Creato da falco58dgl il 26/09/2005

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Blog di narrativa, suggestioni di viaggio, percorsi interiori, sguardi sul mondo.

 

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Tra Città del Messico e Torino

Post n°142 pubblicato il 21 Maggio 2007 da falco58dgl
 

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La casa dell'adolescenza. Un appartamento vasto, freddo, non lontano dall’ingresso principale della Fiat Mirafiori, con grandi porte  finestre spalancate su strade vuote e anonime, due semafori, una stazione di rifornimento,  le colline poco visibili sullo sfondo.

 - In quella casa, in realtà, ho passato uno dei periodi peggiori della mia vita, una crescita che mi ha condotto ad andare via, a fuggire da lì, con rabbia, con ferocia. Ci sono stato poco, dai quattordici ai diciotto anni e in seguito per frazioni ulteriori di  una settimana, quindici giorni, un mese-.

 Quanto sei bello, figlio mio. Ciao, mamma, come stai? Bene, ti vedo bene. Non piangere, mamma, non lo sopporto. Scemo, piango di contentezza. Anch'io sono contento di stare qui da voi. Abbracciami, non ti vedo da due anni. Sì, mamma, sì.

Quattordici anni di assenza quasi totale dalla  casa dell'adolescenza. Valigie disfatte,  sigarette accese e lasciate bruciare. Il telefono che squilla.  Una cena abbondante, dollari esibiti, fotografie di spiagge, un liquore stomachevole. A letto in un letto vecchio di tre lustri.

 - Mi ritrovavo, a trentadue anni, in un luogo e in una città che non avevo mai amato, da cui era cominciata una deriva che mi avrebbe ricondotto, per quegli strani giochi di corrente che attraversano la vita, al punto di partenza. Ma io ero cambiato - mi dicevo -, la città non sarebbe stata più la stessa. Avevo imparato a giocare, a propormi. A farmi scudo con le esperienze precedenti, a rendermi interessante-.

  Via Nizza angolo Corso Spezia, le  automobili che vorticavano intorno e quella tremenda voglia di piangere Individuare i target, elaborare strategie, rivendere le  competenze, chiedere appuntamenti, inviare curriculum.

 - Dopo aver vissuto a Città del Messico, Torino sembrava un fazzoletto. Dicevo sempre agli amici che, in rapporto alla popolazione, era come trovarsi a Pinerolo. Ma la città aveva una scorza dura, era pregna di miti e di valori che mi avevano attirato e insieme suscitato ribrezzo: fare bella figura, evitare il ridicolo come la peste, saper gestire, manipolare, costringere gli altri al silenzio, all'assenso. Saperi e competenze specifiche, il culto della professionalità-

L'università  di  Guanajuato, gli studenti che scrivono anche gli errori di un professore dallo spagnolo zoppicante, un campo di pallavolo, un materasso di hule,  una ragazza che  sospira di piacere e stringe forte un corpo sopra di sé.

- Costruivo un progetto che non desideravo, dopo aver esaurito per stanchezza quelli precedenti. E, investendoci tempo ed energie, provavo quelle sensazioni ambivalenti proprie di chi, in sogno, non sa se si annoda una cravatta o si stringe al collo un nodo scorsoio-

-  Ciao, Gigi come stai?
-  Non c'è male, bentornato.
-  Mi presti la tua casa per qualche mese?
-  Si libera tra tre settimane. 
-  Cerca di fare più presto che puoi, non ne posso più.
-  Cos'hai, fretta?
-  Voglio andare via da qui, via.

 ***

 La casa di Gigi. Una strada stretta, antica, che sbuca nella piazza del municipio. Un'edicola all'angolo con via Cernaia, il bar di fronte, case di ringhiera senza ascensore.

-Era un appartamento di vent'otto metri quadri, incastonato nel centro del  centro. Vi si accedeva lungo una rovinosa scala, larga e scrostata, su cui si affacciavano almeno quattro porte per ogni piano. La mia prima casa torinese era passata di mano da un amico all'altro nell'arco di pochi anni. La consideravamo un po' come un bene comune. Il telefono squillava e mi piaceva rispondere. Ci abitavo precario e provvisorio, ma sveglio, in un posto non solo mio,  intessuto di storie affettuose-.

Un pomeriggio di novembre. Sono seduto a un tavolo di legno rettangolare, scrivo, sto mandando un curriculum al Comune di Torino. Fogli di carta dappertutto. Un tazza di caffè ormai tiepido. Il telefono.

Marguerita?  Non ci posso credere. Dove sei? Chiami dal Messico? Mi manchi da morire. Ti penso sempre, sempre. Ho voglia di vederti, di fare l’amore con te. Come dici? La prima volta? Certo, mi ricordo di quando ci siamo incontrati ad Acapulco per la prima volta e mi convincesti a  chiedere un passaggio per Città del Messico.

Cinque obesi  in mutande a bordo di un Datsun gigantesco. una donna e un uomo che salgono in macchina senza sapere se arriveranno a México. Risate, frasi allusive, una mano sulla schiena di Marguerita.

