Dire, non dire

I conflitti non si risolvono tacendo,

evitando l’argomento. 

Credo che evitare non sia un segno di rispetto per l’altro.

Anzi.

Rispetto è cercare il dialogo,

saper ascoltare, anche ciò che risulta sgradito.

Tacere è, a mio avviso, celato disprezzo

E’ la non volontà di appianare.

Rifiutare ogni chance di trovare un incontro.

Incapacità di recedere dalle proprie posizioni.

Tutti abbiamo dei lati da smussare,

da migliorare.

La vera barriera è l’incapacità di riconoscerlo.

Farlo, di contro, è il primo passo per sanare i conflitti.

Silenzio è chiusura.

Una forma di odio.

 

Dire, non direultima modifica: 2024-04-06T12:31:44+02:00da surfinia60

14 pensieri riguardo “Dire, non dire”

  1. Post delicato.
    Non sono al 100%, quindi mi riservo di rispondere con più lucidità in seguito.
    Ma posso scriverti che ho sempre evitato, rispetto al confronto ad ogni costo, se le opinioni sono in appianabili (meglio il silenzio, per me ovvio). C’è solo un’alternativa per evitare la guerra, non impugnare le armi, anche se fatte di parole.
    Lo so per esperienza.
    Umani che cambiano idea in un confronto ancora non ne ho incontrati.
    Un abbraccio.

  2. È vero, i silenzi costruiscono muri a volte invalicabili, ma la parola del cuore riesce spesso ad aprire un varco.
    Ad una forma di odio cerco di rispondere con una forma di amore.

  3. Posso concordare sulla tua riflessione, inserendola in un contesto mirato.
    Il tuo pensiero non farebbe una piega se gli sfidanti condividessero lo stesso letto.
    In alternativa, non sempre si tratta di evitare il confronto per disprezzo:
    A volte il silenzio è una scelta temporanea per preservare la pace
    e in alcuni casi, permettere alle emozioni di placarsi per affrontare un problema in modo costruttivo.
    Ma in ogni caso, credo sia giusto trovare un equilibrio tra l’apertura al dialogo e il rispetto delle proprie esigenze emotive.

  4. Perfettamente d’accordo con la tua disamina, ma nel contempo, devo ricordare che non v’è peggior sordo di chi non voglia ascoltare. Questo è il grave problema che, specie in questo frangente tragico e pericoloso, il mondo sta vivendo. Interessi mostruosi e inaccettabili, deprecabili ed egoistici, non portano assolutamente al confornto, al parlare, al discutere a alla sincera voglia di superare ogni ragione di dissenso e contrarietà. Attraversiamo un momento molto delicato e ora più che mai, occorre sedere con tanta buona volontà, per relazionarsi, confrontarsi e proporre senno e saggezza, nei rapporti. Chi crede e si vanta della sua potenza e della sua forza, millanta un falso motivo di superiorità: se si scende in una guerra mondiale, costoro non pensino di potersi elevare sopra ogni altro popolo. Una guerra mondiale, per mancanza di dialogo, genererà solo morte e distruzione per tutti. Costa dirlo, ma è una realtà ci tocca tutti…purtroppo!
    Una serena domenica carissima Paola.

    1. Mi rendo conto che la parola ‘conflitti’ faccia pensare, a chi passa, che si stia parlando ancora una volta di faccende planetarie. Io invece mi riferivo a questioni personali, fatti recenti che mi hanno toccato da vicino. Se ognuno di noi puo’ ben poco quando ci sono in ballo questioni mondiali, almeno per la nostra cerchia si dovrebbe far tesoro di principi quali il dialogo e il perdono. Ma tant’è…
      Buona domenica a te

  5. Ciao*_*in effetti bisognerebbe sempre confrontarsi ed esternare il propio pensiero,certo è che io più che confronti ultimamente sto assistendo a veri e propri scontri,e talvolta sul nulla.:( Inoltre il confronto implica anche il rispetto del pensiero altrui ,che può non essere condiviso ma comunque meritevole di accoglimento.Insomma tirando le somme non sempre il risultato è corretto.Buona serata*_*

  6. Il silenzio, dietro la scusa del quieto vivere, è accumulo di rancore. E a cosa porta? Al vivere male e a fare del male.
    Anche se è faticoso, ci vuole il dialogo.
    E forse non solo in famiglia.

  7. La penso anch’io come te, purtroppo l’essere umano nella sua forma di egoismo si mette il paraocchi, a nulla valgono le esperienze negative del passato, il mondo è impazzito, stiamo rischiando l’estinzione del genere umano se qualche pazzo usa armi nucleari,”Iroshima e Nagasaki dovrebbe dirci qualcosa ma la bestia che ce in noi ce lo fa scordare” Ciao nonno Renzo

  8. Sono completamente d’accordo con te. Anche io la penso come te. Ma mi chiedo quanti la pensano come me e te? Quanti hanno il coraggio di affrontare il conflitto anche se spesso è magari solo la conseguenza di banali ed insignificanti azioni?Quanti hanno la forza di parlarne? Sappiamo ancora dialogare in questo mondo di solitudine e chiusura dove non si alza la testa fissa sullo smartphone persino per strada o alla guida di un auto? Tutto quello che scrivi è giusto, è logico e sarebbe umano. Ma il problema non credo sia l’odio o i sentimenti (magari ci fossero) piuttosto che stiamo perdendo la nostra umanità. Ed io mi stringo a te per salvare ancora quei saggi valori che esponi nel post. Un caro saluto.

    1. A livello generale, mi trovi d’accordo. La realtà è sotto gli occhi di tutti. Negarlo sarebbe da pazzi. Ma le vicende personali hanno qualcosa in più, che ti ferisce e sconvolge la tua vita presente e futura. Quando sono implicati gli affetti e coloro a cui tieni, senza nulla togliere ai problemi planetari, è altra storia. Buona domenica

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