#Testroad sui laghi italiani prosegue sulla riva veronese del Garda con il #testdrive della #VW #Golf Alltrack

Motore diesel 2000 cc da 184 CV cambio Digitronic a 7 marce e trazione integrale per il piacere di guidare

Confort, potenza, consumi adeguati per la versione sportiva quasi corsaiola di una delle auto più vendute al mondo

Abbiamo cominciato il percorso del nostro racconto da una Golf Variant. Un’auto familiare, comoda, confortevole, che, però, era di oltre cinque anni fa. Quando l’elettronica e la guida assistita erano agli inizi. Diesel, dai consumi contenuti, prestazioni sufficienti per l’uso che le era richiesto, rispondeva alle attese di una famiglia media, anche per le escursioni vacanziere o le scampagnate. Così come di chi usa l’auto per lavoro. Affidabile e completa. Realizzata in grande serie tanto, ma è un aneddoto, che un giorno sono salito a bordo di una gemella parcheggiata nel piazzale dello stesso hotel, e che evidentemente era stata lasciata aperta. Soltanto nel tentativo di metterla in moto e sbirciando negli ampi portaoggetti delle porte avevo compreso l’errore.

Della Golf, in tanti decenni sono stati realizzati milioni di esemplari,

e ora siamo arrivati alla settima serie. Dopo questa esperienza positiva, testate altre auto del Gruppo Volkswagen, mi era stata offerta un’occasione molto interessante. Che rispondeva alle specifiche che avevo espressamente esposto: spaziosa, diesel con consumi contenuti e nella norma, dal costo accessibile. D’altro canto, Volks Wagen, l’auto del popolo, era nata con questa mission. Ed ecco la risposta: la Golf Variant TGI. A gas metano. Consumi limitatissimi: con 27 euro di combustibile gassoso siamo andati dal Friuli alla Puglia, 800 Km! Stavolta, siamo in piena estate, ecco un’altra piacevole sorpresa: perché inaspettata, e dalle risorse incredibili: la Golf Alltrak. Che detto così, può significare semplicemente che è a trazione integrale. Invece, sotto il cofano, la sorpresa migliore:

il motore, diesel, 2000 cc, eroga 184 CV!

Probabilmente lo stesso che equipaggia auto sportive di altri marchi del Gruppo. La trazione integrale, in questo caso è essenziale per consentirne la guida anche al conducente medio. Perché con il supporto del cambio automatico VW, a sette marce, fino a quelle più alte, grazie anche alla curva di coppia azzeccata, continua a spingere con energia. a farvi sentire sotto il sedile che c’è e va governato. Nessun problema grazie all’assetto sportivo, ma a scelta anche confortevole, alla possibilità di scegliere il rendimento del motore a seconda dell’uso richiesto, a una capacità frenante rassicurante. Ma che non deve trarre in inganno. Perché in un attimo la Golf Alltrack ci proietta in avanti ad alta velocità. Poi ci dobbiamo ricordare degli spazi di frenata. Il regalo dell’estate, quindi. E l’abbiamo preso per tale. Un’auto perfetta per gli spostamenti, per andare al mare. Per la vita quotidiana. Ma anche per tirare una bella sgommata su uno sterrato misto, su una strada di montagna guidata, su un tratto veloce.

Anche la Alltrack mantiene fede alla ‘mission’ della VW per il prodotto Golf:

consumi contenuti. Ci spostiamo a velocità normale e il consumo è più che soddisfacente. D’altro canto, in autostrada ci sono i limiti di velocità e i controlli. Sulle strade statali e comunali da Verona al Lago di Garda, anche, ed è meglio così vista l’intensità e la molteplicità di utenti, con ogni mezzo, italiani e stranieri che le percorrono. Quindi, la Alltrack su strada normale si comporta esattamente come una vettura di classe media. Anche se la parte ciclistica, l’assetto e l’impostazione la rendono decisamente più incollata delle altre vetture di pari categoria. Questa volta, per proseguire il nostro #laketour andiamo sulla sponda veneta del Lago di Garda. Dopo avere scollinato superando un colle panoramico scendiamo verso Garga. Una solare località in riva al lago. Il porticciolo e il lungolago hanno il loro fascino, ma la nostra curiosità ci spinge verso la Baia delle Sirene, a Punta San Vigilio, uno degli scenari incantati del Benaco. Giunti sul posto ci accorgiamo di essere fuori orario. La durata delle giornate estive ci ha tratto in inganno. E siamo arrivati sul posto all’ora di chiusura del parco. Così puntiamo verso una meta nuova: Torri del Benaco. Con il castello scaligero, il popoloso lungolago che la sera si affollerà di turisti. per la cena non c’è che l’imbarazzo della scelta. Al tramonto, dal tavolo del ristorante ammiriamo la skyline del lago, sul versante bresciano, che si accende di mille luci. E la Golf? Beh, la riprenderemo più tardi. Magari, con il traghetto, da Torri del Benaco attraverseremo il lago per raggiungere Toscolano Maderno, sulla sponda bresciana. Ma questa sarà un’altra storia.IMG_82661 IMG_82931 IMG_83341 IMG_8493 IMG_85001 IMG_85051 IMG_85071 IMG_85191 IMG_85211 IMG_8520 IMG_85291 IMG_85301 IMG_85311 IMG_85331 IMG_85391 IMG_85581 IMG_85611 IMG_85641 IMG_83501 IMG_80591 IMG_83361 IMG_83371

#charlieinauto110

#Testroad #testdrive sui #laghi italiani stavolta con #SubaruXV oltre il lago di Redona

Su un #ponte a cavi verso un paesino disabitato: Miuna

Un #crossover agile nel misto per spiare gli atleti del Campionato del mondo di parapendio

A confronto con il modello precedente #SubaruXV ha una linea più compatta ed è molto avanti per prestazioni, confort, aggressività anche fuoristrada

La montagna pordenonese, forse perché è meno abitata delle nostre #AlpiCHARLIEINAUTO SubaruXV 2017 Monte Cavallo CHARLIEINAUTO Subaru XV 2017 Pianca IMG_6301 IMG_63051 IMG_63061 IMG_623211 IMG_62371 IMG_62381 IMG_624111 IMG_624211 IMG_62431 IMG_624511 IMG_6252 IMG_65081 IMG_65121 IMG_65181 IMG_655511 IMG_65561 IMG_65611 IMG_65591orientali, racchiude un fascino diverso. Molti sono gli ambiti che rimangono da scoprire. Molti innumerevoli sono gli scenari che si aprono man mano che ci spostiamo sul territorio. I eravamo lasciati sul lago di Redona. O Dei Tramonti. Perché l’apertura delle vallate permette di ammirare suggestivi tramonti da diversi punti del lago. Così decidiamo di proseguire con la Subaru XV 2000 benzina da 156 CV per raggiungere la sponda opposta e un abitato che si intravvede lontano. Su un’altura. MA cominciamo con un confronto visivo: nelle prime due foto pubblicate il modello precedente. Nelle altre la Nuova #SubaruXV. La strada è gradevole e asfaltata. Ci capita di voler fare un sorpasso di un Tir per trasporto legname, approfittando di un tratto di rettilineo con ottima visuale. Schiaccio a fondo il pedale e…

L’accelerazione è quella di un’auto corsaiola.

