Creato da betulla64 il 22/12/2005
Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)
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ma lo attraversa lo stradone provinciale dove giocavo da bambino.
Siccome - ripeto - sono ambizioso,
volevo girare per tutto il mondo e, giunto nei siti più lontani, voltarmi e dire in presenza di tutti:
"Non avete mai sentito nominare quei quattro tetti? Ebbene, io vengo di là".
(Cesare Pavese)
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Oroscopo
"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)
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Non lo sapevo. Ma appena me l'hanno detto ho pensato: la compro io.
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Chi può scrivere sul blog
La notte passata ho fatto tardi volendo ad ogni costo terminare la lettura del bel libro di Concita De Gregorio "Malamore - Esercizi di resistenza al dolore". L'ho chiuso, con un pizzico di dispiacere, che era quasi l'una e mi sono addormentata pensando a tutte quelle storie di donne in cui a volte mi specchio, in cui spesso mi riconosco. Bello il libro, davvero. Leggetelo, donne e fatelo leggere ai vostri uomini, così magari in futuro, ci potremo risparmiare queste allucinanti esibizioni di fiero machismo italico (che, non illudiamoci, non appartiene solo a quella destra lì) sperando che un giorno l'Italia ci regali una donna con sufficiente memoria e abbastanza potere da farglielo ingoiare, a 'gnazzio, quel "concitina" sputato ieri sera come un insulto.
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¿Mi corazón se ha dormido?
Colmenares de mis sueños,
¿ya no labráis? ¿Está seca
la noria del pensamiento,
los cangilones vacíos,
girando, de sombra llenos?
No, mi corazón no duerme.
Está despierto, despierto.
Ni duerme ni sueña, mira,
los claros ojos abiertos,
señas lejanas y escucha
a orillas del gran silencio.
(Antonio Machado)
Si è addormentato il mio cuore?
Alveari dei miei sogni,
state in ozio? Manca l’acqua
alla noria della mente
e le secchie giran vuote,
sono piene solo d’ombra?
No, che non dorme il mio cuore.
È ben desto il cuore, è desto.
Non dorme né sogna: è intento,
aperti gli acuti occhi,
a lontani segni ascolta
agli orli del gran silenzio.
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Ottimo! Ora mi aspetto che vengano rimossi tutti quei medici che, con la loro protesta, impediscono alle donne che scelgano di abortire l'accesso alle strutture sanitarie pubbliche. Avranno certamente anch'essi altre strade percorribili...
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Se n'è andata. A volerlo vedere, erano settimane che, giorno dopo giorno, appariva sempre più smunta; ma proprio a volerlo vedere, perché la voce era squillante come sempre, la rottura di coglioni alle ore più impensate idem, il sorriso, l'amore, la passione, idem. Se n'è andata sussurrando "ohi mì..." mentre qualcosa dentro di lei esplodeva. Non lo so se abbia visto il suo unico amore accoccolato al suo fianco a carezzarle i capelli, non so se lo abbia visto piangere (solo lì, dopo più nulla). Ha detto "ohi mì...", è caduta e non c'è stata più. L'ho vestita, l'ho vegliata per tre giorni, l'ho ricoperta di fiori di campo perché detestava i fiori pretenziosi e ho fatto come fossi sua figlia, lei che di figli non ne aveva. Ora che tutto è finito e sono così stanca che anche andare a dormire mi fa fatica, mi chiedo se sia perché andava fatto, o se non sia stato piuttosto il senso di colpa per averla cordialmente, sinceramente, profondamente detestata negli ultimi nove mesi della sua strabiliante, invadente vita. Certo è che da oggi senza di lei, c'è un po' meno allegria nel mondo ed è davvero un peccato che non l'abbiate conosciuta....
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Tanti tanti anni fa, ho conosciuto (del tutto virtualmente) un signore in una chat. Questo signore si differenziava dal resto del genere chattante per il fatto che:
1. Non ci provava
2. Non dava l'impressione che ci avrebbe mai provato
3. Cambiava nick come fossero mutande, ma era sempre perfettamente riconoscibile (e per me resta un mistero come ci riuscisse)
4. Abitava al capo opposto del grande fiume che nasce dal mio Monviso e ne parlava come si parla di un adorato padre.
Quindi....
Un Colore: il viola, ma anche il verde e spesso anche l'arancio
Un Numero: il 9
Un Libro: manco a dirlo...."Las palabras andantes" di Galeano
Una Canzone: Sally di Vasco, ma anche Sull'orlo della Mannoia
Una Pietanza: milanese con patatine fritte (non surgelate!!)
Un Dessert: tutti quelli al cucchiaio, ma anche quelli alla forchetta....
