Creato da odio_via_col_vento il 03/11/2005

Abbandonare Tara

abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui

 

 

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Profezia e anticipazione

Post n°198 pubblicato il 08 Novembre 2007 da odio_via_col_vento
 

Recupero un mio vecchio post del febbraio 2006.
All'epoca forse non venne capito molto bene. Oggi credo che abbia un'eco più immediata.
Lo accompagno con qualche foto di un secolo fa e di oggi, sfidandovi, se riuscite, a trovare le differenze.
ma attenzione: NON è un gioco. Anche se mi auguro che metta in gioco noi stessi.

 

 

 

Ellis Island, 1898

 

 

campo rom di Firenze, 2005

###########################################

 

"La descrizione sarebbe potuta cominciare coll'immenso disordine interiore che provava, o addirittura col fatto che stava tremando.
E perché? Perché lasciava che il mondo intero premesse su di lui.
Per esempio?
Be', per esempio, che cosa significa essere un uomo.
In una città.
In un secolo.
In transizione?
In una massa.
Trasformato dalla scienza.
Sotto il potere organizzato.
Soggetto a tremendi controlli.
In una condizione determinata dalla meccanizzazione.
Dopo il recente fallimento di radicali speranze.
In una società che non aveva nulla della comunità e che svalutava la persona.
Per la moltiplicata potenza delle cifre che rendevano il "sé" trascurabile.
Che spendeva miliardi in armamenti contro nemici stranieri ma che non era disposta a pagare niente per un po' d'ordine in casa propria.
Che permetteva crudeltà e barbarie fin nelle proprie grandi città.
Allo stesso tempo, la pressione esercitata da milioni di esseri umani che hanno scoperto cosa possano sforzi e pensieri concertati insieme … Gli negheresti, tu, il diritto di esistere? Gli chiederesti di faticare e morire di fame mentre tu ti godi deliziosi Valori Vecchio Stampo?
".

(Saul Bellow, Herzog, 1964)



Ellis Island, 1903

 

 



Lampedusa, 2007

 

 

Famiglia italiana, Ellis Island, 1908

 

Famiglia rom, Albania, 2002

 

 

Madre e figli, rumeni, 2003

 

 

Madre e figli, italiani, USA 1897


Ma qualcuno non sa imparare della sua stessa storia, non sa leggere nemmeno gli insegnamenti distesi al sole, chiari e palesi come scritte su un muro; non sa guardare se stesso e vedersi con gli occhi degli altri; trasporta sul resto del mondo le sue paure.
Senza contare che non sapere interpretare il futuro che ci aspetta, non significa impedire che accada: significa solo renderlo peggiore, per tutti.
Per qualcuno fin da ora.

 

 

 

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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
>> SAME MENTALITET su lakonikos
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32 anni fa   Mi trovo in un bar di una cittadina nel nord della Svezia, con alcuni amici italiani...
>> Quando gli zingari eravamo noi su Melamente assorto
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Ho ben poco da scrivere, qui; lo ha gia' fatto benissimo Ody sul suo blog. Che parlino le immagin...
>> Durazzo, 1946 su bonta' mia
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Mi aggiro inebetito e come in un sogno, sulla banchina del porto. Il piroscafo della marina milit...
>> l'anima nomade. l'anima errante. l'anima ferita su dagherrotipi
Ricevuto in data 11/11/07 @ 12:23
ciao pa', am'sa cha vag..?e in dot ve'?al me amigh, al mà dit che spol ander in argentenna...mah....

 
Commenti al Post:
Gioiasole
Gioiasole il 08/11/07 alle 23:36 via WEB
Grande, Ody. Posso dirti solo questo: altre parole non servono. E grazie (anche a nome di Maria, la mia amica rumena). Gioia.
 
bradipusvelox
bradipusvelox il 08/11/07 alle 23:52 via WEB
L'accoglienza è un valore alto. Ma preferirei non ospitare affatto in casa mia, piuttosto che aprire la porta a chiunque e poi lasciarlo dormire in balcone senza dargli da mangiare! Ciao. Brad (il ritorno!)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 11/11/07 alle 12:54 via WEB
sai Brad, per qualcuno forse il nostro balcone e le nostre briciole sono meglio del niente di casa loro.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/11/07 alle 00:32 via WEB
Grazie. Fajr
 
upmarine
upmarine il 09/11/07 alle 01:35 via WEB
Il tempismo in certe occasioni è indispensabile. Si corre il rischio di far risultare un'azione conseguenza di un'altra. Una ripicca.
 
