Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

Messaggi del 05/11/2020

INSORgenZA in dissonanZA

Post n°298 pubblicato il 05 Novembre 2020 da Vasilissaskunk

La paura di morire insorge quando dentro ci si  sente già morti o comunque  quando si è  schiacciati dalla frustrazione di non poter fare cio’ che veramente si vorrebbe  per il resto del tempo che ci è ancora concesso …perché la fine arriva comunque… ma non è dato di sapere mai  di preciso quando ….

Cosa impedisce davvero la svolta ? Cosa  frena ? Gli affetti ?  L’insorgere umorale di quali mentali istanze ? 

Si puo’ essere piu’ felici oppure semplicemente piu’ coscienziosi ?

Esistono forse visioni del futuro ma nulla è certo se il peso dell’attimo presente che si sta sprecando  ….

Ecco allora che l’unica cosa   reale è il dolore in mezzo al petto sia esso il peso della rassegnazione o della consapevolezza …

La  voglia comunque di  provare comunque sia…. I walk the line …

L’unica via di fuga prima della morte è l’esilio dal contesto reale per una redenzione totale

 

Johnny Cash REDEPTION DAY

I've wept for those who suffer long

But how I weep for those who've gone

Into rooms of grief and questioned wrong

But keep on killing

It's in the soul to feel such things

But weak to watch without speaking

Oh what mercy sadness brings

If God be willing

There is a train that's heading straight

To Heaven's gate, to Heaven's gate

And on the way, child and man

And woman wait, watch and wait

For redemption day

Fire rages in the streets

And swallows everything it meets

It's just an image often seen

On television

Come leaders, come ye men of great

Let us hear you pontificate

Your many virtues laid to waste

And we aren't listening

There is a train that's heading straight

To Heaven's gate, to Heaven's gate

And on the way, child and man

And woman wait, watch and wait

For redemption day

What do you have for us today

Throw us a bone but save the plate

On why you waited 'til so late

Was there no oil to excavate?

No riches in trade for the fate

Of every person who died in hate

Throw us a bone, you men of great

There is a train that's heading straight

To Heaven's gate, to Heaven's gate

And on the way, child and man

And woman wait, watch and wait

For redemption day

It's buried in the countryside

It's hidden in the shells of night

It's everywhere a baby cries

Freedom

Freedom

Freedom

Freedom

Freedom

 
 
 

ICH BIN EIN GOTTESANBETERIN

Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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Ciao cara Vasilissa. Ti leggo.
Inviato da: je_est_un_autre
il 01/03/2023 alle 18:18
 
 

CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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