Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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Außenseiterin am RAND

Post n°350 pubblicato il 20 Settembre 2021 da Vasilissaskunk

emarginata  e al margine ... è finita nuovamente l'estate ...

Nello sbuffo di una sigaretta ... DOMITILLA vide connotarsi il pensiero che poi tanto ... non gli  importava  esserlo...poichè all'interno del margine c'era  solo della gran merda ... l'importante era capire bene su quel  confine,  che direzione prendere per decidere se fosse o meno essenziale continuare a vivere ...poichè, una volta  assolte le funzioni riproduttive Domitilla oramai cosa  aveva piu' da dire di una foglia morta in autunno ? 

... Decomporsi e donare nuova vita anche a chi di meriti non ne aveva...

O corrodersi e adeguarsi allo schifo quotidiano 

 

C'era poi una terza opzione che era senz'altro la piu' coraggiosa ovvero di mandare affankulo il "mondo, quest'ultimo come sinonimo di società ...

Si era accorta infatti di essere una difettosa tessera di un mosaiko contronatura  estraneo al suo essere  ... 

giunta era l'ora delle decisioni irrevocabili 

e Domitilla si accorse

che i suoi capelli erano diventati  blu come il mare ...

NON SI PUO' VIVERE UN'INTERA VITA CONTRO NATURA gridavan gli altoparlanti neurali

 

 

 

Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 20/09/21 alle 19:40 via WEB
::in ogni caso chi compie una particolare ricerca all'interno di sé nel rapporto con la sfera sociale mostra dignità lirica ..sempre un piacere leggerti
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 21/09/21 alle 15:15 via WEB
dignità sempre :-) e quantunque integralità bada ben giammai integralismo ...piacere recirproco cara
 
   
misteropagano
misteropagano il 22/09/21 alle 16:28 via WEB
sia mai:) e comunque non lo mandi a dire, si nota esattamente anche se tra i simpatici squinterni della scrittura a cosa tieni; aggiungo che è un esercizio che si dovrebbe fare in molti. Seguo la serie, ciao^
 
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Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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