti getti nella stessa direzione.|NASA

Una scoperta casuale che cambierà i nostri modelli sull'evoluzione dell'Universo (ma ancora non sappiamo come).Una serie di buchi neri emettono, tutti, potenti getti nella stessa direzione.|NASA

Numerosi buchi neri al centro di diverse galassie senza legami tra loro hanno mostrato di emettere potenti getti di energia tutti nella stessa direzione. La scoperta, pubblicata sul Monthly Notices Letters of the Royal Astronomical Society, è stata possibile grazie a tre anni di ricerche condotte con il Giant Metrewave Radio Telescope (GMRT), un insieme di radiotelescopi a Pune (India).

Spiega Andrew Russ Taylor (Dip. di astronomia dell'università di Cape Town, Sudafrica), primo firmatario dello studio: «Una uniformità nelle emissioni è spiegabile solo se i buchi neri ruotano tutti nella stessa direzione. E poiché sono molto distanti tra loro, e non si vede come possano avere o avere avuto interazioni reciproche, si deve supporre che l'orientamento comune debba risalire alla formazione delle galassie, nell'universo primordiale. In quell'area, chiamata ELAIS-N1, deve essere avvenuto qualcosa che ha innescato la rotazione nella stessa direzione di tutto ciò che vi era al suo interno».

Nessuna spiegazione, nessuna teoria. Come spesso avviene anche in astronomia, la scoperta non è frutto di una ricerca mirata ma il risultato di uno studio sulle sorgenti radio più deboli in una particolare regione dell'Universo. Quale forza può avere imposto quell'uniformità di comportamento a un'intera porzione di Cosmo? Si fanno delle ipotesi: dalla presenza di campi magnetici cosmici (che hanno innescato il moto di enormi quantità di materia ed energia) all'azione di particelle esotiche (per esempio gli assioni: mai finora rilevati). Ma la verità dei fatti è che, al momento, la domanda è senza risposta.

Inoltre, «non abbiamo alcun modello che spieghi questo bizzarro fenomeno», afferma Romeel Dave (università di Cape Town), che coordina un gruppo di ricercatori che realizzano modelli evolutivi dell'Universo. I nostri attuali modelli non presentano grandi regioni dell'Universo con caratteristiche simili, ma un Universo primordiale con un grado di diversità intrinseca totale.

Ecco allora dunque una scoperta casuale che costringerà a rivedere molti concetti dati per assodati sull'evoluzione primordiale dell'Universo.   focus.it di Luigi Bignami

 

 
 
 

Il piano di Stephen Hawking per esplorare lo Spazio (con Mark Zuckerberg)

Il piano di Stephen Hawking per esplorare lo Spazio (con Mark Zuckerberg)

Il fisico Stephen Hawking e il filantropo Yuri Milner hanno annunciato un piano ambizioso per raggiungere le stelle più vicine. Grazie a un investimento di 100 milioni di dollari vogliono sviluppare un sistema di propulsione veloce per raggiungere le stelle vicine. In tempi compatibili con una vita umana. E con nano sonde complete di tutto.

Centinaia, forse migliaia, di astronavi grandi quanto un francobollo, dal costo di un iPhone, spinte da "fasci" laser "sparati" da Terra e in grado di raggiungere velocità di circa il 20% di quella della luce. È il progetto Breakthrough Starshot, sviluppato da Sthephen Hawkings (e altri scienziati) con un finanziamento da 100 milioni di dollari dell'investitore e filantropo russo Yuri Milner (e con la partecipazione di Mark Zuckerberg).|Breakthrough Initiatives

Alpha Centauri, il sistema stellare più vicino al nostro, si trova a 4,37 anni luce da noi: sono circa 40 trilioni di km di distanza. Con la sonda più veloce in nostro possesso, impiegheremmo circa 30 mila anni per raggiungerlo.

Stephen Hawking e l'investitore e filantropo russo Yuri Milner, insieme a Mark Zuckerberg e altri cervelloni tra scienziati e ingegneri, hanno in mente un piano più rapido. Una nanosonda sospinta da una vela in metamateriali ultraleggeri, che attraverso la spinta congiunta di raggi laser possa viaggiare al 20% della velocità della luce, catturando le immagini di tutto ciò che incontra durante il percorso.

Tempi umani. Se Breakthrough Starshot - questo il nome del progetto, una costola dell'iniziativa Breakthrough - divenisse realtà, per arrivare ad Alpha Centauri occorrerebbero 20 anni: se si pensa che la Voyager 1, partita quasi 40 anni fa, si trova ora ai confini del Sistema Solare, non è difficile immaginare le ripercussioni che una simile modalità di propulsione potrebbe avere sull'esplorazione spaziale.

L'investitore e filantropo russo Yuri Milner e Stephen Hawkings durante l'annuncio di oggi. Breakthrough Initiatives stanzierà 100 milioni di dollari per gli studi nel campo della fotonica e delle nanotecnologie per rendere realtà il sogno di esplorare lo Spazio più lontano. | Getty Images via Breakthrough Initiatives

Un'astronave in miniatura. Soltanto la fase ingegneristica del progetto richiederà diversi anni di sviluppo. La nanosonda robotica, completa di telecamere, propulsori fotonici, batterie, sistemi di navigazione e comunicazione, non sarebbe più grande di un francobollo e potrebbe essere prodotta al costo di un iPhone.

A sospingerla ci sarebbe una vela solare non più spessa di qualche centinaio di atomi e del peso misurabile in grammi, il risultato dei progressi che si stanno compiendo nell'ambito delle nanotecnologie e dei metamateriali, sempre più sottili e resistenti.

