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Messaggi del 15/02/2017

La proposta dell'Ue reddito di cittadinanza nell'era dei robot

Post n°3925 pubblicato il 15 Febbraio 2017 da paperinopa_1974
 

 

BRUXELLES - Mady Delvaux, europarlamentare socialista, siede su un divanetto al quinto piano del Parlamento europeo. Sullo sfondo, gli uffici dei movimenti di estrema destra. Lei sorride anche se parla di rabbia, quella che potrebbe nascere dalla scomparsa di milioni di posti di lavoro con l’avvento di automazione e robotica. "C’è chi sostiene che in Paesi come gli Stati Uniti a rischio saranno il 47 per cento degli impieghi", racconta l’ex ministro dei trasporti e delle telecomunicazioni del Lussemburgo. La commissione giuridica da lei guidata, ha scritto la prima risoluzione per un diritto civile sulla robotica che il Parlamento Europeo voterà il 16 febbraio. Se dovesse passare, aprirebbe la strada ad un percorso che nel giro di tre anni potrebbe dare vita a norme valide in tutto in continente. “Secondo me l’intelligenza artificiale avrà effetto su tutti i lavori in un certo grado. I vantaggi portati da questa ennesima rivoluzione industriale saranno enormi, ma bisogna stare attenti ai costi sociali perché c’è già abbastanza risentimento in giro”.La definizione di robot per il Parlamento Europeo della Commissione
per le norme di diritto civile sulla robotica

Mady Delvaux e si suoi colleghi della commissione dopo due anni di lavoro sono approdati alla fantascienza: le tre leggi pubblicate da Isaac Asimov nel 1942 che sanciscono il primato dell’uomo sulla macchina. Una citazione nelle premesse del documento che nel suo complesso mira più in alto. Vuole regolare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale nelle sue tante incarnazioni, stabilendo diritti, doveri e linee guida. In sessantotto punti viene chiesta l’istituzione di una agenzia per la robotica, si parla dell’impatto sociale e di quello scientifico, di droni, macchine a guida autonoma e assistenza medica, responsabilità di chi scrive algoritmi e di chi costruisce automi, necessità di garantire la privacy in un mondo fatto di oggetti intelligenti che parlano, ascoltano e guardano. Con una presa di posizione che sta già dividendo. Al punto quarantaquattro si tira in ballo li reddito di cittadinanza: ai parlamentari che si riuniranno a Strasburgo viene chiesto di prendere in esame "anche l'eventuale introduzione di un reddito di base generale" per i cittadini. Quello stesso reddito minimo suggerito a novembre da Elon Musk, l’imprenditore che guida Tesla e SpaceX. Malgrado i benefici portati da questa rivoluzione, sarebbero infatti milioni gli impieghi a rischio.

  Nessuno in realtà sa cosa aspettarsi e in quale misura. Il 47 per cento di posti di lavoro a rischio negli Usa, che diventano il 57 come media in Occidente, è una previsione di Carl Benedikt Frey e Michael Osborne della Oxford University del 2013 convalidata da un rapporto della Banca mondiale del 2016. Peccato che la stima fatta da Frey e Osborne non tiene conto proprio della variabile normativa, il fatto che i vari Stati potranno agevolare o bloccare la diffusione dell'automazione parzialmente o nel suo complesso. Non è una variabile di poco conto. In ogni caso stando a queste previsioni, altrove dovranno fronteggiare situazioni ben peggiori rispetto alla nostra: l'uso dei robot colpirà in primo luogo le aree della manifattura globale a basso costo, Cina, India e Thailandia, dove gli impieghi a rischio sono rispettivamente il 77, il 72 e il 69 per cento. “La produzione completamente automatizzata forse significherà per noi il poter riportare in casa quel che facevamo costruire in quei Paesi”, continua la Delvaux. “Con una differenza rispetto al passato: l’aumento del prodotto interno lordo difficilmente porterà una maggiore occupazione”.

  John Maynard Keynes aveva sostenuto che la tecnologia avrebbe significato alla disoccupazione di massa già nel 1930. La sua idea oggi è tornata di gran moda e si riverbera in saggi come The Rise of the Robots (Basic Books) di Martin Ford, premiato dal Financial Times fra i libri dell’anno nel 2015. “Sarebbe assurdo ignorare il problema”, ci racconta il verde Max Andersson, anche lui parte della commissione. "E' evidente che l'impatto ci sarà e non possiamo arrivare inpreparati". Ma non tutti sono d’accordo.

