Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
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LA RIVISTA TELEMATICA
Siamo Socialisti convinti che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia ormai assunto i caratteri di una vera e propria crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzie sociali finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza attorno a cui l’occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
Riteniamo quindi che la Sinistra democratica debba necessariamente rivedere la propria impostazione culturale e programmatica, non più adeguata alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo finanziario a livello globale,recuperando una concezione del riformismo socialista nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, in grado di individuare un diverso modello di sviluppo,diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
Questo percorso deve essere perseguito attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra, essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione inevitabile tra chi proviene dal socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
La nostra rivista telematica di discussione e di approfondimento vuole essere uno strumento utile a questo progetto di ricostruzione della Sinistra.
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Rodolfo Morandi
Il Centro socialista interno (1934-1939)
appunti per un dibattito su antifascismo e unità di classe
Le recenti affermazioni del Presidente della Repubblica Napolitano che, col necessario riconoscimento di tutti i partiti istituzionali della festa del 25 Aprile in quanto “festa di tutti”, del ruolo fondante della lotta partigiana e della Resistenza nella nascita della Repubblica italiana, pur nel rispetto umano dei caduti italiani della parte avversa, ha corretto la linea iniziale del Governo Berlusconi; la battaglia parlamentare portata avanti con successo dal PD per il ritiro del ddl 1360/08 che avrebbe equiparato repubblichini e partigiani; la presa di posizione della coalizione Sinistra e Libertà sull’attualità della discriminante antifascista e della lotta contro le politiche che restringono spazi e forme della democrazia rappresentativa; la centralità per il Segretario del Partito Socialista Riccardo Nencini del 25 aprile “come una festa di unità nazionale” legata alla nascita della nostra Costituzione e la sua proposta di fare nominare Senatore a vita Giuliano Vassalli per aver partecipato alla Guerra di liberazione nelle fila della Resistenza romana e poi coerentemente costruito le istituzioni repubblicane; non da ultime le riflessioni di questo Blog sul concorso di tante componenti, socialista compresa, alla vittoria della lotta di liberazione dal nazifascismo, impongono al militante socialista e a chi semplicemente si riconosce nei valori del Socialismo storico, la necessità di tornare a parlare di antifascismo e di approfondire il metodo e il contributo dei compagni socialisti che contro il Fascismo lottarono duramente e ci consegnarono, pagando un prezzo altissimo, perdendo a volte anche la vita, un’Italia libera e una Costituzione repubblicana.
Proprio in questa direzione vogliono andare questi miei scritti sul Centro socialista interno: per approfondire la lotta di un gruppo di socialisti coraggiosi che nell’illegalità delle forze politiche voluta da Mussolini vollero ricostruire una prospettiva per i lavoratori e gettare le basi dell’unità della Sinistra contro la Dittatura.
Per la ricostruzione di quel periodo e di quella fase della politica socialista in Italia, mi sono avvalso essenzialmente di questi testi:
“Fronte antifascista e politica di classe- socialisti e comunisti in Italia 1923-1939” a cura di Stefano Merli, ed. De Donato, 1975 (fra i quali soprattutto il saggio di Stefano Merli “Fronte antifascista e politica unitaria di classe nel dibattito e nel lavoro del Centro socialista interno”);
“La democrazia del socialismo” di Rodolfo Morandi, a cura di Stefano Merli, ed. Einaudi Reprints, 1975;
“Rodolfo Morandi- il pensiero e l’azione politica” di Aldo Agosti, ed. Laterza, 1971.
Il Centro socialista interno (1934-1939)
Se guardiamo alla Resistenza come all’elemento centrale della riscossa di un popolo oppresso contro un Regime dittatoriale e alla lotta di liberazione dal nazifascismo come all’ultima fase di una drammatica guerra civile portata avanti da comunisti, socialisti, e dalle altre forze democratiche, cattolici compresi, per riconquistare la libertà perduta e ricostruire Paese migliore, allora dobbiamo domandarci come questo processo si sia generato, quali politiche lo abbiano determinato, quale lavoro clandestino lo abbia preparato.
Come i libri di testo di Storia in uso nelle scuole anche l’enciclopedia virtuale Wikipedia circoscrive la Resistenza partigiana italiana all’ “opposizione, militare o anche soltanto politica, condotta nell'ambito della seconda guerra mondiale - dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e la conseguente invasione dell'Italia da parte della Germania nazista e la conseguente invasione dell'Italia da parte della Germania nazista - nei confronti degli occupanti e della Repubblica Sociale Italiana da parte di liberi individui, partiti e movimenti organizzati in formazioni partigiane, nonché delle ricostituite forze armate del Regno del Sud che combatterono a fianco degli Alleati”.
Il Fascismo storicamente inizia con la marcia su Roma nel 1922, la Resistenza partigiana inizia ufficialmente l'8 settembre 1943, il periodo compreso tra quelle due date è necessariamente da identificare con il lavoro politico clandestino degli antifascisti italiani che hanno preparato la lotta di liberazione.
