RACCONTI & OPINIONIPagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti |
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Messaggi del 24/04/2014
Post n°8807 pubblicato il 24 Aprile 2014 da cile54
>>>> SOMMARIO INSERIMENTI 8/16 APRILE 2014
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Post n°8806 pubblicato il 24 Aprile 2014 da cile54
L'abbraccio resistente diventa una scultura per i "partigiani di oggi"
"Una statua per ricordare le partigiane di oggi": l'abbraccio tra i giovani attivisti Andrea Coltelli e Deborah Angrisani, entrambi a terra durante gli scontri di Roma dello scorso 12 aprile diventa una scultura di gesso. A realizzarla e' stato un gruppo di studenti dell'Accademia di Belle Arti che ora la espongono a Fosdinovo in occasione della mostra "Artiste/i per la Resistenza 2014", organizzata dagli Archivi della resistenza in occasione della Festa di Liberazione. Del progetto, si e' occupato il quotidiano Il Tirreno. Nato da un'idea di Elia Buffa e' stato realizzato con l'aiuto di Silvia Scaringella, Lavinia Mancini, Ludovica Neri e Giulia Berrettoni e ritrae il ragazzo intento a fare scudo con il proprio corpo alla compagna caduta a terra durante la carica della polizia e ha gia' suscitato grande scalpore e non solo in ambito artistico. "Ci siamo ispirati direttamente alle immagini che in questi giorni sono state trasmesse molte volte dalle televisioni nazionali - racconta Elia Buffa -. Si tratta di una scena molto forte che ci ha profondamente colpito. Io da anni sono impegnato attivamente in politica a Massa e conosco bene Andrea Coltelli che, invece, e' di Viareggio". Per realizzare la scultura tutti i giovani artisti hanno impiegato circa una settimana e ora questa rimarra' esposta a Fosdinovo.
"Il progetto e' nato dopo che ho visto le immagini alla televisione - spiega Elia Buffa -. In realta' avevo gia' in mente di realizzare una scultura dedicata alle donne partigiane, ma poi ho deciso di cambiarlo e contestualizzarlo ai giorni nostri. Il risultato e' questa scultura che parla". Fabrizio Salvatori 23/4/2014 |
Post n°8805 pubblicato il 24 Aprile 2014 da cile54
I cortigiani
Stamane darò una definizione di cortigiani, non per questioni sentimentali, ma perché credo siano causa del dissesto morale, culturale e un serio ostacolo da superare per le nuove generazioni. I cortigiani, nella società avanzata, sono quelli che vivono all’ombra del capo e in assoluto rispetto delle regole, sono quelli che hanno sempre un modo logico per stimare il capo. Vivono di luce riflessa, ma diventano elementi essenziali, punti di riferimento di una comunità o un clero. La figura del cortigiano è cambiata nella società dei consumi. I cortigiani, oggi, presenziano i bordi della corte, come guardie del corpo. Ritengono offensivo un ragionamento fuori dal coro, specie se troppo intelligente e lungimirante. Nelle riunioni vigilano e ascoltano con interesse gli interventi, non esasperano mai la discussione e, ogni qual volta, qualcuno osa, interagiscono al fine di discernere "quel che al capo interessa e quel che al capo non garba". Se al capo non garba spengono i microfoni con un intervento plateale, se il capo è interessato, temono di essere sorpassati, allora elargiscono sorrisi. I cortigiani sono dei manichini, incanalano la discussione nel punto dove il capo desiderava arrivare e difendono il territorio della corte. Il corteggiano non rischia mai sulla sua pelle, è un semplice manichino sostenuto da preconcetti e dalla paura di essere spodestato nel suo lugubre disegno mentale. Non ambisce a grandi traguardi e restringe il campo del confronto, copre altarini e sopravvive succhiando, "qualcuno direbbe leccando", sangue. Guardatevi bene dai cortigiani!
Antonio Recanatini 23 aprile 2014 www.bellaciao.org |
Post n°8804 pubblicato il 24 Aprile 2014 da cile54
Papa Francesco é "pericoloso"? Di lui si dicono solo cose positive, e senza dubbio é una personalità spiccata e molto attuale, dotato di molte qualità comunicative, di grande convinzione e ottima cultura religiosa teologica e politica. Averne di tipi così! Ciò che lo rende suo malgrado "pericoloso" è che egli è un sovrano assoluto, l’unico e l’ultimo in Europa. Non ha un governo che si riunisce avendolo come presidente, non può essere messo in minoranza, non ha bisogno di voti di fiducia, non incontra contrasti espliciti, insomma è la personificazione dell’assolutismo politico pre-rivoluzione francese: sotto questo profilo un relitto storico. Però in una fase nella quale la democrazia si restringe e messaggi autoritari e decisionisti si moltiplicano e affermano, egli li convalida e fa pensare che se c’è un solo uomo al comando, è meglio. Una sciagura.
Sarebbe bene che se ne rendesse conto e facesse qualche mutamento di linguaggio e di comunicazione, altrimenti o perde tutto o semina alienazione. In periodi di crisi la religione, oltre ad essere l’oppio dei popoli (come diceva Marx), tende a diventare il sospiro della creatura oppressa (come pure diceva Marx) e quindi un legame fortissimo e passivizzante. Nonostante tutto ciò che dice contro le ingiustizie sociali e il dominio del denaro, non conduce se non verso una esaltazione della povertà e alla virtuosa assistenza. Così offre il piedistallo e la medicina per la feroce repressione capitalistica in corso. Un bel problema.
Resta vero che l’alienazione religiosa è la più forte e incisiva di tutte le alienazioni e non si può superare se non almeno usando la più assoluta e profonda laicità e fiducia nella ragione e perciò avviando e difendendo una cultura e una formazione tutta terrena, razionale, autonoma. Siamo lontani/e da ciò, anche se via via nelle nostre giornate e vicende diventa sempre più necessario guardare in quella direzione
Lidia Menapace da lista-di-lidia-menapace
23|04|14 |
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Nel Paese della bugia la verità è una malattia
(Gianni Rodari)
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G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI
Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.
Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
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