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Messaggi del 07/01/2016

La Kodak rilancia il Super 8

Post n°3376 pubblicato il 07 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
 

Kodak rilancia il Super 8 a 50 anni dalla sua nascita

La Kodak rilancia la pellicola Super 8, con una nuova cinepresa e testimonial autorevoli come Steven Spielberg, Christopher Nolan, Quentin Tarantino e J. J. Abrams (che gli aveva reso omaggio col film omonimo). La ditta, in pieno rispolvero grazie a un insospettato revival della celluloide che vi abbiamo raccontato, in questi giorni al CES preme sul pedale della nostalgia: celebrando i 50 anni del formato che negli anni Settanta era sinonimo di cinema casalingo, punta a un suo rilancio per i professionisti e gli amatori, con una nuova cinepresa e nuovi strumenti per la postproduzione.

Prima delle videocamere analogiche VHS, VHS-C e Video 8 (da non confondere col Super 8!), che iniziarono a prender piede negli Ottanta, il Super 8 era il "filmino per eccellenza". Si trattava delle stesse pellicole usate nel cinema, lì tagliate però nei formati più grandi come 35mm, 16mm e 70mm. L'8mm era sempre stato il formato cinematografico a basso costo, ma il Super 8 lo rese per la prima volta facile da gestire: commercializzato in caricatori già pronti da 15 metri, rendeva semplicissimo inserire la pellicola nelle cineprese amatoriali (e meno amatoriali) vendute ovunque. Guadagnava anche in dettaglio dell'immagine, con un fotogramma nel negativo leggermente più ampio. 15 metri a 18 fotogrammi al secondo consentivano circa 3 minuti e 20 secondi di ripresa, a 24 fotogrammi al secondo si scendeva più o meno a 2' 30". Parliamo di pellicola, quindi - per i più giovani - parliamo di un supporto chimico che viene impressionato e non si può più cancellare (buona la prima!) e che necessita di uno sviluppo per essere visionabile. Lo stesso principio di funzionamento delle macchine fotografiche 35mm che fino ai primi anni Duemila ancora usavamo (e che tanti professionisti ancora usano). Verso la fine del ciclo vitale del formato Super 8, si diffusero anche pellicole sonore (perché erano mute prima, è bene ricordarlo), con un audio registrato su una pista magnetica incollata alla pellicola. Il Super 8 era anche l'home video di quel periodo: cercando in cantina o in soffitta, potreste rinvenire comiche di Stanlio & Ollio, cartoni animati e film interi (divisi in larghe bobine), che affiorano spesso su Ebay.

Che senso ha riproporlo oggi, nell'epoca del digitale, quando si può fotografare e riprendere coi propri cellulari a sazietà, anche per ore di seguito? A livello pratico, anche se chi vi scrive ama la pellicola ed è lui stesso stato impresso da bambino su quei caricatori, dovremmo ammettere: nessuno. La grana irregolare della pellicola è difficilmente riproducibile dal digitale, sacrosanto, ma è un lusso che nei piccoli budget oggi non ci si può permettere. Lo stesso 16mm / Super16, un tempo molto gettonato nelle produzioni televisive, sta venendo soppiantato dal digitale professionale (con sacche di resistenza come The Walking Dead).In una scuola di cinema, o più in generale in un contesto di educazione all'immagine, il Super 8 potrebbe essere tuttavia inestimabile (in parallelo a un uso meditato del 35mm per la fotografia). Girare in pellicola, con la precisione, la delicatezza e l'accortezza che richiede, è un'esperienza che chi scrive ha provato in prima persona e ha ripercussioni preziosissime sul senso di responsabilità. Con un cellulare si scatta o si riprende prima di pensare a cosa si sta facendo, con la pellicola è impossibile: si riaffaccia l'idea dello spreco, un limite al quale, in tecnica e contenuto, si ha sempre più difficoltà a rapportarsi nel mondo di YouTube e dei social. Imbracciare una cinepresa Super 8 nuova sarebbe una lezione, che spetterà però alla Kodak rendere meno costosa: i caricatori si continuano a produrre, ma hanno costi molto alti (25 euro per 15 metri, sviluppo e tranfer digitale esclusi). La casa promette un lavoro di snellimento anche sulla filiera, che sarebbe indispensabile per sostenere la nuova macchina, al momento in stato di prototipo funzionante al CES: dall'immagine s'intuisce un approccio ibrido che consenta la ripresa parallela digitale su scheda, in una versione integrata del video assist già presente da tempo nelle cineprese 16/35mm.
Se avete in soffitta/cantina una vecchia cinepresa Super 8, è il momento di rimetterla in sesto.
Vi lasciamo alle parole di Steven Spielberg.

Per me l'8mm è stato l'inizio di tutto, quando penso all'8mm io penso al cinema. Quando guardo il telegiornale, mi aspetto che sembri tv, voglio che lo sia. Ma non voglio questo nei miei film. Voglio che il nostro mezzo centenario mantenga il suo aspetto filmico, voglio vedere la grana sottile che nuota lì sullo schermo. Per me rende tutto più vivo, infonde mistero a un'immagine, non è mai letterale. Amo i film dalle immagini non troppo chiare, che lascino qualcosa alla mia immaginazione. Se avessi girato in digitale lo sbarco a Omaha Beach di Salvate il soldato Ryan, avrei passato un confine, traumatizzando quelli che già lo ritenevano quasi insostenibile. I dipinti fatti col computer e quelli fatti su tela hanno entrambi bisogno di un artista per farci provare qualcosa. Il cursore o il pennello possono entrambi ottenere risultati notevoli. Ma questo non è vero forse anche per il cinema? Per il digitale e la celluloide? Vive la difference! Non dovrebbero rimanere entrambi a disposizione di un artista, per poter scegliere?

