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Una vita a spina di pesce
 

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Fletcher XCIII

Post n°92 pubblicato il 24 Agosto 2016 da marlow17

 








Quando si rialzarono tutti e tre notarono un grosso nastro che delimitava quella che era stata la zona di operazioni e vi si avvicinarono mentre alcune barelle trasportavano feriti e alcuni uomini e donne avvolti interamente dal sacco dei morti. Fletcher cercava con lo sguardo Stephanie in mezzo al caos e alla distruzione ma non riusciva a intercettarla. Guardarono tutti la chiesetta di legno in preda alle fiamme ed ebbero una stretta al cuore. Venivano spintonati, invitati nuovamente ad allontanarsi e richiesti della ragione per cui erano lì. Alla fine, stanchi di quel parapiglia, si diressero verso il wealth center e poi più dietro, sulle leggere pendenze, sgombre di militari e poliziotti. Era una timida giornata di sole e frecce di luce bucavano la sommità dei pini per andare a incocciare le fiamme (ormai quasi completamente estinte) che avevano avvolto la costruzione religiosa. V'era una strana continuità fra la placida quiete dei prati e il rogo che s'alzava dalla sommità della collina: non era molto diverso da un falò per qualche grigliata o da un fuoco acceso da bimbi per imitare i costumi degli indiani. Se si fosse tolta la folla straripante tutto intorno avrebbe potuto essere una scena idilliaca e pastorale. Ma c'era la gente: una colonna in fila indiana di corpi speciali che si stava allontanando dal luogo delle esplosioni e semicerchi grassi di ufficiali e divise comuni. Fletcher identificò immediatamente Percace che stava discutendo con un colonnello dei reparti antiterrorismo e, al suo fianco, Stephanie che lo teneva per mano. L'uomo era attonito: Stephanie si concedeva una leggerezza sorprendente per essere una donna libera e senza vincoli particolari. "Visto" Fece indirizzando lo sguardo su Peter "Tua sorella si preoccupa innanzitutto di Jakob Percace che di suo fratello. E pensare che sembrava così sconvolta e preoccupata. Potresti anche essere morto." Peter alzò le spalle in un gesto a metà fra l'indifferenza e il disprezzo: "Io non voglio vederla. Ha sempre odiato Rihanna ed è qui solamente per fare una bella passerella e riportare il fratello sulla retta via. Per me può pure andare all'inferno." Fletcher annuì più volte mentre Christine mordicchiava il gambo di un filo d'erba con una certa ostentazione e nervosismo. Passarono le ore e, alla fine, quello che rimase sul campo fu l'autobotte dei pompieri e un velo di uomini armati di fronte allo sbarramento verso la chiesetta, ormai completamente crollata. Percace era scomparso con Stephanie e Ganopulos all'interno del centro. "Qualcuno avrà la decenza di spiegarmi cos'è successo nelle ore in cui ero lontano?" Azzardò Fletcher mentre dava un bacio sulla guancia a Christine. Peter si alzò in piedi e stiracchiò le membra al sole. "è una cosa facile e difficile al tempo stesso." "Ovvero?" Il giovane si risedette e, mentre osservava la punta delle sue scarpe, prese a parlare: "Appena tu sei partito Io e Christine ci siamo spostati al Centro per bere un'aranciata, e mentre eravamo lì a parlare del più e del meno abbiamo visto Ganopulos fiondarsi fuori dall'ascensore seguito da alcuni dei suoi scagnozzi. Ha superato le porte scorrevoli e si è diretto verso la chiesa. Seguendolo con lo sguardo ho notato che aveva tirato fuori una pistola di piccolo calibro dalla tasca posteriore per poi infilarla quasi subito nella cintura. Incuriositi siamo usciti anche noi all'aperto e, da lontano, abbiamo visto il greco parlare fittamente con Tobias Vandenabbe e Samuel Gregorson. Si sgolava e agitava le braccia come un mulino. A un certo punto ha anche estratto la pistola e l'ha sventolata in aria. Sembrava minacciare chissà cosa. Poi, dopo quel fitto conciliabolo è tornato sempre correndo al Centro, è entrato nella hall e ha urlato: "è in atto un'insurrezione armata, tutti gli ospiti si chiudano nelle loro stanze e non ne escano per alcun motivo!" Poi si è attaccato al cellulare ed è scoppiato il finimondo: i reparti speciali sono affluiti sul posto e in cielo hanno cominciato a volteggiare gli elicotteri. Abbiamo subito capito che era successo qualcosa di veramente pesante."









 
 
 
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