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Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
 

 

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Il falso problema dell’emergenza sicurezza- 1

Post n°120 pubblicato il 25 Marzo 2009 da socialismoesinistra






Il falso problema dell’emergenza sicurezza
considerazioni sulla giustificazione del potere del Centro Destra


Credo sia arrivato il momento di ragionare su una delle idee portanti del governo Berlusconi, dell’opposizione eletta e in genere della nuova politica: la sicurezza.
La cosiddetta “carica dei 101” con cui un folto gruppo di parlamentari del PdL ha chiesto al Presidente del Consiglio di non porre la fiducia cosiddetto pacchetto sicurezza in discussione in questi giorni riapre di fatto ufficialmente il discorso su questo tema.

Facciamo un passo indietro. E’ passato quasi un anno dalle ultime elezioni politiche e credo che si possa tracciare un primo bilancio dell’azione di questo Governo sulla questione sicurezza.
Ricordiamo tutti  come lo scontro elettorale del 13 e 14 Aprile scorso che ha determinato la vittoria del Centro Destra e la formazione dell’ultimo governo Berlusconi sia stato condotto essenzialmente su questo tema e su quelli del taglio delle tasse, del federalismo e del governo forte. Parallelamente alcune forze del Centro Sinistra sono scese in campo su questo stesso terreno populista, antisociale e autoritario. Facendo loro queste stesse tematiche, chiedendo e ottenendo consensi per gli stessi obiettivi del Centro Destra, venendo elette da sole ma portando alla sconfitta della coalizione.
Parlo evidentemente del PD e di IdV che hanno cavalcato insieme  l’onda del federalismo fiscale, del governo forte (è forse il caso di ricordare che il premierato forte fu richiesto già nell’ultima legislatura proprio dal neonato PD al Presidente Prodi) e della mancanza di sicurezza, presentandosi alle elezioni con l’appello tutto autoreferenziale  del voto utile.
Andiamo avanti per gradi.  Stiamo vivendo veramente un’emergenza sicurezza? Questo è il primo punto da chiarire per andare avanti nel discorso. Perché ogni giorno ci viene proposta una situazione di allarme in tutto il territorio nazionale per dei pericoli non più  fronteggiabili coi mezzi normalmente a disposizione dello Stato e delle sue articolazioni locali.  Quindi necessariamente da risolvere con misure straordinarie, cioè con  un dispiegamento di mezzi  e uomini fuori delll’ordinario. La giustificazione politica dello schieramento di Centro Destra e del governo forte di Silvio Berlusconi sta tutta qui: nella presunta emergenza sicurezza da fronteggiare con provvedimenti d’urgenza (come il pacchetto sicurezza) e con delle misure straordinarie (come l’esercito affiancato in città alle forze dell’ordine e l’istituzione delle “ronde” dei cittadini privati)

L’emergenza sicurezza in altri Paesi

Sinceramente, in Italia, negli ultimi anni,  non mi sembra, per quanto ovviamente ne possa sapere un  normale cittadino che si documenti leggendo i giornali ed ascoltando i telegiornali, che ci sia stato un solo episodio che si possa definire con certezza veramente pericoloso per la  vita quotidiana della collettività.
Parlo evidentemente di episodi gravi, non prevedibili e quindi incontrollabili e che spaventino una moltitudine di normali cittadini mettendone a repentaglio da un giorno all’altro la sicurezza, e che provochino centinaia di morti innocenti. Cose che purtroppo quando si verificano sono ben visibili nei loro terribili effetti.  Penso ad esempio al conflitto drammatico che si è svolto in Irlanda del Nord e i cui effetti si sono allargati anche all' Inghilterra e alla Repubblica d' Irlanda tra la fine degli anni '60 e la fine degli anni '90 in Irlanda del Nord con attentati  gravi e inaspettati che hanno  causato oltre 3000 morti. da una parte e dall’altra per anni; penso alla situazione non risolta tra Israele e Palestina che alimenta da sempre una situazione di tensione fatta di insicurezza, terrore, attentati e azioni miltari e semina ancora morti a migliaia da una parte e dall’altra.  Penso alle immagini terribili degli attacchi agli USA dell’11 Settembre 2001 in cui da un giorno all’altro per un attacco terroristico esterno morirono quasi tremila persone innocenti, fu devastato il tessuto della città di New York.
Ho fatto questi esempi perché in quei Paesi sono state approntate delle politiche centrate sulla sicurezza, più o meno condivisibili da parte di ciascuno di noi ma certamente motivate da un’emergenza reale e purtroppo tangibile.

La situazione italiana

Parliamoci chiaro: in Italia attentati di questo tipo non si ripetono, per fortuna, da quasi trent’anni. L’ultimo che possa essere avvicinato agli esempi precedenti è  l’attentato alla stazione di Bologna ma parliamo del 2 agosto 1980, in cui una bomba piazzata appositamente costò la vita a ottantacinque persone innocenti, ferendone oltre duecento; prima di queta penso alla Strage di Piazza della Loggia che il 28 maggio 1974 a Brescia in cui una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere provocando la morte di otto persone e il ferimento di altre novantaquattro. Episodi che si connotano come vere e proprie stragi che la magistratura ha processato e ricondotto alle piste dell’eversione di destra.
Sono passati trent’anni dalla storia insanguinata di quegli anni. Oggi viviamo in un Paese profondamente differente: quell’Italia divisa tra una Destra e una Sinistra inconciliabili e quello scenario internazionale separato dal muro di Berlino non ci sono più. Gli uni e gli altri hanno fatto autocritica, si sono riconosciuti e hanno anche  realizzato delle politiche condivise.
Decisamente oggi non ha senso centrare la nostra politica sulla difesa del territorio nazionale e prevedere misure di sicurezza straordinarie: il presupposto reale della necessità di un governo autoritario che risolva un’emergenza sicurezza in senso stretto non sussiste.

 
 
 
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