lakonikos
lakonikos il 09/11/07 alle 01:37 via WEB
la memoria collettiva si è spezzata. Chi si ricorda più di Marcinelle?
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 09/11/07 alle 06:42 via WEB
Giusto questo "trasporta sul resto del mondo le sue paure". E pretende di renderle universali. c'è una storia, che ci appartiene, che è così facile e così comodo far finta non sia mai esistita.
parlavo l'altro giorno con la mamma di una amica di elena, compagna di classe di elena fin dalla scuola materna, che mi diceva quanto è difficile per le sue figlie ascoltare il tg in questi giorni. Tanto che una le ha chiesto: ma dovremmo vergognarci di quello che siamo mamma?. scusa la divagazione parziale dal tuo post, ma questo clima esacerbato, che ignora volutamente la differenza tra legalità e razza, produce anche queste ferite. imperdonabili, per me.
 
lilith_0404
lilith_0404 il 09/11/07 alle 08:40 via WEB
ho visto l'altra sera il film di Emanuele Crialese:'Nuovomondo'. la partenza, il viaggio, l'arrivo, degli immigrati in America... Un magone, alla fine, pensando che quella é stata, e che per tanti ancora é, la realtà...
 
MacRaiser
MacRaiser il 09/11/07 alle 10:01 via WEB
Ti ho citata, da me.
 
miro.oceani
miro.oceani il 09/11/07 alle 10:18 via WEB
post meraviglioso. è, purtuttavia, triste vedere che nulla è cambiato! che tutto torna nello stesso modo (o peggio!). Mario
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 09/11/07 alle 10:47 via WEB
Non è un gioco, no. Nemmeno io ho molto da aggiungere. Posso consigliare "L'orda. Quando gli albanesi eravamo noi" di G.M. Stella, ma il tuo post parla quanto il suo intero libro.
 
adoroilmare57
adoroilmare57 il 09/11/07 alle 11:32 via WEB
..scrivo una parola: egoismo... cosa c'entra con l'immigrazione? Secondo me ci siamo dimenticati, come hai giustamente fatto notare tu, che siamo stati tra i tanti popoli che hanno scelto nuove strade per rinascere..l'egoismo che si è sparso da quando l'Italia ha mostrato una certa crescita economica, ha fatto si che adesso si cerchi di tutelare ad ogni costo, la proprietà privata. Il consumismo, l'opulenza, la cattiva pubblicità sono tra i motivi più importanti di questo fenomeno. Tu che conosci l'America, sai bene quante siano le persone che invogliate da ciò che hanno visto e sentito in tv, varchino e sbarchino ogni giorno con un carico di speranze enorme, non sapendo invece a cosa vanno incontro. Due terzi della popolazione americana vive a stento, così, come adesso sta succedendo da noi che arriviamo notoriamente sempre dopo. Non dimentichiamo comunque che molti italiani, non vogliono più fare determinati lavori per questo gli immigrati, soprattutto africani prima, dell'est Europa ora, sono 'invitati' ad entrare. Potrei continuare all'infinito ad elencare i motivi che hanno indotto altri popoli a venire da noi, ma non risolverei niente, chi dovrebbe risolvere sono i nostri politici, tutti nessuno escluso, facendo leggi adeguate e funzionanti..utopia? Forse si, però adesso visto l'aumento del fenomeno, credo si impegneranno di più...P.S.: post molto bello..come sempre da te..complimenti!!
 
