Creato da betulla64 il 22/12/2005
Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)
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ma lo attraversa lo stradone provinciale dove giocavo da bambino.
Siccome - ripeto - sono ambizioso,
volevo girare per tutto il mondo e, giunto nei siti più lontani, voltarmi e dire in presenza di tutti:
"Non avete mai sentito nominare quei quattro tetti? Ebbene, io vengo di là".
(Cesare Pavese)
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"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)
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Non lo sapevo. Ma appena me l'hanno detto ho pensato: la compro io.
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Messaggi di Febbraio 2007
Y aunque no me quisieras te querrìa,
por tu mirar sombrìo
como quiere la alondra al nuevo dia,
sòlo por el rocìo.
Madrigale d'estate - Federico Garcia Lorca
E anche se non mi amassi ti amerei,
per il tuo sguardo ombroso
come l'allodola ama il nuovo giorno,
solo per la rugiada.
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Sono ignorante, me ne rendo conto e quasi ogni giorno maledico il male profondo che mi ha tenuta lontana dalla scuola, dal sapere, dal crescere. Sono ignorante ma non mi sono arresa al destino della sposa, madre, casaliga e ringrazia Dio che hai trovato uno che ti mantiene. Così a quattordici anni mi sono messa a lavorare e nel tempo libero mi sono messa a leggere. All'inizio erano gli Harmony, poi piano piano sono passata a Moravia e Pirandello e poi agli autori sudamericani. Nel frattempo la musica mi accompagnava e non erano canzonette. Erano testi e melodie che mi raccontavano l'ingiustizia, l'orgoglio e la rabbia di chi pensava che "la historia es nuestra y la hacen los pueblos". Sullo sfondo Dio. Sembra una bestemmia mettere Dio sullo sfondo. Sembra forse a chi non lo conosce. Io sono convinta che il suo posto sia quello. Il luogo dove la sofferenza, la gioia, le esperienze si sfumano e si fondono in quanto di incomprensibile e di misterioso esiste. Il luogo discreto e silenzioso che Dio predilige per potermi meglio parlare.
Sono entrata in tante chiese. Alcune erano cattedrali, la maggior parte erano chiese di montagna, di pietra dura fredda e spoglia. Raramente ho incontrato Dio tra quelle mura. L'ho invece visto sullo sfondo di un lenzuolo verde che avvolgeva mio padre mentre una barella veniva spinta in un pronto soccorso e un medico scuoteva la testa sconsolato. L'ho visto nel rosso violaceo delle dolcissime labbra di mio nipote, nato, vissuto e morto nel tempo di un battito di ciglia. L'ho visto ogni volta che la disperazione ha avuto il sopravvento e mi sono sentita persa. E Dio era lì.
Non ho mai preteso che altri sentissero o credessero quello che sento e credo. Ho sempre cercato di scindere la mia spiritualità dal mio essere cittadina e credo di esserci riuscita.
Nel mio percorso alla ricerca di un equilibrio ho cercato di evitare gli stereotipi, i luoghi comuni, il "tutta l'erba un fascio" così che non esistono "gli ebrei", "i negri", "i terroni", "i gay", "i marocchini", ma esistono le persone. A volte è difficile, ma appena mi accorgo che una qualche deriva mi porta a classificare qualcuno, scatta l'allarme e mi faccio un sano esame di coscienza che solitamente serve a rinsavire e a far sì che non confonda i comunisti con Stalin, gli Israeliani con Sharon, gli omosessuali con i pedofili e il cristianesimo con il cardinal Ruini. Allo stesso modo vorrei che si smettesse di usare la classificazione "i cattolici" per indicare i reazionari che stanno immobilizzando questo paese. Non per altro, ma credo che come me siano in tanti, a tirare a campare nel rispetto di tutti, a impegnarsi perchè tutti abbiano un poco di felicità e credo fermamente di essere un essere umano degno di rispetto, che inciampa, cade, sbaglia ma certo non più di quanto inciampino, cadano, sbaglino tutti gli altri. Non sbaglio certo più di chi, comunista "duro e puro", in preda ad una crisi di coscienza (che lui può permettersi, al contrario di un parlamentare cattolico) decide di fare un bel patatràc e il governo di centro-sinistra non c'è più e colmo dei colmi partono gli insulti ai cattolici. Non ai due stratosferici cretini, non ad Andreotti che ci ha messo del suo, non a Ruini che sicuramente ha fatto una ola senza precedenti nei corridoi Vaticani. No! Ai cattolici tutti, dimostrando la capacità tutta comunista di darsi magistrali martellate sui coglioni ogni volta che invece ci sarebbe da riflettere. Io ho votato sempre comunista, tranne una volta, la prima, in cui votai democrazia proletaria (qualcuno se lo ricorda Mario Capanna?). Mio marito vota a sinistra e ha avuto per 20 anni la tessera del sindacato. Le mie sorelle votano a sinistra. Vogliamo proibire ai cattolici di votare a sinistra? Ok, poi contatevi e ditemi in quanti siete rimasti. Davvero credete che i cattolici siano come quelle cariatidi vaticane prive di un qualsiasi istinto umano? Credete che i cattolici non abbiano famiglie distrutte, figli omosessuali, convivenze fuori dal matrimonio, aborti più o meno traumatici? Davvero credete che milioni di persone in italia vivano su un pero senza sentire nè vedere quello che succede loro intorno? Sono dispiaciuta, molto, per questa ottusa visione che avete del popolo italiano. Sono delusa nello scoprire che nel partito che era il mio partito di riferimento, stia crescendo il razzismo religioso, la caccia alla strega cattolica, il cieco e bieco insulto che va contro l'etica e contro la Costituzione. Siete sempre pronti a scendere in piazza in nome dei diritti del diverso. Io proverei a voltare ogni tanto lo sguardo verso l'uguale per scoprire e apprezzare anche le sue, di diversità.