In pochi istanti sono davanti al camion con rimorchio, al sicuro. Mi preparo per la curva che sembra chiudere, e l’assetto e i freni di questo crossover dall’aspetto urbano della Subaru non smentisce le attese. Non si scompone e mi porta oltre la curva senza alcuna sbavatura o incertezza. Ora rallento. Scorgo un cartello indicatore: Muinta. Muina, è un paesino di un’altra vallata dove c’è un piccolo Santuario a ricordo degli aviatori caduti in guerra. Muinta: ci aveva sede una colonia estiva della diocesi di Concordia. Arrivo in fondo a una stradina con un piccolo parcheggio immerso nel verde. La stradina prosegue, pedonale, con gradini in pietra e terra che scendono verso il lago. Si infila nel verde e proseguo. Senza lasciarmi intimorire dalla solitudine del posto. Volendo, sarei potuto scendere ancora con la Subaru XV, che su mercato estero è chiamata CrossTrek. Svolto a destra e la stradina si affaccia sul lago. Ancora un paio di curve e si restringe come un sentiero. Finché sbuca sopra il lago. Ma

davanti a me c’è un lungo ponte sospeso sui cavi.

E sotto, a una trentina di metri, il lago. A questo punto l’incertezza è forte. Ma tutto sommato, ne ho affrontate di peggio: in montagna, nel fuoripista con gli sci in mezzo alla neve, su strade sommerse dalla neve in montagna, in moto su mulattiere e sentieri di collina e montagna. Poi, se anche non ho fatto l’Alpino come tanti dalle mie parti, però ho fatto il pompiere, su scale aeree che all’epoca erano da rabbrividire. E allora? Attraverso o no? Mi volto e scorgo una targa: il sentiero nel 2007 è tato intitolato a Baden Powel, il fondatore dei boyscout. Poi, un’apparizione mi toglie dall’imbarazzo: un capo Boyscout compare dall’altro lato del ponte, a un centinaio di metri da me. Con estrema naturalezza attraversa il ponte. Viene verso di me. Gli chiedo se vale la pena attraversarlo. Mi spiega che c’è il paese e l’accampamento degli scout. Allora vado! Quando sono a metà, il panorama è davvero appagante. Ma

il solo mio movimento fa oscillare il ponte.

Intuisco che si tratta della naturale flessione dei materiali e raggiungo l’altra sponda, supero uno dei rami del lago. Ora il sentiero si trasforma in una scalinata di pietra grezza. Salgo, finché davanti a me si apre il pianoro. Vedo un asilo. Una chiesetta. Alcune case probabilmente sistemate dopo il terremoto del 1976. E’ Muinta, ora pressoché totalmente disabitato. O abitato saltuariamente. Perché ci sono diversi orti coltivati. La temperatura è buona. Un po’ d’aria che arriva dalla Carnia sta rinfrescando l’arsura canicolare. In aria, in cima a una delle montagne, scorgo un po’ di animazione. E vedo i primi lanci. In pochi istanti il cielo si colora di vele. Così mi viene in mente che è in corso il Campionato mondiale di parapendio. Ritorno alla Subaru XV. Riprendo la strada verso la pianura, non senza un paio di sgasate per sentire la spinta dell’auto e provare ancora le sue prestazioni. Che

rispetto al modello precedente, più esclusivamente fuoristrada, sono una bella sorpresa.

Anche se, la Nuova Subaru XV proprio nel fuoristrada, con le sospensioni e il sistema Symmetrical, la trazione AWD, la coppia buona anche con questo motore, le permetterebbe di risalire senza incertezze anche il greto dei torrenti sfidando l’acqua corrente. Scendo verso Navarons e Meduno. Nel frattempo i deltaplanisti sono sopra di me e vanno ad atterrare sotto la montagna. decidiamo di raggiungerli. Ecco una bella stradina mista anche sterrata che corre ai piedi del monte, in mezzo ai prati. Via: è puro piacere di guida. Forse ci stiamo divertendo come gli sportivi che stanno atterrando a poche decine di metri da noi.

#charlieinauto108

#testroad sui #laghi italiani con … la nuova #SubaruXV sulla #montagna #pordenonese

Nella mecca del rallysmo verso il passo Rest con tappa al lago di Redona e ai suoi paesi fantasma

Un #crossover scattante e performante a benzina con consumi contenuti e prestazioni brillantiIMG_62171 IMG_62211 IMG_62261 IMG_62291 IMG_62571 IMG_62621 IMG_62671 IMG_62691 IMG_62751 IMG_62771 IMG_62811 IMG_628311 IMG_62861 IMG_62911 IMG_62891 IMG_62931 IMG_62961 IMG_63001 IMG_63011

#Lago, d’estate, è sinonimo di frescura. Di un ambiente naturale preservato e mantenuto al suo splendore originario. Anche se il tempo ha cambiato le regole del gioco, e la montagna, nel tempo, si è spopolata. Poi, l’uomo ci ha messo del suo, e per favorire il progresso ha stravolto le cose. Per puntare allo sviluppo della società. Così, vallate utilizzate solamente per il pascolo e per coltivazioni di montagna, sono state allagate per realizzare bacini artificiali e generare la corrente elettrica. Come il bacino creato con uno sbarramento sul torrente Meduna: il lago di Redona. Un invaso artificiale che è divenuto un gradevole scenario alpino. E che in caso di annate siccitose fa emergere i piccoli borghi che sono stati spopolati e abbandonati.

E’ il lago dei Tramonti.

Tra i paesi di Tramonti di Sotto e Tramonti di Sopra. Sulla strada per il passo Rest, una mecca del rallysmo italiano e internazionale. Ma andiamo per ordine. Siamo partiti con la #SubaruXV dalla zona della Penisola più ‘densa’ di laghi. il trasferimento, evidentemente, avviene in autostrada. La posizione di guida è comoda e confortevole. Anche se si comprende che è adatta anche alla guida sportiva. Così come sono comodi i sedili dei passeggeri. I sistemi di guida assistita del #crossover della #CasadellePleiadi sono analoghe a quelle dei modelli più recenti. L’evoluzione degli accorgimenti che hanno contraddistinto la #Subaru per le dotazioni di sicurezza. Attiviamo il cruise control e gli assistenti di linea (per il controllo della direzione laterale, e della distanza dagli altri mezzi e ostacoli eventuali in strada). E facciamo il test dei consumi.

