FAJR

SCENA 1. INTERNO = CUCINA - POMERIGGIO. LUGLIO 1977

PAN, FAJR, piccina (quasi!), intenta a sfogliare vecchie riviste e giornali, la sua attenzione si concentra su un paginone-poster di Mani Tese dedicato al Sahel.
SOGG, sul giornale

(Corrispondenza che perdura, ahimè per FAJR)

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SCENA 2. ESTERNO = MOLO DI BARI - GIORNO. 10 AGOSTO 1991

Sole, caldissimo, una nave stracolma di persone semi-nude, banchina stracolma di persone semi-nude, persone in mare (anche nude). Al termine di un'ampia PAN, FAJR scopre in CLL due minuscole figure umane che attendono un bus per essere trasferite allo stadio della Vittoria (già, vittoria!).
CR : sono un ragazzo e una ragazza albanesi, in mano un sacchetto di plastica, unico loro bagaglio.
FAJR (attonita e senza parole) si pone di fronte a loro per capire in che razza di situazione è andata a finire.
SOGG sul DETTAGLIO degli OCCHI della RAGAZZA. Persi, tra il futuro sperato e la realtà presente di "deportata".
FAJR (tra sè e sè) Bisogna fare "qualcosa"... (vedi scena 4)

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SCENA 3. INTERNO/ESTERNO = AMANTEA - TRAMONTO. 19 LUGLIO 1992

CL, FAJR nella hall dell'albergo con il borsone, in partenza. Tv accesa. Tg edizione straordinaria. ATTENTATO IN VIA D'AMELIO A PALERMO.

FAJR: "Dopo l'attentato a Falcone sapevamo tutti che avrebbero colpito ancora."

(Era almeno da tre anni che FAJR andava su e giù per la penisola per incontri, riunioni e dibattiti. Al suono delle sirene aveva quasi fatto l'abitudine, alle sgommate, agli itinerari non definiti. La scorta non era certo per lei, ma dovendosi occupare nella sua regione di un movimento chiamato "La Rete" in qualcuna di quelle auto c'era salita e - FAJR ve l'assicura - un conto è vederle sfrecciare davanti a tutta velocità, quelle auto, e altro è starci dentro e sperare di arrivare alla meta. FAJR è fatta così: " vuol provare di suo per capire").

FAJR: "Ad Amantea c'eravamo tutt*, la domanda era una sola: a chi toccherà? sulle nostre teste gli elicotteri della polizia, intorno a noi i cani ad annusare tutto e tutti, i giubbotti anti-proiettile... All'odg le nuove strategie politiche, ma di fronte al tritolo c'è poco da filosofeggiare. Davanti a noi il Tirreno che al tramonto diventava rosso fuoco. Un contrasto di bellezza e morte da brivido assoluto, anche se l'estate era al suo culmine."

(Quelli a seguire sono stati gli anni più duri di FAJR: nessun paracadute e nessuna poltrona - solo per una notte sognò quella rossa di monteci, il mattino dopo scoprì che gliel'avevano soffiata gli "amici" della meravigliosa macchina da guerra).

DISSOLVE LENTAMENTE SUL NERO TOTALE.

SCENA 4. INTERNO = STUDIO NOTARILE. SERA. 31 OTTOBRE 1995

CL stanza.
FAJR con altri sei amic* davanti al notaio per la costituzione di una piccola Associazione che si occuperà negli anni a venire di Europa, giovani, donne, immigrati.
SOGG sul foglio da firmare.
(FAJR è una che non molla. Ormai è esperta nel raccogliere cocci per poi ricomporli, ma rimane anche visionaria perchè le piace inventare cose nuove, mai viste prima).

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SCENA 5. INTERNO = STUDIO DI FAJR. NOTTE (Ahimè!) - 28 LUGLIO 2006

PP Monitor (splendido iMac!).
FAJR pubblica il suo primo blog. Una gran bella avventura che le fa "incontrare" anto, miti, shad. marea, lako, ody, mil, crepus... (vabbè, metto pure loro: macrais e fdn...) e tutt* le/gli altr* che verranno dopo.

DISSOLVE LENTAMENTE SUI TITOLI DI CODA
FINE - zimarì production

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GLOSSARIETTO
PP - Primo Piano
PA - Piano Americano (figura tagliata piu' o meno alle ginocchia)
PAN - Panoramica (movimento semicircolare della MdP)
CL e CLL - Campo Lungo e Lunghissimo.
CR - Campo ravvicinato, naturalmente rispetto al precedente.
SOGG. - Soggettiva : l'inquadratura dal Punto di Vista del personaggio.

«Resta un'esperienza di incomparabile valore l'aver imparato a vedere dal basso i grandi avvenimenti della storia del mondo, nella prospettiva degli esclusi, dei sospettati, dei maltrattati, dei deboli, degli oppressi e derisi, in breve dei sofferenti. È già tanto se in questo tempo l'amarezza e l'invidia non hanno divorato il cuore, ma anzi guardiamo con occhi nuovi la grandezza e la meschinità, la felicità e l'infelicità, la forza e la debolezza, e la nostra capacità di vedere la grandezza, l'umanità, il diritto e la misericordia è diventata più chiara, più libera, più incorruttibile, e la sofferenza personale è una chiave più idonea, un principio più fecondo della felicità personale nell'accedere al mondo con la riflessione e la pratica. Tutto dipende solo dal non trasformare questa prospettiva dal basso in uno schierarsi con gli eterni scontenti, e invece nel far giustizia e nell'affermare la vita in tutte le sue dimensioni, sulla base di una contentezza maggiore i cui fondamenti non sono nè in alto nè in basso, ma al di là di queste dimensioni».
D. Bonhoeffer, Gli Scritti (1928-1944), Queriniana