releardgl
releardgl il 09/11/07 alle 12:11 via WEB
ciao Ody...mi permetto non ho capito....non ho capito proprio perche`manca la risposta alla domanda principale....sono in accordo con il pensiero e i ricordi della memoria, memoria storica della nostra popolazione....di quello che fummo ma adesso chi siamo?..la mutazione dei tempi storici e`palese...nessuno nega accoglienza aiuto e integrazione, il razzismo e`problema limitato...manca una base per garantire la legalita`a queste persone...quando manca l`applicazione e la certezza di un diritto e`facile perdere un minimo di controllo sociale per garantire diritti agli "altri" che magari vestono i panni dismessi da noi lo scorso secolo...e`facile camminare nella demagogia spicciola...noi non siamo gli americani (per fortuna) ma non siamo piu`nemmeno i "messicani" (cito a caso senza alcun intento offensivo)...non credo alle facili comparazioni ne`tanto meno alle indoli intrinseche delle varie popolazioni ma credo nella convivenza perche`ogni territorio e`territorio di tutti...ma la domanda principale e`che dobbiamo fare?...mi permetto di rispondere perche`ho migrato e provato...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 09/11/07 alle 13:58 via WEB
allora: io non volevo cavalcare nessuna onda demagogica, anche perché, per quello che sento in giro io, la demagogia cavalca altre onde: quella della falsa sicurezza offerta come merce di scambio al rimpatrio degli immigrati; quella dell'accanimento etnico contro i rom. ero per l'ennesima volta stanca di sentire ovunque (qui, nella "civile" Firenze, nella "rossa" Toscana) basse rimostranze segnate da razzismo, ignoranza, crudeltà, assenza di qualsiasi forma di coscienza.
mi chiedi una risposta alla domanda? non è il mio mestiere. il mio "mestiere" è caso mai quello di porre domande.:) io credo di dover affermare dei principi; credo che tutti noi dovremmo, in modo preponderante (vorrei dire in modo univoco, ma mi rendo conto che è utopistico) come società italiana, credere in certi tipi di valori e pretendere che i nostri rappresentanti politici su questi valori costruiscano le risposte.
 
   
releardgl
releardgl il 09/11/07 alle 14:10 via WEB
infatti il senso del mio commento lo riassumi nelle ultime righe della tua risposta...non volevo risposte da te ma le attendo da chi e`pagato per darmele....in quanto al razzismo non mi sembra sia cosi`dilagante...e`soltanto voglia di sicurezza perche`non si e`lavorato bene prima a livello preventivo e se non previene puoi soltanto reprimere colpendo nel mucchio anche e sopratutto tra gli onesti che sono la maggioranza....bacioni ;-)
 
noce71
noce71 il 09/11/07 alle 15:59 via WEB
Hai ragione...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/11/07 alle 16:03 via WEB
splendido post, e splendida risposta. io credo, ma forse mi sbaglio, che ci sia una gran paura. paura di ri-vederci in quella miseria, in quella sporcizia, in quella voglia di vivere comunque, anche a costo d'espedienti. guardare negli occhi di altri e vedere quello che siamo stati induce forse al rifiuto. dovremmo però riuscire a vedere anche quello che siamo diventati. e per una volta in positivo. per dare la possibilità ad altri, che lo vogliano, di esserlo. Mag
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 09/11/07 alle 18:35 via WEB
Le immagini di questo post dicono più di mille parole. Siamo un popolo senza memoria!!!
 
qis
qis il 09/11/07 alle 18:56 via WEB
Bello. E' sempre bene ricordare la condizione umana. Ciò che ci accomuna tutti. Siamo stranieri e di passo su questa terra. Tutto il resto, oltre gli sguardi delle mamme e dei bambini di queste foto, sono chiacchiere di politici di opposte parrocchie. Ciao
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 09/11/07 alle 22:56 via WEB
Nulla cambia, la storia si ripete e si ripeterà per sempre. Soltanto che per alcuni la storia si repete con una frequenza più frenetica o meglio: non si ripete nemmeno, è una costante verità.
 
Vilma63
Vilma63 il 10/11/07 alle 08:12 via WEB
Alcuni parallelismi sono ben troppo evidenti.La disperazione dei migranti è una costante. oltre questo, però , esistono differenze che vanno analizzate nella loro peculiarità.L'occidente ha creato al proprio interno delle zone franche dove ha nascosto la cattiva gestione del sociale. Non penso che si possa parlare di accoglienza soltanto , perpetueremmo solo la malagestione.I problemi di coordinamento internazionale della politica sociale sono la novità che questa nostra storia richiede.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 10/11/07 alle 10:09 via WEB
sì, certo. ma come dicevo sopra, questo è il compito che richiedo ai politici. a me sta (a tutti noi compete) creare, sostenere, rinforzare la mentalità comune dell'accoglienza. in ogni modo: da genitori, educando i nostri figli; da uomini e donne della strada non lasciando cadere conversazioni nei bar, ai supermercati, in ufficio, dovunque; da blogger (perché no?) scrivendo qualcosa in merito.:)
più, naturalmente, a tutti quello che lo sanno fare, che hanno modo e cuore, lavorarci: dall'accoglienza personale a quella del lavoro nel volontariato.
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 10/11/07 alle 09:53 via WEB
Siamo passati dalle foto in bianco e nero alle foto a colori, ma la tristezza nei loro occhi è sempre la stessa. ciao Ody
 
allievadelgabbiano
allievadelgabbiano il 10/11/07 alle 10:24 via WEB
Grazie, un post bellissimo. Un sorriso
 
cateviola
cateviola il 10/11/07 alle 10:39 via WEB
sai che in questo periodo mi sento poco fiato per argomentare e vado a canzoni. Un track al mio post appena fatto non a caso, ma spinta dal tuo e un boccone del mio De André : "finchè un uomo ti incontra e non si riconosce...."
 
