Errori fotografici, interesse per il mondo, e anche strumenti ottici attraverso cui possiamo leggerlo. Le indagini di Olivo Barbieri
Instancabile fotografo contemporaneo emerge all’arte con Flippers 1977-1978. Una serie di immagini sul ritrovamento di un deposito di flipper abbandonato, che custodiscono l’immaginario di un’intera epoca. Mountains and Parks è il nuovo Progetto ideato per il Centro Saint-Bénin di Aosta, e propone un’indagine sui parchi naturali, Alpi, Dolomiti, Capri rivisitata con i colori della memoria o le cascate più importanti del pianeta che “sopravvivono intatte ad uso del turismo o come luoghi fisici museali dove ammirare come potrebbe essere una natura incontaminata”.
Una rassegna spettacolare quanto problematica che affronta questioni di fondamentale importanza come l’esigenza di un rinnovato equilibrio naturale associato al turismo di massa che, se da un lato consuma i luoghi, dall’altra ne garantisce la sopravvivenza. Per Barbieri conta la curiosità di verificare il comportamento del mezzo fotografico in condizioni non-idonee, nell’im_perfezione; nulla è contraffatto ma ci appare ambiguo, fa notare il rapporto di scarto tra la visione dell’occhio e le abilità del mezzo. Insieme ai parchi dei ghiacci e dell’acqua, il suo sguardo si estende ai Landfills, le quattro grandi discariche abitate da migliaia di persone e animali del Sud Est asiatico in Thailandia, Indonesia e Malesia. Sono i parchi tematici in negativo, la coscienza sporca dell’Occidente dove si gioca l’equilibrio del pianeta.
Grazie ad una tecnica fotografica che gli permette di mantenere a fuoco solo alcuni punti dell’immagine, la concentrazione dello spettatore non può che inequivocabilmente focalizzarsi sull’idea proposta..
Lascia un commento