Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

Messaggi del 09/02/2017

Plusvalenza ingiustificata

Post n°223 pubblicato il 09 Febbraio 2017 da Vasilissaskunk

Respira e lascia andare …….

Tu mi hai spezzato il cuore !

Tu mi hai spezzato il cuore ?

No… sorrido amaraMENTE  perchè, vedi .. io  ho fatto sempre e tutto da sola

Cantava Guccini “il peccato fu creder speciale una cosa normale” ….

Sei  stato tutta la  noia in proiezione verso una finta inerzia  evolutiva …  sei stato la mia voglia di sognare

------>Sei stato a tratti un rifugio immaginario ancora piu’ isolato della mia piu' furente alienazione .......t’ho cercato sempre e unicamnte  per un  invano conforto  mai arrivato--->> mi era comodo come un comodino rovesciato con un abatjour che invano tenti di accendere ....<------

… eppure esistiamo …in un disegno concepito ……CERTO

[{Non è destino]} …se non per quello che fu,  e parve magico nell'allora e io ogni singolo attimo ….

Ora:  poche parole e un cielo plumbeo e peso come il piombo ha schiacciato ogni possibile entusiasmo ..

Non so piu’ che dirti … non ho piu’ niente da immaginare … non ho piu’ stimoli da ricercare  …. non ho nemmeno silenzi in cui sognare ..non piu' per te .....

… nemmeno in un respiro  da dedicare ad una vacua promessa di non tornarti nuovamente a cercare ….

Mi hai svuotata di illusione ---lasciando un profondo spazio…..

< mi faro’ una ragione che mai piu' in caso in questa vita non ti riveda>

“Di quante identificazioni di bisogno  ho necessitato sino ad oggi per portare avanti un  mio sepolcro di inquietudini remote ed ancestrali? " ....  e tu  non sai nemmeno  quanto  sei stato fortunato ad avertici li io connotato  …. La mia mente decise di intrappolare al tempo qualcuno …un caso che fosti tu …..

…io  non smetto mica di sognare … ti accantono nei silenzio e ti  sorrido …..

…porto avanti la mia solitudine e semplicemente ti ripudio  in gratitudine per la grande opportunità di consapevolezza che mi hai donato . …

Respira e lascia andare ....

 
 
 

ICH BIN EIN GOTTESANBETERIN

Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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