Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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La CERTA

Post n°379 pubblicato il 04 Luglio 2022 da Vasilissaskunk

La certa arriva ..no si sa come ne quando ma è l'unica cosa sicura di cui noi esseri senzienti siamo a conoscenza chi piu' o meno in presa di coscienza... Stamani ad esempio è arrivata per la mia pappagallina... l'ho vista morire ... un ultimo canto...l'ultimo trillo di vita come a volermi dire chissà che e poi è spirata ... credo gli animali vivano in modo diverso il fuggire via della vita ... con meno emotività io so solo che ho provato un immensa pena e mi sono vista così alla fine dei miei giorni  ...morta dentro la mia gabbia costruita negli anni da rituali, legami e impalcature societarie... ho pianto perchè vedete  l'anno scorso ho tentato anche di liberarla...ma lei niente è tornata nella recinzione poichè incapace di vivere senz a ... un po' come me sempre con la mi prigione, quella  mi sono creata addosso ...la sua morte manco a dirlo mi ricorda che il tempo a disposizione non è illimitato e che sarebbe un peccato morire inconlcusa ...ma tanto se la Certa mi abbraccia mica mi ricordo se saro' compiuta o meno ... è piu' la pensantezza del macigno della consapevolezza che mi porto nel cuore che mi fa tremare dall'orrore ...

di aver sprecato cio' che di piu' ho preziozo

che  sto sprecando ...

il tempo che non andrà mai a ritroso

La Certa è giunta oggi per te pappagallina fiera , ti chiedo perdono per la tua prigionia ti prego vola libera anche per me ovunque tu sia ... 

"Voglio che tu viva la tua vita proprio come se ne avessi una
Ogni trama è tessitura
Vorresti dimenticarmi ma tutto parla di me
Che sono l'unica realtà evidente
Ti immagini, non ci fossi
Di sicuro non avresti combinato la metà di niente
Sono anni che ti sprono a dare il meglio
Ma tu vivi nelle ombre degli inganni
Forse quando partiremo sarai vecchio
Con le tue valigie colme di rimpianti
Non puoi comprarmi
Nemmeno con tutti gli ori dei Nibelunghi
Di sicuro sarai mio, sì, puoi contarci
Quel giorno sarai il migliore quasi per tutti"

https://youtu.be/XNmZqzOVVYk

La Certa Caparezza



Commenti al Post:
cassetta2
cassetta2 il 05/07/22 alle 05:12 via WEB
Non c’è vita che almeno per un attimo non sia stata immortale. La morte è sempre in ritardo di quell'attimo. Invano scuote la maniglia d’una porta invisibile. A nessuno può sottrarre il tempo raggiunto.
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 05/07/22 alle 08:44 via WEB
direbbe Ferretti spazio determinato costretto dilatabile mi incanta
 
misteropagano
misteropagano il 06/07/22 alle 10:45 via WEB
..sul tempo a ritroso di recente ho sperimentato una strana impressione: che sia stato molto meno, (la densità nel ricordo è intangibile); così siamo effimeri però astuti a dilatare il tempo
ciao Vasilissas
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 06/07/22 alle 11:50 via WEB
soprattutto a dilatare l'idea di quello che ci resta ... è un mistero
 
   
misteropagano
misteropagano il 11/07/22 alle 20:25 via WEB
_____^si..
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 11/07/22 alle 19:58 via WEB
Ciao Vasilissaskunk, il tempo passa e non torna più. Possiamo cercare di vivere al meglio il presente, per avere meno rimpianti possibili. Gli animali sono straordinari. E’ evidente che amano. Si relazionano col Cuore al loro compagno umano e vivono il rapporto in maniera intensa. Comprendo la sofferenza quando se ne vanno….Due dei miei tre gatti non ci sono più…Un anno fa è andata nell’Aldilà Pallina e due anni fa Music, la madre Esotericamente fanno parte di un’Anima di gruppo della loro specie, ma quelli domestici si stanno individualizzando a livello animico. Quanti anni aveva la tua pappagallina? Un abbraccio cosmico :-) Alf
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 15/07/22 alle 11:24 via WEB
Ciao caro aveva 7 anni ... ma mi è spiaciuto farla vivere così in gabbia ...
 
   
alf.cosmos
alf.cosmos il 18/07/22 alle 19:59 via WEB
Anni fa, prima di prendere i gatti, ho tenuto un criceto che mi regalarono i miei genitori. Fui costretto a tenerlo in gabbia....ogni tanto lo facevo uscire, ma dovevo stare attento perchè era molto veloce e, essendo molto piccolo, avevo sempre paura di mettergli un piede sopra. Gli procurai una gabbia a due piani per farlo stare meglio...però è una sofferenza tenerlo in quel modo....Un abbraccio cosmico :-) Alf
 
     
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 27/07/22 alle 11:15 via WEB
forse è una pena acnor piu perchè la consapevolezza ci proietta nelle nostra gabbia ( parlo per me ) un abbraccio
 
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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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