La nascita e l’affermazione del Fascismo
Andiamo per gradi. Nel 1922 Mussolini marcia su Roma con decine di migliaia di squadristi pretendendo il potere politico del Regno d’Italia. Al suo arrivo a Roma il Re d’Italia Vittorio Emanuele III gli dà l’incarico di formare un nuovo Governo. Solo in un secondo momento quel Governo ottiene il voto di fiducia da parte delle due Camere e quindi anche la necessaria giustificazione formale della sua presa del potere. Nella descrizione del Ventennio, gli storici distinguono di solito due fasi.
La prima fase del Fascismo comprende il periodo dal 1922 al 1924 e va sotto il nome di “Fascismo parlamentare”: nel 1922 il Governo Mussolini ottiene dal Parlamento i pieni poteri per le riforme amministrative e fiscali; quello stesso anno viene creato il Gran Consiglio del Fascismo, organo posto sotto la diretta dipendenza del Presidente del Consiglio (da quel momento cioè organi dello Stato con organi di un solo partito coincidono); nel 1923 le squadre d’azione (o Milizia volontaria per la sicurezza nazionale) vengono assimilate all’esercito regolare e con la Legge Acerbo (Legge 18 novembre 1923 n° 2444) si stabilisce che devono essere attribuiti 2/3 dei seggi della Camera alla lista vincitrice (cioè un forte premio di maggioranza); nel 1924 le elezioni vengono vinte dai fascisti dopo forti pressioni ed intimidazioni, quello stesso anno il deputato socialista Giacomo Matteotti che ha denunciato i brogli viene brutalmente assassinato. Per protesta molti deputati abbandonano il Parlamento e si ritirano sull’Aventino
La seconda fase del Fascismo comprende il periodo che va dal 1925 al 1939 e si caratterizza per la costruzione ed il rafforzamento del regime attraverso leggi costituzionalmente rilevanti (“leggi fascistissime”): nel 1926 vengono dichiarati decaduti i deputati che si erano ritirati sull’Aventino, inizia la soppressione del pluralismo politico. E’ il 1926 ll’anno da cui iniziare il nostro discorso. Perché se prima, Mussolini aveva portato avanti un sistematico processo di fascistizzazione dello Stato, delle sue strutture e del suo ordinamento, gettando le basi della dittatura è solo nel 1926 che scioglie il Parlamento, costringe al confino tutte le forze democratiche lasciando al Governo solo il Partito Fascista. Sempre quell’anno, sui luoghi di lavoro abolisce le rappresentanze dei dei sindacati liberi sostituendole coi sindacati fascisti (uno dei lavoratori e uno dei datori di lavoro per ogni settore) direttamente controllati dal regime, abolisce la libertà di stampa, sopprime i giornali antifascisti, istituisce la pena del confino, introduce la pena di morte, crea la polizia segreta (OVRA) e il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, col compito di reprimere i reati politici, cioè gli oppositori del Fascismo.
Senza la libertà di parola, senza rappresentanza parlamentare democratica e pluralista, senza organizzazioni sindacali libere con cui costruire percorsi coi lavoratori, ma soprattutto senza la direzione e l’organizzazione territoriale dei rispettivi Partiti, i comunisti e i socialisti rimasti in Italia, dal 1926 si devono organizzare necessariamente in gruppi clandestini, controllati da vicino dalla polizia segreta e sotto la costante minaccia della prigionia.
Tutto questo mentre il Fascismo continuava il suo terribile cammino: schiacciando i diritti e l’unità dei lavoratori in patria; muovendo guerra ai lavoratori che nel 1936 in Spagna erano insorti contro la dittatura franchista; proclamando la nascita dell’Impero d’Italia dopo aver aggredito l’Etiopia e condotto contro di essa una guerra feroce; emanando nel 1938 le vergognose leggi razziali in cui vennero vietati ai cittadini italiani di religione ebraica i diritti elementari tra cui il divieto per i bambini frequentare le stesse scuole degli altri bambini italiani, per gli insegnanti di esercitare la professione nelle scuole del Regno. Leggi razziali che, è bene ricordarlo, spianarono la strada alle successive deportazioni di milioni di italiani di religione ebraica nei campi di sterminio hitleriani.
Oggi noi sappiamo che negli anni seguenti quel Regime avrebbe maledettamente legato il destino italiano a quello tedesco, trascinando l’Italia in una guerra assurda e sanguinosa e gli italiani nella miseria più nera.