Riepilogando: 2000 cc, benzina, 156 CV.

Sotto una carrozzeria più accattivante di quella precedente, che era più tecnica, ma anche completa e grintosa, si nasconde la Subaru Global Platform. Un sistema analogo a quello della nuova Impreza. Così l’auto è molto più rigida, come dichiara la Casa, del 70 per cento, ma nel contempo è migliorato il sistema di assorbimento delle buche, mentre è stato abbassato ulteriormente il baricentro di 5 mm. Conferendole una tenuta di strada e un controllo invidiabili. Il cambio CVD Lienartronic assicura una guida fluida e scorrevole. Viaggiando a 130 km/h dopo qualche centinaio di chilometri ha consumato un litro di benzina ogni 15 km. Ma anche tirando, in seguito, potremo costatare che ha consumato circa 8 litri per 100 km. Ovvero, ha percorso circa 12,5 km con un litro. Terminato il viaggio in autostrada, cominciamo a testare le strade normali. Poi quelle pedemontane e della montagna pordenonese.

Docile, maneggevole, ancorata sull’asfalto.

Le quattro ruote motrici sono da sempre una specialità #Subaru. Così proviamo a sollecitarla nel misto. E ci offre sempre risposte adeguate alle attese. Proviamo un sorpasso in un tratto in leggera salita, ovviamente sfruttando un rettilineo. Lasciamo fare al cambio automatico, dopo avere posizionato il comando su Dynamic, una delle sette opzioni disponibili. E abbiamo la conferma che la #SubaruXV, anche agevolata dalla frizione a variazione continua, come quella del mitico Ciao. Lo ricordate? E diamo fondo all’accelerazione. Quella dichiarata è di 0/100 km/h in 10’. Eccoci sulle rive del lago.

Un panorama disteso.

Che ci invita ad andare più vicino alle rive. Ecco un bello sterrato. Ci infiliamo per testare l’AWD Symmetrical #Subaru. Ecco un bel misto sulla strada bianca che corre intorno al lago, e forse, originariamente, portava a uno dei borghi ora sommersi. Vista dall’alto, dalla strade che porta a Tramonti, questo tratto appariva sgombro. Così proviamo ad affondare il piede. L’accelerazione è appagante. E la tenuta rassicurante, come non poteva non essere. Proviamo un paio di staccate. È come un’auto da rally. Con il vantaggio che è alta dal suolo e potrebbe invitarci a percorrere tracciati ben più dissestati. Probabilmente, nella neve, potrebbe avere poche rivali. Ora andiamo in riva al lago e ci rilassiamo un po’.

#charlieinauto107

#Testdrive #testroad sui #laghi italiani arriva a Iseo con SubaruXV

Un cross over ingentilito e stilizzato come auto da città che cela notevoli prestazioni

Rinnovata nel look e nel confort acquista spunto e accelerazione

A volte ritornano. E con un rinnovato e potenziato appeal. Avevamo provato lo scorso anno la Subaru XV. Un cross over tecnico. Che anche dal design e dal look ne facevano intuire le velleità fuoristradistiche. Un’auto fatta per andare fuoristrada. Per arrampicarsi sulle montagne, sulle mulattiere. Affrontare i pratoni come le spiagge sabbiose. Anche le prestazioni del benzina 2000 cc da 156 CV, assieme alla taratura del cambio automatico erano commisurate all’uso off road. Comunque, quando serviva dare una sgasata, la #SubaruXV esprimeva la sua grinta assieme all’impostazione di guida di chiara provenienza rallistica.

E il divertimento c’era. Una vettura con le tecnologie per la sicurezza attiva e passiva nelle quali la #CasadellePleiadi è stata antesignana, che assieme alla comodità dell’abitacolo e dei sedili suggeriva di affrontare anche lunghi trasferimenti, pardon, viaggi. Anche assecondati da consumi moderati. Confort, sicurezza, affidabilità fuoristrada della trazione e tradizione AWD #Subaru, consumi contenuti, ne facevano già un giocattolo accattivante. E, quest’anno, è arrivata la nuova #SubaruXV. Già provata… avevo pensato. Invece è accaduto ciò che non mi aspettavo. Ovvero, che mi venisse fatta provare la nuova versione. Il che non accade spesso, specialmente da parte delle grandi Case. Evidentemente, mi veniva richiesto di fare un confronto. Così, superato il solito viaggio per ritirare la vettura, in una calda giornata d’estate, molto calda a Milano, ho varcato il cancello del service dove era stata depositata. E quando è stata fatta salire dal garage, sono subito rimasto colpito dalla trasformazione.

Era come quando vedi una bella ragazza che sta per partecipare a un concorso di bellezza, da anni mi capita di far parte delle giurie dei concorsi di bellezza, e poi la rivedi dopo essere passate tra le mani e la creatività delle esperte di estetica e parruccheria: a volte sembra si tratti di un’altra persona. Così, stavolta, la nuova #SubaruXV sembrava a prima vista quasi avere soltanto un lontano grado di parentela con la sorella precedente. Ancorché più anziana di soli di pochi anni. Se il primo modello era essenziale,

quasi semplicemente uscito dallo studio per un nuovo SUV crossover, questo lo troviamo accattivante già dal primo approccio. La linea, pur conservando lo stile iniziale, è rimasta morbida, ma ora è aggressiva e nel contempo elegante. Sembra quasi che si sia voluto completare una vettura che, nella versione precedente, sembrava stilisticamente incompleta. I passaruote, la slitta posteriore, lo spoiler rivestiti in materiale nero antiurto la arricchiscono di una vena sportiva. L’imperiale cromato, il tetto vetrato apribile, i cerchi dal design di tendenza, la coda e il muso ridisegnate nei dettagli, le regalano quel look che piace. E può piacere a tutte le età. Che facciamo? La prima cosa da provare, oggi, è la climatizzazione: perfetta e confortevole anche con la temperatura esterna molto elevata: 37° e tasso di umidità molto alto. Secondo passaggio del nostro #test:

la guida, è morbida e docile.

