Creato da betulla64 il 22/12/2005
Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)

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immagineVergine (23 agosto - 22 settembre)


"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

Blo(g)cco Note

Sulla via che mi porta al lavoro c'è una casa abbandonata che, mi hanno detto da qualche giorno, è abitata dai fantasmi.
Non lo sapevo. Ma appena me l'hanno detto ho pensato: la compro io.
 

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"El canto tiene poder,
tiene la fe que alucina,

la voluntad colectiva,
puede ser ola en el mar"

(Josè Seves)


 
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Messaggi di Giugno 2006

Post N° 337

Post n°337 pubblicato il 30 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Da domani avrò un altro computer.
Quello che uso ora mi fu regalato per i miei 40 anni ed è in assoluto l'oggetto a cui tengo di più.

Domani entrerò in possesso di un nuovo portatile, più potente, più veloce, più figo.... Però accipicchia, quanto mi dispiace separarmi dal mio gioiellino. Me lo guardo, me lo accarezzo... Chi lo avrebbe mai pensato che un giorno avrei avuto un portatile tutto mio? Oggi farò l'ultimo backup dei dati, poi dovrò ripulirlo tutto, infilarlo nella sua bella valigina e salutarlo. Una sensazione simile l'ho provata una sola volta in vita mia: quando mio marito vendette la prima macchina. Era una Dyane rosso fuoco e una settimana dopo chi l'aveva comprata la demolì contro un palo. Spero che il mio tesoro di notebook abbia un futuro più sereno e longevo.

In tutto ciò approfitto per comunicarvi che probabilmente per un po' di giorno non sarò presente, quindi non state a preoccuparvi se non scrivo, se non commento ecc ecc. Sarò solo in altre faccende affaccendata. Buon inizio Luglio a tutti e buone vacanze a chi parte.
 

 
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Post N° 336

Post n°336 pubblicato il 29 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Il post di Nimriel di oggi mi ha fatto tornare in mente il mio primo amore. Si chiamava Luciano e fu mio compagno di scuola per tutte le elementari e le medie. In seconda elementare mi regalò una bambolina e mi diede un bacino sulla guancia. La bambolina, dopo 35 anni sta ancora con me, mentre Luciano.... Chissà Luciano che sentieri percorre.
Ora scappo ad arrampicarmi sulla scala, che è una settimana che rimando la pulizia sopra gli armadi! Prometto a tutti che non mi butto di sotto



(Foto: la bambolina grande come una noce)


 
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Post N° 335

Post n°335 pubblicato il 28 Giugno 2006 da betulla64
 

Stemperiamo?....

Click here

 
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Post n°334 pubblicato il 28 Giugno 2006 da betulla64
 
Tag: dap
Foto di betulla64

Abito all'ultimo piano di tre, sotto al tetto, e sono l'invidiata proprietaria di un balcone con la più bella vista di tutto il paese.
Per un lungo periodo questo bel balcone è stato per me un luogo proibito.
Me ne interdii l'uso quando mi resi conto che guardavo di sotto con troppo morboso interesse, cercando di calcolare l'altezza e le possibili conseguenze di un volo nel vuoto, arrovellandomi sulla differenza tra un tonfo sull'asfalto e uno sul cemento armato. Sotto le mie finestre è cemento armato e chissà perchè, nella mia mente, questo deponeva a favore di una buona riuscita.
Sono pensieri che ho in parte condiviso con una sola persona. Nemmeno l'analista ha mai saputo fino a che punto la mia disperazione fosse arrivata.
Chi ha frequentato i meandri del pensiero suicida sa bene che resta una ferita nell'anima. Chi ci ha pensato seriamente ed ha passato anni svegliandosi col pensiero "oggi magari ci riesco" sa bene cosa sia quella tenaglia che ti prende lo stomaco quando senti che qualcuno ci ha provato e magari ci è riuscito. Resta l'intima condivisione di qualcosa che ci fa sentire razza elitaria, come partecipanti ad un rito concesso a pochi.
Non è passato poi molto tempo da quando salendo un ripido sentiero scavato nella roccia mi fermai a fotografare il laghetto nel fondovalle e improvviso si accese quel lampo nel cervello: "basta un attimo, penseranno che sono scivolata e soffriranno meno" e il groppo di pianto che non può sciogliersi, e la mano che corre allo zaino dove stanno le pillole azzurre e quel "mio Dio!" silenzioso, che spacca il cuore e il cervello. E Dio che questa volta pare esserci.

