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Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)

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"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

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Sulla via che mi porta al lavoro c'è una casa abbandonata che, mi hanno detto da qualche giorno, è abitata dai fantasmi.
Non lo sapevo. Ma appena me l'hanno detto ho pensato: la compro io.
 

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Post N° 540

Post n°540 pubblicato il 12 Marzo 2008 da betulla64
 




Di politica non voglio parlare, perchè non sentendomi più rappresentata da alcun partito, non saprei che dire. Dei malanni è meglio se taccio perchè ha ragione lume: non si può scrivere di sè come in un diario senza suscitare commenti e allora bisognerebbe filtrare, prevenendo le incomprensioni di chi leggerà, mettendo in conto che leggere e conoscere sono due cose molto, ma molto differenti... Potrei parlare di sesso, temo però che Libero mi bannerebbe dopo tre secondi, perchè non sono una personcina a modo e non amo il sesso glitterato. Potrei starmene zitta, e una voce giù giù verso l'ipotalamo mi suggerisce che sarebbe proprio la cosa giusta da fare. Solo che se sto zitta mi spengo e se mi spengo torno a fare pensieri strani...
Lasciar vagare la mente.
Tanto tempo fa qualcuno (fu Poli o chi?) mi insegnò a riacciuffare un ricordo partendo da "Casa" e usando il metodo dell'associazione di idee. Casa - finestra - tendina - sole - posto - piazza - passeggiata ...

Era forse inizio maggio e la piazza era affollata per la gara di biciclette. Passeggiavo con indosso il mio vestito verde a fiorellini "acchiappasguardi" e sentii una voce intonare "Gloria, manchi tu nell'aria..." Tirai dritto. Passai e ripassai qual giorno e quello successivo, in quello che era un rito, la passeggiata pomeridiana dal ponte sino alla fine dei portici e viceversa. Fare vasche era il nostro passatempo. Passai e ripassai e ogni volta lui intonò qualla canzone. Non ricordo il suo viso nè la voce. Ricordo che si chiamava Oscar, arrivava dal Veneto e che alla fine del secondo giorno mi baciò. E ricordo Gloria.


Immagine: Vincent Van Gogh - Terrasse de cafè la Nuit



 
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ascaso1974
ascaso1974 il 13/03/08 alle 16:19 via WEB
Cinque. Ci son volute tutta la sera e tutta la notte. Silvestrini i primi due, neri con la coda e le zampe bianche, bianco come Penelope il terzo, poi altri due Silvestrini. E' stata bravissima, Penelope. Ero io che piangevo e bevevo birra, lei ha fatto le fusa finchè è arrivata l'alba. E Silvestro se lo merita, di guardare i suoi figli, dopo quello che ha passato. Vivo lui, vivi loro, belli tutti. Ah: non vado più da quella veterinaria, vado da un'altra. Che quando ha visto Penelope ha prenotato uno dei cuccioli..
 
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da "La coscienza di Zeno"
 
 

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