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Messaggi del 21/05/2014

 
 

Lavoro e Salute consiglia: Nicoletta Dosio, Paola Morandin, Fabio Amato, Eleonora Forenza, Simona Lobina, Antonio Mazzeo

Post n°8864 pubblicato il 21 Maggio 2014 da cile54

Camila Vallejo in un video per L’Altra Europa con Tsipras e Fabio Amato

Camila Vallejo, leader del movimento studentesco cileno e parlamentare del Partito Comunista cileno,sostiene la lista L'Altra Europa con Tsipras e in particolare la candidatura di Fabio Amato, candidato della lista nella circoscrizione del Centro. Nel video di appena un minuto, Vallejo sostiene che la lotta contro il liberismo "non sia soltanto dell'America Latina ma che si debba sviluppare anche in Europa con una iniziativa contro il modello neoliberista, soprattutto ora che e' il capitalismo e' in crisi".

Fonte: www.paoloferrero.it

IL VIDEO

http://youtu.be/ordtA9RxjDw

 
 
 

I drammatici effetti delle politiche, sostenute in Italia dai governi Berlusconi, Monti, Letta e Renzi, di questa Europa. Ovvio!

Post n°8863 pubblicato il 21 Maggio 2014 da cile54

Occupazione sempre più in calo

L’Europa non cam­bia verso. Più forti della pro­pa­ganda delle can­cel­le­rie sono i numeri. E i dati Euro­stat dif­fusi ieri non lasciano scampo: il tasso di occu­pa­zione nel Vec­chio con­ti­nente è dimi­nuito nel 2013 per il quinto anno con­se­cu­tivo. Nono­stante le «riforme» tanto care a Bru­xel­les, Ber­lino e Fran­con­forte, la ten­denza gene­rale all’abbassamento delle tutele per i lavo­ra­tori non pro­duce risul­tati posi­tivi: l’incidenza di per­sone con un impiego sul totale della popo­la­zione con­ti­nua a ridursi.

Il dato com­ples­sivo sui 28 Paesi Ue è nega­tivo (68,3%, pari a –0,1% rispetto all’anno pre­ce­dente), ma lo è molto di più quello rife­rito all’Italia, dove il calo è dell’1,2%. Il tasso del 2013 ammonta al 59,8%, che rap­pre­senta un ritorno ai livelli di occu­pa­zione del 2002. Nel 2008, all’inizio della «grande crisi», a lavo­rare erano 63 cit­ta­dini ita­liani su 100. Peg­gio del Bel­paese stanno sol­tanto la Gre­cia (ultima in clas­si­fica con il 53,2%), la Croa­zia (53,9%) e la Spa­gna (58,2%).

Com­men­tando que­sti numeri, il pre­mier Mat­teo Renzi (che ha rice­vuto in visita uffi­ciale il col­lega polacco Donald Tusk) ha rile­vato che nel 2013 «sul lavoro si è toc­cato un punto molto basso», ma ini­zia «a vedere i segni di una ripresa». Dove, è un mistero.I dati dif­fusi ieri dall’isituto uffi­ciale di sta­ti­stica della Ue fanno il paio, infatti, con quelli resi noti la scorsa set­ti­mana in rela­zione alla cre­scita del primo tri­me­stre 2014 (-0,1%) e alla disoc­cu­pa­zione che non accenna a dimi­nuire in modo considerevole.

I Paesi dell’Unione in miglior stato di salute sono Sve­zia e Ger­ma­nia, con tassi rispet­ti­va­mente del 79,8 e del 77,1%. Posi­tivo è anche il dato del Regno Unito, dove la per­cen­tuale di occu­pati è cre­sciuta lo scorso anno dello 0,7. Un imper­cet­ti­bile miglio­ra­mento si è regi­strato in Fran­cia (+0,1), dove il tasso era cre­sciuto di poco già l’anno pre­ce­dente. Tra i migliori della classe, Repub­blica ceca, Esto­nia, Irlanda dove la cifra degli occu­pati è cre­sciuta di oltre l’1%. La per­for­mance migliore è quella del più pic­colo stato della Ue, Malta: le sta­ti­sti­che fanno regi­strare un incre­mento della per­cen­tuale di per­sone al lavoro di quasi 2 punti.

Rispetto agli obiet­tivi fis­sati dalla stra­te­gia della Com­mis­sione di Bru­xel­les «Europa 2020», pro­prio la pic­cola isola-stato è uno dei due Paesi ad averli cen­trati: l’altro è la Ger­ma­nia. Certo, que­sti numeri sono una spia dello stato di salute macroe­co­no­mico, ma non dicono molto (anzi, nulla) della qua­lità del lavoro che viene «misu­rato»: dall’impiego a tempo inde­ter­mi­nato a quello inter­mit­tente e pre­ca­rio tutto fini­sce nello stesso cal­de­rone. Un dato disag­gre­gato offerto da Euro­stat è quello rela­tivo al tasso di occu­pa­zione delle per­sone tra i 55 e i 64 anni: in quel par­ti­co­lare seg­mento, l’Italia cre­sce. L’aumento rile­vato è con­si­stente: +2,3%, oltre la media Ue, che è pari all’1,3%. Che sia una buona noti­zia, è tutto da dimo­strare: biso­gne­rebbe chie­dere ai lavo­ra­tori che hanno subito gli effetti della «riforma» For­nero che cosa pen­sino al riguardo.