Quell'uomo ieri è salito sul tetto e ha messo in bell'ordine le sue cose.
Il non voler lasciare nulla fuori posto, a partire dalla propria vita.
Ho ascoltato muta i mille commenti televisivi e familiari e ho avuto un solo concreto pensiero: sette piani non bastano.

 
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Post n°333 pubblicato il 27 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Erano gli anni '70 del secolo scorso quando uccisero Victor Jara nello stadio di Santiago del Chile, dopo avergli disfatto le mani e averlo invitato a cantare ancora, ora che la chitarra non l'avrebbe potuta suonare più. E lui cantò, per i disperati rinchiusi come lui, cantò finchè un soldato gli sparò un colpo in testa.
Scrisse tante canzoni Victor Jara, belle tutte. Parlano di lavoro, di sudore, di terra e di giustizia. Una parla di un fantasma, "El Aparecido" e la scrisse quando uccisero Ernesto Che Guevara. Strano destino, anche al Che la CIA fece tagliare la mani. Da morto però.
La prima volta che sentii quella canzone, non ne capii una sola parola, ma mi piacque la musica e mi innamorai del gruppo che la cantava. Erano gli Inti-Illimani, primo grande amore musicale della mia vita. Oggi bighellonando in youtube.com ho avuto un colpo al cuore quando ho trovato Victor Jara, Che Guevara e gli Inti-Illimani riuniti in un solo video. Eccola lì, la mia fanciullezza musical-politico-poetica.
Grace, detto Che, sono certa che apprezzerai!


 
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Post N° 332

Post n°332 pubblicato il 26 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Oggi avevo inserito un link musicale, che per un po' ha funzionato e poi più niente. Nel tentare di porre rimedio ho cancellato tutto..... Riprovo ora, sempre Mercedes Sosa, sempre la musica che più amo.


 
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Post n°330 pubblicato il 25 Giugno 2006 da betulla64
 
Tag: dap
Foto di betulla64

Giornata intensa oggi, in cui mi scappa di ringraziare un po' di persone.

Grazie Signor Calderoli.
Devo a lei e alla sua passione per la polenta in baita, se oggi mi sono vestita da donna, truccata con cura, pettinata, salita sui tacchi e uscita.

Signor Bossi, grazie anche a lei.
Senza le sue allucinazioni celto-padane oggi non sarei scesa in paese, non avrei attraversato la piazza affollata di turisti e non sarei entrata in un seggio mediamente affollato per esprimere il mio NO alla sua idea malsana di Stato.

Signor Berlusconi, non avrei mai creduto di dover ringraziare anche lei. Il suo insinuare che io possa essere indegna mi ha regalato un sussulto di orgoglio e mi è pesato molto meno oggi, ingoiare la mia pillolina blu per avere il coraggio di essere Italiana.

Infine un grazie serio e sentito, senza ironia.

Grazie Signora La Rosa.
Oggi la sua trasmissione su Rai3 si è occupata di attacchi di panico.
Non ho mai avuto molta stima di lei, ma oggi mia cara, chapeau!
Nessun professionista televisivo, da Piero Angela a Michele Mirabella, con i loro porgrammi mirati e scientificamente corretti, ha avuto tanto rispetto verso quelli come me. La ringrazio per il cenno commosso alla ragazza morta chiedendosi se sarebbe morta più compianta se si fosse ammalata di cancro invece che di suicida paura. La ringrazio per non aver confuso il mio terrore con la fobia dei ragni o delle altezze. La ringrazio per essere stata pietosa e seria. Ora torni pure a leccare i piedi a chi vuole, per me resterà sempre umanamente una spanna sopra gli altri.