        

“Non facciamo del terrorismo: i robot svolgeranno i lavori degradanti o che è meglio che vengano fatti da macchine perché più affidabili”, spiega Roberto Viola, che ha diretto Agcom ai tempi di Silvio Berlusconi e adesso è a capo del Directorate General for Communications Networks (Dg Connect) della Commissione Europea. “Troveremo un equilibrio, bisogna solo fare attenzione. Reddito di cittadinanza e tasse sulla produzione della robotica sono ricette vecchie. La società dei robot ha bisogno di una nuova strategia che mantenga il bello del nostro stato sociale”. Un nuovo patto insomma, per il quale però serviranno risorse. E sul dove trovarle le opinioni divergono ancora una volta in maniera così radicale da far prevedere brutto tempo a Strasburgo per la giornata del 16 febbraio.  repubblica.it di  JAIME D'ALESSANDRO
         

 

 
 
 

Cosa vedere a Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018

 

scritta palermo colorata

La bellissima Palermo si aggiudica, dopo essere stata proclamata capitale italiana dei giovani per il 2017, anche l’ambito titolo di Capitale Italiana della Cultura per il 2018. E’ la città dell’accoglienza, dell’arte, delle mostre e delle meraviglie da vedere in ogni angolo della strada. Ma anche della buona tavola, dei colori e del mare blu intenso. E’ un miscuglio di civiltà che incanta, da visitare assolutamente. Vediamo in questa mini guida la spettacolare Palermo.

Il Palazzo dei Normanni

Chiamato anche Palazzo Reale è la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana ed è uno tra i più bei monumenti palermitani. Il palazzo è la più antica residenza reale d’Europa, eretto dagli Arabi nel IX secolo e poi ampliato dai Normanni, che ne fecero la loro residenza, è stato la dimora dei sovrani del Regno di Sicilia e sede imperiale con Federico II e Corrado IV.

Da segnalare tra le varie sale quella d’Ercole, così chiamata per gli splendidi affreschi di Velazques che la decorano, dedicati alle dodici fatiche dell’eroe greco. Mentre imperdibile al primo piano è la Cappella Palatina: una basilica a tre navate costruita nel XII secolo. Quasi completamente ricoperta da mosaici dorati, questo piccolo gioiello dell’arte bizantina vi lascerà senza fiato.

Cattedrale di Santa Rosalia

Imponente, perfettamente conservata e simbolo della città, è omaggiata e amatissima dai suoi Palermitani. La cattedrale, costruita nel 1185, in piena età normanna, sul sito di un’antica basilica cristiana, deve il suo aspetto attuale a un’ampia serie di modifiche subite nell’arco dei secoli. Una miscela di influenze che l’hanno resa uno spettacolo di architetture. Al ‘400 risale il portico antistante la facciata, in stile gotico catalano, la cupola è invece tardo-barocca, mentre gli interni sono del XIX secolo. All’interno potrete ammirare la cripta, risalente a VI secolo, e le stanze del tesoro, che espongono diversi oggetti preziosi rinvenuti nelle tombe. Ma soprattutto sono custodite le spoglie dei reali di Sicilia e quelle di Santa Rosalia, patrona della città.

L'orto botanico

Chi non teme le lunghe camminate può fare una passeggiata sul lungomare attraverso il parco del Foro Italico: un giardino, immenso e suggestivo, inaugurato nel 2000 che ospita viali alberati, una ricca vegetazione di tipo mediterraneo, palme e panchine. Ma anche grandi sculture moderne progettate da Italo Rota e realizzate da Nino Parrucca e una comoda pista ciclabile. Quest’area verde detta “Passeggiata della Marina” ha uno strepitoso panorama sul mare: dalla lunga terrazza chiamata Mura delle Cattive – originariamente il luogo dove erano solite passeggiare le vedove – si può godere di uno scorcio sull’intero Golfo di Palermo. Vicino al Foro Italico si trova anche l’orto botanico della città, considerato tra i più importanti in Europa. Costruito alla fine del ‘700, l’orto accoglie oggi oltre 12.000 tipi di piante differenti ed è il luogo perfetto per stare a contatto con la natura.

Ballarò, Vucciria e musica live

Ballarò è il quartiere dove di giorno si svolge l'antico mercato popolare. I vicoli e le piccole piazze affollate sono una sorpresa: qui potete perdervi tra i banconi di frutta e verdura, dove il pesce è freschissimo e il vociare con gli acuti siciliani sono un juke boxe a cielo aperto. La sera poi è invaso dai giovani che affollano i graziosi locali dove bere dell'ottimo vino, gustare appetitosi cibi di strada e ascoltare musica dal vivo. Vi consigliamo di osservare le numerose opere degli street artist, nazionali e internazionali, presenti nel famoso quartiere di Vucciria che tradotto dal siciliano significa “confusione”. Di giorno mercato popolare e di notte luogo dove si svolgono concerti di band della scena underground locale.

I dintorni di PalermoIl duomo di Monreale: estasi bizantina

Dopo aver girato Palermo vi consigliamo una gita a Monreale, un paese a soli 30 minuti dal capoluogo, meta di turisti provenienti da tutto il mondo, che custodisce uno spettacolo di rara bellezza: la famosa cattedrale in stile arabo-normanno. Al suo interno scoprirete diversi tesori come gli splendidi mosaici bizantini a fondo oro raffiguranti episodi della Bibbia e storie della Chiesa, ma anche l’altare maggiore di Valadier e un maestoso organo a sei tastiere del XX secolo. Il Duomo di Monreale regala una testimonianza dello splendore passato della Sicilia.

