Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
 

 

« Perchè è in "Sinistra e ...Note e riflessioni su so... »

La rivoluzione italiana

Post n°243 pubblicato il 23 Luglio 2009 da socialismoesinistra

Nell’introduzione ad una delle sue opere più importanti e famose: “La vita di Giulio Agricola”, Tacito, non senza avere accennato alle antiche virtù morali dei cittadini romani, quelle che rendevano possibile narrare la vita di un uomo famoso, più per un senso di esempio e trasparenza, che per l’arroganza auto celebrativa di un fine apologetico, parla della sua epoca e dell’imperatore Traiano come di colui che è destinato, secondo le aspettative dei più, ad accrescere la felicità dei tempi e la sicurezza pubblica, tanto da suscitare molte aspettative e desideri.
Poi però, l’amara consapevolezza della vita da lui vissuta in tempi in cui, nonostante l’impero fosse giunto all’apice della sua espansione, la decadenza già lo minava dall’interno come un tarlo insidioso il cui effetto sarebbe stato solo dilazionato, con rimedi di vario genere, giungendo poi ad effetto, in modo inesorabile, lo porta ad essere molto disincantato
Vale la pena di leggere le sue parole e meditarle, specialmente considerando quanto siano adatte all’epoca in cui viviamo, ed in particolare alle vicende italiane.
Vi propongo il testo latino con la traduzione, per nulla togliere alla prosa tacitiana.
“natura tamen infirmitatis humanae tardiora sunt rimedia quam mala; et ut corpora nostra lente augescunt, cito extinguuntur, sic ingenia studiaque oppresseris facilius quam revocaveris; subit quippe etiam ipsius inertiae dulcedo, et invisa primo desidia postremo amatur.”
“tuttavia, per effetto della natura dell’umana fragilità, i rimedi sono più lenti dei mali; e come i nostri corpi crescono lentamente, ma muoiono in un batter d’occhio, così le attività dell’ingegno è più facile soffocarle che richiamarle in vita; perché si insinua anche il gusto sottile dell’inazione e l’apatia, dapprima odiosa, si finisce per amarla.”
Mai come oggi, nella storia contemporanea del nostro Paese ma anche in buona parte dell’umanità, si è assistito ad un vuoto tanto dirompente quanto esteso e dilagante, di valori morali. Tanto che l’etica sembra certe volte una specie di scienza archivistica, da relegare in un polveroso passato impossibile da riproporre, oppure una sorta di arrogante vituperio delle accorte necessità di un contingente fatto soprattutto di basso cabotaggio, di navigazione a vista, misurata solo in base all’utile personale, o di gruppo di appartenenza. E’ questa evidentemente la logica del clan, della cosca, piccola o grande che sia, potente o in fieri, con la sola ragione auto necessitante di esserlo a tutti i costi, naturalmente anche a quello della vita, propria o altrui, pienamente sacrificabile a tal scopo.
In questa lenta ma inesorabile barbarie che va facendosi strada a tutti i livelli nel nostro tessuto sociale e istituzionale, gli squilibri e le disuguaglianze vanno configurandosi, non più come variabili di un sistema in crisi, e soggetto a revisione e riforme, ma come dati inequivocabili di una decadenza strutturale.
Essa è dovuta in buona parte a quello che mette in risalto lo stesso Tacito: allo spegnersi progressivo delle attività dell’ingegno. Al taglio inesorabile di risorse necessarie ad incrementarlo, per la ricerca, per l’università e per la scuola, al crearsi e al consolidarsi di un monopolio mediatico di ciò che resta della cultura. Con offerte sempre più limitate e filtrate dai centri di potere che possono finanziarne la diffusione e che hanno come scopo principale, non la sua valorizzazione, ma l’accumulazione di profitto e la necessità di non disturbare mai “i manovratori”
