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Una vita a spina di pesce
 

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Fletcher XXVI

Post n°25 pubblicato il 25 Febbraio 2015 da marlow17







Escono fuori e si avviano verso l'ufficio del Procuratore. Sono seguiti come ombre dalle due guardie quando entrano dalla porta e si installano nell'ambiente. è arrivato anche Percace e passeggia con apparente indifferenza su un piccolo riquadro: la sua mattonella psicosomatica. è vestito in maniera impeccabile: cappotto grigio in mohair, panciotto nero allacciato, pantaloni d'alpaca, scarpe di vernice rosse, un anello d'oro bianco all'indice della mano sinistra. Con la destra si massaggia i corti baffetti biondi e poi si pettina i capelli dello stesso colore con la scriminatura da una parte. Posa l'occhio opalescente su Fletcher appena lo vede entrare. Il Procuratore sembra in un mood ottimale e sorride a Tutti. Christine ha ancora le ciglia umide quando si alza dalla poltroncina e corre incontro a Fletcher, abbracciandolo. Il momento è imbarazzante: Nessuno è abituato a una simile effusione pubblica. Percace tamburella con le dita sul largo tavolo in noce vicino al Procuratore mentre Rihanna e Peter si tengono per mano a fianco della finestra. Judy Rafferty, l'avvocato, sfoglia alcune carte seduta nella più apparente e totale indifferenza, fuori è una giornata appena passabile, anche se comincia a spuntare il sole. Christine stringe forte Fletcher :"Mi dispiace se Ti ho ferito, forse immagini perchè l'ho fatto." Rapidamente le divise intervengono a dividerli prima che Lui possa rispondere qualcosa. Serial T. Van Eppsom è guardingo, sfreccia su tutti ma non si ferma su nessuno. Alla fine, così come si era ingrandito l'affare si sgonfia. "Però sarò costretto a proseguire le Indagini perchè un reato del genere richiede attenzione e l'apertura di un'inchiesta, anche se è venuta meno la denuncia." Biascica il Procuratore. Christine ha un motto di terrore e dilata le pupille, poi si stringe ancora di più a Fletcher. "é stato un mio colpo di testa, mi è capitato qualcosa, una ricaduta. Non c'è bisogno di un supplemento di ricerche." "Vedremo, Signora, intanto Lei si può accomodare." "Un attimo!". Interviene Percace "Vorrei, se possibile, parlare con Fletcher e Christine da solo, in qualche ufficio." Il Procuratore si smorza il sorriso e fa cenno di sì, che per Lui va bene. "La stanza 115 è disponibile." Sempre accompagnati dalle due guardie i tre escono dall'ufficio. Peter e Rihanna Li seguono con lo sguardo, un pò sollevati, un pò tesi. La stanza 115 è piccolissima: un quadrato soffocante con un'apertura in alto, due sedie e un tavolo impiallacciato. "Allora, Fletcher" La faccia del Dottore è rigata da un'unica, minuscola riga di sudore che dall'arcata sopraccigliare scende giù, lungo il naso fino al labbro sottilissimo "Ancora guai." "Cristo sa che Io non c'entro." "Christine è un personaggio facilmente influenzabile, mi ammetta che c'è Lei dietro tutta questa storia." Fletcher si gratta la testa e sospira, un unico respiro, potente come il ruggito di un leone. "Perchè mi sta perseguitando? C'è qualche ragione speciale?". Percace glissa e si accarezza la camicia di cotone purissimo, bianca e grigia "Le ripeto. Perchè continua a cercare di trascinare Christine DeIanni nel suo gorgo personale e tenta di insozzarla in ogni modo?". "é stata Lei a denunciarmi, poi c'ha ripensato." "L'ha traviata. L'ha resa succube. La mia Christine era uscita dalla Clinica rigenerata come un fiore e...." "Le propongo un accordo, Dottore: Mi ricoveri. Mi metta sotto. Forse le donerà abbastanza piacere e la soddisferà. E tanto meglio se ne verrà del vantaggio anche per Me, forse ne ho veramente bisogno. Cosa la conduce a lasciarmi fuori a cucire a fuoco lento?". "Questa poi. Si vuole mettere nelle scarpe di un medico? Io so benissimo qual'è il suo problema ma non glielo dirò. Le posso solo confermare che non è nulla riguardante la Psichiatria. Lei, Fletcher è sano come un pesce." "E le mie ossessioni sessuali?". "Non parli di queste cose in presenza di una Signora che ha condotto a termine un percorso difficile. Sembra si compiaccia di certe zozzure." "Non mi ha risposto e svicola di fronte alle mie problematiche. Non è da Dottore." "Lei è semplicemente indisciplinato, vizioso e compiaciuto di Sè stesso. Tutto qui." Fletcher si tuffa al di là del tavolo e abbranca Percace per il colletto della camicia, il suo viso è improvvisamente a pochi centimetri dal volto del Medico, che non ne sembra particolarmente turbato. Christine sobbalza, silenziosamente. "Te lo dico Io quello che vuoi da Me: vuoi mantenermi fresco e porco per qualche tuo esperimento del cazzo. Ma non mi lascerò sopraffare." Percace, con calma, scosta le mani tese di Fletcher e tossisce. "Altro da dichiarare, signore?". Christine tira lontano Fletcher e gli sussurra qualcosa nell'orecchio. L'altro sembra improvvisamente obbedire a un ordine saggio. "Ovviamente, con il suo carattere, non sono nemmeno riuscito a intavolare una discussione civile. Speravo in un pò più di buon senso. Ma, a quanto sembra, è irrecuperabile." "Ha finito, Dottore?". "Con Te ho appena cominciato, Fletcher. Non venirmi tra i piedi, non pregarmi, non sperare, non credere di ottenere: fin quando avrai Me in giro non ci sarà pietà". Fletcher si liscia il mento :"Non mi aspettavo niente di diverso." Finita la discussione escono Tutti dalla minuscola stanzetta. "C'è bisogno di tornare dal Procuratore?". Domanda Fletcher. "Ah no, potete andare siete liberi. Per quanto riguarda Me e il Procuratore non avete pendenze con la Giustizia. Ci sarà giusto l'apertura di un'inchiesta, ma è un atto dovuto." Stupiti dal potere di Percace i due si avviano verso l'uscita del Palazzo passando in mezzo alle guardie robuste. Il Dottore li osserva mentre si allontanano, intrecciando le mani dietro la schiena. Il suo viso è una maschera di cera, senza irregolarità nè rughe: pensieri celati si agitano dietro la sua fronte come pesci multicolori in un acquario. I due spariscono oltre l'ingresso mentre anche Peter e Rihanna escono dall'ufficio e si avviano incontro alla Libertà. Salutano cerimoniosamente il Dottore che finalmente si lascia andare in un sorriso pieno, senza sottintesi. Batte con la mano sulla schiena di Peter e bacia dolcemente Rihanna sulla guancia. Poi scambia alcune parole mentre Fletcher è rientrato sulla soglia dell'edifico e sembra attendere i due. Percace lo indica e loro annuiscono. Fletcher diventa tutto rosso in viso.

 
 
 
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