SOCIALISMO E ANTIFASCISMO
Rodolfo Morandi
Il Socialismo dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Da un'antica ferita ad una prossima resurrezione di Carlo Felici
L'assassinio dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Un appello di Carlo Rosselli ai comunisti che sembra scritto ieri di Carlo Felici
Non una somma di etichette ma un insieme di valori di Carlo Felici
Sull'attualità del 25 Aprile di Luca Fantò
La Festa d'Aprile di Nicolino Corrado
Sembra scritta da poco, anzi, pochissimo di Carlo Felici
Il Centro socialista interno (1934-1939)- appunti per un dibattito su antifascismo e unità di classe di Marco Zanier
parte prima
parte seconda
parte terza
parte quarta
parte quinta
MARXIANA
Karl Marx
Costituzione, neoliberismo, nuove povertà di Marco Foroni
Sulle teorie del valore di Renato Gatti
Le crisi di Renato Gatti
parte prima
parte seconda
Globalizzazione i compiti della Sinistra di Franco Bartolomei
note del Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra
La crisi e i suoi rimedi di Renato Gatti
Al papa sarebbe necessario un poco di marxismo di Leonardo Boff
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
L’anticipazione del nostro tempo. Marx, la sinistra e il recupero delle solidità di Marco Foroni
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MARXIANA .
Karl Marx
Karl Kautsky ed Otto Bauer: due grandi maestri del socialismo dimenticati. Giuliano Amato: un maestro del non-socialismo da dimenticare di Giuseppe Giudice
Ragionando su Marx e Kautsky di Renato Gatti
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I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Francesco De Martino
La risorgiva socialista di Carlo Felici
Eppure il vento soffia ancora di Carlo Felici
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
Willy Brandt Verso un nuovo ordine mondiale di Leopold Sédar Senghor note del Coordinamento del Forum SocialismoeSinistra La guerra infinita di Giorgio Pesce
Noam Chomsky - "Pirati e imperatori"- la guerra al terrorismo e le ipocrisie dell'Occidente di Marcella Guidoni
Il sogno americano del "socialista" Barack Obama di Nicolino Corrado
Le responsabilità e il dovere del Socialismo Europeo di Franco Bartolomei
Una socialdemocrazia globale di Nicolino Corrado
Di fronte alla crisi mondiale, tre sfide per la socialdemocrazia di Kevin Rudd
Appuntamento a Pittsburgh di Renato Gatti
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Riccardo Lombardi
Dopo il crollo del comunismo non ha più senso il dividersi tra socialisti e comunisti di Giuseppe Giudice
Ricominciare da Labriola di Carlo Felici
Berlinguer e Craxi: due progetti falliti, una sinistra distrutta di Giuseppe Giudice
Socialisti, l'anello debole ma inestimabile della sinistra italiana di Carlo Felici
I caratteri della crisi ed il compito dei Socialisti di Franco Bartolomei
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
Riccardo Lombardi: il riformismo come metodo democratico di trasformazione Socialista dei rapporti economici e sociali di Franco Bartolomei
Breve nota sul contingente gattopardesco di Carlo Felici
L'infinito e disperato salvataggio delle capre e dei cavoli di Carlo Felici
Angelo Ciufo - in ricordo di un amico, in memoria di un compagno di Stefano Pierpaoli
Documento programmatico dell'Associazione "Nuova Sinistra per il Socialismo" di Angelo Ciufo
Giacomo Matteotti ammi- nistratore pubblico di Marco Zanier
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PER COSTRUIRE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
I Nuclei Aziendali di Sinistra e Libertà di Marco Zanier
Avrà successo "Sinistra e Libertà"? di Gioacchino Assogna
I doveri della sinistra italiana di Franco Bartolomei
Io su Sinistra e Libertà la penso così di Luca Fantò
"Sinistra e libertà" il fuituro del Socialismo italiano di Franco Bartolomei
Socialismo e Libertà di Carlo Felici
Le tre fasi del socialismo di Renato Gatti
Libertà, e non solo per uno di Carlo Felici
Le elezioni europee di Gioacchino Assogna
Il grano e il loglio della Sinistra documento scritto da socialisti iscritti o senza tessera e da elettori si Sinistra e Libertà
Un nuovo sole contro l'arsenico e i vecchi merletti di Carlo Felici
Una nuova Sinistra per l'Italia è un sogno realizzabile? di Michele Ferro
PER COSTRUIRE SINISTRAECOLOGIA LIBERTA'
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L’Associazione considera il principio della laicità dello Stato e della libertà nelle professioni religiose, affermato dalla Costituzione, un valore di riferimento a cui ispirare la propria azione politica, ed intende perseguire la effettiva affermazione del principio di legalità, nel quadro dei valori costituzionali, quale elemento fondamentale di una riforma democratica dello Stato che restituisca ai cittadini della Repubblica la certezza nella legittimità, nella imparzialità, e nella correttezza della sua attività amministrativa ad ogni livello.
L'Associazione SocialismoeSinistra fonda la propria azione politica sulla convinzione che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia assunto i caratteri di una crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzia sociale finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza liberiste, neoconservatrici e tecnocratiche attorno a cui l’Occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
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