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Fletcher XLIII

Post n°42 pubblicato il 25 Febbraio 2015 da marlow17

 







Strinse il fucile a pompa in mano ma non abbandonò il sacchetto con i funghi, così che quando scese dal costone sulla striscia di asfalto e sterrato che attraversava l'altopiano assomigliava a un bizzarro uomo dei boschi con tanto di Remington a pallottole dirompenti ben saldo tra le braccia. L'automobile di Christine intanto avanzava a velocità moderata sotto la cupola di pini e larici che forniva da volta innaturale al prosieguo dell'esplorazione e intorbidiva i pensieri positivi, schermando il sole e fornendo un oscuro combustibile alle più cupe previsioni. La donna ogni tanto dava un'occhiata nello specchietto retrovisore e vedeva Quaid e Ramelli tranquillamente adagiati sui sedili della loro Audi sportiva. Non parevano per nulla sul chi vive ma anzi chiacchieravano amabilmente agitando, ogni tanto le braccia. Fu a una curva in leggera contropendenza che Fletcher si parò dinnanzi all'utilitaria di Christine costringendola a schiacciare il piede sul freno. Lo riconobbe immediatamente malgrado il berretto all'australiana, il cannone tra le mani e i pantaloni di fustagno con scarponcini timberland. Arrestò il mezzo a due metri dal corpo di Fletcher e strabuzzò gli occhi. Fu questione di un attimo ed era già scesa aggirando il cofano per abbracciarlo, ma quale fu la sua sorpresa quando Lui gli puntò contro la canna rigata del fucile a pompa e fece una smorfia con la bocca scrollando il capo. Il berretto gli calava sugli occhi nascondendone la forma così che la donna non sapeva veramente quali fossero le intenzioni del suo Amato, perché lo sguardo (quel suo sguardo) gli avrebbe sicuramente rivelato tutto mentre ora si trovava ad annaspare nell'ignoto. Fletcher accennò con il braccio libero all'Audi che si era fermata immediatamente alle spalle della macchina di Lei. "Christine" disse con un filo di voce e cercando di mascherare un'improvvisa agitazione "Quelli chi sono?". Lei, incurante del pericolo e resa più forte dalla passione Gli si avvicinò e prese a carezzargli la mano che non reggeva il Remington. "Amore, sì è quello che pensi Tu, gente della polizia ma non hanno intenzioni ostili. Vogliono convincerti a desistere e secondo me....secondo me, ecco, hanno ragione." Fletcher sputò ostentatamente sull'asfalto crivellato e si tolse il copricapo mentre Quaid e Ramelli scendevano dall'auto con le mani leggermente sollevate nel messaggio "non siamo ostili e non vogliamo farti del male." Christine osservò finalmente le pupille azzurre di Fletcher e lo riconobbe per quello che era: un uomo pacifico bersaglio di una persecuzione insensata e stanco per l'eccessiva tensione cumulata. "Ascolta" Mormorò " Non c'è bisogna di sventolare armi, vogliono solo parlare. Sono certa che sono disposti ad accompagnarti all'hotel disarmati. Mettiti nei loro panni: è vero, mi hanno seguita ma, viste come si erano messe le cose, avrebbero potuto inviare un'intera squadra armata di teste di cuoio a setacciare la zona. E non avresti avuto scampo. Dagli questa possibilità, non mi hanno fatto nulla, non mi hanno minacciata o cercato di condizionare: sono poliziotti in gamba." Fletcher abbassò il cannone mente Quaid e Ramelli si appropinquavano. Quando furono a tre metri di distanza prese a parlare, questa volta con ostentata sicurezza :"Mi ha appena detto Christine che non siete qui con intenzioni ostili, ebbene voglio credervi ma prima lasciate pistole o quant'altro sul cofano di questa macchina." Ramelli sorrise e fece un cenno a Quaid. entrambi si sfilarono dalle fondine le Smith & Wesson. "Così va bene?". Fece Ramelli. E posarono i revolver sull'auto tenendoli per la canna. "Sì" sospirò Fletcher. Un'improvvisa malinconia si era appropriata di Lui ed evitò a malapena di rialzare il fucile a pompa e far saltare la testa ai due sbirri e a Christine. D'un tratto si sentiva immensamente stanco e boccheggiante: come se avessero messo un macigno in cima al suo petto, tutta la rabbia e la tensione di quella fuga prosaica gli si erano cumulati in un attimo e non trovava la forza morale per reagire a quello che interpretava come l'ennesimo tradimento, la centesima beffa. Esausto fece cenno a Quaid e Ramelli di avviarsi lungo la strada mentre Christine lo affiancava guardandolo con ammirazione. La sera stava impiombando il cielo e da quelle parti non era salutare farsi trovare all'aperto in mezzo ai boschi con una striscia d'asfalto come unica bussola. Meglio rientrare all'Hotel.

 
 
 
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