Un Posto: una scogliera schiaffeggiata dal vento
Un Film: Lezioni di piano ma anche Tacchi a spillo
Un momento del Giorno: L'attimo prima di aprire gli occhi del tutto
Blogs, Forum o Chat: blog
Un punto di riferimento attuale: papà
Un punto di riferimento storico: papà
Un punto di riferimento nella finzione: io
Progetti Immediati: imparare a vivere
Osi dire la tua età: 44... mica è pornografia eh...
Sei felice: no
Ovviamente e come d'abitudine, non lascio il meme a nessuno.... chi lo vuole se lo piglia.
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questo è l'inizio della loro opera
e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile
Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua
perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro
(Genesi 11, 1-9)
Gentili (!) onorevoli Caparini, Fedriga, Munerato, Bonino; mai avrei saputo della vostra esistenza se una notte insonne non mi avesse costretta al vagabondaggio nei meandri più reconditi dei quotidiani online, costringendomi così a farmi un'idea del significato di "federalismo". Ho in questo modo scoperto l'esistenza di una legge delega che stabilisce il concetto di territorialità in materia di lavoro, così che a parità di preparazione e di titolo, prevalga il luogo di nascita. Questa mi pareva un'enormità già di per se, quando però poi scopro che voi, onorevoli Caparini, Fedriga, Munerato, Bonino, avete fatto inserire un emendamento che recita :"I bandi stabiliscono che nella formazione delle graduatorie non si tenga conto del punteggio del titolo di studio" stabilendo così che in un concorso in Piemonte, un cretino di Torino vale di più di un genio di Caserta, mi sono davvero cascate le braccia. Chi volesse leggere l'articolo, lo trova qui, io invece, vorrei raccontare una storia, perché quando c'è di mezzo la politica, riesco a capire le cose solo personalizzandole. Due anni orsono (e ormai siete gli unici a non saperlo temo, cari onorevoli Caparini, Fedriga, Munerato, Bonino) di questi tempi mi preparavo con una certa apprensione ad un intervento di tiroidectomia. Non avendo preso la decisione a cuor leggero, mi ero anche premurata di scegliere il chirurgo, esigendo il migliore, quello con la mano magica, quello che non ne sbaglia una. Sono stata fortunata perchè il genio in questione operava (purtoppo ora non più) all'ospedale di Cuneo e rispondeva al nome di Ignazio Emmolo (si potrà notare quanto poco suoni piemontese l'appellativo). Il dottor Emmolo, colori normanni e spiccato accento siculo, fece il suo lavoro con grande perizia e se dopo sei mesi dall'intervento la mia cicatrice si poteva intuire solo da una leggerissima sfumatura rosata in una piega del collo, ora faccio fatica a vederla guardandomi allo specchio. Ho avuto in seguito la possibilità di confrontarmi, in quel di Torino, con alcune colleghe di sgozzamento operate in loco, le quali mostravano cicatrici molto evidenti che in un paio di casi si potrebbero definire decisamente deturpanti. Resterà, fortunatamente per me, del tutto ignoto quale accento abbia accompagnato quelle imprecisissime mani. Esimi onorevoli Caparini, Fedriga, Munerato, Bonino, mi rendo ben conto che di tutto ciò a voi e probabilmente a molti altri non interesserà una bella cippa, ma mi si consenta, da oggi in poi, di ringraziare i miei numi tutelari per avermi messa al mondo e poi fatta ammalare prima che voi e altri molto peggio di voi, cominciaste a legiferare su tutto lo scibile umano senza avere la minima idea, o forse avendola fin troppo, dei danni irreparabili che ne deriveranno e ringrazio i suddetti numi perchè dei tanti medici che ho avuto modo di frequentare, la maggior parte sicuramente non avrebbe saputo dirmi cosa significa "cerèa", ma, in un miscuglio di accenti che andava dal siciliano, passando per il napoletano e sfiorando il pugliese, hanno fatto in modo che portassi a casa la pelle.
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Veddero un fregno buffo co' la testa
dipinta come fosse un giocarello,
vestito mezzo ignudo, co' 'na cresta
tutta formata de panne d'uccello.
Se fermorno. Se fecero coraggio:
- Ah quell'omo! - je fecero, - chi sète? -
- Eh, - fece, - chi ho da esse'? So' un servaggio.
(Cesare Pascarella - la scoperta de l'America)
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Non avrei mai pensato che fosse necessario ribadire certi concetti, poi però capita che un sabato mattina sorseggiando il caffè, tra una crisi di borsa e un fallimento di stato si finisca senza sapere bene come, su la Repubblica di Milano e l'occhio caschi su questo. D'improvviso mi assale un prurito, una premura, un'ansia che mi invita a sfiorare, forse, il ridicolo, ma non posso farne a meno, devo dirlo:
anche se qualcosa, in fondo all'anima, mi dice che è già tardi....
