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Una vita a spina di pesce
 

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Post n°116 pubblicato il 03 Settembre 2019 da marlow17

 











Valerio

Le lunghe, estenuanti veglie di preghiera e la luce che sembra scendere dal rosone diritta su di Te, Valerio agita le sottili mani bianche in un lungo singhiozzo poi riprende la corona mentre le ginocchia cominciano a fargli male: prega da ore per sua mamma e gli occhi gli si stanno appannando mentre implora che il cancro si allontani e che la tranquillità sordità dei giorni abituali torni a popolare la sua Vita e le sue attività.
Lui studia lingue e lavora alla Dana come operaio nel weekend, è un ragazzo d'oro ma percepisce che qualcosa
gli sta sfuggendo tra le dita insieme alla stanchezza... Sono lacrime, che colano dai suoi occhi e si riversano sulle palme aperte. Per un momento immagina che la madre non ci sia più, che a 28 anni si ritrovi solo, dopo la morte del papà 5 anni prima.
Allora si aggrappa ancora di più al rituale delle suppliche davanti all'altare di San Francesco Saverio, poi, quando sente che sta veramente per crollare si alza diritto, tutto dolorante e si avvia, zoppicando, verso il portone d'ingresso della Chiesa.
Compie tutto il tragitto fino a casa riflettendo sulle speranze di riavere la normalità dell'esistenza. Stretto nel suo cappotto scuro, la pioggia non dà tregua da giorni e gli gocciola sui capelli lisci e neri con un taglio demodé alla Beatles (scarafaggi).

Arrivato a destinazione ascolta i lamenti della madre che si avvoltola nel letto, l'abitazione gli appare come un sepolcro e la sua destinazione il sudario,
con cui avvolgere il corpo del genitore.
Ipnoticamente si porta in cucina e prende in mano un coltello, tirandolo fuori dal cassetto delle posate. Lo nasconde dietro alla schiena e mormorando
frasi sconnesse arriva sulla porta della camera. In un attimo si accorge di Tutto. Mamma ha smesso di rantolare ed è immobile con lo sguardo bruciante rivolto al soffitto.
Valerio getta il coltello e si avvicina. Tira la coperta sul viso di Elena e ricomincia a pregare. Questa volta è un de profundis, per Lei e per la propria, infranta, giovinezza.




fine











 
 
 
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