-Quando alla fine arrivammo  nella capitale (i cinque grassoni si erano addormentati tutti, tranne, per fortuna, l'autista che ascoltava paziente i miei sproloqui e le dichiarazioni di amore eterno rivolte a tutta l'America Latina ),  invitai Marguerita a dormire là dove soggiornavo. Abitavo allora con Gigi sulla montagna prospiciente la città, una specie di Superga di Città del Messico, posta a duemila novecento metri di altezza. Nel giardino –che attraversammo in fretta, faceva freddo- crescevano quattro agavi giganteschi, uno dei quali stava fiorendo. Seppi poi che quel fulgore anticipava di poco la morte della pianta-.

 Marguerita s'avvicina. Scocca un  bacio, sollevandosi sulle punte dei piedi, a un ragazzo vestito male, stanco, contento, confuso. Marguerita è piccolina, ha una testa di riccioli scuri e labbra grandi a forma di cuore.

  - Onde di benessere che fluiscono insieme alla stanchezza, alla musica, alla penombra della stanza. Decidiamo di andare a dormire. Su un letto piccolissimo che ci contiene a stento. Mi volto verso Marguerita e l'accarezzo, le bacio il collo, ma lei dorme o  finge, forse è stanca, forse non mi vuole, almeno la prima sera. Sprofondo nel sonno pensando ai cinque obesi che mi hanno lasciato i loro indirizzi e salutato con vigorose strette di mano-.

Una settimana intera a far l’amore con Marguerita, i corpi che ripetono i gesti consueti del desiderio, mentre Gigi dorme nella stanza accanto. Tre persone in giro per le  montagne, una vecchia radio e un cane che ci scodinzola intorno. “Aquì todo es posible, mi amigo”.

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http://www.writer-racconti.org/

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Commenti al Post:
erinn78
erinn78 il 21/05/07 alle 10:59 via WEB
Piena di poesia, come sempre, l'ultima parte dei tuoi testi, Writer. Si staccano come scaglie luminose dal resto, spesso ruvido, amaro. forse non mi vuole, almeno la prima sera. Sembri farti piccolo, lì, l'attesa é calma e dolce di quello che verrà. Ma lì, tanto, tutto é possibile.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 12:11 via WEB
In Messico la sensazione era proprio quella "en México todo es posible". Il testo descrive un momento di transizione delicato avvenuto a metà degli anni '80. Mi è piaciuto molto il tuo commento, Erinn, soprattutto quando scrivi "Sembri farti piccolo, lì, l'attesa é calma e dolce di quello che verrà". Un bacio. W.
 
fenicenera1968
fenicenera1968 il 21/05/07 alle 11:31 via WEB
non ho parole...ogni volta ti leggo tutta di un fiato... hai così tante storie da raccontare così tante cose viste... E come scrivi...sei meraviglioso sai donare emozioni uniche! Grazie..
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 12:12 via WEB
Fenn, sono molto lieto di averti coinvolta. Grazie a te per l'apprezzamento. W.
 
cateviola
cateviola il 21/05/07 alle 11:44 via WEB
Torino.
La tua città è Torino.
Tu scrivi che ti ritrovi "in una città che non avevo mai amato, da cui era cominciata una deriva che mi avrebbe ricondotto, per quegli strani giochi di corrente che attraversano la vita, al punto di partenza." Ma il tuo punto di partenza è sempre stato in te.
Vedo Torino, la vivo nelle tue parole.
Vedo Torino, anche mentre ci trasporti a Città del Messico.
Ami Torino o, almeno, la fai amare, attraverso la lente del distacco e il nodo alla gola della nostalgia.
Vedo Torino come la tua mamma, una bella signora composta e bene educata, che piange di contentezza quando riabbraccia il figlio e lo spinge anche lontano lontano perché possa crescere e dar prova di sé, far bella figura, mettersi la cravatta e gustare l'amore sensuale di là dall'oceano.. per poi tornare a Torino.
Vedo Torino e le automobili, i bar, le vie..
Bravo!!!
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 12:16 via WEB
E' vero, Torino è la mia città. Ho lottato a lungo contro questa verità, prima andandomene via in giro per il mondo, poi avviando una battaglia personale con la città, rifiutandola nel mio cuore. Ma lei era lì ad attendermi e adesso, ormai da diversi anni, abbia stabilito un tacito accordo. Non mi sento più estraneo, straniero in patria. ma il Messico rimane, come terra di fantasie e di progetti realizzati. Un bacio. W.
 
