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ThyssenKrupp: le richieste del PM Guariniello rappresentano una giusta condanna della strage e un monito alle imprese

Post n°4134 pubblicato il 16 Dicembre 2010 da cile54

Thyssen: omicidio volontario

Il Pubblico Ministero Raffaele Guariniello ha chiesto le pene per gli imputati accusati degli omicidi dolosi e colposi dei 7 operai morti il 6 dicembre 2007 alla ThyssenKrupp di Torino.

Gli anni di detenzione richiesti e le pene pecuniarie sono poca cosa rispetto ai morti. Pero’ e’ la prima volta che e’ stata richiesta per un infortunio gravissimo sul lavoro una pena per omicidio doloso per il principale imputato (Arold Hespenan p, 16 anni e 6 mesi e rilevanti simili pene per gli altri dirigenti: 13 anni e sei mesi per Priegnitz Gerald, Marco Pucci, Raffaele Salerno, Cosimo Cafiero e 9 anni per Daniele Moroni), la richiesta di sanzione pecuniaria e’ stata di 1.500.000 + 800.000 euro.

Anche per la società Thyssenkrupp, chiamata in causa come persona giuridica, ci sono state delle richieste di pena da parte del pm Raffaele Guariniello: il magistrato ha proposto una sanzione pecuniaria di un milione e mezzo di euro, l’esclusione da agevolazioni e sussidi nonchè la revoca di quelli in corso e il divieto di pubblicizzare i propri prodotti per un anno. Un’altra sanzione è la pubblicazione per intero della sentenza su grandi giornali di risonanza internazionale.

Ma il pm Guariniello non si è fermato qui perché ha chiesto anche la trasmissione degli atti per procedere per falsa testimonianza contro tre persone, e per procedere per omissione volontaria di cautele contro gli incidenti a carico di una quarta. Se la richiesta verrà accolta ci sarà dunque un’inchiesta bis per le violazioni delle norme in materia di sicurezza che si aggiungerà al procedimento, già in corso con una decina di indagati, per le testimonianze non genuine rese in aula.

Questo “particolare” delle false testimonianze non è stato certo secondario nello svolgimento del processo. Lo stesso Guariniello nel corso della sua requisitoria ha detto di non avere «mai vista una cosa del genere». «Non è stato un episodio isolato ma una strategia di più persone che si è protratta per mesi», ha aggiunto. L’ombra delle omissioni di cautele e dell’omicidio colposo riguarda uno dei consulenti della Thyssenkrupp, Berardino Queto.

Siamo in un momento di crisi, di peggioramento delle condizioni di lavoro e di salario, di riduzione dell’attivita’ di vigilanza. Ma se i datori di lavoro sanno che dovranno pagare in caso di infortunio e di malattia professionale alti prezzi in termini di detenzione di denaro non avranno altra scelta che operare per salvaguardare la salute dei lavoratori, quindi modificare l’organizzazione del lavoro, eliminare la nocivita’ a partire dalle sostanze tossiche e cancerogene.

Medicina Democratica ringrazia per il lavoro svolto dai P.M., dagli avvocati di parte civile a partire dal proprio (Stefania Agagliate), dalla celerita’ e dall’attenzione da parte dei giudici togati e dei giudici popolari (siamo in corte di Assise) e si attende un giudizio finale "giusto" vicino alle richieste che oggi sono state espresse dai P.M..

 
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