Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
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LA RIVISTA TELEMATICA
Siamo Socialisti convinti che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia ormai assunto i caratteri di una vera e propria crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzie sociali finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza attorno a cui l’occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
Riteniamo quindi che la Sinistra democratica debba necessariamente rivedere la propria impostazione culturale e programmatica, non più adeguata alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo finanziario a livello globale,recuperando una concezione del riformismo socialista nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, in grado di individuare un diverso modello di sviluppo,diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
Questo percorso deve essere perseguito attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra, essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione inevitabile tra chi proviene dal socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
La nostra rivista telematica di discussione e di approfondimento vuole essere uno strumento utile a questo progetto di ricostruzione della Sinistra.
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Stato, Chiesa , Massoneria, e Sinistra (Riflessione sul convegno di Centocelle del 6/4/2009)
Post n°132 pubblicato il 05 Aprile 2009 da socialismoesinistra
Il Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra segnala a tutti i visitatori del Blog il convegno del 6/4/2009 organizzato dai compagni di Centocelle nella sede di piazza dei Gerani n. 38 sul tema dei rapporti tra la Massoneria, la Chiesa e lo Stato. I socialisti di Centocelle, diretti dal compagno Frusone della segreteria della federazione di Roma, hanno scelto con coraggio di affrontare in un dibattito pubblico un tema su cui abitualmente tutti preferiscono discettare in privato, evitando di interpretarlo nel suo reale significato politico e trattarlo di conseguenza come una delle questioni fondamentali dello sviluppo distorto ed incompiuto della nostra Democrazia Repubblicana,nata come si diceva un tempo dalla Resistenza ,e fondata sul lavoro come recita la Costituzione. Il tema di discussione scelto dai compagni di Centocelle è particolarmente sentito, in termini palesemente critici, da chi scrive questa nota sul convegno, per la sua formazione politica e culturale . Chi scrive non ha alcuna remora a definirsi un Socialista di ispirazione marxista , per ciò che attiene la sua concezione dei rapporti sociali ed economici, intellettualmente intriso del rapporto con una giovanile formazione cattolica fortissima, mai rinnegata, che probabilmente costituisce la vera ragione sul terreno etico del suo pervicace voler restare a Sinistra. Come quasi tutti i giovani borghesi destinati ad un impegno professionale, ha più volte nella sua vita avuto modo di frequentare, fin dalla propria gioventù, aderenti alla massoneria, ed ha sempre ritenuto di non dover aderire a questa istituzione, proprio in ragione della propria differente visione delle cose. Una impostazione culturale del genere lo rende sicuramente il meno adatto a ragionare sulla influenza più o meno occulta che la Massoneria o la Chiesa su versanti culturalmente opposti esercitano sullo Stato e la politica italiana, o ad esprimere una valutazione politica di tale influenza. Indubbiamente il ruolo preponderante esercitato storicamente dalla Chiesa Cattolica in Italia ha costretto la Massoneria ad un ruolo di minorità , con l'eccezione del periodo storico del primo stato unitario prefascista (1861-1922), ed ha consolidato quella pratica di segretezza e trasversalità occulta nella propria attività, che non avrebbe avuto più senso nel quadro Costituzionale. Altrettanto indubbiamente il mantenimento di questa pratica ha di fatto costituituito uno dei principali motivi di debolezza dello Stato Repubblicano, essendo affidata la formazione di parte non secondaria