In questo caso forse più stradale del modello precedente. Imbocchiamo la via del ritorno. Ma deviamo verso Brescia, e il Lago d’Iseo, o #Sebino. L’ultima volta che c’ero stato era per vedere un piccolo cabinato a vela realizzato sul lago dal cantiere Cadei. Da allora il panorama è rimasto suggestivo. Ma l’arredo urbano, fin sulle rive del lago, e le località rivierasche, si sono arricchiti molto. La prima sosta la faccio a Iseo. Un bagno sulla spiaggia ghiaiosa. Scendendo da un morbido prato verde che arriva fino sull’acqua. Tanto attraente, che mentre mi asciugo al sole intuisco uno zampettare a breve distanza: sono le zampate felpate dall’erba di un grosso esemplare di cigno. Dicono di non contrariarli troppo, perché possono divenire aggressivi. Ma allenato a questa presenza nelle mie acque lagunari della #RivieraFriulana, non mi faccio trasportare dall’ansia e tutto fila liscio: poco dopo il cigno riprende la via del lago. Sulle rive, un sacco di locali e localini affacciati all’acqua. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Da qui raggiungiamo Montisola, l’isola su un lago più grande d’Europa. Con sulla sommità la Madonna della Ceriola. Utilizziamo uno dei vaporetti che la raggiungono sia dalla sponda bresciana che da quella bergamasca. A poca distanza dall’abitato di Iseo andiamo ad ammirare le torbiere del Sebino, una zona paludosa dalla quale si ricavava la torba per alimentare i treni della ferrovia Brescia-Edolo. Da qui passa l’antica Via Valeriana, che collegava e collega Brescia alla Val Camonica. Corre sulle colline sulla sponda bresciana del lago, si può percorrere a piedi o in bicicletta e consente di ammirare suggestivi scorci del lago. E la #SubaruXV? Ci attende in riva al lago.

Subaru Xv Zellina IMG_6928 Subaru XV velocita 20170227_181401 IMG_6589 IMG_6268 IMG_6111 IMG_6110 IMG_6004 IMG_6008 IMG_6017 IMG_6034 IMG_6037 IMG_6064 IMG_6083 IMG_6084 IMG_6089 IMG_6092

#Testroad sui #laghi italiani: #Ssangyong #Rexton un concentrato di tecnologie e confort

#SUV #crossover per affrontare comodamente strade normali e percorsi #fuoristrada e di #montagna IMG_50871 IMG_51221 IMG_50921 IMG_5095 IMG_50971 IMG_51411 IMG_51391 IMG_51521 IMG_51541 IMG_51731 IMG_51821 IMG_51851 IMG_526811 IMG_52781 IMG_52811 IMG_52901 IMG_5294 IMG_53021 IMG_53071 IMG_53111 IMG_53121 IMG_531811 IMG_53211 IMG_53241 IMG_532611 IMG_53291

Nuovo corso dell’auto coreana che si presenta di muso grintosa e aggressiva

Di fianco e di coda maschera le notevoli dimensioni e gli ampi spazi interni

#SsangYong #Rexton un SUV #crossover ma anche una comoda auto da strada rappresenta l’evoluzione dell’auto coreana. È stata una delle prime vetture orientali non giapponesi a raggiungere le strade europee. E dai primi modelli caratterizzati da una linea oriental-americaneggiante, si notava per le forme inusuali per le nostre abitudini. Stavolta il risultato pare centrato. E la Rexton si presenta come un’auto importante, un SUV spazioso, il muso grintoso con le fiancate morbide e slanciate nel contempo. Che hanno l’effetto di ridurre la sensazione di ingombro, che sarebbe normale viste le dimensioni della vettura. Infatti, se vista di muso, o nello specchietto non può passare inosservata e manifesta con decisione la sua vocazione fuoristradistica, di fianco risulta slanciata, e di coda addirittura riesce a camuffare la grande capienza che la contraddistingue. Avremmo voluto provare i vecchi modelli. Ma probabilmente siamo arrivati al momento giusto. Importata da SsangYong Motors Italia, già Bepi Koelliker,

la nuova Rexton punta in alto.

Anche negli interni con sedili ergonomici che assicurano un grande confort adattandosi alla corporatura dei passeggeri grazie alla tecnologia Fullmaflex. Che modella in modo differenziato la schiuma del sedile in funzione della posizione di seduta. Sedili, che sono rivestiti in misto-lana o fino alla pelle nappa trapuntata. La guida? Il servosterzo elettrico ad assistenza variabile che agisce in funzione della velocità e il volante riscaldabile dotato di tutti i comandi elettronici e funzionali. E le prestazioni? Le testeremo più avanti. Ma è sufficiente anticipare che il motore è diesel da 2200 cc con 181 CV e cambio automatico E-Tronic a 7 marce. Con tutte le regolazioni necessarie per utilizzare l’auto in ogni condizione con efficacia e sicurezza di guida. La trasmissione? Una grande sorpresa:

si può scegliere tra 2 WD sull’asse posteriore, 4WD e 4WD con ridotte.

Beh, ora però cominciamo a provarla. Questa lunga ‘sintesi’ è motivata dal fatto che la Ssangyong Rexton ci ha colpito perché è molto completa, e dispone di tanto ausili, dispositivi e accorgimenti elettronici che sembra un catalogo di tutta la tecnologia e l’innovazione oggi a disposizione. Partiamo verso la montagna veneta, attraversando Bassano del Grappa verso le Dolomiti. Controlliamo le prestazioni-consumi e sono nella media. Affrontiamo strade extraurbane e nel cruscotto Rexton ci ricorda i cartelli stradali che troviamo lungo il percorso. E ci rassicura sulle strade nuove. Alla partenza dalla città, la capitale economica italiana, il caldo era pesantemente afoso. Alla temperatura elevata si aggiungeva un forte tasso di umidità. Ma il sistema di climatizzazione dell’auto, dopo pochi chilometri ci ha fatto sentire a nostro agio. Un po’ preoccupati perché sopra di noi si addensavano i primi cumulonembi presagio di un fronte temporalesco in arrivo. Puntiamo sul basso Trentino.

Mezzano, a pochi chilometri da Fiera di Primiero,

superando il feltrino, Lamon, che dà il nome ai fagioli DOP della pedemontana veneta. Mezzano è uno dei Borghi più belli d’Italia. La nostra meta è il Lago di Val Noana. Un bacino artificiale che si trova a 1200 m e colma parte della gola che contraddistingue la valle. Da lì un percorso pedonale ci permetterà di raggiungere il sentiero degli alberi giganti: abeti, faggi e tassi secolari. E il rifugio Fonteghi. Lungo una strada asfaltata che si inerpica nella fitta vegetazione. E scorre tra la montagna e le pendici che sovrastano il lago. Lungo il percorso il torrente Noana e i ruscelli e torrenti che scendono a valle regalano paesaggi davvero suggestivi. La sera rientriamo a Mezzano. Ma questa è un’altra storia.

