Creato da betulla64 il 22/12/2005
Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)

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"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

Blo(g)cco Note

Sulla via che mi porta al lavoro c'è una casa abbandonata che, mi hanno detto da qualche giorno, è abitata dai fantasmi.
Non lo sapevo. Ma appena me l'hanno detto ho pensato: la compro io.
 

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"El canto tiene poder,
tiene la fe que alucina,

la voluntad colectiva,
puede ser ola en el mar"

(Josè Seves)


 
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Messaggi del 31/03/2006

 

Post n°217 pubblicato il 31 Marzo 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Quizá porque mi niñez
sigue jugando en tu playa,
y escondido tras las cañas
duerme mi primer amor,
llevo tu luz y tu olor
por donde quiera que vaya,
y amontonado en tu arena
guardo amor, juegos y penas.
Yo,
que en la piel tengo el sabor
amargo del llanto eterno,
que han vertido en ti cien pueblos
de Algeciras a Estambul,
para que pintes de azul
sus largas noches de invierno.
A fuerza de desventuras,
tu alma es profunda y oscura.
A tus atardeceres rojos
se acostumbraron mis ojos
como el recodo al camino...
Soy cantor, soy embustero,
me gusta el juego y el vino,
Tengo alma de marinero...
¿Qué le voy a hacer, si yo
nací en el Mediterráneo?
Y te acercas, y te vas
después de besar mi aldea.
Jugando con la marea
te vas, pensando en volver.
Eres como una mujer
perfumadita de brea
que se añora y que se quiere
que se conoce y se teme.
Ay...
si un día para mi mal
viene a buscarme la parca.
Empujad al mar mi barca
con un levante otoñal
y dejad que el temporal
desguace sus alas blancas.
Y a mí enterradme sin duelo
entre la playa y el cielo...
En la ladera de un monte,
más alto que el horizonte.
Quiero tener buena vista.
Mi cuerpo será camino,
le daré verde a los pinos
y amarillo a la genista...
Cerca del mar. Porque yo
nací en el Mediterráneo...

(Joan Manuel Serrat - Mediterràneo)

 
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Post N° 216

Post n°216 pubblicato il 31 Marzo 2006 da betulla64
 
Tag: Basedow, dap
Foto di betulla64

Sono cresciuta accanto ad una nonna provvista di un gran senso dell'horror e del tragico. Ha iniziato la sua opera di terrorismo psicologico raccontandomi di Remì e della sua cara mamma perduta, proseguendo poi con i racconti a sfondo demoniaco, in cui il diavolo sprofonda nella cima della Bisalta o fa sprofondare malcapitati pastorelli con tanto di gregge al seguito. Ho passato le mie notti d'infanzia (e non solo) tra l'angelo custode sul comodino e il demonio sotto al letto. Non dovrei quindi stupirmi se spesso nei miei sogni spunta fuori il diavolo.
La notte passata è stata una notte di incubi. Sogni infernali, di donne squartate e fatte a pezzi, di ragazzotti dagli sguardi assatanati e dai capelli scompigliati, per poi scivolare nel personale, con sequenze sanguinolente di gole tagliate. Il risveglio è stato liberatorio ma angosciato. Si è visto da subito che la giornata nasceva storta e già ingoiando la colazione ho sentito la morsa del panico chiudermi la gola e subito dopo lo stomaco. Sono uscita pensierosa, forzando la mia volontà e maledicendo tutto e tutti. Camminando, dalle scarpe mi uscivano medici, bisturi, letti d'ospedale e camici verdi. E usciva la paura, quella umana a cui non si rimedia con una pillola azzurra; quella che ti fa pensare alle cose più assurde e anche a quelle meno assurde, come la morte. Così, guardando il torrente, mi sono chiesta quanto valesse la pena alzarsi, uscire, caminare.
Poi la mia vita ha incrociato quella di uno scoiattolo, le nostre paure si sono guardate e riconosciute e nella sua si è placata la mia.

 
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Parole al vento...

 "Laudato sie, mi signore,
cun tucte le tue creature..."


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"El bosque precede al ombre
pero le sigue el desierto"
 

"Grande importante malattia quella di Basedow!... tutti gli organismi si distribuiscono su una linea, ad un capo della quale sta la malattia di Basedow che implica il generosissimo, folle consumo della forza vitale, il battito di un cuore stremato, e all'altro stanno gli organismi immiseriti per avarizia organica..."

da "La coscienza di Zeno"
 
 

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