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Una vita a spina di pesce
 

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Fletcher XXXVI

Post n°35 pubblicato il 25 Febbraio 2015 da marlow17







L'uomo con il fucile fece finta di non aver sentito e riprese a leggere i suoi fogli vergati ad alta voce :"Dopo aver sperimentato quella tecnica rilassante negli scantinati della Clinica, venni fatto vestire con una bella divisa giallo desertico e con delle ciabatte viola e, ancora pieno delle visioni che avevo sperimentato, fui affidato a un altro uomo dello staff, questa volta un piccoletto con maglietta sportiva che si presentò come Foster. Mi disse che il Dottore voleva parlare con Me e che dovevo seguirlo. Così feci attraverso un dedalo di scale che portavano prima in alto, poi in basso, poi diritti. Finalmente si arrivò alla fine del percorso davanti a una bella porta dipinta di bianco. Foster bussò e poi mi fece passare. Con quale entusiasmo trovai che nell'ufficio di Percace stava, avvolta in un completino beige, la mia ragazza, Rihanna! Lei mi guardò, mi sorrise e mi mandò un bacio con la mano. Ero al settimo cielo....solo il pensiero di non essere stato separato per sempre dal mio amore mi rendeva euforico e straripante...la voglia di correre ad abbracciarla era tanta ma dovetti trattenermi per la presenza di Foster e del Dottore. Sentivo che, al di là delle costrizioni che ci limitavano, non potevo comunque gettarmi ai piedi di Rihanna e baciarle le caviglie, non era opportuno e decoroso poichè già sentivo che in qualche modo ero debitore alla Clinica, che mi aveva salvato da un lungo periodo in un Istituto Correzionale, anche se ancora non ne percepivo l'esatta ragione di quel comportamento...perchè, insomma, proprio Noi due fossimo stati prelevati e ci fosse stata concessa una seconda opportunità invece di lasciarci marcire dentro qualche penitenziario dalle mura altissime. Invece potevo osservare al di là della finestra un paesaggio delimitato solo da mughetti e piante nane, paulonie e nasturzi, minuscoli cedri ed estese macchie d'edera....mi si empivano gli occhi di lacrime....quando il Dottore iniziò a parlare: possedeva una voce che avevo già notato in precedenza, durante il colloquio che ci aveva salvato dal rastrellamento...piana, ipnotica e piena di compassione. Ci invitò ad abbracciarci e a baciarci se volevamo, perchè Lui sapeva che eravamo puliti dentro e che ogni nostro gesto d'ora in avanti, sarebbe stato motivato dalla purezza e dalla continenza. Eravamo, secondo Lui, già entrati in un piano differente di comprensione delle cose e quindi anche del Sesso...e tutto dopo poche ore di separazione e di esercizi fisico-spirituali...Roba da non crederci. Così, feci come mi aveva suggerito il dottore: mi avvicinai e strinsi forte Rihanna, dandole un bacio sulla guancia, solo quello, poi mi allontanai di qualche passo. Non volevo rovinarmi troppo in fretta. Il Dottore si sentì in dovere di precisare che c'era ancora parecchia strada da fare prima di parlare di un nostro totale recupero e che avremmo dovuto restare separati per un certo periodo, ognuno impegnato a ricostruirsi moralmente sotto lo sguardo non percepito ma vigile del rispettivo compagno. Poi ricordo che ci offrì un sorbetto al caffè e tutti, compreso Foster, sedemmo intorno al suo tavolo. Furono minuti di una indicibile serenità e ancora oggi li ricordo come gli attimi di maggiore tranquillità, quasi contemplazione della mia vita.." "Ti rendi conto di quello che sto leggendo?". Fece l'uomo con il fucile, ammiccando a Peter "Questi si schermì e replicò a voce bassissima :"Le parole le hai scelte Tu, Io ho solo parlato. E comunque è vero che in quegli istanti ero immensamente felice. Quello non lo rinnegherò mai." Fletcher rimase per un attimo interdetto poi si chinò nuovamente sui fogli e riprese a leggere con voce monotona e nasale :"Dopo quel breve, fatidico incontro Io e Rihanna restammo separati per due mesi, ognuno impegnato nella propria terapia di recupero...Io prendevo tre pastiglie al giorno. Al mattino, a mezzogiorno e alla sera...per il resto facevo un sacco di esercizi agonistici e meditativi, docce fredde, saune, azioni d'urto e di relax. Quello non fu un periodo facile...ci si sentiva come un militare all'addestramento e non sempre si era all'altezza di ciò che pretendevano gli amministratori..quando le cose non funzionavano venivamo nerbati o rinchiusi per diciotto ore nello stanzino dei polli (come lo chiamavano) a meditare sui nostri sbagli e a cercare psicologicamente il modo per uscirne con maggiore determinazione e forza. Insomma, doveva essere una scuola di vita, un modo per liberarsi dalle scorie e dalla decadenza di una esistenza basata su piccolo narcisismo e scarsa attitudine all'ingaggio...si rivelava una gran fatica, dopo il primo impatto piacevole e psichedelico ora si trattava di un'etica da samurai, inquadramento paramilitare, punizioni e poche soddisfazioni, il bastone e la carota. Ma sapevo di doverne uscire...dovevo farlo per Rihanna, perchè Lei stava facendo sicuramente la stessa cosa per Me. E il modo migliore per liberarsi dal sesso e dall'impudicizia era esattamente quello, e lo sapevo. Ne sarei uscito in grado di fornire a Lei e a un nostro eventuale figlio, un solido appoggio, una presenza solida e precisa. Insomma un Uomo in grado di badare alla sua famiglia e non un microcefalo in perenne ricerca del miglior soddisfacimento per la propria foia. La stessa che fa sgangherare le relazioni, che mette in crisi i rapporti e conduce il maschio e la femmina a separarsi per andare ognuno in caccia del proprio migliore esemplare, quello che riesce a garantire la prestazione più soddisfacente, e i gemiti migliori....Comunque, dopo un mese di quella disciplina potevo dirmi cambiato, più mobile, meno acchittato su certi pensieri, meno statico, più propulsivo e pulito. Comunque fu dopo due mesi di selvaggia preparazione che il Dottor Percace mi convocò nuovamente bel suo ufficio. Ero uno specchio...mi era stata sospesa la somministrazione di farmaci e i muscoli del petto mi affioravano da sotto la maglietta strettissima, mi sentivo esplosivo ma non verso obbiettivi marci, l'attrazione nei confronti di Rihanna si era sublimata in qualcosa di maggiormente completo, tutto il mio corpo reclamava la perfezione e l'armonia, il trasporto sessuale verso la mia ragazza si era trasformato in qualcosa di diverso."

 
 
 
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