#charlieinauto103

#Testdrive con #Mitsubishi #Eclipse #Cross tra i boschi delle #VallidelNatisone

Un’auto versatile e affidabile sia nella guida veloce su strada che nel fuoristrada

Interni comandi e dispositivi curati per cinque allestimenti e tre tipi di IMG_45461IMG_45091IMG_4450IMG_44621IMG_44671IMG_44461trazione con l’unico motore a benzina di 1500 cc da 163 CV

#Cross: un vocabolo che non vi deve trarre in inganno. Perché la #Mitsubishi Eclipse è come una delle moto da enduro progettate per rendere confortevoli i trasferimenti. Interni comodi e spaziosi con un buon livello di rifinitura e i sedili in pelle, all’occorrenza riscaldati, quello di guida regolabile elettricamente, permettono di gustarsi gite ed escursioni nei siti più suggestivi dell’ambiente naturale, senza inutili o eccessive privazioni. Le ruote da 18’ assicurano stabilità e tenuta in ogni condizione del fondo stradale: dall’asfalto asciutto a quello viscido, alla strada allagata. Anche forzando un po’ la mano. E conferiscono alla posizione di guida quell’altezza dalla sede stradale che è esaltata dalla scocca dell’auto e ci permette di guidare la #Mitsubishi Eclipse Cross vedendo il mondo dall’alto. Come ci consentirebbe un semplice SUV. Il che, assieme all’ottima visibilità dall’abitacolo, permette di sentirsi sicuri al volante. Accanto a ciò, le prestazioni: 163 CV per un motore di 1500 cc a benzina, su un’auto robusta e pronta a resistere alle sollecitazioni, ma tutto sommato leggera (1500 kg), sono elementi sufficienti a garantirle spunto, accelerazione, pronta risposta alle nostre sollecitazioni. Questa,

uno de cinque allestimenti, ha il cambio automatico, a 8 marce,

e risponde bene alle aspettative. Con la guida manuale, a 6 marce con i comandi al volante, e lo Sport mode, ancor di più e ci aiuta a far sprigionare la massima potenza nel minor tempo possibile. L’abbiamo provata anche in pista, e non ha tradito le aspettative. Certo, è un SUV, ma pur essendo un #crossover, il suo livello di affidabilità è davvero elevato. E anche ad alta velocità non smaschera la sua vera vocazione: il #fuoristrada. Anche spinto, perché è dotata di tutti gli accorgimenti e i dispositivi necessari per consentirle di superare ogni tipo di asperità. Con tre tipi diversi di assistenza alla guida; auto, snow, gravel. Una prova? Stavolta spingiamo il nostro #testdrive verso il cividalese. Scavalchiamo i primi

dolci rilievi dei Colli Orientali del Friuli

approfittando per spingere un po’ sul misto. E per farci confermare che la Eclipse Cross su strada non finisce di stupire. Il tettuccio panoramico, apribile anteriormente e con l’imbottitura pure apribile elettricamente, permette a noi e ai passeggeri di godere il suggestivo scenario del Bosco Romagno. Raggiungiamo Prepotto, la terra dello Schioppettino, un vitigno a bacca rossa dal quale si ricava il vino omonimo recentemente valorizzato dai produttori locali. Ma non c’è tempo per gli assaggi. E dirigiamo verso Albana. Ci troviamo a poche centinaia di metri dal confine con la Slovenia. E imbocchiamo un suggestivo viottolo in mezzo al bosco. Che si arrampica verso la vicina montagna. Quattro ruote motrici: il fondo è sterrato, e non manca un paio di tornanti. Quindi? Muso dell’auto rivolto alla corda della curva e affondo sull’acceleratore: è come se avessi eseguito la manovra sull’asfalto. Tanto che mi viene la tentazione di ripetere la manovra escludendo la guida elettronica assistita: il

sistema di controllo dinamico della trazione integrato S-AWC.

Ciò, però, probabilmente ridurrebbe il grip, quindi la spinta delle ruote sul fondo sterrato. Azzardiamo anche la prova di una staccata, e il risultato è molto buono. Ora siamo arrivati al piazzale del castello di Albana, realizzato nell’ottavo secolo, successivamente ampliato e abitato da allora a tutt’oggi. Per questo è tuttora in ottime condizioni di conservazione. Un maniero sorto a presidio della vallata e affidato alla famiglia dei Colloredo Mels, come lo fu il castello di Colloredo di Monte Albano. Ora, il discendente della famiglia nobile, Leonello GabriciIMG_44891 IMG_44341 IMG_45421 IMG_45491 IMG_45541 IMG_443311, che ha seguito la carriera diplomatica, lo affida alle cure della figlia. E ha già provveduto a far ripristinare e a curare personalmente il recupero di alcuni particolari che permettono di ricostruire la vita all’interno del maniero. Come si svolgeva nel medioevo, fino all’età rinascimentale. Per esempio la nicchia lavabo che serviva ai nobili per lavarsi le mani dopo i pasti. Visto che non era costume utilizzare le posate. O le particolari scale a scomparsa, che celavano il passaggio ai piani inferiori, rendendo utilizzabile una superficie più ampia dei saloni nobiliari. Affreschi, in parte recuperati, ornano le pareti delle stanze. Mentre dalle finestre si scorge la ricchezza della vegetazione del bosco tipico delle Valli del Natisone.

I diversi ampliamenti testimoniano le diverse dominazioni dell’area.

Che hanno influito sulla destinazione d’uso delle diverse aree del castello. Che oggi è la location ideale per cerimonie, eventi culturali, ritrovi mondani. E l’Eclipse? Ci aspetta sul prato verdissimo dinnanzi al castello. La sua vernice color Red Diamond contraddistingue uno dei cinque allestimenti dell’auto. Che è disponibile anche con il cambio manuale a sei marce. Ci avviciniamo alla portiera, un tocco alla maniglia e si apre: è sufficiente tenere la chiave elettronica in tasca, anche per l’accensione a pulsante. Re -imbocchiamo la strada nel bosco ancor più consapevoli delle potenzialità dell’auto. E riprendiamo il nostro viaggio ideale con la #Mitsubishi Eclipse Cross. Verso le prossime montagne.

#charlieinauto 102/98

#testdrive o #testbike ? Importante che sia #crossover

IMG_454511 IMG_45551 IMG_45581 IMG_45781 IMG_4581 IMG_45981 IMG_46931 IMG_4345 IMG_4325 IMG_4314 IMG_4309 IMG_4300 Ora che ci sono le #e-bike fare #MTB anche in salita è un gioco

Proviamo la #Scott sulle rampe di Gubbio e sul monte Ingino

E’ piena estate, fa caldo, ma la curiosità ci spinge ad abbandonare l’aria condizionata per qualche decina di minuti e a provare qualcosa di nuovo. A motore? Certo. E per di più elettrico. Bravi! Stavolta saliamo su una due ruote. Assistita elettricamente. Una #e-bike. Ovviamente, viste le ultime esperienze e la nostra vocazione, non scegliamo una bici stradale o da pista. Ma una #MTB. E per di più una delle più avanzate. Che ci potrebbe consentire arrampicate impensabili, fino… in malga o su qualche rifugio. Dove andiamo? In

un luogo che già di per sé evoca emozione: Gubbio.