delle proprie classi dirigenti ad una struttura “istituzionale” parallela alle istituzioni pubbliche, che spesso ha anche gestito interessi fuori dalle regole, consolidando in tal modo sul versante laico una distorsione di segno analogo , seppure opposta negli intenti, a quanto avvenuto con l'influenza ecclesiale nella vita dello Stato e della sua amministrazione. Allo stesso tempo la guerra fredda e lo scontro di sistema vissuto per più di 40 anni con il Socialismo reale ha portato la Massoneria a divenire uno dei capisaldi strategici dell'Occidente capitalista, ed a ricoprire ruoli rilevanti nei “sistemi” di contrasto, non solo culturale, nei confronti della minaccia comunista. E' però necessario cominciare ora a fissare alcuni punti nel dibattito su questi temi in quanto la crisi di sistema che stiamo attraversando, analizzata dal Forum di SocialismoeSinistra nei suoi termini reali nel convegno di Roma del 5/2/2009, potrebbe mettere in discussione la stessa sostanza dei rapporti democratici, se le classi dirigenti dovessero perseguire un tentativo di uscità dalla crisi riproducendo un modello di sistema fondato sugli stessi caratteri che hanno generato la crisi, a cominciare dalla compressione dei redditi reali derivanti dal lavoro dipendente, e dall'allargamento dei processi di precarizzazione del lavoro non funzionali a ristrutturazioni fondate esclusivamente su innovazione ricerca e formazione, e non coperte da politiche di sicurezza sociale diffusa ed adeguata. Il rischio di una deriva del genere si profila nel momento in cui purtroppo la drammatica debolezza della capacità critica Sinistra consente che le opzioni sui modi di uscita dalla crisi rimangano oggetto di un esclusivo dibattito tutto interno a quelle classi dirigenti economiche e finanziarie responsabili del disastro, in seno alle quali tradizionalmente la Massoneria, non solo italiana, esercita una influenza culturale rilevantissima, tutt'altro che occulta o misteriosa. Questo rischio di delegare ai responsabili della crisi lo studio delle possibili soluzioni di uscita, che esclude a priori l'adozione dell' unica risposta logica costituita dall'avvio di un nuovo modello economico di sviluppo delle società sviluppate dell'occidente, è aggravato contemporaneamente dal comportamento sociale assunto dall'altro grande potere extraparlamentare che influenza la società italiana, la Chiesa Cattolica, la quale, riducendo il suo tradizionale ruolo di orientamento della coscienza sociale alle sole questioni della morale sessuale e della bioetica, ha ormai messo in secondo ordine quell'approccio critico agli assetti economici e sociali esistenti che nella storia della democrazia repubblicana ha costantemente rappresentato un fortissimo ostacolo, da un versante diverso e spesso opposto all'’anticapitalismo marxista, alla piena affermazione di un'autentica egemonia dell'“individualismo borghese nella società italiana. La Massoneria, infatti, pur con tutti i suoi innegabili grandi meriti storici sul terreno del consolidamento della democrazia liberale e del superamento del confessionalismo cattolico nelle società europea, ottenuti rappresentando nei secoli, a partire dall'Inghilterra, il grande riferimento sotterraneo della affermazione culturale e politica della borghesia come classe dirigente delle società occidentali , ha indubbiamente assunto negli ultimi 20 anni, dopo la fine dell'Urss, un ruolo determinante nella costruzione di quella egemonia liberista, tecnocratica, e neo conservatrice che ha governato i processi sociali ed economici responsabili della crisi che stiamo attraversando, contribuendo in questa fase dello sviluppo ad omologare in forma assolutamente stringente il pensiero sociale. In questa fase storica la Massoneria ha pertanto, di fatto, abdicato ad una funzione evolutiva dei diritti sociali e civili, come orgogliosamente e giustamente rivendicava a sé nel Settecento e nell'Ottocento durante la sua lotta contro” l'ancien regime, divenendo strettamente funzionale al processo di finanziarizzazione della economia mondiale. Non esiste , quindi, alcuna garanzia allo stato attuale che ragionare attorno ad una uscita dalla crisi mantenendo lo stesso modello di sviluppo, come avviene nel dibattito prevalente in questi ambienti, non possa implicare una involuzione sostanziale della democrazia, come del resto prefigurato nei vecchi programmi della loggia P2. Appare poi assolutamente inquietante che la Chiesa Cattolica, l'antica “nemica” della Massoneria, non abbia più nulla da dire di significativo sul piano politico, in merito alle questioni specifiche implicate da un dibattito di tale rilevanza per il destino futuro delle società occidentali, quasi che il buon cristiano non sia anch'esso “homo economicus", per di più tenuto, in virtù del suo impegno etico di vita, a dover esprimere un giudizio di valore sulla realtà economica e sociale che lo circonda e che concerne inevitabilmente il vivere sociale degli individui. Queste considerazioni generali sulla affermazione di un ruolo strettamente ideologico e politico della Massoneria, e della rilevanza decisionale da questo assunto nelle società sviluppate in parallelo all'esaurimento della “Critica Sociale”Cattolica ed alla crisi di analisi e di proposta della Sinistra, del resto chiaramente e pubblicamente rivendicato in tutti i paesi di democrazia anglosassone, in cui molto più correttamente la Massoneria svolge pubblicamente il proprio ruolo di orientamento ideale, implicano necessariamente che il dibattito sulla sua attuale concezione dei rapporti economici e sociali, che rappresenta il vero punto critico del rapporto tra Sinistra e Massoneria, e tra Massoneria e Democrazia, debba divenire materia di pubblico dominio, abbandonando ogni forma di influenza nascosta, trasversale, e dissimulata sulle classi politiche, che possa sfuggire di per sé ad ogni possibile vaglio critico da parte dei cittadini, dei lavoratori, e di tutta la comune pubblica opinione. La pubblicità di un dibattito su questi temi costringerebbe finalmente una Associazione, che ama definirsi Istituzione, che esercita una tale incidenza sulle scelte delle classi dirigenti, ad assumersi pienamente e pubblicamente nel dibattito democratico la responsabilità politica del proprio orientamento ideale , nè più e nè meno come la sua antica “nemica” la Chiesa Cattolica, o ogni altra associazione che sulla base del proprio pensiero voglia orientare la società civile, le sue classi politiche, o più semplicemente i cittadini, uniformandosi in tal modo pienamente al principio della pubblicità delle associazioni affermato dalla Costituzione Italiana, a cui peraltro essa stessa doverosamente si attiene in paesi di ben maggiore e consolidata tradizione democratica, come l'Inghilterra o gli Stati Uniti d'America. Una maturazione di tale portata del ruolo della Massoneria nella società italiana costituirebbe un tassello non secondario, di portata specularmente quasi identica a quello altrettanto necessario di una compiuta riaffermazione della laicità dello Stato, nello sviluppo di quell'indispensabile processo di consolidamento dello Stato, che la Sinistra Italiana nel suo insieme, Socialista , Cattolica o Comunista, ha per troppi anni trascurato di porre al primo posto dell'agenda politica del paese, con grave danno alle sue stesse possibilità di governo dei processi sociali ed economici. Deve comunque essere compito primario di una Sinistra rinvigorita nella analisi, nei programmi, e nella sua capacità di ricostruire consenso ed alleanze sociali, contrastare nel merito questa visione assoluta ed autoritaria dei rapporti economici che pretende di risolvere in sè ogni questione sociale o morale, affermando al contrario una propria alternativa visione della società che ritiene di dover anteporre la risoluzione delle questioni sociali alle esigenze del mercato, dell'impresa, o degli interessi finanziari, attraverso la riaffermazione del ruolo della politica decisa nei luoghi ove costituzionalmente si esercita la sovranità popolare, come momento centrale ed insostituibile di una concezione della Democrazia e dello Stato fondata sulla rappresentanza.