Scatole cinesi. Fasci ottici di laser funzionanti all'unisono, come un'unica antenna (phased array laser) potrebbero generare l'energia necessaria a sospingere la vela solare, arrivando dove i raggi del Sole non riescono: potenzialmente, potrebbero raggiungere i 100 gigawatt di potenza, fornendo un'accelerazione fenomenale in pochi minuti. Funzionerebbero in modo modulare, spingendo la nanosonda sempre più in là prima sfruttando la spinta da terra, poi utilizzando quella prodotta dalla sonda madre e così via, facendo guadagnare progressivamente velocità alla nanoastronave.

La batteria di fasci laser che potrebbe mandare le nano navicelle fino ad Alpha Centauri. | Breakthrough Initiatives

Fatevi sotto. Le sfide aperte sono moltissime: si va dal costruire una distesa di antenne laser a costruire una "navicella madre" che possa condurre in orbita migliaia di nanosonde, fino al superamento di ostacoli come la perturbazione dell'atmosfera terrestre e lo scontro con le polveri interstellari.

Per questo gli scienziati hanno scelto di pubblicare online tutti i loro dati, e avvalersi dei benefici della condivisione di conoscenze open source.

L'obiettivo è ambizioso e sfaccettato: individuare eventuali esopianeti abitabili,  esplorare gli asteroidi o ancora studiare più a fondo i corpi celesti del Sistema Solare. Nulla toglie che le nanosonde possano essere spedite anche più vicino (o più lontano).

Breakthrough Starshot è promossa da Stephen Hawking e da Yuri Milner, ma oggi nel board (in italiano, il consiglio d'amministrazione) dell'iniziativa è entrato anche Mark Zuckerberg. A capo del progetto c'è Pete Worden, ex direttore del centro di ricerca AMES della NASA, e vede il coninvolgimento di una ventina di scienziati di tutto il mondo compreso un italiano, Giancarlo Genta del politecnico di Torino.  focus.it

 

 
 
 

vignetta di peanuts

Post n°3810 pubblicato il 13 Aprile 2016 da paperinopa_1974
 

vignetta di peanuts

MAMMA oh, mi scusi pensavo fosse la mia mamma.. mi scusi

che figura a me i bracchetti sembrano tutti uguali!

 
 
 

Xiaomi lancia il tablet che diventa un Transformer

Post n°3809 pubblicato il 13 Aprile 2016 da paperinopa_1974
 

Xiaomi lancia il tablet che diventa un Transformer

Xiaomi realizza un vero e proprio gioco e il suo tablet Mi Pad 2 Android diventa un Transformer, in tutto e per tutto simile a quelli conosciuti attraverso i cartoni animati.

Xiaomi ci prova con i Transformers e lo fa con uno phablet che, appunto, è in grado di cambiare le proprie sembianze per assumere quelle di un robot. Se siete appassionati di tecnologia e fantascienza non potete non conoscere il mitico brand che, fin dalla sua apparizione nel 1982 come serie di cartoni animati, ha suscitato un grande interesse da parte di intere generazioni.

E, oggi, quegli stessi appassionati del cartone animato prima e della tecnologia poi, non potranno che apprezzare la scelta di Xiaomi di fare un salto così inusuale e incredibile in un mondo del tutto nuovo. La novità nasce grazie ad una partnership con l’azienda Hasbro, il colosso cinese che abbiamo conosciuto per la realizzazione di uno speciale Mi Pad 2 in grado di trasformarsi proprio in un Transformer in 30 diversi passaggi. Il cartone animato è stato un tale successo che un agguerrito merchandising costituito di giocattoli, fumetti, videogiochi, e accessori come zaini, abbigliamento e calzature, fecero la fortuna di aziende di giocattoli come Hasbro, appunto, e Takara Tomy. Il franchise Transformers ha avuto successo negli ultimi anni, con il film saga diretto da Michael Bay e prodotto da Dreamworks e Paramount Pictures.

Ora, il marchio vuole far rivivere quel meraviglioso mondo dei gadget per mano di Xiaomi. E, nel far ciò, ha sviluppato questa nuova “tavoletta” in grado di trasformarsi in uno degli esseri robotici provenienti dal pianeta Cybertron. Il giocattolo è una replica esatta di un My Pad 2, spesso additato come copia forse un po’ troppo somigliante all’iPad di Apple. Se temete, però, che un device non possa essere effettivamente in grado di funzionare nelle sue nuove fattezze, vi sbagliate di grosso. Tutto, infatti, è pensato nei minimi dettagli e fatto appositamente per essere realmente funzionante come si conviene ad un dispositivo elettronico.

Tuttavia, distinguendosi da molti altri prodotti dell’azienda del Sol Levante, lo Xiaomi Transformer sarà prodotto attraverso le risorse che si guadagneranno grazie ad una campagna di crowdfounding. Al momento, la cifra minima richiesta per avviare la produzione è già stata raggiunta con ottimi risultati. Ecco perchè si prevede che la vendita dello Xiaomi Transformer possa incominciare a breve. Il prezzo fissato dovrebbe attenersi attorno i 169 yuan, ossia circa 20 euro.  tecnoandroid.it di  Federica Vitale

 

 
 
 

colazione clipart

Post n°3808 pubblicato il 13 Aprile 2016 da paperinopa_1974
 

colazione clipart

buongiorno amici la colazione e pronta

 
 
 

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