Per cui, oggi, veri testi fondamentali nella storia del pensiero li possiamo trovare, dopo una estenuante ricerca, soltanto nelle biblioteche, quelle che hanno ancora fondi per essere aperte e funzionare, oppure nelle librerie antiquarie, sempre finché ce ne saranno ancora in circolazione.
Tacito nota giustamente che non è facile riportare in vita le opere dell’ingegno, quando lo stesso ingegno si è imbarbarito ed assuefatto all’inazione o al servilismo, tanto da non voler più riconoscere nemmeno l’evidenza. I mali che sono nostri, che derivano da una natura portata ad adattarsi sempre e comunque alle circostanze più favorevoli, a cercare e trovare lo spazio compromissorio dell’utile personale, coniugandolo attentamente con il gruppo, il clan, la cosca, ritenuti emergenti e per questo destinati ad espandersi in quell'ambito che si scommette possa essere inclusivo dei nostri bisogni ed interessi.
Evidentemente l’ingegno è soprattutto quello che sa trovare ed affermare soluzioni originali, e non è piuttosto quello che si adatta alla contingenza per riceverne a tutti i costi un utile immediato. La furberia non è certamente sinonimo di ingegno.
In Italia però non ce ne vuole molto per capire che i mali che ci stanno trascinando verso la barbarie e la lontananza dai paesi più evoluti d’Europa e del mondo, non sono imputabili tanto a fantomatici complotti messi in atto con studiata perfidia da chi non vuole altro che un’ Italia permanentemente “serva di dolore ostello, non donna di provincia ma bordello”, ma soprattutto a chi fa del bordello la sua principale occupazione, la sua professione, il suo modus vivendi, la sua forma mentis. E non da oggi evidentemente.
I mali di un Paese passato fin troppo rapidamente dalla pletora fascista, capace solo di inculcare valori morali di cartapesta, tutti naturalmente crollati miseramente di fronte alle prime vere sfide nazionali ed internazionali, ad una Repubblica ancora preda di manicheismi ideologici, residui neoclericali, vincolata ai suoi difetti strutturali, ma pur tesa verso il rinnovamento operato in gran parte da minoranze colte e non da una diffusa coscienza civica, sono perduranti. Perché nel passato sono stati “trascurati e tollerati”, pur diventando endemici, per impedire che l’Italia si spostasse anche di una virgola da quegli assetti geostrategici che l’avevano vincolata ad un esclusivo modello di sviluppo, in cui accumulazione di profitto e corruzione restano due facce della stessa moneta falsa, con cui non si costruisce una vera civiltà ma solo una dilagante e sofisticata barbarie.
La barbarie padronale in cui non è la legge ad orientare la persona, ogni persona, ma viceversa è la persona più potente che orienta la legge a suo esclusivo vantaggio. Lo Stato non è Costituzione messa in atto concretamente, ma proprietà di chi se lo compra e vende ad altri ciò che non ritiene per sé indispensabile.
Quando gli equilibri geostrategici sono cambiati e non ha fatto più comodo tollerare e capitalizzare la conseguente gratitudine servile, ma anche furbescamente attenta al suo “particolare”, il sistema che avrebbe potuto rinnovarsi e competere solo grazie ad una vera reazione civica e popolare, derivante da una diffusa coscienza civile, in mancanza di essa, si è sfilacciato e a poco a poco disgregato. Così nel suo disfacimento, i barbari, le cosche i profittatori, mascherati da salvatori della Patria, da medici taumaturghi, si sono fatti avanti e hanno conquistato il potere.