Il sito ideal per un #testdrive , o meglio per un #biketest . Stradine nelle quali si alternano ripide salite e discese impegnative. Alla salita più lunga, fino in cima al monte Ingino. Dal quale si apprezza lo splendido paesaggio del borgo medioevale. Saliamo, pronti: via! Saliamo… è una parola! Non ero preparato a una prestazione atletico-ginnica per usare questa due ruote.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Avevo trascurato il fatto di avere scelto una bici sportiva. Per di più fuoristrada. Ciò mi avrebbe dovuto dare una garanzia per la capacità di arrampicarmi sulle salite ripide. Che, se affrontate con una bicicletta normale, probabilmente mi avrebbero costretto a scendere dalla sella e a salire bici alla mano. Ah sì. Ritorniamo al ‘Saliamo’. Avevo trascurato il fatto che su una bicicletta sportiva la sella va tenuta sempre alta rispetto alla capacità delle gambe di toccare il suolo. Per poter pedalare con la gamba quasi distesa. Scaricando sui pedali lo sforzo migliore e faticare di meno, pedalando nel contempo velocemente. Così mi avvicino a un marciapiede. Per accorciare la distanza tra l’altezza della sella e i miei piedi. Ora sono a bordo. Forse avrei preferito una posizione del busto più eretta. Ma così è. Alla partenza mi hanno detto che si tratta del modello più recente della Scott. Rossa, come tutte le mie enduro. Perché, viste le prerogative, si tratta di una bici da enduro.

La #e-bike, finalmente ne provo una.

Diversi amici le hanno adottate. E si ritrovano la domenica, o nelle giornate libere, per andar per rifugi, scalare passi, compiere percorsi lunghi, che diversamente non si sarebbero mai sognati di affrontare in bici. Diamo un’occhiata ai comandi. Le marce alle manopole, freni a disco, telaio biammortizzato. Vale a dire, vi sembrerà di guidare una moto. Provo a darle il via per partire e dirigermi per verso la salita, e balza in avanti decisa. Prendo un po’ di dimestichezza con i comandi. E nel frattempo provo a testare la maneggevolezza.

Morbida e docile, ma giustamente precisa.

Le gomme che monta questa #e-bike fanno presagire un uso su terreni ben più impegnativi del porfido e della pietra dei vicoli di #Gubbio. Ma poi le ho provate sulla pietra bagnata per un acquazzone improvviso. E il loro grip non ha tradito le aspettative. Nel frattempo scorgo una nota collega televisiva che mi ha preceduto nell’esperienza in e-bike, e sta salendo davanti a me. O meglio, sta salendo prima di me. L’impressione che mi dà è che stia fingendo. Perché è evidente che non sta facendo molta fatica. In realtà è così, e Irene è perfettamente a suo agio. Tocca a me ora. E anch’io rimango colpito dalla facilità con la quale riesco a trasmettere la spinta alle ruote. E senza fatica supero l’intero tratto, piuttosto ripido, finendo nel centro del Paese.

All’arrivo a questa prima meta il bilancio è in saldo attivo: fatica quasi zero.

Calorie consumate, credo davvero poche. Ma la prossima volta recupererò un contapassi. E così sarò più preciso. Certo che è emozionante provare una e-bike sulle ripide salite di Gubbio, in uno scenario davvero suggestivo. Non sulle balze della montagna, ma su un percorso che trasmette emozione e fascino. Anticamente, qui, tutt’al più si saliva a cavallo… quindi: autonomia circa 100 km. Tempo di ricarica da 4 a 6 ore; motore centrale 36 V 250 W con 80 Nm di coppia; ruote da 27,5”; peso circa 22 kg; presso ancora di nicchia, ma si può anche affittare per le escursioni da numerosi dei centri di assistenza. Quindi? Ora che ne so un po’ di più ribalto i sedili della rossa Cross e la carico. Poi dirigiamo verso la cima del monte Ingino, dove c’è la basilica di Sant’Ubaldo. Da lì, dopo avere gustato il panorama della città di Gubbio e delle vallate circostanti, partono numerosi sentieri per le escursioni. E il gioco è fatto.

#charlieinauto101

#testdrive #Volkswagen #Golf Variant TGI a gas per dedicare il risparmio ai viaggi e agli sport preferiti

Anche sulle strade del #Gargano la TGI è comoda, maneggevole, veloce, dal consumo sostenibile

Per esempio per supportare lo sport del pedale e portarci nella natura splendida dell’arco costiero della Puglia

Golf Variant. Un modello della più diffusa e forse amata tra le Volkswagen, dopo il Maggiolone, che dispone di spazio a volontà. Con lei festeggiano l’avvicinarsi della #puntata100 di #charlieinauto. Si tratta infatti della versione familiare dell’auto che ha motorizzato milioni di automobilisti, e specialmente automobiliste. E che ha ottenuto risultati anche nello sport motoristico. Della quale siamo arrivati, credo, alla settima generazione. Variant non è meno generosa del modello tradizionale. Tenuta di strada, velocità, maneggevolezza, che addirittura migliorano quando è carica, ne fano un’auto per la famiglia, per le coppie avventurose, per i single e gli amici che si vogliono dedicare a sport di movimento nell’ambiente naturale. A contatto che le ricchezze del territorio. Per esempio,

in Puglia, la costa garganica e il retroterra del promontorio

che anticamente era un’isola, ce né davvero di cose da vedere. L’occasione ci è fornita da una gara del pedale: il Campionato italiano interautostradale di ciclismo. Che è animato da oltre un centinaio di atleti, amatori e agonisti, dipendenti delle società autostradali italiane. Giunto alla trentanovesima edizione. Proviamo a vedere: bagagliaio capiente. Per due persone, smontando le ruote anteriori, ce ne stanno due di biciclette. Così partiamo. IMG_1284 IMG_12861 IMG_15901 IMG_12801 IMG_1610 IMG_16601 IMG_16631 IMG_1649 IMG_172711 IMG_172811 IMG_2077 IMG_2101 IMG_2062 IMG_2120 IMG_91571 IMG_2212 IMG_226711 IMG_23381 IMG_2353 IMG_23631 IMG_20561 Dopo l’escursione

al #lagocostiero di #Varano,

stavolta raggiungiamo la costa garganica: il suggestivo abitato di Rodi Garganico. Dove sembra che il tempo si sia fermato. Gli abitanti sembrano condurre una vita placida, scandita da ritmi naturali. E all’aperitivo e alla sera si riversano nelle stradine strette del promontorio, nella piazza principale e sulla passeggiata costiera, in alto sul rilievo sul quale sorge la città, per chiacchierare. Scambiarsi testimonianze della vita locale. Sorpresa, dopo il caffè della domenica mattina, ma non avevo il telefonino con me per riprendere la scena, è arrivato in piazza un vecchio camioncino stracarico. Con un telo che ne preservava il contenuto. È stato il conducente al megafono a svelarne il carico: “Materassi, divanii”!! oggi, come cinquant’anni fa. Ma anche la Golf Variant che stiamo provando ci fa fare un tuffo nel passato. di qualche decina d’anni. Quando la benzina costava Mille Lire. Sì, perché