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la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perché l'amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell'inquietudine e del vano desiderio —
una barca che anela al mare eppure lo teme.
Edgar Lee Masters
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"Non fa l'amore, il dio dei cristiani, il dio della mia fanciullezza. C'è il caso che sia l'unico dio, fra tutti gli dèi di tutte le religioni della storia umana, che non abbia mai fatto l'amore. Ogni volta che mi viene in mente, ho compassione di lui, e allora gli perdono di essere stato il mio superpapà castigamatti, capo di polizia dell'universo, e penso che in fondo anche Dio seppe essermi amico in quei lontani tempi in cui credevo in Lui e credevo che Lui credesse in me. E così tendo l'orecchio, nell'ora dei rumori misteriosi, fra il cadere del sole e il cadere della notte, e mi sembra di stare ad ascoltare le sue malinconiche confidenze".
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Rubo a d_dap e mi unisco al sano cazzeggio :)
1. Hai mai goduto nel soffrire? Sì
2. Le chiese ti fanno paura? No
3. E i cimiteri? Nemmeno
4. Sogni spesso di essere nudo? No
5. Hai mai mentito per procurare un danno a qualcuno? No
6. Trovi che sia lecita la vendetta? Non so se sia lecita, sicuramente la ritengo inutile
7. Prenderesti parte ad un'orgia? Sono sociofobica :)
8. Hai mai avuto paura di andare all'inferno? È stato il mio incubo durante l'infanzia ...
9. Russi mentre dormi? Temo di sì
10. In amore sei dolce o aggressivo? A ricordarselo...
11. La tua paura più grande? La sofferenza
12. Eri bello da bambino? Ero carinissima :)
15. La vita da single fa per te? Mai avuto modo di sperimentarla
16. Di che colore è la tastiera del tuo PC? Grigia
17. Canti sotto la doccia? No, canto mentre riordino la cucina
18. Hai una qualità nascosta? Le tette :)
19. La meta ideale per le tue vacanze? On the road...
20. Quante leccate ti occorrono per finire un gelato? Poche, anche perchè lo affronto a morsi
21. Sai cantare la canzoncina dell'alfabeto? Non ho idea di cosa si stia parlando...
22. Sei mai stato su un aereo? Sì
23. Cosa ne pensi della caccia? Sono contraria, ma quando i cinghiali invadono il mio orto tenderei a bergamaschizzarmi....
24. Ti sposerai un giorno? Ho già dato
25. Ti piace la tua calligrafia? No
26. A cosa sei allergico? Ai ritardi
27. Quando è stato l'ultima volta che hai detto ti amo? Non ricordo
28. Elvis è ancora vivo? e Gesù è morto di freddo...
29. Piangi ai matrimoni? Ma se non piango nemmeno ai funerali!
30. Come ti piacciono le uova? Sode e pucciate nel sale
31. Le bionde sono stupide? Non saprei... di solito però sono fighe
32. Quando è stato l'ultima volta che hai baciato qualcuno? L'altro ieri
33. Hai un soprannome? Cozza
34. Mc Donald's fa schifo? Sì
35. L'ultima volta che sei stato in macchina? Mi pare una settimana fa
36. Quanti anni avevi quando ti hanno detto che Babbo Natale non esiste? Da me passava Gesù bambino
37. Ti piace farti baciare sul collo? Eccerto!
38. Quali sono le tue passioni? Salire sulle montagne e giiocare con i sistemi operativi
39. Marmellata o sciroppo? Marmellata (farla e mangiarla)
40. Ti piacciono i sandwich? Se son preparati bene sì
41. Sei soddisfatto della tua vita? No
42. Sei sensitivo? Lo ero
43. Fai i grugniti mentre ridi? .....???????
44. Credi nella magia? Non nella magia delle riviste e delle tv private, ma so per certo che la magia esiste
45. Sei favorevole al divorzio? Sì
46. Fa freddo oggi? Potrebbe andar peggio
47 L'ultima cosa che hai mangiato? Yogurt e fiocchi di cereali
48. Ti dipingi le unghie? Quando voglio coccolarmi
49. Indossi mai i jeans? Quasi sempre
50. Cosa ti manca in questo momento? La calma
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Natalia vive in Italia da setto o otto anni. Arrivata dall'Ucraina, trovò lavoro in una pizzeria dove conquistò tutti con il suo sorriso timido e lo sguardo un po' sperduto di chi non capisce e non sa dire. Natalia diventò presto "Natalì" e si innamoro di un amico di mio marito. Da qualche anno vivono assieme e finalmente l'anno scorso, dopo un'infinità di intoppi burocratici, è riuscita a portare in Italia i suoi due bambini. Camminavo lungo il torrente, l'altra mattina quando un "ciao" squillante ha raggiunto l'orecchio libero dalla musica. Il tempo di voltarmi e una bicicletta già mi superava per sparire oltre la curva. Capelli biondi al vento e pedalata fluida, Natalì se ne scendeva in paese a far la spesa. Nei tre secondi che sono passati tra il saluto e lo scomparire, mi sono ritrovata a trattenere il fiato, incantata. Improvvisamente, grazie a Natalì, il mondo era più bello e pulito.