   
cateviola
cateviola il 22/05/07 alle 20:05 via WEB
progetti e sogni, non una vacanza né una fuga.. sì, si sente. L'ho riletto, molto bello. Un bacio anche a te! E grazie, ancora, per questo gioco di sguardi ...un viaggio senza valigia
 
otherwise1
otherwise1 il 21/05/07 alle 11:47 via WEB
che dire...sai dare emozioni...evidentemente odi Torino...in merito proviamo sensazioni agli antipodi...il post mi e' piaciuto nella parte che riguarda il Messico...li' si sente la tua passione...il tuo coinvolgimento...la parte precedente e' piu' "dovuta"...un punto di partenza da sbrigare frettolosamente...Torino ha maltrattato te e tu l'hai maltrattata...non hai superato i tuoi preconcetti...non sei cambiato con lei...vi guardate con diffidenza e freddezza...Torino e' per te quello che tu hai permesso che fosse...hai preso le distanze...messo dei paletti...gli ultimi 2 capoversi sono spettacolari...da Writer in grande spolvero...lullaby
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 12:20 via WEB
Non odio Torino, Lulla. Almeno non più. Il testo descrive una situazione di transizione avvenuta vent'anni fa, quando rientrai dal Messico. Non credo neanche che la prima parte del testo sia trattata in modo frettoloso, ci sono parti che descrivono un amore ombroso e schivo nei confronti della città. A esempio "Era un appartamento di vent'otto metri quadri, incastonato nel centro del centro. Vi si accedeva lungo una rovinosa scala, larga e scrostata, su cui si affacciavano almeno quattro porte per ogni piano. La mia prima casa torinese era passata di mano da un amico all'altro nell'arco di pochi anni. La consideravamo un po' come un bene comune. Il telefono squillava e mi piaceva rispondere. Ci abitavo precario e provvisorio, ma sveglio, in un posto non solo mio, intessuto di storie affettuose". Certo, il mio rapporto con Torino è nato all'insegna dell'ambivalenza. A differenza che in messico, non ho mai avuto l'impressione che fosse un luogo dove "tutto era possibile". Ciao. W.
 
h451
h451 il 21/05/07 alle 11:49 via WEB
Marguerita appare come un raggio d'astro che squarcia la nebbiosita' della capitale subalpina.La sua urbanistica "ad castrum" si polverizza aprendo i cieli del Messico .E' viaggiare questo, e' viaggiare stando fermi .Spesso la cosa migliore.Holden
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 12:23 via WEB
Sono città agli antipodi, Holden e non parlo solo della posizione geografica. Città del messico è eccessiva, caotica, surreale, dispersiva, ricca di opportunità; Torino è (apparentemente) lineare, pianificata, priva di entusiasmi, razionale. Ma quello che era veramente diverso erano le mie sensazioni: Il Messico - e Marguerita- erano la mia libertà. Grazie del commento. W.
 
Maramaldo85
Maramaldo85 il 21/05/07 alle 13:00 via WEB
Grazie davvero per questo viaggio stupendo..per questa storia che mi sembra di poter vivere nelle tue parole..e poi questa America Latina dai contorni sempre di favola.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 15:04 via WEB
Sono contento che il viaggio del mio alter ego ti abbia appassionato. Il testo fa parte di un racconto lungo ("Il ritorno") di cui avevo postato la prima parte una settimana fa e narra il rientro in Italia dopo un percorso di vita coinvolgente nella terra dell' aquila e del serpente. W.
 
rox.rg
rox.rg il 21/05/07 alle 13:28 via WEB
che bella e spensierata Marguerita... difficile da trovare una donna così a Torino.. beso
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 15:09 via WEB
Mah, forse nella comunità latinoamericana immigrata a Torino :) In ogni caso, è una situazione vista attraverso le lenti del ricordo, anche se viva e incisa nella mia mente. Grazie del commento, Rox. W.
 
   
rox.rg
rox.rg il 22/05/07 alle 15:53 via WEB
di nulla un beso!!
 
racantillo
racantillo il 21/05/07 alle 14:24 via WEB
un bel racconto. A Torino ho dei parenti e vorrei visitarla. Spero ci andremo col mio ragazzo, non so perche' ma l'atmosfera del racconto mi ricorda molte giornate passate ad Albano di Lucania, lontanissimo da Torino che non ho mai visitato..forse l'idea dei luoghi silenziosi e del vivere bohemien..un po' in decadenza con questo racconto di storia d'amore che si consuma nell'arco di settimane. Bella veramente congratulations! Raffaella
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 15:15 via WEB
Forse il paragone con Albano di Lucania è dato dal contrasto tra Torino e il paese a ridosso di Città del Messico (San Miguel Ajusco) dove vivevo. Era un luogo singolare,per metà paese di montagna,per metà frontiera western,fatto di vulcani spenti,grandi distese di mais, casette a un piano e una ferrovia dove transitavano lentissimi treni merci... Lì ho vissuto un periodo straordinario, in cui gli amori,il lavoro, i viaggi,le suggestioni sembravano disporsi attorno a me in funzione dei miei desideri... grazie del commento,Racantillo. W.
 
saradria
saradria il 21/05/07 alle 14:43 via WEB
E' così coinvolgente leggere i tuoi scritti che non vorrei mai giungere alla fine.Amor tristezza rabbia...si intrecciano regalandoci sensazioni indescrivibili. Un saluto Adriana
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 15:19 via WEB
Adriana, allora sarai contenta di sapere che il testo non termina qui, ma continua per altre quindici pagine... le posterò poco a poco. La prima parte "Il ritorno" la trovi poco più in basso... Un saluto affettuoso. W.
 
