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Una vita a spina di pesce
 

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Fletcher CX

Post n°109 pubblicato il 16 Dicembre 2016 da marlow17







"Mi spiace. Ma so che mio fratello potrebbe arrivare anche a questo." Disse. "Ah, Io ho cessato di pormi domande: la vita dà e la vita si riprende. Se sono arrivato a questo stato una ragione vi deve pure essere." "Sì. Che il suo collega era un delinquente." Borbottò Fletcher, prima di sedersi sul canapè accanto a Christine. "Lo ostacolavo, mi ponevo dei dubbi e glieli esternavo. E lui era sempre più insofferente, sino a quando contrassi la malattia e fui costretto a ritirarmi dal lavoro in questo posto." "Non aveva una casa?" si incuriosì Peter. "Avevo anche una moglie, se è per questo, ma non intendevo ritornare presso di lei, così scovai questo hotel dall'antica gloria e ne feci la mia base insieme a Tommaso. Fin quando durarono le speranze di guarigione feci la spola tra l'Hotel Palace e l'ospedale, poi quando la situazione divenne irreversibile non lo abbandonai più. Mi ci trovavo bene." "E Tommaso cosa rappresenta per lei?" Domandò Fletcher. "Faceva volontariato all'ospedale come clown quando l'ho conosciuto. è stato (se si può dire) un colpo di fulmine: lui e il suo finto naso rosso, la bombetta, il trucco sulla faccia. Lavorava con i bambini leucemici all'epoca ma non era per nulla caritatevole, ne aveva passate troppe. Affrontava i piccoli malati con una grinta che fece storcere il naso ai suoi colleghi, agli infermieri e ai medici. Non amava i piagnistei e le commiserazioni, i bambini dovevano ridere, dimenticarsi del mondo e sperare di rinascere in una situazione ben diversa. Il suo piglio aggressivo lo fece ben presto buttar fuori dalla clinica, ma Io non m'ero dimenticato di lui e riuscì a recuperarlo prima che si mettesse a fumare eroina sotto le arcate di un ponte. Lui mi fu subito riconoscente e ci intendemmo al volo. Prima che la vista mi sparisse del tutto lo assunsi come tuttofare e accompagnatore completo. E così siamo rimasti." Peter e gli altri ascoltavano con attenzione e la peculiarità della storia balzò al cervello di tutti ma fu il giovane a dare voce alla sensazione comune: "Possiedi ancora, Tommaso, il tuo equipaggiamento da clown ospedaliero?" "Ovviamente sì, non ho bruciato nulla. Penso sia ancora la mia vocazione." Ci fu un attimo di riflessione generale, poi sempre Peter biascicò: "Lo sai, vero, che potresti tornarci molto utile con la tua casacca e il tuo trucco?" Tommaso si scostò ostentatamente una ciocca di capelli dalla fronte: "Volete farmi introdurre nella clinica con il mio armamentario per raccattare informazioni su Benjamin Van Huijten?" "Sei un ragazzo molto perspicace." Il ragazzino guardò in direzione di Maximus Kraft che annuiva pensoso. "Non mi piace questa cosa. Non sono più in grado di reggere la commedia; ho potuto sperimentare sul campo quanto sia difficile ed ipocrita portare un sorriso artificiale a dei poveri degenti condannati. Non credo di potercela fare, anche se capisco che per voi è importante." "Non è importante. è decisivo Non hai appena detto che è la tua missione?" Rimarcò Paul Gretsch. "Dobbiamo fermare Percace e Io come responsabile di sala posso mettere una buonissima parola per reintegrarti nelle tue funzioni di buffone." Tommaso si sedette per terra accanto al suo mentore e questi prese ad accarezzargli i capelli ribelli: "Opinione personale, figliolo, ma dovresti rispolverare la tua divisa. è un'occasione unica per capire come sta Van Huijten effettivamente, le sue condizioni. Dobbiamo rintracciare quell'uomo e stabilire un contatto per vedere fino a che punto Jakob lo stia condizionando e tenendo sotto chiave mentale." Paul Gretsch intervenne sollecito: "Quando l'ho lasciato dopo l'ultimo check up Percace non si era ancora visto. Si sente molto sicuro e dobbiamo sfruttare questa sua superbia." Fu a quel punto che Tommaso spalancò gli occhioni, si levò in piedi e si diresse verso un armadio nell'angolo della grande stanza. Vi estrasse velocemente il suo completo da clown con un largo sorriso stampato sulla bocca. "Io questo ragazzino non lo capisco" Abbozzò Fletcher "Dice che non è la sua missione ma ora è felice come dopo il regalo di Babbo Natale, lo hanno cacciato dalla porta ed è prontissimo a rientrare dalla finestra. Che sta succedendo?" "Casini dell'adolescenza" Rispose Kraft "Piuttosto...Come giustificherete la presenza di Tommaso nel reparto adulti grandi ustionati dell'ospedale? Avete già Paul Gretsch, che ve ne fate del mio figliolo?"







(Continua)







 
 
 
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