il gas Metano con il quale è alimentata costa proprio così,

dalle mie parti. Qui, anche 0,150 euro in meno. E se non troviamo il distributore del GNC: Gas naturale condensato, cioè il Metano? A parte il fatto che anche sul Gargano ci ne sono. A ogni buon conto, dopo i 15 l di gas, che corrispondono a oltre 400 km a un’andatura normale, la Golf TGI 1.400 passa automaticamente alla benzina. L’autonomia completa è di circa 1100 km. Perché, anche a benzina la Golf TGI consuma poco, anche 20 km/l. Certo, evitando di tirarla allo spasimo. Ma non ne ha bisogno. Perché

viaggia via fluida e veloce.

Scarichiamo le bici e ci infiliamo nella Foresta Umbra. Così chiamata perché gli alberi ormai secolari garantiscono un forte riparo al suolo dalla luce del sole. Il parco naturale, gestito dai Carabinieri forestali, è arricchito da un laghetto e popolato da specie di fauna selvatica dell’ambiente mediterraneo. Rientriamo al villaggio del gruppo Scaccia, a Rodi Garganico. Curato, e compreso tra i rilievi costellati di pini marittimi e la spiaggia. Il lungo arenile che da Rodi va verso la piana che ospita il lago di Varano. Nella stessa direzione, sullo sfondo si scorgono

le Isole Tremiti, un concentrato di storia mediterranea

e di segmenti dell’ambiente naturale, scelte da personaggi famosi per la serenità dell’habitat. Per esempio da Lucio Dalla, che vi scrisse alcuni dei brani più noti. Serata tranquilla, per recuperare dopo la lunga pedalata. Colazione con il sole che si irraggia sul mare. E si riparte verso Peschici. Una cittadina che ricopre un promontorio, fatta di case bianchissime per respingere la forte luce del sole, in realtà, il clima è sempre temperato. Perché la vicina foresta assicura correnti fresche anche in piena estate. Dal cuore del borgo antico, la passeggiata centrale, con la bici a mano, scorre fino a un poggiolo panoramico. A oltre 200 m sul mare. È da lì che scorgiamo, aiutati dal binocolo turistico, ciò che i giornali l’indomani ci hanno confermato: diversi balenotteri che si divertivano nelle acque antistanti a Peschici.

Le strade del Gargano sono nervose, guidate.

Divertenti se affrontate con l’auto giusta. Eccola! Ci siamo davvero sbizzarriti a superare il continuo alternarsi di curve strette, lunghe, a gomito seguite da brevi rettilinei. Il tutto tra la pineta e lo scenario del mare. Saliamo a Vico nel Gargano, per raggiungere, consigliati da un amico, tattico locale, la pasticceria più nota della zona, con dolci al cioccolato favolosi. Giusto per recuperare un po’ di energia. Domani ci attende il ritorno: oltre 800 km di autostrada. Non sarà un problema: l’auto è confortevole. E, soprattutto, ci consentirà di rientrare spendendo meno di 30 euro di gas Metano.

E COSI’ SIAMO ARRIVATI ALLA PUNTATA 100-1  DI   #CHARLIEINAUTO !!!

#charlieinauto99

#testdrive a tutto gas con un’auto ecosostenibile: la Volkswagen Golf Variant TGI

Il metano combustibile ecologico non limita le prestazioni di un’auto veloce per la famiglia

Il modello bifuel fa risparmiare senza limitare il divertimento della guida

A tutto gas… No, non ho cambiato il nome del nostro appuntamento settimanale. Ma è quanto mi ha ispirato questo nuovo #testdrive. Mi è stato suggerito: prova questa. E così accondiscendendo il consiglio di un collega, ho fatto una scoperta interessante. Ovvero, mi si è rivelato un mondo nuovo. Anch’io, come la gran parte degli automobilisti, per anni ho considerato l’auto come un mezzo per gli spostamenti, di lavoro e non solo. Pur non trascurando la ricerca dell’equilibrio tra un’auto performante, perché maneggevolezza, tenuta di strada e spinta sono una garanzia di sicurezza, ho sempre cercato di porre attenzione ai costi di gestione, e principalmente ai consumi. Così, improvvisamente, ero passato dall’auto a benzina al diesel. Oggi, si sta tentando di collocare il diesel fuori moda, incolpando questo motore generoso, sostenibile e super affidabile, di essere la principale colpa dell’inquinamento atmosferico. Trascurando il fatto che il motore a benzina invece inquina maggiormente, perché rilascia dalla combustione metalli pesanti. Che, è acclarato, sono causa di numerose malattie degenerative.

Ora per me questa nuova occasione e scoperta: il gas.

Il gas metano. Che va gestito in sicurezza, ma rende come la benzina e costa più di un terzo in meno rispetto al combustibile più tradizionale. Infatti i distributori sono più rarefatti rispetto a quelli a Gpl, il gas propano liquido e ubicati lontano dai centri abitati. In realtà, l’auto poi è sicura come le altre. Ah sì, stiamo provando la Volkswagen Golf Variant TGI, Turbo gas injection. Il motore di 1400 cc eroga una potenza di 150 CV. E i consumi? Li abbiamo verificati nel trasferimento fino a casa: 20 km/l a benzina, quasi 30 km/l a gas. Serbatoi più piccoli di quelli tradizionali non impediscono a questo spazioso modello dell’intramontabile Golf di avere

un’autonomia complessiva importante: oltre 1100 km.

Con 40 l di benzina e 15 l di Gas naturale compresso, o metano. Questo dato vi fa capire che mentre per il Gpl distribuito direttamente sulle strade da diverse compagnie petrolifere occorre installare sull’auto un bombolone, per il metano è sufficiente una bombola da 15 litri. Lo spazio risparmiato si guadagna tutto nella capienza del bagagliaio, grande, come quello della Golf a benzina o diesel. Ma nel passaggio tra il gas e la benzina che cosa succede? Come avete intuito, è l’auto a scegliere di utilizzare per primo il combustibile allo stato gassoso. Quando si esaurisce la bombola, la Golf

passa automaticamente alla combustione della benzina.