E a pro­po­sito di età pen­sio­na­bile, ieri in Ger­ma­nia è arri­vato il via libera defi­ni­tivo, sul piano poli­tico, alla modi­fica della nor­ma­tiva che riguarda i lavo­ra­tori con mag­giore anzia­nità. Dopo il sala­rio minimo legale a 8,5 euro l’ora, è un’altra pro­messa elet­to­rale dei social­de­mo­cra­tici della Spd che si rea­lizza: le per­sone che hanno alle spalle 45 anni di lavoro potranno riti­rarsi a 63 anni. Si tratta di una deroga al prin­ci­pio «sacro» della pen­sione a 67 anni, che arriva dopo anni di bat­ta­glie dei sin­da­cati (molto sod­di­sfatti della novità) e dopo una dif­fi­cile trat­ta­tiva fra i par­titi della grosse Koa­li­tion.

Jacopo Rosatelli

20/5/2014 www.ilmanifesto.it

 
 
 

Il teatrino del politicume con un trio che, a suon di insulti, provocazioni e smentite, tiene in piede la commedia delle falsità

Post n°8862 pubblicato il 21 Maggio 2014 da cile54

Gli euro-irresponsabili

Anche questa volta si sta tentando con tutti i mezzi di fare passare l’idea che il voto per il Parlamento europeo, che secondo i Trattati serve a “rappresentare le opinioni dei cittadini”, sia invece una competizione per stabilire la popolarità casereccia della ditta Grillo-Berlusconi-Renzi. Un trio che, a suon di insulti, provocazioni e smentite, tiene in piede questo precario equilibrio delle larghe intese che si proiettano minacciose fino a Strasburgo.

Una compagnia bene assortita con il giovane volenteroso che lancia il cuore oltre addirittura l’ostacolo della democrazia, con il vecchio magnate in disarmo e soprattutto con il grande signore dell’apocalisse. Voto utile si direbbe, anzi si dice. Utile a cosa? Forza Italia ha malgovernato per 15 anni ignorando l’Europa, firmando a occhi chiusi quanto veniva proposto dalla Germania in sede europea e dagli USA in sede internazionale. Si ricorda come fulcro della politica europeista di Berlusconi il gioco del cucù ai danni della sig.ra Merkel. Il PD renziano è invece per tradizione forza europeista, peccato che in campagna non parli di Europa, troppo concentrato a proporre in Italia il contrario di ciò che è scritto sul programma del PSE. Più lavoro in Europa, più precarietà in Italia.

Più democrazia in Europa, Senato e province non elettive in Italia. Modifica del fiscal compact in Europa, pareggio di bilancio in Costituzione in Italia. Ma tra i contendenti c’è uno particolarmente bizzarro, quel Grillo che nello stesso programma (si fa per dire), propone il referendum per l’uscita dall’euro e l’emissione di eurobond. Poche idee, ma confuse. Un’Europa dove andare a “battere i pugni”, da mettere alla prova per decidere se uscire o restare. Una specie di videogioco al quale il “megafono” del movimento parteciperà muovendo sul campo le sue pedine-parlamentari legati al capo da un contratto di fedeltà, misurato in 250.000 euro, illegale e di stampo medioevale.

Un voto inutile come pochi quello al M5S, perché la quindicina di parlamentari che eleggeranno si diluiranno in un Parlamento di oltre 700 membri nel quale non avranno alleati, non sosterranno nessun leader alla presidenza della commissione e soprattutto verrà loro impedito lo show mediatico al quale si sono allenati in questo anno e mezzo di Parlamento romano: a Strasburgo la TV non trasmette in diretta, gli interventi dei deputati possono durare tra 1 e 3 minuti e non è previsto, ne ammesso, l’ostruzionismo.

Che cosa andranno a fare quindi? Forse a battere i pugni al tavolo del bar di Bruxelles in attesa del caffè, forse a fare flashmob sulle strade di Strasburgo insieme agli artisti di strada. Ciò che invece non faranno di sicuro è quello che si fa al Europarlamento, e cioè politica. Perché spesso capita che si riescano a creare maggioranze trasversali su determinati argomenti essendo il voto europeo più “libero”. Ma soprattutto non andranno a sostenere l’ipotesi di una maggioranza alternativa alle larghe intese europee.

Il M5S ci sguazza nelle larghe intese, ama la paralisi della democrazia e si auspica che salti in aria sia l’Italia sia l’Europa. La minaccia dell’apocalisse gonfia le loro vele elettorali. Per questi motivi dobbiamo affermare con forza che oggi l’unico voto utile è responsabile è quello alla Lista per L’Altra Europa con Tsipras. Perché va a costruire, perché va a verificare le condizioni e i numeri per una maggioranza di cambiamento, perché gli eletti che sosterranno Tsipras formeranno il terzo gruppo dell’europarlamento. Noi ostinatamente sosteniamo che l’Europa di Spinelli era ed è un grandissimo progetto progressista e per questo ci impegneremo a cambiarla questa Europa, senza urla né insulti ma ben determinati a sostenere il nostro programma e soprattutto usando le nostre teste, non aspetteremo mai le istruzioni via mail dei burattinai imprenditori della paura. Noi siamo la speranza.

Alfredo Somoza

20/5/2014 www.listatsipras.eu

 
 
 
 

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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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