Angolo nascosto

Umori stagionali

La stagione sta cambiando. Anche se si percepisce appena, si è già innescata la primavera.

E’ risaputo che questa stagione è sinonimo di risveglio, di aspettative, di miglioramenti, di aria aperta, di luce, di ottimismo….

Chissà poi perché.

Già. Chissà perché noi umani siamo così influenzati dal meteo.

La letteratura rappresenta le emozioni umane accostandole ad immagini legate ai mutamenti climatici, il sole smagliante piuttosto che la pioggia battente, il mare in burrasca contro il placido scorrere del fiume, un cielo terso verso il piombo di un temporale. 

Si dice ‘rannuvolarsi’ quando la fronte di qualcuno assume un atteggiamento dettato dalla preoccupazione o dall’ansia. “Rasserenarsi” rappresenta il sollievo provato quando un cruccio (o nube) si dissolve.

Personalmente ho sempre amato la stagione fredda, le giornate corte, il buio presto, i vestiti caldi e avvolgenti, il camino acceso, l’acqua calda che ti scalda le ossa, una cornice di monti innevati verso l’orizzonte, il rumore delicato della pioggia.

Caratteriale? Puo’ essere.
Sicuramente non mi si puo’ definire una persona “solare” o “serena”.

Intanto il vento di questi ultimi giorni mi crea un certo fastidio.

E poi ho un mal di testa da noia, proprio adesso.

Interessa? 

No?

Fa niente!

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p.s. del 27 febbraio

Oggi il mio umore è pessimo, ma il meteo non c'entra niente. Sono incazzata con me stessa perchè quando voglio uscire dalla solitudine cerco persone che mi hanno deluso in passato e che, puntualmente, replicano. E' una parte di me stessa sulla quale devo ancora lavorare, un tallone d'Achille che si ripropone periodicamente. Devo sforzarmi di stare bene da sola e se arriva qualche intermezzo tanto meglio, ma devo farmi andare bene anche la sua mancanza.