Nell'immagine, Niki Vendola. Presidente della Regione Puglia, cattolico, omosessuale, poeta e comunista.
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Dubito che betulla andrà ancora a votare. O forse ci andrà, ma non voterà più come prima. betulla si avvia verso i 43 anni, ha tre nipoti che si affacciano alla vita e hanno bisogno di scuole, di lavoro, di futuro. betulla ha un marito con trent'anni di fabbrica sulle spalle e ha bisogno di mezzi pubblici, di strade, di politica del lavoro e di una minima speranza di pensione. betulla ha un padre, una madre e una suocera che hanno passato abbondantemente i settant'anni e che necessitano di un paese dotato di leggi a tutela degli anziani. betulla è stata raramente sana e ha bisogno di un ospedale attrezzato e medici preparati. betulla è stanca di vedere gente che guadagna quanto lei mai in cento vite, presentarsi in televisione scaricando il barile e lanciando nel frattempo segnali in codice per ben prepararsi a nuove alleanze. betulla è un essere umano che vive tra esseri umani. Le merde non la interessano e non intende più occuparsene. Convinta che non fosse necessario tutto questo dispendio di energie e di denari pubblici per dimostrare a Silvio di avere ragione nell'appellarci "coglioni", oggi faccio pubblica abiura e anche se a quell'ammasso di miliardari incompetenti non gliene può fregar di meno, in Italia da oggi c'è una cogliona di meno.
Sono delusa e amareggiata, ma QUESTO nessuno potrà mai strapparmelo dal cuore.
Il cd completo è scaricabile gratuitamente QUI
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Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente
come se il tempo per noi non costasse l'uguale,
come se il tempo passato ed il tempo presente
non avessero stessa amarezza di sale.
Tu non sai le domande, ma non risponderei
per non strascinare parole in linguaggio d'azzardo;
eri bella, lo so, e che bella che sei;
dicon tanto un silenzio e uno sguardo.
Se ci sono non so cosa sono e se vuoi,
quel che sono o sarei, quel che sarò domani...
non parlare non dire più niente se puoi,
lascia farlo ai tuoi occhi, alle mani.
Non andare... vai! Non restare... stai! Non parlare... parlami di te!
Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse,
trascinate dai giorni come piena di fiume
tante cose sembrate e credute diverse
come un prato coperto a bitume.
Rimanere così, annaspare nel niente,
custodire i ricordi, carezzare le età;
è uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente
del diritto alla felicità?
Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perché?
Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?
Esser tutto, un momento, ma dentro di te.
Aver tutto, ma non il domani.
Non andare... vai! Non restare... stai! Non parlare... parlami di te!
E siamo qui, spogli, in questa stagione che unisce
tutto ciò che sta fermo, tutto ciò che si muove;
non so dire se nasce un periodo o finisce,
se dal cielo ora piove o non piove.
Pronto a dire: "Buongiorno", a rispondere: "Bene",
a sorridere a "Salve!", dire anch'io: "Come va?"
Non c'è vento stasera. Siamo o non siamo assieme?
Fuori c'è ancora una città?
Se c'è ancora balliamoci dentro stasera,
con gli amici cantiamo una nuova canzone...
Tanti anni, e sono qui ad aspettar primavera,
tanti anni, ed ancora in pallone.
Non andare... vai! Non restare... stai! Non parlare... parlami di te!
Non andare... vai! Non restare... stai! Non parlare... parlami di noi!
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LEGGI
Aggiornamento serale
Coda di rospo alla provenzale a lume di candela....
niente male .....
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Tratto (con sgomento) da Aprile Online
14 febbraio 2007
Cosa é successo oggi? Era in corso di discussione in aula la relazione di Claudio Fava sul trasporto e la detenzione illegali di presunti terroristi da parte della CIA. Molti sono stati gli interventi dedicati a questo dossier incandescente, scomodo per gli stessi governi di molti paesi europei, che mette allo scoperto il tema della salvaguardia dei diritti fondamentali della persona all'epoca della lotta al terrorismo.
