Nel giorno del ringraziamento [Mahasamadhi di Bhag Baba].

Sembra che Adi Shankaracharya, considerato l’intelligenza più ardita che sia mai scesa su questo pianeta, e il cui compito fu quello di ristabilire la tradizione dell’advaita vedanta [dottrina della non-dualità] in India, sulla scia del codificatore e proprio maestro Gaudapada, avesse detto, sul finire della propria breve apparizione su questo piano, che, a dispetto di ogni sua precedente affermazione, la strada della devozione rimaneva comunque una grande opportunità per assaporare la dolcezza del nettare divino.

Per il non-duale nulla esiste, se non ciò che, in un qualche senso, vi è “prima”, mentre tutto ciò che si vede è solo “illusione”, allo stesso modo della visione del serpente nella corda o nel piccolo rivolo d’acqua.

Tuttavia, illusione nell’illusione, questo mondo, quando vi si è dentro, appare in un qualche modo reale, e, citando Yudhishtira Dharmaraja, il maggiore dei Fratelli Pandava, eroi del Mahabharata, la sofferenza si presenta senza dubbio come “vera”.

Attraversare l’oceano dell’illusione, della ruota incessante delle incarnazioni, spesso senza coscienza o consapevolezza della vera verità, e all’oscuro di ogni conoscenza, di se stessi e di ciò che ci circonda, in un mondo ancora dominato dalla non-Luce e dal non-Amore, e da condizionamenti e manipolazioni perpetrati ad opera di quella parte di creazione priva di anima e dell’afflato dell’iniziatore, è la prova delle prove per ogni ricercatore.

In verità, sembra più una contraddizione di termini. Questa emanazione ha il suo principio nella Luce e nell’amore. E allora, da dove è scaturito il resto? Come ci si è potuti allontanare così tanto dalla sostanza primigenia?

In ogni caso, la densità – che viene comunemente delimitata come “terza” – che stiamo ancora vivendo,e  che abbiamo per molto tempo collaudato, non rappresenta proprio un percorso agevole, essendo irta di difficoltà, dolore e problematiche senza fine.

Forse, in tanti la subiscono con rassegnazione, senza tanti piagnistei, come se non dovesse esistere altro nel mondo.

Però, chi comincia a destarsi dal perenne sonno in cui è stato in qualche modo relegato, comincia ad intravvedere nuovi orizzonti, speranze, e nuove [e infinite] possibilità di espressione e sperimentazione.

È forse, in questa parte del proprio tempo che spesso appare un maestro, qualcuno cioè in grado – perché lo ha testato personalmente, o perché comunque lo conosce per qualche motivo abbastanza compiutamente – di indicare, o illuminare, la via che ciascuno, sulla base delle proprie inclinazioni e disposizioni personali, potrà alfine intraprendere per il ritorno alla Sorgente dove tutto ha avuto inizio.

Io ho conosciuto Bhag Baba circa 35 anni fa, poco dopo quella che è stata definita la convergenza armonica del 1987. Ho avuto subito la grazia di correre immediatamente in India per incontrarlo fisicamente, e da allora ha sempre fatto parte della mia esistenza.

Tutta la conoscenza, e ogni sorte di sperimentazione, a qualsiasi livello e campo, venuta incontro a me in questa espressione, ha sempre avuto lui come base e riferimento.

Ed è stato qualcosa di splendido. Insieme a tutte le altre avventure attivate e vissute.

Non so se questa porzione di spazio e frequenza, così ardua e complessa da sostenere, avrebbe potuto avere la meglio su tanti senza la sua presenza. Tuttavia, sarebbe stata molto più atroce e pesante da sopportare.

Così, in questo giorno in cui si ricorda il suo Mahasamadhi, mi preme solo rilevare che Bhagavan è più forte e presente che mai nella mia vita, e, mi permetto di affermarlo, nelle vite di tutti coloro che lo hanno permesso e che continuano a farlo. Potrei anche giurare anzi, che il suo apporto, aiuto, e i suoi interventi, risultano addirittura ancora più pregnanti e risoluti, essendo meno vincolato dalle costrizioni fisiche.

Così, nell’attesa di Prema Sai, il rapporto con Sathya Sai, che oggi vogliamo celebrare – non solo mai è venuto meno, ma mai ancora di più troverà fine, nella comunione di spirito, anima ed essenza che ci compete nell’Infinita Intelligenza che è la Fonte Suprema del Tutto Ciò che È…-Namasté! Marius L.-

Nel giorno del ringraziamento [Mahasamadhi di Bhag Baba].ultima modifica: 2022-04-11T15:40:25+02:00da mariuslion