Oggi i mali sono pertanto diventati endemici, tanto che anche i profittatori al potere non possono nasconderli, e così, pur di trovare ad essi un capro espiatorio, cosa fanno? Denunciano una sorta di complotto che sarebbe messo in atto da coloro che per tanto tempo sarebbero stati solo i loro complici privilegiati del saccheggio e del degrado collettivo. E che ora semplicemente cercano di metterlo in opera senza più dovere pagare alcun prezzo, senza più tanti sconti o compromessi con il loro vassalli di sempre. Per il semplice fatto che noi siamo considerati, come sistema Paese, alla stregua di una moneta svalutata.
Temo per questo che in Italia non serva più il riformismo, ma una vera e propria rivoluzione, però non necessariamente di quelle con i morti, le barricate e le ghigliottine, una di quelle che avvengono anche in modo pacifico ma inesorabile, come è accaduto in alcuni paesi dell’est, o come sta accadendo ed è già accaduto in altri in Sudamerica, e naturalmente non senza i rischi annessi e connessi, quando si va ad interferire nelle aspettative in un imperialismo economico e politico che in gran parte, per meri fini di profitto, è ancora in piedi, anche se con i piedi sempre più spesso di coccio o di argilla. Tale rivoluzione non è perciò meno indispensabile e necessaria.
In Italia per farla, in fondo, non serve molto, occorre solo una determinazione inflessibile, un affondo di bisturi, senza esitazioni e tentennamenti e naturalmente una mano molto ferma da parte di chi vuole compiere tale operazione.
Essenzialmente servono solo tre cose essenziali.
Primo, far pagar le tasse a chi non le paga, affinché il debito e l’apparato pubblico non debbano gravare più sulle stesse categorie di cittadini, sempre più sospinte verso un ruolo di servitù e miseria.
Secondo, combattere alla radice la criminalità organizzata, colpendola nei suoi luoghi di origine e nelle sue ramificazioni finanziarie con mezzi sofisticati e specialisti destinati a crescere e non a diminuire.
Terzo, liberarci di una classe politica inetta, corrotta e tesa esclusivamente a trarre il suo utile personale nel costituire un raccordo efficace tra criminalità organizzata ed istituzioni, tanto da renderle fragili e prive di mezzi efficaci per contrastarla. E naturalmente per accumulare conseguentemente profitto, monopolio e potere in misura sempre maggiore.
Un popolo che sa riscattare la sua civiltà, non può che far suo il motto latino “faber est suae quisque fortunae” Ciascuno è artefice della sua sorte.
La vera rivoluzione comincia all’interno della coscienza di ciascuno di noi, ma giunge a compimento solo quando matura una vera coscienza collettiva, una coscienza popolare nazionale, che non ha più condizionamenti e nemmeno voglia di illudersi, e pertanto è indotta ad agire solo dalla consapevolezza che il futuro deve necessariamente essere meglio del passato, per cambiare radicalmente le cose.
Scriveva Tacito “et ut corpora nostra lente augescunt, cito extinguuntur” “e come i nostri corpi crescono lentamente, però muoiono in un batter d’occhio” La nostra civiltà italiana è cresciuta lentamente nei secoli ed è stata apprezzata in tutto il mondo, ma può anche morire all’improvviso. Ora è in agonia, in un coma che si spera possa non essere irreversibile, si può solo pensare ed operare consapevolmente affinché non siano l’inazione e l’apatia: l’ “inertiae dulcedo” a staccarle la spina o a continuare a tenerla in vita, e forse sarebbe pure peggio, solo attaccata permanentemente ad un decoder.