 
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Post n°329 pubblicato il 24 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Scandali.
In casa di mia suocera arrivano settimanalmente alcuni giornali innominabili che ne riportano i particolari.
Portavoce che si trombano stelline e stelline che si vergognano di aver trombato con il portavoce...aspettando il prossimo.
Scandali.
Prìncipi che insultano i sardi e sardi che difendono i Prìncipi dimenticandosi di quando avrebbero dovuto difendere i Prinicìpi.
Scandali.
Dirigenti sportivi che sportivamente sequestrano arbitri.
Arbitri che vaffanculo! Ai miei tempi erano solo cornuti.
Scandali.
Governatori della Banca d'Italia (Italia. Maiuscolo. Patria. Casa. Nostra.Vergogna.)
Parmalat. Cirio. Fiat. Telecom. Legetevi il blog di Grillo.
E mio marito torna a casa ogni sera più stanco.
Non compro più frutta.
Ciliegie a 4.10 euro al chilo.
Mela golden 2.90 euro al chilo.
Melone 1.90 euro al chilo.
Mio marito adora la frutta.
Scandali.
Con i 101,60 euro del mio canone hanno pagato mezzo minuto di Maria Monsè. Chi cazz'è?
Scandali.
Stanno scialacquando il mio paese. Tutti scandalizzati dallo scandalo. Qualcuno scende in piazza? No, ho da fare.
All'Hotel Raphael ci andarono.
Scandali di padroni che domani saranno ancora padroni.
Noi servi, come un tempo, a cantare.....

 

Patrón,
esa sombra que tirita tras sus reses,
huella y arados, comiendo a veces
patrón,
por sus intereses
ahí va su peón.

Patrón,
esa sombra que levanta sus galpones
sudor trenzado con otros peones
patrón, por sus ambiciones
ahí va su peón
patrón.

Patrón,
esa sombra carne al sol que le rotura
con sueldo enano, su tierra oscura
patrón, y que usted disfruta
ahí va su peón

Patrón,
esa sombra como un nuevo Cristo que anda
piedra en el pecho, cruz en la espalda
patrón,
y tosiendo rabia
ahí va su peón
patrón.

Patrón,
una sombra y otra sombra hacen tormenta
y el vendaval no tiene rienda
patrón,
no hay quien lo detenga
ahí va su peón.

Patrón,
si esa sombra en luz estalla y ve que avanza
como una aurora en su garganta
patrón, se le vuelve daga
ese es su peón
patrón.

(Aníbal Sampayo)

 
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Post N° 328

Post n°328 pubblicato il 22 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Il cardinal Sodano va in pensione.
Il Cile, l'Argentina, il Praguay, la Bolivia, l'Uruguay, il Brasile e il Latinoamerica tutto, calpestati e stuprati
dall'Operacion Condor, sentitamente ringraziano. Santa Romana Chiesa ha avuto per 15 anni il più vergognoso dei Segretari di Stato e ora, se Dio vuole, ce ne siamo liberati.
Pubblico una lettera scritta al cardinale da don Vitaliano nel 1999, le cui parole  amo rileggere quando sembra che di preti saggi non ce ne siano più. Don Vialiano forse non è più sacerdote per come lo si intende in genere, ma è sicuramente una gran bella persona.