Interviene Umberto Pirilli, della delegazione di Alleanza nazionale nel gruppo UEN, che chiude il suo discorso con questa inaudita affermazione: "la legge é femmina e può essere violentata; il diritto no, perché é maschio; ed é per questo che mi esprimo a favore del diritto".
La reazione é immediata e coinvolge l'intera delegazione italiana PSE. Segue il comunicato stampa: "Ci indignano le parole pronunciate oggi dal deputato Pirilli (An) in aula al Parlamento europeo, intervenendo sulla relazione Fava. La gravità di questa dichiarazione è di tutta evidenza, dimostra totale ignoranza giuridica, costituisce offesa della democrazia e profondo disprezzo per le donne. Affermazioni come queste sono inaccettabili sempre, ancora di più se pronunciate nell'aula del Parlamento Europeo".
La mostruosità giuridica non richiede conoscenze tecniche per essere compresa. Non termini qualsiasi, ma la legge e il diritto sono piegati a un incredibile gioco semantico, per di più intraducibile in altre lingue e in altri ordinamenti giuridici. Ma la non esportabilità del riferimento di genere e il profondo provincialismo che li contraddistingue non é attenuante, semmai è aggravante.
Amara é la stagione in cui le donne sono offese anche nel linguaggio. Si arriva all'oltraggio quando addirittura si lascia intendere la impunità della violenza su di loro esercitata.
Si prova una profonda stanchezza di fronte alla dimostrazione palese della incultura politica, oltre che giuridica, di esponenti di forze politiche che evidentemente devono ancora uscire dal recinto della rivendicazione virile che calpesta le donne e le continua a vedere come oggetto servile. Occorre continuamente risalire la china, lavorare ancora di più e ancora meglio per dimostrare ai rappresentanti degli altri Paesi che l´anomalia italiana é circoscritta.
E´ una pagina triste quella che questo deputato europeo ha fatto scrivere nel resoconto degli atti parlamentari a Strasburgo.
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Fa male. Non so a voi, ma a me fa male leggere i giornali in questi giorni. E' la disillusione che avanza. E' il non riuscire a capire il senso. E' la paura. Perchè ho la sensazione che non ci sia attenzione, non ci sia sdegno, non ci sia piazza.
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(Benedetto XVI - 9 Febbraio 2007)
Verrebbe da urlare "Eminenssssssssssssss!!!!" Il diritto naturale? Qualcuno per favore vuole spiegare a quel signore vestito di bianco che la natura urla da sempre un'unica verità, un urlo che si perde nelle orecchie sorde di uomini frustrati (quando va bene) e ipocriti (quasi sempre). La verità che rende liberi è fatta di brividi sulla pelle, farfalle nello stomaco e testa svaporata, di innamoramenti improvvisi e desideri irrinunciabili. La verità è che siamo uomini e donne gioiosamente sessuati con un unico grande diritto naturale: il perseguimento della felicità, e nessun uomo in nome di nessun Dio può negare questo diritto. Farlo equivale a una bestemmia.
Gustave Klimt: Adamo ed Eva
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Reduce da una pre-serata televisiva, vittima della pubblicità ossessiva, cattiva, aggressiva e quanto di "iva" possa venire in mente. Culi che pubblicizzano benzina, tette per il formaggio, labbra a canotto per invogliare allo yogurt.
Basta!
Voglio Heidi stesa in un prato, guanciotte rosse e bocca spalancata. La voglio ridente e spensierata, a fare l'amore con Peter sotto lo sguardo annoiato di Nebbia mentre le caprette fanno ciao.
Fate l'amore con il pastore!
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Et voilà, per Helena e per chi ama i sapori Atlantici convertiti al Mediterraneo :)
Aringhe affumicate marinate al porro
200 gr. di aringhe affumicate
1 dl. di olio extravergine di oliva
3 cucchiai di aceto bianco
un porro
prezzemolo
un pizzico di sale
peperoncino a piacere
Affettare finemente la parte bianca del porro, tritare il prezzemolo e versare il tutto nella miscela di olio e aceto. Aggiustare di sale e, a piacere, aggiungere il peperoncino. Sfilettare le aringhe e sistemarle a strati, riocoprendole con il condimento ottenuto in precedenza. Lasciar riposare almeno 12 ore. Ottime servite su fette di pane tostato. Le aringhe così preparate si possono conservare per parecchi giorni in frigorifero, badando che siano sempre ricoperte di olio.
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Radiobet
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E se non c'è più religione
andremo a casa un'ora prima...
(Alessandro Bergonzoni)
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...Il capitano arrivò, lesse il biglietto, squadrò l'uomo da capo a piedi, e gli rivolse la domanda che il re aveva dimenticato di fare, Sapete navigare, avete la patente nautica, al che l'uomo rispose, Imparerò dal mare....
(Josè Saramago, Racconto dell'Isola sconosciuta)
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Caminante, son tus huellas el camino y nada mas; caminante non hay camino; se hace el camino al andar.
(Antonio Machado)
Parole al vento...
cun tucte le tue creature..."
"El bosque precede al ombre
pero le sigue el desierto"
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