miro.oceani
miro.oceani il 10/11/07 alle 11:49 via WEB
ti ho trackbackato ad un altro msg .... più consono. ciao
 
annisciescianta
annisciescianta il 10/11/07 alle 15:33 via WEB
Certo non è consolante sapere che dopo più di cent'anni siamo ancora punto a capo...Cambiano i popoli, non gli eventi, sigh :°(
 
Manfredi.E
Manfredi.E il 10/11/07 alle 19:58 via WEB
Sempre la solita storia melò, come in America di Gianni Amelio. Noi eravamo come loro. No. I Rom non amano essere di una nazione e devono imparare le regole di uno stato. Altra cosa invece il rumeno delinquente o il rumeno bravo cittadino. Ma non facciamo per favore del facile buonismo!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 10/11/07 alle 20:15 via WEB
IL PROBLEMA è PROPRIO L'IGNORANZA. la gente parla e non sa NIENTE dei rom. si bevono a garganella quello che scrivono i giornali e dicono gl ii imbonitori. chi ha mai studiato? chi ha mai visto? chi ha mai frequentato altri mondi dal proprio?
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 11/11/07 alle 21:50 via WEB
Hai ragione. Noi non eravamo "come loro". Noi italiani, nel secolo scorso, abbiamo esportato in tutto il mondo due prodotti DOC (per i quali siamo universalmente conosciuti): mafia e fascismo. Il popolo rom non ha mai fatto una guerra.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/11/07 alle 00:50 via WEB
Differenze ... a me sembra di cogliere in tutti lo sguardo di smarrimento, di chi è solo in terra straniera ... si dovrebbe riflettere e ricordare un po' di più, impararare dalla storia. Ilaria
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/11/07 alle 15:57 via WEB
quanto buonismo inutile e dannoso! ognuno a casa propria e basta!
 