comingsoon.it di Domenico Misciagna

per vedere il nuovo modello e tutte le carateristiche clicca

Designing Super 8

 

 
 
 

Italiani al volante

vignette Italiani al volantevignette Italiani al volantevignette Italiani al volantevignette Italiani al volantevignette Italiani al volantevignette Italiani al volantevignette Italiani al volantevignette Italiani al volantevignette Italiani al volante IIvignette Italiani al volante IIvignette Italiani al volante IIvignette Italiani al volante IIvignette Italiani al volante IIvignette Italiani al volante IIvignette Italiani al volante IIvignette Italiani al volante II

 vignette che rappresentano l'italiano al volante lavori di Stefano Tartarotti tratto dal sito ilpost.it un Pigro e diversamente tricotico disegnatore, a vent'anni ha cominciato a lavorare per l'editoria come illustratore. Disegna strip per Singloids e le storie di "Caro diario" per vedere tante altre vignette clicca  blog

 
 
 

vignetta di Peanuts

Post n°3374 pubblicato il 07 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
 

vignetta di Peanuts

allora come va il tuo anno?

non e più il mio anno l'ho ridato indietro

i mesi e le settimane andavano anche bene

ma aveva diversi giorni brutti

quando l'ho riportato sono stati gentili

pare che capiti un sacco di volte

 
 
 

i Griffin prende in giro la Samsung

Post n°3373 pubblicato il 07 Gennaio 2016 da paperinopa_1974
 

Samsung presa in giro in un nuovo episodio dei Griffin

I Griffin sono notoriamente il cartone animato che prende di mira tutti quei luoghi comuni di cui il mondo è fatto. Ed è per questo motivo che Set McFarlene (il creatore) non poteva esimersi da andare a toccare anche il settore degli smartphone. In particolare, nella stagione 14 (al momento in onda solo negli USA) vi è un episodio in cui viene presa di mira Samsung ed i suoi phablet.Samsung è riconosciuta da molti come l’ideatrice del settore phablet ma alle volte, soprattutto in quelli di fascia media e bassa, non riesce ad ottimizzare al meglio le cornici così da ridurre le dimensioni generali del device. E’ proprio questo il punto che viene ripreso dai Griffin.Durante un viaggio in Corea Peter ed i suoi amici, nell’uscire dall’aeroporto, vedono un coreano che si diverte a sfrecciare su un mega phablet di Samsung rappresentante una macchina giocattolo (la frecciatina è rivolta anche a Kia).  nexus-lab.com

 

 
 
 

Santa Cecilia Disney fantasia live concert

Santa Cecilia. “Disney fantasia, live concert”. Da non mancare

“Fantasia”,  il celeberrimo lungometraggio di Walt Disney, per la prima volta in Italia è stato riproposto, per celebrare il suo 75mo anniversario,  con l'accompagnamento dal vivo  dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Sul podio Keith Lockhart, famoso direttore statunitense attualmente a capo della BBC Concert Orchestra di Londra e della Boston Pops Orchestra. Keith Lockhart ha spiegato, presentando il concerto, come si trattasse di un traguardo ambito il mettere insieme, da parte della Walt Disney, le musiche più grandi con la più grande arte dei cartoons. Quello di oggi è stato un risultato emozionante, applaudito a più riprese da un pubblico contaminato dall’entusiasmo dei bambini. “Rappresenta uno di quei momenti che difficilmente si dimenticano” ha commentato una giovane mamma, che ha seguito il concerto con i figli di sette e quattro anni. Uno spettacolo che si ama al di là dell’età, perché tocca sensibilità universali e senza tempo. Un lusso che solo l’arte può permettersi.

Per intenderci si è partiti dalla Sinfonia n. 5 in do minore op. 67, Allegro con Brio di Ludwig van Beethoven per accompagnare al meglio Fantasia 2000; sono seguiti brani della sinfonia n. 6 (“Pastorale)” perché “ a Walt Disney piacque l’idea che così tante persone che non avevano mai potuto godere della musica classica avrebbero avuto l’opportunità di sperimentarla come non era mai accaduto prima”. Deliziosi i funghetti che ballano al tempo de “Lo schiaccianoci”, op. 71a : solo i cartoni animati possono rendere visivamente i voli pindarici del pentagramma. Molti piccoli sono trasaliti alle tonalità dirompenti che sottolineavano le immagini grandiose de “L’uccello di fuoco” di Igor Stravinskij. Applausi a mai finire per l’esecuzione di Paul Dukas, quale colonna sonora del famosissimo “Apprendista stregone”. Uno dei brani più toccanti è stata la sequenza di una sorta di Arca di Noé capitana da Paperino, accompagnata dal brano musicale di Pomp and Circumstance di Edward Elgar.E’ questa un’occasione da non mancare. Per trovare emozioni rare ascoltando in diretta, con l’acuta sensibilità che ci viene dall’infanzia,  le pagine immortali  - utilizzate nel film - di Beethoven, Bach, Stravinskij, Ponchielli, Saint-Saëns, Dukas, Čajkovskij,  Musorgskij, per citarne solo alcune.

Ora le parole di un articolo, ahimé,  non possono rendere la poesia delle immagini e delle note. Per questo vi propongo  in chiusura un vecchio video di un brano che questo bellissimo concerto oggi ripropone. 

ROMA - Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia

 Giovedì 7 ore 19.30 –Venerdì 8 ore 19.30   

Fantasia – Pompe and Curcumstance di Edward Egar - Video

dazebaonews.it di Bruna Alasia

 

 
 
 

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