homo sum

la parasceve

Giuseppe di Arimatea domanda a Pilato di poter seppellire il corpo di Gesù.
Egli aveva individuato il sepolcro dove adagiarlo.
È curioso come sia ancora un Giuseppe a prendere in braccio il corpo del Figlio dell’uomo.
Era stato Giuseppe a prendere in braccio il bambino appena nato... sarà un Giuseppe a prendere in braccio il corpo esanime del crocefisso.
In una sorta di ideale continuum... sarà l’uomo Giuseppe ad accogliere quel corpo al suo principio e alla sua fine.
Ci sono molte somiglianze fra i due Giuseppe: entrambi sognano... entrambi si fanno domande… entrambi si relazionano con Gesù… entrambi operano per la salvezza di Gesù... uno del corpo minacciato da Erode... l'altro del corpo minacciato dai giudei.
Nelle mani di entrambi si affida Gesù stesso.
Entrambi non seguono il pensiero collettivo dominante: Giuseppe non ripudia Maria... l’altro Giuseppe non vota per la morte di Gesù.
E qui si chiude la parentesi che inizia con i progenitori.
La tradizione ortodossa parla della discesa agli inferi dove cristo va a riprendere quelle vite che sembravano perse e che invece perse non erano mai state.
La grande schiera dei giusti comincia a camminare finalmente verso la Gloria del Padre.
È il preludio a quella salvezza che viene offerta agli uomini alle donne... ai vecchi e i giovani... ai sani e ai malati... che possiamo vivere quotidianamente senza timore di perdere la vita perché già perduta nella Grazia.
Buona parasceve