FAJR

della santa protezione

Ne parla il Guardian, con malcelata ironia anglosassone.

Il turista che va in Italia prima o poi ne incontra uno. Probabilmente è incastrato nella cornice di uno specchio o attaccato sul cruscotto di un taxi. Molti cattolici lo portano nel portafoglio.
Stiamo parlando dei santini: cartoncini con l'immagine di un santo o di altre figure religiose.
Il più famoso attualmente: San Pio da Pietralcina.
Il problema è che con il tempo il cartoncino si rovina e l'immagine tende a sbiadirsi.

La soluzione l'ha trovata la McKay & Sisters (sulla cui homepage campeggia una citazione kafkiana...). Un'azienda che sul sito santiprotettori.com commercializza santini digitali da scaricare e mettere sullo sfondo del cellulare.
Pagando tre euro alla settimana si può scegliere tra tre santi diversi.
"Ci siamo adattati alle nuove tecnologie. Abbiamo compiuto lo stesso percorso di quando si è passati dalla pergamena alla carta", ha spiegato un portavoce dell'azienda.
Venerdì prossimo sarà lanciata la campagna pubblicitaria televisiva. Ma già sono in campo le schiere dei favorevoli e dei contrari (pratica tipicamente nostrana, si sa...)

visto a roma

della proposta rifiutata

tornando da roma

ORDINARIA FOLLIA

il sole ha in pugno la pietà

ma è una torcia tenuta troppo in alto

e mentre i jet sfrecciano attraverso il suo occhio

e i razzi saltano come rospi

la pace non è più per qualche ragione preziosa

la follia serpeggia in noi come petalo di giglio

sull'acqua impazzita e senza senso

i pittori dipingono

intingono i loro rossi e verdi e gialli

i poeti mettono in rima la loro solitudine

i musicisti muoiono di fame

i romanzieri sbagliano mira

ma non il pellicano, né il gabbiano

i pellicani si tuffano, in picchiata, si alzano

agitando nei becchi

pesci, radioattivi scioccati mezzi morti

l'alba è sempre rosa e arancione

i fiori si aprono al mattino come sempre

ma coperti dalla polvere sottile

del kerosene

e da funghi, funghi velenosi

e in un milione di stanze

gli amanti giacciono intrecciati, e perduti

e malati come la pace

non possiamo svegliarci?

dobbiamo noi per sempre amici cari

morire, nel sonno?

In chiusura di Storie di ordinaria follia. Adattamento da Charles Bukowski.

della vecchiaia