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RISPONDI A ROSSOGERANIO

l'affermazione è incommentabile e mi trova assolutamente contrario
"...L'accumulazione delle cazzate è un segno da paralitici..."
chi vive il problema risponde dalla paralisi si può migliorare con la fisioterapia dall'imbecillità solo con tanta umiltà.
richiedi correzione necessaria laddove insiste questa idiozia

 

 

« In vista della PasquaIl vecchio dei castelli »

Adieux Antoine

Post n°510 pubblicato il 29 Marzo 2016 da isry
 

Ancora una volta il ciclismo deve fare i conti con le troppe esigenze di marketing.
Il solo sport dove si rischia per motivi davvero incidentali
non come automobilismo o motociclismo dove un motore decide la sorte
non come il calcio dove intervengono spesso medicine
Qui muori perché sei in bicicletta... pedali e sudi... e basta una variante impazzita a farti cadere.
il tifoso esagitato... una macchina di supporto... una moto del seguito.
ci sta anche la caduta mortale
quella che ci ha fatti salutare Fabio Casartelli o Wouter Weylandt 108...

solo al Giro 1984 ricordiamo Agostinho causa un cane... ma andando indietro possiamo arrivare alla vettura del seguito che travolse lo sfortunato orfeo Ponsin nel '52

Ma l'ingombro attuale e il numero di squadre e corridori sempre più alto sta mettendo in crisi corse che per l'estensione del manto stradale dovrebbero contenere meno partecipanti...
ma si sa... meno partecipanti uguale meno soldi... ed allora si passa a limare i margini di sicurezza
Solo lo scorso anno diversa corsa stesso problema Sagan alla Vuelta di Spagna centrato da una moto e costretto al ritiro... Trek buttato a terra da una auto del seguito a causa di un marciapiede stretto... come nel 2011 nel tour accadde a hoogland e una vettura che voleva evitare un albero.

Ma la strada è quella che è ed auto con moto sono francamente troppo vicine ai corridori e troppe di numero.
questa volta è costata la giovane vita di Antoine Demoitié

Sarà ora di ripensare a tutte queste vetture sulle strade delle gare ciclistiche e ai troppi ciclisti? Bugno (presidente CPA) ci pensi su... intanto ricordo quanto ci si profuse in complimenti ai motorizzati della polizia che seguivano i ciclisti a Roma su sanpietrini bagnati senza un problema... un esempio di professonalità e sicurezza

 
 
 
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