In spiaggia a Mondello

E’ la spiaggia più amata dai palermitani racchiusa tra Monte Pellegrino e Monte Gallo. Qui nacque Apollo, venerato in memoria del Monte. E’ una località da vedere in tutte le stagioni. La sabbia fine e bianca come la neve e lo smeraldo dell'acqua la rendono un posto unico al mondo, un paradiso per gli occhi. D'estate è ricca di manifestazioni sportive come il campionato europeo di windsurf ed è sempre piena di giovani. Il panorama mozzafiato poi deve essere assolutamente apprezzato mentre siete sedute in un bar tipico, con il vento tra i capelli, un buon libro e una brioche con la granita di gelsi.

Dove mangiare a Palermo: trattorie e chioschetti

Sono tantissimi i posti dove mangiare i piatti della cucina tipica siciliana, tra questi vi consigliamo la trattoria “Ai Cascinari” che si trova tra la Zisa e il Papireto, nascosto dal traffico è un locale spartano, pulito, che offre una cucina arabo-palermitana unica. D’obbligo iniziare coi fritti: filetti di sarde panati ai pistacchi e finocchietto, panelle, frittelle di ricotta e acciuga e le crocché di patate. Leggerezza ma rigorosamente senza unto.

Per chi ama il pesce, il fritto di paranza è un must: praticamente imbattibile. Tra le prelibatezze del menù anche le polpette di melanzane alla menta e  una varietà di deliziosi primi. Per finire in bellezza, ecco il chioschetto dei gelati Stancampiano in Via Notarbartolo 56. Con i suoi eccellenti e variegati gusti è considerato tra i gelati più buoni al mondo!  pianetadonna.it di Paola Medori

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Valentina la prima modella transgender sulla copertina di Vogue

Post n°3923 pubblicato il 15 Febbraio 2017 da paperinopa_1974
 

transgender animata

 Una modella transgender, per la prima volta, è la protagonista della copertina di Vogue Paris. È Valentina Sampaio, 19 anni, brasiliana.

Nata maschio, ma da sempre molto femminile, a 8 anni, con l’aiuto di una psicologa, diventa consapevole della sua natura transgender, e prende il nome di Valentina. I suoi genitori, una insegnante e un pescatore, la sostengono e la incoraggiano. Fa la modella da quando aveva 16 anni.

Per la copertina di Vogue di marzo, in edicola dal 23 febbraio, è stata immortalata dai fotografi Mert Alas e Marcus Piggott, che hanno realizzato due immagini differenti.

«Questo mese siamo fieri di celebrare la bellezza transgender – è scritto sul profilo Instagram della rivista - e il modo in cui le modelle come Valentina Sampaio, che qui posa per la sua prima copertina di Vogue, stanno cambiando il volto della moda, abbattendo i pregiudizi».

vanityfair.it di Monica Coviello

 
 
 

buon compleanno Antonio de Curtis in arte Totò

15 febbraio nasce il grande Totò Il personaggio di Totò è stato anche disegnato a fumetti in una breve collana chiamata:Totò a fumetti.Vennero pubblicati nel 1953 dalle Edizioni Diana di Roma,gli albi disegnati da Castellari avevano un costo di Lire 25 :

totò a fumettitotò a fumettitotò a fumettitotò a fumettitotò a fumettitotò a fumettitotò a fumettitotò a fumettitotò a fumettitotò a fumettitotò a fumettitotò a fumetti

 Totò e il segreto atomico
Totò nell'oceano
Totò e i pirati cinesi
Totò fra i cannibali
Totò e le belve
Totò contro Totò
Totò caporale
Totò Arrendetevi..gridò Totò
Totò e la bomba di provolone
Totò eroico paracadutista
Totò e il carro armato
Totò medaglia d'oro

Clicca qui per sfogliare
"Totò e il segreto atomico"

Inoltre vennero pubblicati i seguenti albi formato"Albi d'oro" da Lire 60:

Totò a fumetti
La strenna di Totò
Totò a fumetti n.2

Sul retro della copertina si leggeva:

"Il principe Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Commeno De Curtis di Bisanzio ha concesso in esclusiva la facoltà di riprodurre in giornali per ragazzi le avventure del personaggio di Totò; da lui creato.Ogni diritto relativo al personaggio " Totò " è pertanto riservato a norma di legge."

All'interno di ogni albo è presente una rubrica "Scrivete a Totò" in cui Totò risponde ai suoi piccoli lettori.

vi metto il sito per conoscere tutto ma proprio tutto su Totò clicca Totò

antoniodecurtis.com

 
 
 

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