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DAL SOLE LA TEMPESTA PERFETTA

Post n°77 pubblicato il 11 Ottobre 2012 da cielostellepianeti
Foto di cielostellepianeti

Verso la fine di agosto del 1859, si abbatté sulla terra la tempesta magnetica mai sperimentata  dal nostro pianeta, annunciata ore prima dall’astronomo Christopher Carrington.

Il caos ebbe inizio approssimativamente il 28 agosto, alle 6,30 del pomeriggio, quando tutte le linee telegrafiche di Boston smisero di funzionare.

Ovunque fu un succedersi di interruzioni dei collegamenti, per impedire che gli effetti dell’aurora distruggesse tutti gli apparecchi. Scie di fuoco scaturivano attorno agli strumenti, mettendo a repentaglio i delicati contatti di platino. Nel corso della notte, gli operatori di parecchie città degli Stati lottarono per riuscire a inviare i loro messaggi. Con l’eccezione di pochissimi momenti di funzionamento normale, la corrente delle linee si abbassava oppure si intensificava, tanto che il campo magnetico indotto dalle bobine diveniva così forte da non permettere nessun movimento alle ancore mobili dei tasti mentre, per effetto de tramonto, la luminosità diminuiva.

In breve l’aurora formò onde dilaganti all’orizzonte, che si coloravano di rosso verso lo zenit.

Poco dopo le ore otto, il cielo era divenuto color rosso sangue, con grandi striature protese in una vasta massa luminosa a metà del cielo. Di continuo partivano

Poco dopo le sei del pomeriggio , quando ancora non era iniziato il crepuscolo, l’alone rosa dell’aurora si diffuse nel cielo, diventando sempre più evidente raggi che cambiavano incessantemente colore, inframmezzati a lampi di luce bianca, in rapida successione come le onde di un immenso mare di luce.

Poi, lentamente, la luce cominciò a sbiadire e mentre i lampi si facevano più intensi, il colore rosso svaniva lentamente fino a  scomparire del tutto.

Tutte le luci parevano sparite nel cielo già dalla mezzanotte, ma le comunicazioni telegrafiche continuavano ad essere interrotte e, nelle prime ore del 29, il cielo fu completamente avvolto in fiammeggianti strisce colorate, intervallate a  immense pennellate di luce bianca.

In tutta Europa si ripeté  la stessa cosa, sovrastata da archi color porpora occupanti gran parte del cielo.

 

Il fenomeno tornò ripetersi durante la notte tra l’uno e il due settembre. Le aurore comparvero di nuovo in un’esplosione ancora più grande e intensa rispetto alle prime.

Le linee del telegrafo continuavano ad essere inservibili a causa della tempesta magnetica.

Tuttavia, fu trovato un espediente che permise di mantenere collegamenti sia pure al minimo, collegando cioè, la linea, per mezzo dell’armatura mobile, direttamente a terra. In pratica i telegrafi funzionavano con la sola corrente dovuta all’aurora boreale.

Quando tutto finì, ci si era resi conto che la Terra era stata coinvolta in qualcosa di eccezionale ed inesplicabile, e che ancora molto rimaneva da scoprire sulla natura del Sole.

 

 

 
 
 
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