Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

« M........sola e' la notte.... »

calanchi emotivi

Post n°156 pubblicato il 29 Ottobre 2016 da Vasilissaskunk

increspati decorano le colline umorali ..e' li, tra i calanchi emotivi che riaffiorano incastrati i ricordi ..intorno a loro il presente.....un battito di ciglia ed uno ancora ..lo sguardo si volge altrove ....sogno....sono al passo di montagna...quello solito..spesso mi capita di lassù...ad osservare cupi orizzonti ancestrali di chissà quali ipotetiche rivelazioni...da lassù in solitudine vedo mari di nuvole celare la consistenza della terra ..sopra le vette delle possibilità..c'è pace tranquillità lassù..forse perché mi integro così bene con il"tuttUno".immobile mi sembra tutto se non sentissi il battito del mio cuore in perpetuo scandire il mio di momento...e' tempo di vedervi ancora ALPI

Commenti al Post:
lucas2005
lucas2005 il 29/10/16 alle 17:42 via WEB
Vedo che la montagna di fa lo stesso effetto Che fa a me Le nostre corde risuonano alle stesse frequenze
 
lacey_munro
lacey_munro il 04/11/16 alle 12:44 via WEB
Vivace Panteismo.
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 05/11/16 alle 01:40 via WEB
Puo' essere ..eppure in tutto questo identificare il divino...mi sfugge talvolta la mia essenza ...e ambisco a errare inteso come viaggiare
 
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ICH BIN EIN GOTTESANBETERIN

Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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Ciao cara Vasilissa. Ti leggo.
Inviato da: je_est_un_autre
il 01/03/2023 alle 18:18
 
 

CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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