Signor Cardinale,
in questi giorni i mezzi di comunicazione hanno divulgato la notizia che il Vaticano ha perorato presso la Camera dei Lord d’Inghilterra la causa di Pinochet, invitando il Regno Unito a non concedere l’estradizione in Spagna dell’ex dittatore cileno. Richiesta avanzata sulla base di motivazioni umanitarie e in considerazione della salvaguardia della stabilità politica e civile del Cile.
Gli appelli umanitari e ogni tentativo praticato per evitare fratture e spaccature nella vita civile sono sempre giusti in linea di principio. A volte, però, non sono altrettanto opportuni e finiscono per apparire come prese di posizione che fanno pericolosamente inclinare dalla parte sbagliata la bilancia della giustizia e della verità.
Non si può dimenticare che in Cile, come troppo spesso in America Latina è accaduto, la democratizzazione del paese che ha fatto seguito agli anni bui della dittatura è avvenuta senza passare per l’accertamento inequivoco delle responsabilità e senza che fossero saldati i conti con la giustizia. Né ci sono garanzie che, se Pinochet facesse ritorno in Cile, lì verrebbe sottoposto a un giusto processo.
Va ancora aggiunto che né la Gran Bretagna, né la Spagna sono regimi antidemocratici che non offrono garanzie di imparzialità giuridica e trattamento umano dei processati.
Perché dunque spezzare una lancia a favore di un ex dittatore? Quando un gesto del genere non può che apparire di parte? Mi viene da pensare che Lei, Nunzio Apostolico in Cile mentre Pinochet sterminava senza alcun riguardo “umanitario” oppositori del regime e non solo, abbia quasi da ricambiare qualche cortesia al vecchio dittatore. Non ricordo che mi sia mai giunta all’orecchio alcuna Sua perorazione presso Pinochet, in quei frangenti vergognosamente noti della dittatura, in favore delle persone rinchiuse nello stadio di Santiago, dimenticate nelle camere di tortura o fatte sparire per sempre.
Il documento del Papa per la giornata della Pace di quest’anno inizia dicendo che non c’è pace vera senza il rispetto dei diritti umani. Di tutti gli uomini, Reverendissima Eminenza, non solo di quei potenti che si dichiarano “cattolicissimi” e hanno in dispregio la vita umana degli “altri”.
E allora, o i documenti e i pronunciamenti dei Vescovi e del Papa sono chiacchiere, o la Curia Romana non è in sintonia con il Pontefice, o l’interessamento vaticano per Pinochet è un errore diplomatico che richiede le Sue dimissioni.
Sono un parroco di un minuscolo paese di montagna e so che come ogni cristiano non conto nulla; però, ogni sera, la recita del Magnificat  mi ricorda che Dio rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili.

In comunione e con filiale franchezza

don Vitaliano Della Sala

S. Angelo a Scala, 21 febbraio 1999  

 
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Post N° 327

Post n°327 pubblicato il 22 Giugno 2006 da betulla64
 


Oggi mi sento uno straccetto.
Malaticcia, acciaccata, malandata, malridotta.
Ho un sacco di cose da fare, ma non ne sto iniziando mezza.
Vabbè.... mi ritiro in poltrona e chiudo gli occhi.
Buongiorno a chi passa e a chi va....

 
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Post N° 326

Post n°326 pubblicato il 20 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Entre morir y no morir
me decidí por la guitarra
y en esta intensa profesión
mi corazón no tiene tregua.

Porque donde menos me esperan
yo llegaré con mi equipaje
a cosechar el primer vino
en los sombreros del otoño.

Entre mourir, ne pas mourir,
j’ai pris parti pour la guitare
et cette intense profession
m’a fait battre le coeur sans cesse.

Car là où m’attend le moins
j’arrive avec mon équipage
pour récolter le premier vin
dans le grand chapeau de l’automne.

(Pablo Neruda - Sergio Ortega)


 
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Post n°325 pubblicato il 20 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

LOS JUSTOS
(per unlumedaunnume)

 
Un hombre que cultiva un jardín, como quería Voltaire.
El que agradece que en la tierra haya música.

El que descubre con placer una etimología.
Dos empleados que en un café del Sur juegan un silencioso ajedrez.
El ceramista que premedita un color y una forma.
Un tipógrafo que compone bien esta página,que tal vez no le agrada.
Una mujer y un hombre que leen los tercetos finales de cierto canto.
El que acaricia a un animal dormido.
El que justifica o quiere justificar un mal que le han hecho.
El que agradece que en la tierra haya Stevenson.
El que prefiere que los otros tengan razón.
Esas personas, que se ignoran, están salvando el mundo.
Jorge Luis Borges

I giusti
Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.