C.F.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

SOCIALISMO E ANTIFASCISMO

Rodolfo Morandi


 Il Socialismo dei fratelli Rosselli  di Carlo Felici

 Da un'antica ferita ad una prossima resurrezione           di       Carlo Felici

 L'assassinio dei fratelli Rosselli   di Carlo Felici

 Un appello di Carlo Rosselli ai comunisti che sembra scritto ieri   di             Carlo Felici

Non una somma di etichette ma un insieme di valori    di Carlo Felici

Sull'attualità del 25 Aprile di Luca Fantò

La Festa d'Aprile  di Nicolino Corrado

 Sembra scritta da poco, anzi, pochissimo  di Carlo Felici

Il Centro socialista interno (1934-1939)- appunti per un dibattito su antifascismo e unità di classe                         di  Marco Zanier

parte prima
parte seconda
parte terza
parte quarta
parte quinta

 

 

MARXIANA


Karl  Marx

 

Costituzione, neoliberismo, nuove povertà  di Marco Foroni

Sulle teorie del valore  di Renato Gatti

Le crisi   di Renato Gatti
parte prima
parte seconda


Globalizzazione i compiti della Sinistra   di  Franco Bartolomei

note del Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra

parte prima

parte seconda


La crisi e i suoi rimedi   di Renato Gatti

Al papa sarebbe necessario un poco di marxismo   di Leonardo Boff

Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo  di Giuseppe Giudice

L’anticipazione del nostro tempo. Marx, la sinistra e il recupero delle solidità  di Marco Foroni


 

________________________________

 

I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO

Francesco De Martino


La risorgiva socialista   di Carlo Felici

Eppure il vento soffia ancora  di Carlo Felici

.

 

 

I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE

Oskar Lafontaine

 

La sconfitta dei socialisti  di Renato Gatti

 

 

 

________________________

 


 

PER COSTRUIRE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'

 

I Nuclei Aziendali di Sinistra e Libertà   di Marco Zanier

 Avrà successo "Sinistra e Libertà"?   di Gioacchino Assogna

I doveri della sinistra italiana  di Franco Bartolomei

prima parte

seconda parte

 Io su Sinistra e Libertà la penso così   di Luca Fantò

"Sinistra e libertà" il fuituro del Socialismo italiano    di Franco Bartolomei

Socialismo e Libertà  di Carlo Felici

Le tre fasi del socialismo
di Renato Gatti

Libertà, e non solo per uno   di Carlo Felici

 Le elezioni europee   di Gioacchino Assogna

 Il grano e il loglio della Sinistra   documento scritto da socialisti iscritti o senza tessera e da elettori si Sinistra e Libertà

 Un nuovo sole contro l'arsenico e i vecchi merletti   di Carlo Felici

Una nuova Sinistra per l'Italia è un sogno realizzabile?    di Michele Ferro


 

Ultime visite al Blog

geom.magnani0pierluigi20102010roscatibonesso.carluccioberluczoppeangelofillofillogenova1892franci.torrevivereinvaldisievematrone.francescoilleraminarossi82cicciomannasexydamilleeunanotte
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

socialismoesinistra@libero.it

  

Hai da proporre un articolo o un testo che ritieni interessante

da pubblicare con noi?  contribuisci a far crescere la rivista e ne parleremo insieme. 



 

ATTENZIONE NON E' UNA TESTATA GIORNALISTICA

.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001. Le foto contenute in questo blog sono da intendersi a puro carattere rappresentativo, divulgativo e senza alcun fine di lucro. Sono © dei rispettivi autori, persone, agenzie o editori detenenti i diritti. Tutto il materiale letterario/fotografico che esula dalle suddette specifiche è invece di proprietà © del curatore del presente blog e soggetto alle leggi sul diritto d'autore. Se ne vieta espressamente l'utilizzo in qualsiasi sede e con qualsiasi modalità di riproduzione globale o parziale esso possa essere rappresentato, salvo precedenti specifici accordi presi ed approvati con l'autore stesso e scrivente del blog medesimo, e alle condizoni Creative Commons.© Copyright - Tutti i diritti riservati.
 

POLITICA LAVORO E SINDACATI

Gino Giugni

 

Partito e/o Sindacato del Sud di Vincenzo Russo

Un punto chiaro sulla globalizzazione di Renato Gatti

Lo Statuto dei lavoratori di Giacomo Brodolini                     di Marco Foroni

L'adesione della CGIL alla manifestazione nazionale antirazzista del 17 Ottobre 2009

_____________________________

 

ECONOMIA E SOCIETA'

John Maynard Keynes


Convegno sulla crisi finan- ziaria   di Renato Gatti

parte prima

parte seconda


 I provvedimenti contro la crisi  di Renato Gatti

Governanti allo sbaraglio di Gioacchino Assogna

 A proposito di pensioni  di Gioacchino Assogna

Perché la crisi attuale è una crisi “di sistema” di Franco Bartolomei

Economia ferragostana  di Renato Gatti

Un circolo vizioso mortale di Leonardo Boff

La crisi è finita? 
di Renato Gatti

parte prima
parte seconda

Economia e secessionismo di Renato Gatti

 