Odette292
Odette292 il 21/05/07 alle 15:05 via WEB
Dentro le cose e dentro i tuoi lettori come pochi sanno fare. Un bacio, Claudio
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 15:24 via WEB
Franci,a volte mi imbarazza ricevere questi commenti,a volte mi sento orgoglioso. Con te mi sento contento,come se, attraverso le parole del testo, fossimo entrati in una sintonia speciale, avessimo uno sguardo comune. Corro a leggerti. W.
 
Odette292
Odette292 il 21/05/07 alle 15:06 via WEB
Ho pubblicato anche io. :)))
 
bicenzi21
bicenzi21 il 21/05/07 alle 15:06 via WEB
uno spicchio di te,passionale e falsamente razionale. Le tue parole hanno un sapore conosciuto e atavico,le doni con fare ammaliante e coinvolgente,il tuo dire si annusa in silenzio e si respira gridando. Mi piace,mi piace la tua celata ironia,il tuo sfiorare tutto approfondendo molliche di un tozzo di pane del quale s'intuisce sapore e fragranza....grazie.simo
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 15:28 via WEB
Grazie a te del commento, Simo.
 
   
bicenzi21
bicenzi21 il 21/05/07 alle 15:36 via WEB
di niente.simo
 
     
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 22:58 via WEB
Scusa per la risposta di prima, convenzionale e frettolosa, ma ero in un momento piuttosto incasinato... il tuo commento mi sembra in linea con la tua scrittura, piena e simile all'architettura della tua città, sobriamente barocca (passami l'ossimoro). Ciao, Simo :-)
 
EvolutionMoka
EvolutionMoka il 21/05/07 alle 15:19 via WEB
Ritornare a Torino e guardarla in maniera disillusa. Le esperienze ti cambiano e forse non sarà come una volta vivere qui, sarai più forte. Ma alle immagini della citta si sovrappongono le immagini di Città del Messico. Ed è chiaro che non è Torino la città che ora soggiorna nel tuo cuore...Giò
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 15:32 via WEB
Evolution, la prima sensazione è stata la disillusione. Poi se ne sono sovrapposte altre.Adesso con Torino c'è una specie di accordo, mi piace la sua grazia ombrosa e schiva. certo,il Messico è sempre nel mio cuore,anche se sono passati tanti anni da quando sono tornato. Ma è un discorso ancora aperto... ciao. W.
 
   
otherwise1
otherwise1 il 21/05/07 alle 15:40 via WEB
esattamente quello che intendevo dire io...il Messico e' fuoco e sangue...Torino e'...un'altra cosa
 
sonouncantastorie
sonouncantastorie il 21/05/07 alle 15:22 via WEB
Potresti togliermi dall'elenco. La mia non era un'adesione. Non ce la faccio già più a vedere questa gente che posta sul mio blog per pubblicizzare il suo racconto.
A proposito dell'eds su IAS. Lo trovi su google. C'è anche un tuo commento.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 16:01 via WEB
Mi spiace, ho frainteso la tua affermazione. Ti tolgo dalla lista appena arrivo a casa. Adesso non ho tutte le funzioni su questo computer. W
 
Gioiasole
Gioiasole il 21/05/07 alle 15:35 via WEB
Ciao Wri, ho postato anch'io. Presto farò il giro per avvisare gli altri e commentare. Ho rubato il tempo al tempo... :) un abbraccio Gioia
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 16:03 via WEB
Adesso ti leggo, Gioia. W.
 
EvolutionMoka
EvolutionMoka il 21/05/07 alle 15:39 via WEB
Post della mia città pubblicato. A presto, Giò.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 16:04 via WEB
un attimo e sono da te, Gio.
 
onice0
onice0 il 21/05/07 alle 16:54 via WEB
Sei come un libro di favole : ti si legge d'un fiato.Quanti posti hai conosciuto, Wri? Parlane sempre, fallo per chi come me non avrà questo privilegio e raccontaci sempre, come solo tu sai fare. Kiss
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 18:09 via WEB
Ho viaggiato parecchio, è vero. Ai "luoghi" ho dedicato tutta la prima parte di "Sguardi", la mia prima raccolta di racconti. I luoghi sono per me un po' dei paesaggi interiori, dei modi di rapportarsi con il mondo. Grazie dell'apprezzamento. W.
 