 
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Post n°324 pubblicato il 19 Giugno 2006 da betulla64
 

A volte capita di leggere delle cose che intimamente sapevi di sapere, ma rifiutavi di vedere. A volte serve leggerle ben scritte nero su bianco, per rendersi conto che in Italia essere donna è troppo spesso una maledizione. Voglio emigrare in un paese democratico!


da Liberazione


Non riesco a smaltire il nervoso, quindi cerco di sfogarmi raccontando una cosa.
Alcuni anni fa il mio ginecologo mi prescrisse la pillola per regolarizzare il ciclo. Nessuno mi aveva detto che l'ipertiroidismo può causare problemi su quel fronte e nemmeno lui lo fece. Chiesi se ci fossero dei problemi di interazione tra anticoncezionale e i farmaci che già prendevo e mi fu risposto che no, potevo andare tranquilla. Ero contenta anche perchè la mia vita sessuale poteva procedere in modo più sereno, visto che mi era stato raccomandato di non avere gravidanze. E così presi la pillola per un anno e mezzo circa. Un giorno andai al controllo endocrinologico e di turno era una dottoressa. Controllò la mia cartella clicnica fece le domande di rito e poi chiese quali farmaci assumessi oltre ai betabloccanti e al tapazole. Quando parlai della pillola, lei mi chiese se sapevo che in condizioni di ipertiroidismo la medesima riduceva il suo effetto fino anche a non funzionare più. Io e mio marito sbiancammo e ricordo che fu lui a chiedere ulteriori spiegazioni, mentre io cercavo di tornare a respirare. Scoprimmo così che essendo accelerato il mio metabolismo, calava il tempo di "copertura" dell'anticoncezionale, ossia non potevo più avere la certezza che la pillola mi coprisse le 24 ore. Ripresami dalla sorpresa chiesi alla dottoressa perchè mai i medici che avevo visto in tutti quegli anni non mi avessero detto nulla e la sua risposta fu agghiacciante: "Perchè sono uomini!"

 
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Post n°323 pubblicato il 19 Giugno 2006 da betulla64
 
Tag: dap
Foto di betulla64

C'è stato un tempo in cui, cercando di smettere di fumare, bighellonavo su internet in cerca, se non di aiuto, almeno di un giusto stimolo e fu lì che mi imbattei in un oggetto con un nome impronunciabile che secondo alcuni sarebbe un ottimo ausilio alla disintossicazione da nicotina. Si trattava di una cordicella di perline colorate, di vario colore e di varie fogge. Poteva essere un semplice cordoncino oppure legato in cerchio come una sorta di rosario. L'articolo diceva che sgranandolo, appunto, come un rosario o semplicemente facendolo ruotare tra le dita, funzionava come uno scacciapensieri, mantenendo occupate le mani e allontanando il desiderio della sigaretta. Mi affascinò molto questa cosa e la riposi nel cassettino delle cose da ricordare prima o poi.
Come già ampiamente strombazzato in questo blog, da oltre un anno ho smesso di fumare, con enorme soddisfazione e con pochissimo sforzo.
Nel mese di giugno partii per Roma e una delle prime cose che feci una volta disfatti i bagagli fu di visitare la Basilica di San Paolo. Non so perchè, ma mi sono innamorata di quella chiesa dal primo momento. Sarà che la posso raggiungere con una breve passeggiata da casa, sarà quel colonnato con le palme che mi da un senso di serena frescura, o sarà semplicemente che è splendida, ma io ci passerei le mie giornate in quel luogo. Quel giorno dopo le foto di rito e dopo aver fatto per l'ennesima volta il giro dei ritratti dei papi, ci dirigemmo verso il chiostro passando dal bazar (si offenderanno le austere suorine se lo chiamo così?) e sbirciando le vetrine lo vidi: in simil argento, senza pietre, piccolo e discreto. Era la sintesi di un rosario e somigliava terribilmente a quell'oggetto dal nome strano. Ero ben conscia di essere ormai libera dalla dipendenza, ma volevo quell'oggetto più di qualsiasi cosa e lo acquistai. Subito me lo avvolsi sulle dita e cominciai a giocarci e fu allora che mi accorsi di una cosa per me strabiliante: giocare con quel piccolo rosario, sgranarlo irregolarmente, farlo saltare tra le dita, pareva aiutarmi quando uscendo di casa con la solita agitazione (che non è panico, ma è paura che questo arrivi) mi trovavo ad affrontare la gente. Avere qualcosa da fare con le mani, mi distoglieva dagli sguardi del mondo che tanto mi sono d'impaccio.
Non ci pensavo da molto a questa cosa. Poi sabato durante il passeggio, mio marito mi ha fatto notare che camminando, facevo saltare il mazzo di chiavi tra le mani tenendole agganciate sul pollice e mi sono ricordata così del mio scacciapensieri. Ieri l'ho ritrovato nella borsa che usai a Roma e ho deciso di cominciare la sperimentazione durante le mie uscite, per vedere se come allora, basta un gioco da ragazzi per affrontare il mondo.