EMANCIPAZIONE FEMMINILE

Lina Merlin

 

Contro la congiura del silenzio  di Anna Falcone


 

 

ECONOMIA E SOCIETA'

Rosa Luxembourg


"Il Socialismo europeo  e la crisi del Capitalismo"    di Franco Bartolomei  e Renato Gatti

parte prima 
parte seconda 


 Riflessioni sul sistema fiscale italiano   di                   Roberto Cefalo

Il documento di Sociali- smoeSinistra per la commissione economica del partito

Uscire dal tunnel  di    Renato Gatti


I caratteri della crisi ed il compito dei Socialisti di Franco Bartolomei

Tutto come prima? Una riflessione sul "general intellect"  di Renato Gatti

 

Lettura politica della crisi economica attuale  di Alberto Ferrari

parte prima

parte seconda

 

CULTURA E SOCIETA'

Democrazia e cultura. Rapporto tra intellettuali e opinione pubblica nella democrazia dei mezzi di comunicazione di massa- Evoluzione della figura dell'intellettuale nella società italianaRelazione al Primo Convegno Nazionale dell'Associazione Culturale"Consequenze"    di  Franco Bartolomei

parte prima

parte seconda


Relazione introduttiva al Primo Convegno Nazionale dell'Associazione Culturale"Consequenze"    di  Stefano Pierpaoli

parte prima

parte seconda

 

Il pensiero laico   di Renato Gatti

 

 

CULTURA E SOCIETA'


 

Il male cremastico globale ovvero la droga del profitto di Carlo Felici

  Democrito: un libertario non materialista  di Carlo Felici 

  Cattivi pensieri sul mondo degli intellettuali italiani  di Stefano Pierpaoli

 Nasce il popolo della libertà - Alcune considerazioni in fatto di egemonia  culturale                                             di Renato Gatti

 Stato, Chiesa , Massoneria, e Sinistra  di Franco Bartolomei

 La Teologia della Liberazione  di Carlo Felici

L'egemonia culturale di Renato Gatti

Il ruolo sociale dell’arte  di Stefano Pierpaoli


 

PRINCIPI ISPIRATORI E PROGRAMMA D'AZIONE

L'Associazione SocialismoeSinistra, ispirandosi ai principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, persegue la promozione dei valori di libertà, di solidarietà e di eguaglianza nella vita politica, sociale e culturale del Paese.
L’Associazione considera il principio della laicità dello Stato e della libertà nelle professioni religiose, affermato dalla Costituzione, un valore di riferimento a cui ispirare la propria azione politica, ed intende perseguire la  effettiva affermazione del principio di legalità, nel quadro dei valori costituzionali, quale elemento fondamentale di una riforma democratica dello Stato che restituisca ai cittadini della Repubblica la certezza nella legittimità, nella imparzialità, e nella correttezza della sua attività amministrativa ad ogni livello.
L'Associazione SocialismoeSinistra fonda la propria azione politica sulla convinzione che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia assunto i caratteri di una crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzia sociale finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza liberiste, neoconservatrici e tecnocratiche attorno a cui l’Occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene che la Sinistra italiana debba necessariamente ripensare la propria impostazione culturale e programmatica rispetto alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo a livello globale, recuperando appieno una concezione del riformismo socialista fondata sulla affermazione della superiorità del momento della decisione politica rispetto alla centralità degli interessi del mercato, nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, ed in grado di individuare un diverso modello di sviluppo, diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene quindi che questo nuovo percorso politico passi attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione tra coloro che provengono dalle file del socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
L'Associazione SocialismoeSinistra si costituisce al fine di rendere possibile questo grande progetto di ricostruzione della Sinistra italiana,  di rinnovamento democratico della società e di riforma dello Stato. (Art. 2   dello Statuto dell'Asso- ciazione SocialismoeSinistra )

Clicca e leggi per intero lo Statuto dell'Associazione SocialismoeSinistra

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963