il_presidente77
il_presidente77 il 21/05/07 alle 17:22 via WEB
Si legge bene ed è scorrevole, però a mio giudizio rimangano abbozzate alcuni "particolari" che potrebbero descrivere meglio l'animo del protagonista (forse solo per questione di spazio), la seconda cosa sono i cambi di stile utilizzati per rendere le varie atmosfere efficaci, ma troppo frequenti. Un saluto.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 18:14 via WEB
La gestazione di questo testo è stata laboriosa. In origine faceva parte di un romanzo. Poi ho rielaborato tutto il primo capitolo e l'ho trasformato in racconto lungo ("il ritorno") in cui alternavo le parti in prima persona con quelle basate esclusivamente su immagini. Dal racconto ho estratto questo testo, rimaneggiandolo ulteriormente. In realtà gli stili sono due e vengono alternati con frequenza. Ma forse il cambio di formato non ha giovato al testo. Grazie del commento. W.
 
   
il_presidente77
il_presidente77 il 22/05/07 alle 09:27 via WEB
La descrizione di questa gestazione mi "illumina", ora capisco meglio alcuni momenti. Saluti
 
adriana_ar
adriana_ar il 21/05/07 alle 17:24 via WEB
Mi fai venire voglia di ritornarci. So che mi batterà il cuore e non voglio perdermi queste emozioni.Il tuo scritto è sempre una carezza per chi legge.Ciao writer uomo dalle mille risorse...Libero deve ringraziarti! Adriana
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 18:17 via WEB
Tornare è sempre un piacere speciale, sia per quello che si ritrova, sia per quello che è cambiato. Tra un mesetto viaggerò di nuovo in Messico e vi lascerò le mie impressioni. Grazie del sostegno, Adriana.
 
julia974
julia974 il 21/05/07 alle 21:44 via WEB
e beh, cosa dire ? oramai chi ti legge ha imparato anche il tuo stile, il tuo modo di scrivere, di costruire i dialoghi ! tra le altre cose, mi piace una tua qualità: riesci a rendere vivo il discorso dei personaggi, c'è azione, anche se apparentemente sembra esserci silenzio e sosta. E' molto ben scritto e costruito, complimenti ! e grazie ancora per questo viaggio virtuale tra città che ci hai permesso di fare attraverso la tua splendida idea !
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 22:49 via WEB
Julia, devo dire che sono rimasto positivamente sorpreso dall'adesione alla mia proposta. In merito al testo, sono molto contento che tu abbia trovato vivi i personaggi, visto che, in questo racconto, a differenza di altri pezzi, c'è molto di me e di ambiti che mi sono cari. Un saluto affettuoso. W.
 
diavolettoincielo
diavolettoincielo il 21/05/07 alle 21:51 via WEB
Come sempre i tuoi testi rapiscono la mente e trasportano dove vuoi tu, noi semplicemnte seguiamo, è fantastico... La poesia è parte integrante della tua parola e non è facile staccarsi quando si comincia a leggere... Bellissimo
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 21/05/07 alle 22:54 via WEB
Diavoletto, credo che per un autore trasportare il lettore nei suoi territori e riuscire a coinvolgerlo, sia il massimo a cui possa aspirare.la storia non finisce qui, più avanti posterò il seguito. Grazie per l'apprezzamento. W.
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 21/05/07 alle 23:03 via WEB
due città che sono una l'antitesi dell'altra. come i due stili di vita. vivi Città del Messico come la città della fuga e dell'esperienza, dell'istinto e della confusione. vivi Torino come la città delle regole, della norma, del conformismo e della noia. ma poi, in realtà, ognuno di noi trova una sintesi dei suoi diversi esseri interiori. chissà quale sarà il luogo che sarà per te la sintesi dei tuoi molti luoghi.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 22/05/07 alle 14:43 via WEB
Se mi permetti una battuta, Odioviacolvento,il luogo che costituisce la sintesi sono io o,per meglio dire, io che scrivo dei luoghi. Ho sempre pensato che i luoghi in sé non esistano,esiste lo sguardo che dà loro significato e senso. La distinzione tra Torino e Città del Messico nel testo appare netta e manichea, adesso le cose sono cambiate perché è cambiato il mio modo di rapportarmi ai luoghi. Grazie del commento. W.
 
Gioiasole
Gioiasole il 21/05/07 alle 23:32 via WEB
Sei tu che vivi la tua città, Torino o Città del Messico, con i tuoi desideri e la tua voglia di vita. Mi hai trasmesso l'ansia della fuga e il piacere della sosta, il recinto a schemi fissi e doverosi di Torino "Individuare i target, elaborare strategie, rivendere le competenze" e lo spazio vivo di Città del Messico, "dove tutto è possibile". Lì sembrano morire le tue speranze, qui riprendono vita. E tu, come sempre, hai tradotto in parole scritte immagini molto vive. Un bacio, Gioia
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 22/05/07 alle 14:47 via WEB
Sì,Gioia, siamo noi a vivere le nostre città,non qualcun altro al posto nostro. Il rapporto con un luogo è influenzato dalla nostra storia, dalla nostra sensibilità, dalla percezione soggettiva, da eventi contingenti. Il testo narra un momento di transizione dolorosa avvenuto vent'anni fa. Adesso mi sento molto più in pace col mio passato e col mio presente. Mi è piaciuto il tuo commento, ti mando un bacio rotondo. W.
 