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Sarà che oggi andrò al funerale di una persona non così tanto più vecchia di me che lascia una marea di amici orfani della sua allegria, a me è venuto da pensare che se morissi ora, a parte quelle sei o sette persone che si dispererebbero com'è normale, non credo ci sarebbe nessuno a pensare: "come si stava bene in sua compagnia". Perché io non tengo compagnia a nessuno, non condivido nulla con nessuno, non rendo felice nessuno. Eppure so che venendo al mondo, per me c'erano altri disegni e sono quei disegni che vorrei recuperare prima che la vita mi finisca lì per lì. Il mio vivere è stato contrassegnato dalla nefasta idea che divertendomi avrei fatto un torto a qualcuno e, per quanto quasi mi vergogni a dirlo, funziona ancora così. Solo che una parte del mio bacatissimo cervello pare voler recuperare un poco di buon senso e mi sta dando dei segnali ben precisi. Vorrei saper decidere di ascoltarli.
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Mi sono schiesta spesso in questo mese, se ci sia ancora qualcosa da dire qui e se sì, cosa sia. La politica mi sta talmente nauseando e sono così pessimista riguardo al futuro del mondo, che evito accuratamente (ed egoisticamente) di occuparmene e poi ci sono blog molto intelligenti che sanno farlo assai meglio di quanto possa io. Le mie paure, io, il mio panico, mi annoiano mortalmente e non potendo cambiare i miei panorami interiori, tendo a puntare l'obiettivo altrove e l'altrove di questi tempi altro non è che il mio dolore. Per questo non ho più scritto. Sono totalmente concentrata sul pianto della mia anima ma non so parlarne. La mia vita scorre normalmente, tra guai familiari che non mancano mai, la vita di coppia un po' sballottata, la casalinghitudine che cerco di mettere a frutto tenendomi sempre occupata.... Tutto nella norma se si esclude quel dolore lacerante che non passa, gl'incubi che mi fanno temere il sonno, la morte sempre presente nei miei pensieri nella sua forma più atroce, quell'urlo d'agonia che non dimentico nel secco rumore della vita che si spezza. So, per esperienza passata, che dovrei parlarne con qualcuno, che dovrei raccontare e sviscerare e analizzare fino a che la storia somigli a qualla di un'altra che non sia io, smettendo così di far male. Lo so, ma non lo faccio perchè sono terribilmente gelosa di quanto visto e sentito la notte in cui mio padre se n'è andato. Succede così che quando mi metto alla tastiera, le parole che dovrebbero essere in cammino, si inceppino per lasciar spazio allo struggimento e lo struggimento al silenzio e a questo, per quanto mi impegni, non so davvero porre rimedio.
La porta di casa resta aperta e la radio la lascio accesa :)
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Buon agosto.
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for te ferst taim in mai laif.....
ho mandato a cagare mia suocera!
spero ci resti a tempo indeterminato.
Click!
ommm...
...ommm
ommm...
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!
La tua vita sarà presto più intensa, più piacevole e più interessante. Ma solo se seguirai gli indizi che ti porteranno nella foresta tenebrosa, se lungo il cammino canticchierai canzoni tristi e allo stesso tempo allegre, se chiederai allo spirito del più caro tra i tuoi morti di accompagnarti. Sei libero di rifiutare quest'invito del destino. Così facendo, però, ti priverai di un piacere profondo e istruttivo, che ti permetterà di rimanere sulla giusta lunghezza d'onda per molti anni.
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andremo a casa un'ora prima...
(Alessandro Bergonzoni)
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...Il capitano arrivò, lesse il biglietto, squadrò l'uomo da capo a piedi, e gli rivolse la domanda che il re aveva dimenticato di fare, Sapete navigare, avete la patente nautica, al che l'uomo rispose, Imparerò dal mare....
(Josè Saramago, Racconto dell'Isola sconosciuta)
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Caminante, son tus huellas el camino y nada mas; caminante non hay camino; se hace el camino al andar.
(Antonio Machado)
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"El bosque precede al ombre
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