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Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)

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"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

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Sulla via che mi porta al lavoro c'è una casa abbandonata che, mi hanno detto da qualche giorno, è abitata dai fantasmi.
Non lo sapevo. Ma appena me l'hanno detto ho pensato: la compro io.
 

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Post N° 542

Post n°542 pubblicato il 15 Marzo 2008 da betulla64
 
Tag: dap, Roma




Sarei stata svegliata dal ticchettio dei tacchi della signora di sopra e dagli urletti del suo bambino accompagnati dai suoi passettini attutiti sul pavimento. Mi sarei crogiolata qualche minuto ascoltandoti preparare il caffè in cucina, immaginandoti mentre con tanta cura apparecchi la tavola per la colazione, con ogni ben di Dio a stuzzicare le mie golosità.
Mi sarei truccata e pettinata con la mia solita, incerta cura e avrei cambiato abbigliamento almeno tre volte prima di decidere cosa indossare per poi guardarti disperata chiedendoti "Come sto?" e ogni volta tu avresti risposto "Sei perfetta piccolè" e io non ti avrei creduto mai. E poi saremmo usciti a veder bancarelle sulla circonvallazione. Io a fermarmi ogni due passi e tu a chiedere "Te piace? To-o compro?" E ridere e bisticciare per questo tuo voler comprare sempre tutto. E avrei guardato il cielo che chissà se oggi è blu come qui e mi sarebbe venuto un groppo in gola al pensiero della cosa grande che è per me camminare in una strada romana.
Saremmo tornati a casa litigando sulla spesa per il pranzo, io con la voglia di non rientrare mai, perchè quando sono dentro, uscire torna poi a sembrare impossibile, ma zitta e buona avrei fatto gli ultimi scalini, sbirciando tra la selva di tronchetti della felicità che paiono essere flora endemica della Garbatella e dintorni... Invece mi sono svegliata tra i frammenti di un sogno ricorrente e angosciante pensando ad un treno da prendere che non è il treno che vorrei. E mentre scrivevo anche il cielo è cambiato e non è più blu....




 
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"Grande importante malattia quella di Basedow!... tutti gli organismi si distribuiscono su una linea, ad un capo della quale sta la malattia di Basedow che implica il generosissimo, folle consumo della forza vitale, il battito di un cuore stremato, e all'altro stanno gli organismi immiseriti per avarizia organica..."

da "La coscienza di Zeno"
 
 

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