Maramaldo85
Maramaldo85 il 22/05/07 alle 11:38 via WEB
Ho pubblicato " la mia città"..ci leggiamo! Grazie per la bella iniziativa!
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 22/05/07 alle 14:49 via WEB
Vado a leggerti,Maramaldo. Inserirò in serata il link al tuo testo. W.
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 22/05/07 alle 11:56 via WEB
Due città che rappresentano tre aspetti diversi della tua vità, tre età differenti. La prima Torino che è stata teatro dell'età dell'adolescenza, la ribellione, l'odio ed il dolore. Una città dalla quale scappare. E poi c'è l'età dell'incoscienza, la voglia di divertirsi, i grandi ideali, l'amore che s'affaccia alla vita, rappresentati proprio dalla solarità di Città del Messico e dai suoi colori caldi. Ed infine arriva l'età della ragione, delle scelte adulte, delle responsabilità. Ed ecco allora il ritorno nella città odiata, ma che sarà vista da quel momento con occhi diversi. Sarà un'altra Torino. Chissà, forse per guardare una città per come realmente è, ci vorrebbero occhi capaci ancora d'incantarsi...
Ho postato anch'io... ma come mi vergogno a fare questo tam tam :-)))
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 22/05/07 alle 14:55 via WEB
Bimba, innanzitutto non c'è nulla di cui vergognarsi nell'avvisare gli altri partecipanti di aver postato un testo. Le regole lo prevedono esplicitamente ed è anche funzionale,altrimenti bisognerebbe fare il giro di 30 blog per sapere se c'è un testo nuovo... il tuo commento mi sembra interessante perché tenta un'analisi del testo e lo rapporta a differenti fasi della vita del protagonista. Vorrei solo sottolineare che il Messico non è stato solo un luogo di evasione e divertimento, ma lo scenario di una grande occasione formativa, sia sul versante professionale, sia su quello dell'esperienza di vita. Ciao :) W.
 
Guerrino35
Guerrino35 il 22/05/07 alle 17:42 via WEB
Le prime 5 righe sono da foto storica. Però sembra che tu non abbia una tua città
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 22/05/07 alle 18:40 via WEB
Invece ne ho (almeno) due, Guerrrino :) W.
 
brubus1
brubus1 il 22/05/07 alle 21:09 via WEB
Credo ci sia sicuramente qualcosa di te, del tuo passato qui, che conservi con sfida e orgoglio. Sei stato fluido e genuino nel raggomitolare la storia collegandovi aneddoti, avventure, personaggi che porti nel cuore. Torino e Città del Messico esistono dentro di te e insieme ti appaiono come un unico gioiello, nel bene o nel male. Città del Messico ha acquisito, nel tempo, sempre di più un valore inestimabile. E’ sicuramente la parte a cui ricorri con più piacere e sentimento, quasi plasmandoti e trasformandoti, lasciandoti un ricordo indelebile. Non sembra sia pura creatività narrativa, visto che si deve parlare della propria città e se lo fosse, hai fatto centro anche stavolta. Almeno questo mi hai trasmesso leggendoti. Appena il mio sarà pronto te lo comunicherò. In questi gg. devo stilare tre relazioni, una già l’ho levata dalle “scatole”. Sei sempre molto bravo caro Writer, “da te tutto è possibile, amico”.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 22/05/07 alle 22:17 via WEB
Il tuo commento è attento e, in alcuni passaggi, illuminante, come quando scrivi "Torino e Città del Messico esistono dentro di te e insieme ti appaiono come un unico gioiello, nel bene o nel male". Questo è vero, ed è vero per tutti i luoghi che esercitano influenza sulla tua vita. Per me il rapporto con il Messico è sempre aperto e non solo perché negli ultimi 20 anni ci sono tornato almeno 12 volte, ma anche perché laggiù c'è una gran parte della famiglia di mia moglie e mio figlio ha almeno 12 cugini che vivono tra la capitale del messico e il Texas. Col tempo, la mia stessa esperienza del Messico è cambiata, adesso lo vivo come un luogo di grande fascino con cui il rapporto, pur episodico, è stabile. Ma sono cambiato io, più del paese. Ciao, Brubus :)
 
nenicchia
nenicchia il 23/05/07 alle 17:38 via WEB
Rubo il tempo per leggerti. E così mi pare di rubare anche le emozioni. Dalla terra, alla pelle. Dalle immagini alle emozioni. Sì, come sempre sai sciogliere le parole nelle amozioni. Bello. Ma non avevo dubbi! :)
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 23/05/07 alle 19:03 via WEB
Nenicchia, ho letto tutti i testi fino ad adesso pubblicati. E' stato bello, come fare un viaggio attraverso le esperienze di ciascuno. Sono molto contento di averti regalato qualche emozione (così come voi ne avete regalate a me). Un forte abbraccio. W.
 