 
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Post n°322 pubblicato il 18 Giugno 2006 da betulla64
 

Ieri giornata meteorogicamente bizzarra, con scrosci improvvisi seguiti da raggi di sole invitanti. Nel pomeriggio, essendo saltati tutti i piani per una escursione seria, abbiamo deciso di fare una passeggiata sotto la pioggia, percorrendo la strada lungo il torrente, mio itinerario abituale. E una strada molto antica, per molti secoli unica via di comunicazione con il mare, e solitamente ne percorro un paio di chilometri. Ieri, arrivati al ponticello che segna in genere il mio dietro front mi è venuta la curiosità di sapere come sia la strada "oltre" così piano piano ci siamo incamminati.

Sembra strano, ma in oltre 40 anni di vita nè io nè mio marito avevamo mai percorso quel tratto di antica via e la sorpresa è stata notevole.
Mentre per il primo tratto il fondo stradale è ormai un semplice sterrato, inerpicandosi sù verso il confine si scopre l'antico selciato di pietre tonde e regolari.
La vegetazione fa da corona e da tetto,
lasciando filtrare solo uno scampanìo lontano di mucche e il gorgoglìo del torrente, nascondendo all'orecchio ogni altro suono di civiltà.
Improvvisa una curva a gomito si apre su un boschetto di larici tanto alti da impedire di vederne la punta. Secolari anche loro.







Altrettanto improvviso e senza che ci fosse parso di camminare così tanto, siamo sbucati sulla provinciale all'imbocco della piccola frazione che col suo territorio segna il confine con la Francia. Fatto un rapido calcolo, abbiamo stimato di aver percorso più di 5 chilometri, così che, tutta contenta, mi sono detta che avrei pure potuto premiarmi a cena: 10 chilometri a piedi quante calorie bruciano? Ho pensato che avrebbero potuto bruciare tranquillamente anche la birretta che ho scolato durante la partita, ma, ahimè! stamattina la bilancia mi ha severamente punita aggiungendo mezzo chilo in modo del tutto arbitrario..... Mio marito ha appena proposto, se smette di piovere, di ripetere l'esperienza, magari portandoci una macchina fotografica seria. Mi sta venendo il dubbio che mi preferisca cicciotta......