Senza che possiate notare alcun cambiamento. Ve ne accorgerete solamente perché l’indicatore del serbatoio del gas sarà finito sullo zero e sul display centrale dell’auto comparirà una notifica. Nel frattempo, sul display multifunzionale al centro dell’auto, il navigatore vi chiederà se vi deve condurre al distributore di gas più vicino. O meglio ai distributori di gas più vicini. Non vi resterà che scegliere quello più comodo lungo il vostro percorso. E con meno di 15 euro rifarete il pieno. Dopo circa 350 km. Sì, ma l’auto? La Golf non farà una piega. E con essa nemmeno le vostre capacità di guida. La Golf Variant TGI assicura prestazioni analoghe alla GTI, sia nell’uso a gas che quando va a benzina. E vi assicuro che

tira via veloce.

In salita sfrutta bene i 110 cavalli di potenza. Nel misto è altrettanto veloce. In sorpasso vi sorprenderà per la ripresa e la conseguente sicurezza di guida. Nonostante il modello Variant sia sensibilmente più grande della Golf tradizionale, la tenuta di strada è davvero da assetto sportivo. E migliora ancora a pieno carico. Le sospensioni infatti sono studiate per sostenere un’auto familiare. Una sorta di Golf SW. Ma non per questo si riduce la proverbiale maneggevolezza. E nemmeno la precisione di guida della vettura. Alla quale concorre l’ottima presa del volante. e che è agevolata dal differenziale autobloccante elettronico XDS. Per la sicurezza, è dotata di tutti gli accorgimenti per la sicurezza attiva e passiva, la guida assistita, il parcheggio assistito. Automatici pure l’attivazione dei fari, potenti e selettivi, e del tergicristallo. Mentre display e computer di bordo si sincronizzano con l’apposita applicazione per smartphone Apple o Android. Avevamo provato una Golf Variant diesel tre anni fa: il modello precedente. Ma questo modello va ancora oltre. E, soprattutto, particolare non trascurabile in quest’epoca, l combustione a gas produce un basso livello di inquinamento. Una prova sui consumi? Abbiate la pazienza di attendere il n.93 di #charlieinauto. E l’affidabilità con fondo sdrucciolevole? Per assecondarvi abbiamo infilato alcuni sterrati nella #RivieraFriulana tra Ronchis e Rivignano e la #Golf Variant TGI non si è fatta sorprendere. e ha mantenuto la silenziosità che la caratterizza assieme al confort. La frenata è morbida ma sicura, la IMG_299711 IMG_2987 IMG_29841 IMG_30141 IMG_30031 IMG_29981 IMG_29881 IMG_29921 IMG_30021 IMG_29681 tenuta di strada con un buon margine di sicurezza anche sullo sterrato. Sul bagnato non cambia nulla: pneumatici affidabili e l’auto che non si scompone nemmeno nelle grandi pozzanghere, con il tergicristallo che ci assicura buona visibilità.

#charlieinauto92

#testdrive : facile e intuitiva da guidare ma all’occorrenza Fiat Tipo SW tira fuori la grinta

IMG_00051 IMG_00091 IMG_00081 IMG_0010 IMG_0013 IMG_0017 IMG_0021 IMG_0022 IMG_0023 IMG_00271 IMG_01421#testroad sulle colline friulane e la riviera collinare del tarcentino per festeggiare il n.90 di #charlieinauto

Un’auto di famiglia scattante completa elegante con l’S design e utile anche per i single più sportivi

Tipo ha rivoluzionato il modo di fare auto della #Fiat avvicinandola sempre di più al mercato. Che è il termin tecnico economico che sta a indicare gli automobilisti. O meglio, l’automobilista ‘Tipo’. Sembra quasi un gioco di parole voluto. Ma non è così. Spaziosa e più lunga della 5 Porte quanto basta, la SW, questa S design, mantiene la stabilità e l’affidabilità della sorella ‘minore’. A differenza di un tempo, quando i modelli ‘familiari’ rispetto alle cinque porte o berlina soffrivano nell’aderenza del retrotreno, salvo quando viaggiavano a pieno carico. La necessità di dotarle di sospensioni più rigide per sopperire al maggior peso a pieno carico si rifletteva su una minor affidabilità con l’auto leggera. Non solo, ma anche l’altezza da terra del retrotreno variava. Cosa che non accade più in particolare nella nuova Tipo SW. Che dal portellone può caricare anche un paio di biciclette. Anche se sollecitata assicura un’ottima tenuta di strada. A dispetto dell’appellativo benevolo ‘familiare’, che altro non è se non la dicitura italiana delle station wagon, garantisce una guida che può dare soddisfazioni anche nel misto veloce, e

risponde bene alle attese.

L’ottima presa assicurata dal volante in similpelle, i sedili avvolgenti, la confortevole posizione del conducente, ma anche del passeggero, rendono la guida piacevole e appagante. A questo si unisce un buon impianto radio e musicale. Il comodo e facile display centrale. Con buona parte dei comandi e dei dati di viaggio che sono ripetuti nel più piccolo display centrale tra gli orologi. Ma, ritornando alla guida, anche il cambio a sei marce preciso e rapido. Anche l’assistenza alla guida è precisa e rassicurante. Così come il preavviso del rischio di collisione che si tramuta anche in una

efficace frenata di emergenza in caso di necessità.

Proviamo a imboccare una strada di campagna e raggiungiamo i borghi del Friuli rurale. Del Medio Friuli. Come Sedegliano. Circondato dalle campagne era, ed è un sito di passaggio delle merci e dei trasporti dalla zona pedemontana friulana al Veneto orientale e al mare. Sorge accanto a insediamenti del Paleolitico e romano. Ospita per esempio un antico ‘castelliere’, resto di una serie di fortificazioni che caratterizzavano da tempi antichi quest’area a baluardo del territorio. Oggi l’area accoglie anche attività produttive. Ma rimangono i fabbricati rurali con il fascino che sprigiona dalla memoria della civiltà contadina.
Da qui imbocchiamo la strada pedemontana per scorre verso nord est. Accanto anche a una zona industriale, quella di Rivoli di Osoppo, che ha ospitato la puntata di #TopGear dedicata alla distruzione di una Fiat Panda. E puntiamo verso il Tarcentino. Caratterizzato da costruzioni

antiche di pregio, che costellano la Riviera pedemontana.

Tarcento è una cittadina di fondovalle, sulla quale si affaccia l’alta Valle del Torre verso la Slovenia. Una zona ricca di proposte di gastronomia tradizionale. Nella quale si sviluppano strade molto suggestive e tecniche, che non per nulla hanno ospitato le prove speciali di diversi rally. A cominciare dal Rally delle Alpi Orientali. A Tarcento, che è la culla della tradizione dei riti epifanici, che culminano con l’accensione del grande ‘Pignarul’, il fuoco propiziatorio sul colle del castello, sono anche numerose le attività e le società sportive. Ma anche le opportunità per praticare sport amatoriali. Per i quali, ecco un’auto adatta: la #Fiat Tipo SW S design.

#charlieinauto90