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l'affermazione è incommentabile e mi trova assolutamente contrario
"...L'accumulazione delle cazzate è un segno da paralitici..."
chi vive il problema risponde dalla paralisi si può migliorare con la fisioterapia dall'imbecillità solo con tanta umiltà.
richiedi correzione necessaria laddove insiste questa idiozia

 

 

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complementarietà... una necessità da riscoprire

Post n°532 pubblicato il 05 Novembre 2016 da isry
 
Foto di isry

Due parti che formano una unicità vera solo nel relativismo della stessa a "collegare" due parti in modo da formarne una che non sia terza né somma delle parti ma raggiungimento della completezza.
Questa è una definizione di complementarietà.
Siamo abituati a sentire balle di genere, di autoconvinzione, da ego espanso e non di completezza.
un palloncino si gonfia fino a riempire un contenitore ma non sarà mai quel contenitore.
L'esempio classico è l'angolo piatto formato da due angoli retti o da uno ottuso e uno acuto.
Cosa significa questo nel quotidiano?
significa ad esempio che non sempre anzi quasi mai si arriva da soli ad un determinato traguardo
come quando si cerca di avere un rapporto con una persona e si "tasta il terreno" con le comuni conoscenze salvo poi gestire la cosa non limitandosi a quei punti di vista ma associando quelli ai propri.
Nella nostra vita capita di arrivare a qualcosa ma non del tutto... non completamente... fin quando arriva qualcosa o qualcuno che mette quel "mattone mancante" e tutto diventa completo!
anche nei rapporti familiari questo senso sarebbe da vivere tanto che sarebbe corretto dire che i complementari... e non gli opposti... si attraggono.
tanto da dire lui/lei mi completa!
Pure quando si usa l'espressione errata "è l'opposto di me" ci si riferisce invero a una situazione ove siamo carenti mentre chi ci completa riteniamo sia meno carente di noi stessi.
Ma ripeto... la completezza non è una mera somma delle parti
una campana e uno poco intonato non faranno un cantante ma quasi certamente un latrare di cani
un ciccione e un secco non faranno una "palestrato" ma con ogni probabilità solo due individui con problemi di peso.
Ovvero si può avere una completezza anche a 279 gradi se si vuole essere come una torta senza uno spicchio
La completezza si riferisce a situazioni complesse quando sia chiaro che l'aspetto debba essere multidimensionale e non bidimensionale
possiamo infatti avere un angolo di 30 e uno di 150 gradi senza necessariamente avere un angolo piatto... basta spostarsi sull'asse delle x o delle y o delle z per ottenere un punto di deformazione di quello che ci pareva il tutto.
questo è sovente il guaio di chi crede ad una complementarietà piatta dove basti accomunare o meglio sommare due omologhi.
E la complementarietà si prende gioco delle nostre omogeneità spesso solo di genere.
Si dispone su piani dell'esistenza diversi dai nostri e si bea nelle differenze... per questo è diversa da una mera somma delle parti
Come una pallina alla quale manchi uno spicchio... da un lato pare completa e non lo è... da un punto distante appare un tondo schiacciato cui serva una fetta piccola per essere circolare... ma neppure questo è vero.
ancora un esempio che può chiarire... il trapezio da circo...
il trapezista può essere bravissimo ma senza la presa salda del catcher (quello che lo agguanta) finirà per limitare i suoi volteggi o per cadere!
per cui...
Siate complementari con chi amate

riscopritevi carenti e ritrovate nella complementarietà le ragioni per raggiungervi reciprocamente coscienti che le carenze di oggi potrebbero essere l'abbondanza di domani

Magari oggi siamo l'immagine della salubrità mentre domani potremmo essere quella della malattia.
complementari come possono essere olio e vino in una medesima pietanza e non in un bicchiere
come possono esserlo sale e zucchero in un preparato ma non mangiati puri insieme!

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