 
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Post N° 321

Post n°321 pubblicato il 16 Giugno 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

In questi giorni grande polemica per la decisione del Ministro Mussi di ritirare il veto per la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Qualcuno in Italia si ostina a mentire, dicendo che così si va contro la volontà della maggioranza degli italiani (vedi l'osservatore Romano), mentre sappiamo bene (ce lo ricordiamo vero?) che il referendum non raggiunse il quorum. A me preme particolarmrnte l'argomento, perchè appartengo alla categoria degli ammalati. Per carità, nessuna patologia devastante, nessun pericolo di morte imminente, ma si sa, quando si sta male non si vanno a stilare classifiche del dolore. Si sta male e basta.
La mia è una malattia tiroidea a carattere ereditario. Ammalata mia nonna, ammalata mia madre, ammalata io, ma le malattie tiroidee sono tante e non tutti ci ammaliamo della stessa cosa. Io ho scelto di ammalarmi di "Morbo di Basedow", malattia che può avere una componente autoimmune, ossia il mio corpo non riconosce la sua tiroide e la combatte producendo anticorpi, come fosse un corpo estraneo. Una volta colpiti da questa malattia, si impara a convivere col corpo che ingrassa e dimagrisce nell'arco di poche settimane, con la continua tachicardia, con l'ansia che toglie il fiato e il sonno, con l'esoftalmo in agguato sempre (l'occhio che fuoriesce dall'orbita) così che al primo minimo bruciore della palpebra ti piglia una sincope, per non parlare degli effetti collaterali dell'unico farmaco a disposizione, che non sono trascurabili. Nel frattempo ovviamente è sconsigliato fare figli e tenendo presente che questa è una malattia che colpisce in prevalenza donne tra i 20 e i 40 anni, nemmeno questo è trascurabile.
Io sono italiana e, pur con molte spese, posso curarmi. Non sono certa che nel resto del mondo sia così semplice, quindi, siccome so che sono in corso studi riguardo questa malattia che implicano l'uso di staminali (adulte o meno non lo so) non mi pare giusto togliere possibilità di cura a chicchessia in base ad un mio eventuale problema etico. Mi piacerebbe poi, visto che questa malattia è la più diffusa delle malattie endocrinologiche dopo al diabete, sapere se gli ammalati eticamente corretti saranno disposti, in caso di successo della ricerca, a rinunciare alla cura e a tenersi il loro bel gozzo o a rischiare la voce e la pelle sotto i ferri del chirurgo.
Io ormai sono prossima allo sgozzamento e potrei mettermi il cuore in pace, ma ho due nipoti femmine bellissime e odio l'idea che un giorno possano uscire loro gli occhi dalle orbite, possa crescere loro la tiroide in modo imbarazzante o possano rischiare di impazzire perchè un medico non ha controllato il valore del loro TSH.
Nella storia della mia famiglia, si ricorda il dramma di una vecchia zia, morta in manicomio perchè non esistevano le conoscenze e le cure per la sua malattia. Mia madre la ricorda con il gozzo enorme e gli occhi disperati. Quanti nel mondo come lei?

 
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Post n°320 pubblicato il 15 Giugno 2006 da betulla64
 

Cambiamo argomento e vediamo se il neurone funziona ancora....

Per tanksgodisfriday



































Lui sarà pure stato un grande matematico,
ma anche riuscire a pubblicare queste foto non è stato uno scherzo...
Mio marito ringrazia
per avergli fornito l'occasione di una gitarella nei parchi cittadini.

 
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Post n°319 pubblicato il 15 Giugno 2006 da betulla64
 
Tag: dap
Foto di betulla64

Mia nipote due minuti fa:

- Zia ma tu sei andata al mercato qualche volta nella tua vita?

- Sì, una volta ci andavo spesso.

Pausa di silenzio

- Ma zia, perchè tu non scendi mai in paese?

- E' complicato piccolina, non so come spiegartelo.

Pausa di silenzio, panico a mille, lacrime che tento di frenare.

- Mah.... Che zia strana che sei !!! Chi ti capisce.....

- ................


 
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Post N° 318

Post n°318 pubblicato il 15 Giugno 2006 da betulla64
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Anche io ho un'ombra...