   
MacRaiser
MacRaiser il 19/11/07 alle 23:21 via WEB
Intuisco che tu non ti consideri un buonista, ma suo avversario. Cattivista, dunque?
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/11/07 alle 12:29 via WEB
Indubbiamente sui visi degli emigranti, in qualsiasi momento storico,è stampato un passato di fatiche e di sopraffazioni e vi si legge la speranza di un futuro migliore ( anche mio nonno, diciassettenne, andò in America); la questione di cui oggi si dibatte nel nostro paese non è tanto l'accoglienza o meno degli extracomunitari che vogliono migliorare la loro posizione sociale, quanto il fatto di regolamentare gli ingressi, di garantire ai cittadini che pagano le tasse la sicurezza. Le strade non sono sicure, soprattutto se percorse da ragazze (uno stupro lascia segni indelebili); in casa si rischia di perdere la vita perchè non basta più consegnare ogni bene che si possiede, ma è necessario buscarsi anche qualche bastonata. Dimenticavo: conosco benissimo la storia( la insegno),ma se è mia figlia a dover viaggiare su mezzi pubblici (non tutti possono permettersi il taxi)e le forze dell'ordine sono latitanti, permetti che ne sia indignata!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 11/11/07 alle 12:51 via WEB
cara anonima: permettimi allora di risponderti che la sicurezza non è un problema di nazionalità, etnia o che dir si voglia.
qui abbiamo il problema di addossare all'immigrazione tutti i nostri problemi interni, senza altresì riconoscere loro la risoluzione di enormi vuoti sociali e familiari (come per esempio, l'assistenza degli anziani: e scusa se è poco!).
vedo giornali e gente comune pronti a scagliarsi e attaccare etichette ancor prima di sapere e conoscere. vedi, tra tanti, il caso del giornalista Sposini, aggredito sotto casa: tutti i giornali titolavano "aggredito da banda di rumeni". per poi scoprire che era una banda di italiani.
vedi anche nel tragico caso della donna di Roma stuprata e uccisa, quanto poco risalto si sia dato al fatto che l'arresto del colpevole sia stato reso possibile da una donna rom che ha chiamato la polizia.
allora permetti a me di dire: la sicurezza non ha una responsabilità etnica o nazionale.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/11/07 alle 12:58 via WEB
Riprendo la risposta n^30, perchè nell'ultima parte non ho esposto con chiarezza il concetto :... vi sono donne che per motivi di lavoro sono costrette a tornare a casa tardi la sera e ad attendere che arrivi il pullman in stazioni buie, dove non ci si può rivolgere a nessuno in caso di aggressione; è questo che preoccupa i cittadini.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 11/11/07 alle 13:04 via WEB
io questo lo capisco bene. sono donna anch'io. ma cosa c'entra con l'immigrazione?
mi paiono sintomatiche queste risposte ad un post che parla invece di accoglienza e di somiglianze storiche. mi pare significativo, ripeto (e sottolineo!). significa che ormai nella mentalità comune è passata l'idea che immigrato significa violento, assassino, stupratore, ladro. "brutto sporco e cattivo".
se non è sintomatica la tua risposta, dimmi cos'è.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/11/07 alle 13:09 via WEB
Sono d'accordo con te... non dico che i delinquenti siano solo rumeni (me ne guarderei bene),ma io lamento la mancanza di una seria politica di accoglienza e di integrazione degli extracomunitari.E' innegabile, tuttavia, che gli stessi rumeni abbiano criticato la tolleranza del nostro sistema giudiziario e anche il fatto che se non si ha la possibilità di lavorare e di provvedere al proprio sostentamento...in qualche modo si dovrà provvedere a sbarcare il lunario! Allora perchè non esigere il concorso dei vari governi per risolvere la situazione? Perchè in Sicilia due anziani devono finire in ospedale per pochi spiccioli e via dicendo? Domani potrebbe capitare pure a noi!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 11/11/07 alle 13:15 via WEB
allora: come dicevo sopra, rispondendo a varii commenti: a noi sta creare la mentalità della accoglienza. far sì che la classe politica che ci dovrebbe rappresentare su QUESTA base si adoperi per creare una sicurezza che riguarda tutta la società, che riguarda la delinquenza di qualsiasi provenienza.
continuo a non capire perché si citino sempre morti e aggressioni di matrice extracomunitaria. e gli efferati omicidi per poche lire o per niente commessi da italiani? non facciamoci risucchiare dai luoghi comuni o dalla facile valvola di sfogo al nostro legittimo bisogno di sicurezza. distinguiamo sempre. distinguiamo noi per primi. specialmente chi ha un ruolo educativo (genitori, prima che insegnanti)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/11/07 alle 13:24 via WEB
Non sono contro chi viene da noi per dare il suo contributo alla crescita della nostra nazione e nella stesso tempo per cambiare il suo stato, ma contro chi viene solo per delinquere. Abbiamo sempre accolto gli extracomunitari: il mio giardino è stato tenuto bene per circa sei mesi da uno di loro . Ma non mi puoi accusare di avere dei pregiudizi se la situazione è cambiata; purtroppo stiamo vivendo una situazione diversa ... lo si vede da come vengono commessi i crimini.Sì, ho paura... perchè non dovrei ammetterlo?
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 11/11/07 alle 15:45 via WEB
il problema non è la paura. il problema può essere lasciare che questa paura venga strumentalizzata da chi non ha alcun senso delle proporzioni e da chi usa l'argoemnto della sicurezza per creare odii e cacce razziste.
parlerò di letteratura, allora (dopo la storia:): Promessi Sposi. la gente di Milano aveva paura della peste. paura legittima, chi non l'avrebbe. ma da quella paura cominciarono le cacce all'untore che, mi pare, fossero meno legittime. e che, alla prova della storia, della oggettività dei fatti, giudichiamo per quello che erano. odiose persecuzioni di massa, spesso usate da subdoli individui che attraverso la paura della gente si costruivano le proprie vendette personali, ecc.
può essere calzante il paragone?
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/11/07 alle 00:07 via WEB
Si condivido quanto dici.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/11/07 alle 13:36 via WEB
Parliamo di crimini commessi da extracomunitari, perchè ultimamente non sono accaduti solo fatti clamorosi (caso Reggiani), ma anche nei paesini le dinamiche di tanti atti di delinquenza sono diverse da quelle usuali. Si tratta di autori che hanno un'altra mentalità ...c'è un'altra firma.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 11/11/07 alle 15:32 via WEB
ma sono successi altrettanti (di più) casi clamorosi: Garlasco, Perugia. Gatti che ha massacrato gli zii a Donegano. ne devo aggiungere altri? e cosa dobbiamo dire? che c'è un'altra mentalità dietro? non c'è male allora. con tutti i "figlicidi" successi ultimamente, cosa diresti allora se qualcuno costruisse il castello etnia-crimine dicendo che le madri italiane sono tutte assassine e quindi che in Italia si odiano i figli?
ti sembrano paradossi? sono d'accordo. ma allora pretendo la stessa logica per chi spara a zero così su rumeni e rom.
 