lauro_58
lauro_58 il 24/05/07 alle 09:40 via WEB
La nostra gioventù ha consciuto un'epoca dalle aspre contaddizioni, molti hanno smontato e poi rimontato la loro vita mettendo in discussione tutto ... odiando anche i luoghi natii. Quando il fuoco affievolisce poi riconsideri tutto, ma hai un background di esperienze e vita vissuta che ti aiuta in questo e tutto assume una dimenione diversa, meno aspra ... più sinuosa. Uno squarcio di vita più o meno vissuta il tuo pezzo, narrato in modo notevole, ma questo non lo scopro io. Ho appena finito di postare il mio brano. Ciao Lauro.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 24/05/07 alle 12:18 via WEB
Sì, Lauro. La generazione che era giovane verso la fine degli anni '70 ha vissuto una fase di conflitti piuttosto aspri con le proprie famiglie e con i propri contesti, anche a causa dei progetti di trasformazione macro e microsociale che perseguivano. Nel testo provo a descrivere un momento di transizione delicato, in bilico tra due continenti. Adesso vado a leggere il tuo testo, ti consiglierei, se vuoi essere commentato da tanti, di avvisare anche gli altri partecipanti della pubblicazione del post. W.
 
   
lauro_58
lauro_58 il 24/05/07 alle 12:37 via WEB
Stò cercando di avvisare tutti ... sarà un pò lunga ma lo farò. Grazie per il tuo giudizio benevolo riguardo il mio brano ... gradirei (se non ti disturba) un giudizio più specifico sul mio stile e contenuti (mi visiti spesso lo farai con cognizione di causa) e magari puoi consigliarmi su come affinare questa mia passione. Ciao Lauro.
 
DONNADISTRADA
DONNADISTRADA il 24/05/07 alle 22:49 via WEB
A parte i complimenti per lo stile di scrittura, ormai non scontati, ma consolidati e a tutti noti. La tua è stata una città pendolare, per scelta, per necessità vitale. Forse nata per sfuggire a quel malessere adolescenziale di cui si parla all'inizio, il sogno di libertà da ricercare a tutti i costi, come la casa di gigi. La tua città è rifugio, ormai accettata con la saggezza e l'inquietudine che conoscono tutti quelli che hanno visto anche cos'è altro e tornano con un grande bagaglio. La ricchezza che portano dentro e che generosamente sanno condividere. Avevo letto anche questo ieri sera, ne ho commentato solo uno, adesso con un abbraccio per ringraziarti di quest'iniziativa che, appunto perchè non si vince niente, si è dimostrata carina e, soprattutto molto interessante come interscambio di emozioni. Allora grazie con un bacio :))
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 24/05/07 alle 23:32 via WEB
Angi, ormai Torino e Città del Messico non sono più in conflitto tra di loro, ma integrano il mio universo vitale. Certo, quando sono andato via da Torino- a 18 anni- l'ho fatto per rabbia , per sfida e per affermare la mia identità. Ma adesso, molto acqua è passata sotto i ponti... Mi ha fatto molto piacere vederti partecipare, ricambio il bacio con leggerezza... :) Writer.
 
Eva_8
Eva_8 il 25/05/07 alle 12:03 via WEB
Come sempre ti si legge al volo.Bello... Ho avuto la senzazione che tu abbia vissuto in pieno tutte e due le città e immagino che ora tu le amerai tutte e due. Per quel che mi riguarda, mi sento tanto la scolaretta che ha fatto il temino..ma mi veniva così e non ho voluto leggere niente prima di buttar giù il mio pezzetto. Lo prendo come uno stimolo a crescere... Baci Ciao! Eva
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 25/05/07 alle 13:40 via WEB
Sì, Eva. Il rapporto con le due città, anche se diverso tra di loro, è stato molto intenso. Questo è vero, in generale, con tutti i luoghi che mi sono cari. In merito al tuo testo, non preoccuparti. Si tratta di un gioco, anche le presentazioni descrittive della propria città vanno bene. Writer.
 
lalunaeifalo
lalunaeifalo il 28/05/07 alle 20:48 via WEB
Mi è piaciuta molto questa spirale emotiva tra Torino e Città del Messico. Ottimi gli episodi dell'agave in giardino (molto metaforico, oserei dire) e dei ciccioni. Max
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 28/05/07 alle 23:13 via WEB
Sono contento che ti sia piaciuto il brano che ho postato. Fa parte, come ho già detto, di un racconto lungo intitolato "Il ritorno". ciao, Max. Writer.
 