 
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Post n°317 pubblicato il 15 Giugno 2006 da betulla64
 
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Io credo negli Gnomi. Lo so, alla mia età dovrei aver smesso da un po', ma nasco in una terra di Masche e Sarvàn, dove la notte di San Giovanni è forse la più sacra dell'anno e dove esiste ancora la vecchia che tiene il libro del Male e sono cresciuta in un luogo che ha molto di incantato e il doppio di fiabesco, dove era normale, da bambini, andare a cercare Gnomi tra le radici dei frassini o spiare i fuochi fatui tremolanti nelle notti estive. Tutto ciò per dire che mi ha rallegrato trovare stamattina sul Corriere, la notizia che il Fronte di liberazione nani da giardino, ha colpito ancora. Ho trovato anche alcuni cenni di storia che copio, incollo e vi propongo.

Corriere della Sera 15 giugno 2006

Anche se la vera diffusione dei nani come ornamenti da giardino avviene nella seconda metà dell'800 in Germania, per poi colonizzare Francia e Inghilterra, la loro origine risale a epoche ben più remote e, in buona parte, rimane avvolta nel mistero.
Esistono diverse ipotesi, raccolte in modo documentato dall'associazione «Mouvement d'Emancipation des Nains de Jardins». Alcune rassomiglianze fisiche fanno pensare ai nani come discendenti del dio egizio Bès, un essere piccolo e tozzo, con orecchie appuntite e un viso caricaturale.
Nell'antico Egitto, questa figura era considerata capace di scacciare il male e simboleggiava potenza sessuale e fecondità. Anche Priapo potrebbe essere considerato come un antenato dei nani da giardino. Questo dio greco-romano, dotato come Bès di una sorprendente virilità, incarnava anch'egli la fecondità e le energie benigne della natura che favoriscono i prodotti della terra.
Da Priapo gli gnomi moderni hanno certamente ereditato la funzione di guardiani dei giardini. Un'altra tesi, che arriva dalla Germania, individua nei nani una moderna raffigurazione dei pigmei impiegati nel Medio Evo nelle miniere turche. Questi erano incaricati di scavare delle gallerie sotterranee per dissotterrare i metalli preziosi e lavorarli sotto terra.
Questi piccoli minatori si vestivano in modo buffo, con dei berretti rossi imbottiti di erba per proteggersi dagli urti e abiti dai colori vivaci per essere facilmente individuabili in caso di frane.
Il loro ruolo era così radicato nella tradizione popolare che alcuni metalli hanno dei tipici nomi da nani: Nickel (Nicola), Wolframio, Cobalto (Kobold). Richard Wagner affidò loro un ruolo nell'Oro del Reno e nel Sigfrido. Essendo a contatto con le potenze degli inferi, questi pigmei furono rapidamente considerati come il simbolo delle forze occulte, dell'ingegnosità e della conoscenza dei tesori nascosti.
Per esorcizzare gli influssi malefici di cui questi esseri ambigui erano portatori, le compagnie che gestivano le miniere fecero confezionare delle statuette con la loro effige che, esportate, conobbero un successo immediato.
Se ne trovano tracce in Germania dove si segnala la prima apparizione «ufficiale» di un nano a giardino nel 1460 nel castello di Weikersheim in Baviera. Qualche anno più tardi arrivarono anche in alcune ville rinascimentali in Italia e uno di loro fu utilizzato per ornare l'ingresso dei giardini di Villa Boboli a Firenze.
Nella metà del XV secolo i nani assumono quindi un altro aspetto. Uscendo dall'ombra e dalle viscere della terra diventano delle statue ornamentali attorno alle quali si sviluppa una attività di produzione artigianale. Nell'800, in Germania, questa produzione cresce notevolmente. Nel 1880 nasce la prima fabbrica tedesca di produzione i nani.



 
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Parole al vento...

 "Laudato sie, mi signore,
cun tucte le tue creature..."


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"El bosque precede al ombre
pero le sigue el desierto"
 

"Grande importante malattia quella di Basedow!... tutti gli organismi si distribuiscono su una linea, ad un capo della quale sta la malattia di Basedow che implica il generosissimo, folle consumo della forza vitale, il battito di un cuore stremato, e all'altro stanno gli organismi immiseriti per avarizia organica..."

da "La coscienza di Zeno"
 
 

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