Franco Bartolomei Direzione Nazionale del Partito Socialista |
SOCIALISMO E ANTIFASCISMO
Rodolfo Morandi
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Da un'antica ferita ad una prossima resurrezione di Carlo Felici
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Non una somma di etichette ma un insieme di valori di Carlo Felici
Sull'attualità del 25 Aprile di Luca Fantò
La Festa d'Aprile di Nicolino Corrado
Sembra scritta da poco, anzi, pochissimo di Carlo Felici
Il Centro socialista interno (1934-1939)- appunti per un dibattito su antifascismo e unità di classe di Marco Zanier
parte prima
parte seconda
parte terza
parte quarta
parte quinta
MARXIANA
Karl Marx
Costituzione, neoliberismo, nuove povertà di Marco Foroni
Sulle teorie del valore di Renato Gatti
Le crisi di Renato Gatti
parte prima
parte seconda
Globalizzazione i compiti della Sinistra di Franco Bartolomei
note del Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra
La crisi e i suoi rimedi di Renato Gatti
Al papa sarebbe necessario un poco di marxismo di Leonardo Boff
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
L’anticipazione del nostro tempo. Marx, la sinistra e il recupero delle solidità di Marco Foroni
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MARXIANA .
Karl Marx
Karl Kautsky ed Otto Bauer: due grandi maestri del socialismo dimenticati. Giuliano Amato: un maestro del non-socialismo da dimenticare di Giuseppe Giudice
Ragionando su Marx e Kautsky di Renato Gatti
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I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Francesco De Martino
La risorgiva socialista di Carlo Felici
Eppure il vento soffia ancora di Carlo Felici
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
Willy Brandt Verso un nuovo ordine mondiale di Leopold Sédar Senghor note del Coordinamento del Forum SocialismoeSinistra La guerra infinita di Giorgio Pesce
Noam Chomsky - "Pirati e imperatori"- la guerra al terrorismo e le ipocrisie dell'Occidente di Marcella Guidoni
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Le responsabilità e il dovere del Socialismo Europeo di Franco Bartolomei
Una socialdemocrazia globale di Nicolino Corrado
Di fronte alla crisi mondiale, tre sfide per la socialdemocrazia di Kevin Rudd
Appuntamento a Pittsburgh di Renato Gatti
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Riccardo Lombardi
Dopo il crollo del comunismo non ha più senso il dividersi tra socialisti e comunisti di Giuseppe Giudice
Ricominciare da Labriola di Carlo Felici
Berlinguer e Craxi: due progetti falliti, una sinistra distrutta di Giuseppe Giudice
Socialisti, l'anello debole ma inestimabile della sinistra italiana di Carlo Felici
I caratteri della crisi ed il compito dei Socialisti di Franco Bartolomei
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
Riccardo Lombardi: il riformismo come metodo democratico di trasformazione Socialista dei rapporti economici e sociali di Franco Bartolomei
Breve nota sul contingente gattopardesco di Carlo Felici
L'infinito e disperato salvataggio delle capre e dei cavoli di Carlo Felici
Angelo Ciufo - in ricordo di un amico, in memoria di un compagno di Stefano Pierpaoli
Documento programmatico dell'Associazione "Nuova Sinistra per il Socialismo" di Angelo Ciufo
Giacomo Matteotti ammi- nistratore pubblico di Marco Zanier
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PER COSTRUIRE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
I Nuclei Aziendali di Sinistra e Libertà di Marco Zanier
Avrà successo "Sinistra e Libertà"? di Gioacchino Assogna
I doveri della sinistra italiana di Franco Bartolomei
Io su Sinistra e Libertà la penso così di Luca Fantò
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Socialismo e Libertà di Carlo Felici
Le tre fasi del socialismo di Renato Gatti
Libertà, e non solo per uno di Carlo Felici
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Il grano e il loglio della Sinistra documento scritto da socialisti iscritti o senza tessera e da elettori si Sinistra e Libertà
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L’Associazione considera il principio della laicità dello Stato e della libertà nelle professioni religiose, affermato dalla Costituzione, un valore di riferimento a cui ispirare la propria azione politica, ed intende perseguire la effettiva affermazione del principio di legalità, nel quadro dei valori costituzionali, quale elemento fondamentale di una riforma democratica dello Stato che restituisca ai cittadini della Repubblica la certezza nella legittimità, nella imparzialità, e nella correttezza della sua attività amministrativa ad ogni livello.
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