ericsan
ericsan il 30/05/07 alle 09:51 via WEB
Caro Writer, nel marasma di commenti stavo per dimenticare proprio quello al tuo brano. Per fortuna (per mia fortuna) ho recuperato e ho avuto il piacere di leggerlo. Il tuo stile mi piace moltissimo: asciutto, conciso. Concetti secchi ma precisi. Emozioni e sensazioni spruzzate sulla tela. Linee sobrie, non ricamate, non devianti: diritte al cuore del lettore. Vedere poi Torino cambiare nei tuoi cambiamenti, e trovarla in fondo sempre se stessa, non rispondente in pieno alle tue aspettative, mi ha trasportato nel tuo viaggio e mi ha fatto vivere le tue emozioni. Che poi è quello che cerco ogni volta che leggo. Sono nuovo dei blog: non ti conoscevo. E' stato un vero piacere.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 30/05/07 alle 12:37 via WEB
Ericsan, sono lieto che tu abbia apprezzato il testo. Si tratta, come ho già avuto modo di dire, di un brano di una composizione più vasta che tratta il tema del ritorno. Ti ringrazio per le tue notazioni sullo stile: tu sei uno scrittore e quindi le tue valutazioni mi confortano. Un cordiale saluto. W.
 
alina3
alina3 il 30/05/07 alle 12:03 via WEB
Claudio, ho riletto con piacere questo bel testo introspettivo, che regala emozioni e trasmette il desiderio ti trovare quell'equilibrio, la cui ricerca ti ha procurato disagio, inquietudine, sofferenza. Trovare il racconto qui, nella "mia città", mi rende contenta: non ti vedo più "camminare inquieto sulla scorza del mondo". Hai creato quel ponte tra Torino e Città del Messico, lasciando entrambi i luoghi aperti al tuo affetto. Un abbraccio. Alina
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 30/05/07 alle 12:40 via WEB
Sì, Alina. la ricomposizione tra le due città è avvenuta dopo, nel testo si respira ancora l'inconciliabilità tra le due situazioni. Però è vero che, adesso, le due città sono diventate una ricchezza della mia vita e non un'occasione di rimpianti. Un bacio forte. Writer.
 
ciaodolce
ciaodolce il 30/05/07 alle 23:02 via WEB
Letto tutto fino alla fine tutto d'un fiato....Una cittàper ogni stagione della vita...passa da me, dai.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 30/05/07 alle 23:19 via WEB
Non hai torto, Ciaodolce, anche le città sono soltanto due... :) Passo da te adesso. W.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/06/07 alle 19:59 via WEB
Hai dosato bene lo sfumare ed il riapparire delle immagini; in effetti ho pensato al tuo testo come ad un possibile, e compiuto, "corto" (un prossimo writer regista?) Ciao Claudio, Dario
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/06/07 alle 17:53 via WEB
Mi piace scrivere dando un taglio "cinematografico" ai miei testi, Dario. La tua osservazione mi pare acuta. Ciao. Writer
 
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LA RECENSIONE

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DIECIMILA E CENTO GIORNI
Storie di uomini tra Italia e America Latina
di MARIA PIA ROMANO

Un tuffo che ha il colore del giallo ocra e del verde intenso, di mandorle amare, schizzi di sudore e deliri di lacrime. Di Italia ed America Latina, di viaggi e di fughe, di ritorni e di allontanamenti. Di esaltazione di popoli, di passioni e grida senza voce nella notte. Del blu e dell'azzurro di cielo e mare. Gli stessi che guardano fluire i giorni, i diecimila e cento giorni, mentre la brezza marina scuote il pino le cui radici restano annodate alla terra. All'amore, alla ricerca costante che dà un senso alle cose, alla vita che è fatta di scenari che cambiano, di sogni di libertà da
condividere con i compagni, di ansie e sconforti segreti, che si affondano nel dolore della bulimia, ingurgitando per rabbia e insoddisfazione cibi di cui non si riesce a percepire il sapore. Emersione, immersione, navigazione, approdo: in quattro sezioni si snoda avvincente la narrazione, che racchiude un arco di trentaquattro anni, dal 1970 al 2004.

E' uno di quei libri che si vorrebbe non finissero mai i "Diecimila e cento giorni" di Claudio Martini, edito da Besa. Ti capita tra le mani e lo leggi d'un fiato, perdendoti in quei nomi che diventano subito uomini e tu li ascolti e li vedi soffrire, gioire, respirare, far l'amore. Destini che s'incrociano e si salvano a vicenda, in un costrutto narrativo di suprema bellezza.

Ci sono immagini che s'imprimono nitide e vere nella mente, mentre insegui il tuo cuore rapito dalle storie. Storie di uomini. Storie che vengono fuori in una sorta di "stream of consciousness", in cui più che la cronologia conta il tempo interiore, che ti porta direttamente dentro le porte delle loro case e ti dischiude l'universo dell'anima. Fotogrammi sospesi tra un'Italia che si chiude dietro un perbenismo di facciata e cela solo irriguardose marginalità ed un'America Latina che grida la sua libertà con fierezza sconcertante, mentre è ancora oppressa da un macigno sul cuore che non la fa respirare.

Lo psicologo di origini tarantine, che ha una lunga esperienza di lavoro all'estero, proprio in America Latina, scrive di Perù, Nicaragua, Messico, Kosovo, Italia con la penna guizzante di una grande intelligenza che, come lama, squarcia la cortina dell'indifferenza dei tanti.

 

 

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