Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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Della carne ... nello spirito

Post n°198 pubblicato il 19 Dicembre 2016 da Vasilissaskunk

Solo Iddio sa quanto possa io essere piccola sua creatura imperfetta e carnale:  ottusa a tratti, ardente di fiamma vogliosa incline alla tentazione e al divagare …. Roteo spesso furibonda, nonostante la matura età, in sterili spirali mentali …  in gratitudine immensa scoprii il metodo per quietare queste insane pulsioni di sinapsi impazzite, tutte volte o quasi,  esse sopraggiungano a farmi  disperare per quel che non possiedo e rendendomi cieca di fronte a cio’ che gia mi circonda nel qui e ora,  nel reale .

OM MANI PADME HUM

"O gioiello sul fior di loto, concedimi tutte le realizzazioni"

" Concedimi l'ispirazione per ottenere l'unione di metodo e saggezza".

Una nenia ripetuta a liberare la mente dai veleni mentali, da ossessioni insaziabili, dalla proiezione del come protrebbe essere ..  una liberazione dall’io per  acquisire un altro piccolo pezzettino di consapevolezza del se.

Una cosa alla volta ..sempre e una soltanto  .. come quando ieri camminando  sola nel bosco con le foglie gelate che scricchiolavano al mio passo, l’aria fresca pungente a tingere le mie paffute gote e il sole in contrasto a scaldarmi .. e tutto … dico tutto intorno a me era immagine della meraviglia del creato …ed io silente e umile sentivo di farne parte … gratitudine immensa per questa opportunità che mi è stata data..

Mi è sembrato di scoppiare di  felicità e quasi di non esistere tanto era piccola la mia presenza … e ho sorriso lieta .. perché è vero ..fino alla fine..ho visto le tenebre dissolversi nell’alba rossa e azzurra  di un nuovo meraviglioso giorno …

Commenti al Post:
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 19/12/16 alle 22:05 via WEB
Quando , in queste giornate di inizio inverno , ho il tempo e la voglia di schiacciare le foglie secche sotto my shoes , nel momento in cui un getto abbastanza continuato di raggi di sole e di conseguente calore , illumina questo paesaggio di cui io in quel dato momento faccio parte , allora ... ringrazio il mio Creatore , o Scintilla di Luce ( che non può essere compresa ) che dir si voglia , in quel momento sento di far parte di un qualcosa . Tutto qui . Secondo me .
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 20/12/16 alle 08:52 via WEB
Namaste' :-)
 
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Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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Ciao cara Vasilissa. Ti leggo.
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il 01/03/2023 alle 18:18
 
 

CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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