d_dap
d_dap il 11/11/07 alle 14:07 via WEB
Il mio rammarico più grande è che ancora nel 2007 siam qua a parlare di questa piaga che è il razzismo... non basteranno altri 200 anni prima che si impari ad accettare il diverso, d'altronde se c'è la stragrande maggioranza di gente che se vede una famiglia di bianchi con un bimbo di colore l'additano con fare strano mormorando " guarda ha un bimbo negretto" o una persona con problemi fisici più omeno gravi ha più difficoltà a trovare un lavoro, non dobbiamo poi stupirci se l'intolleranza è pari a zero per i rom! siamo una popolo di immaturi e tutte le umiliazioni che i nostri antenati hanno subito pare non siano servite a nulla. Poi se si vuol dare seguito agli eventi successi ultimamente ..ci andrei cauta ... il cattivo c'è ovunque e va punito indipendente che sia rom piuttosto che altro... un esempio stupido ma a me pare renda un attimo l'idea ...da quest'anno da noi si sta esperimentando l'integrazioni nelle scuole dei bambini rom che sono residenti ...in classe di mia figlia c'è una timidissima bimba e cosi pure in altre tre classi... nessuno ha problemi se non con il bimbo della 4 elementare che e ha difficoltà ad accettare i fatto che debba stare per tanto tempo al chiuso ... in questi giorni c'è fermento generale fra i gentori di questa classe perchè nello zaino del bambino han trovato soldi ..tanti soldi ... e una provvista generosa di petardi... il primo commento dopo aver appreso la notizia è stato il solito che si può immaginare... mi è uscito un sommesso : bhè ma gli altri non han fatto nulla ..non mi sembra giusto che debbano rimetterci loro.. che si punisca il bambino e basta! come d'altronde si sarebbe fatto se fosse capitato a uno dei nostri bambini ..anzi se capitasse auno dei nostri figli probabilmente liquideremmo il problema con una paternale e un accomodante" è solo un bambino molto vivace!"
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/11/07 alle 00:19 via WEB
Credo di non essermi spiegata : non credo che il problema stia nell'accettare o meno chi arriva da un altro posto del mondo, anzi tutti a scuola operiamo perchè non si abbiano pregiudizi nei riguardi di chi non conosciamo ( il bambino di colore poi è quanto di più tenero possa esserci al mondo), ma dobbiamo ammettere che ultimamente ai nostri connazionali criminali si sono aggiunti anche alcuni che vengono da altri paesi. E' normale che non tutti vengono in Italia per delinquere. Ma non credo che si tratti di un discorso razzista se i cittadini pretendono maggiori controlli per quanto riguarda gli ingressi nel nostro paese. Non mi sento razzista .
 
   
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 12/11/07 alle 06:38 via WEB
credo che il cittadino debba pretendere sicurezza. PUNTO. mi domando però (e anche questo è legittimo chiederselo) perché la debba chiedere e pretendere tutte le volte che in un argomento di conversazione venga menzionata la parola "immigrazione".
dimmi tu: questo post parlava di cosa altro se non di accoglienza? come mai vedendo una sfilza di foto a confronto fra la nostra immigrazione negli Stati Uniti e quella di oggi in Italia, dimmi, come mai a molti è venuto in mente di parlare di delinquenza e sicurezza?.
la mia domanda è legittima. e penso possa spingere ad una riflessione su quelli che sono i nostri meccanismi interni, di consequenzialità causa-effetto dei nostri pensieri.
un'ultima piccola nota: i bambini sono quanto di più tenero possa esistere. I bambini. PUNTO.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 12/11/07 alle 10:32 via WEB
I tuoi commenti sono costellati da una deliziosa punteggiatura, Ody ;)
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 12/11/07 alle 12:02 via WEB
Un punto piccoletto,
superbioso e iracondo,
«Dopo di me - gridava-
verrà la fine del mondo!»

Le parole protestarono:
«Ma che grilli ha pel capo?
Si crede un Punto-e-basta,
e non è che un Punto-e-a-capo».

Tutto solo a mezza pagina
Lo piantarono in asso,
e il mondo continuò
una riga più in basso.

G. Rodari
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 12/11/07 alle 12:58 via WEB
:D
 
walk_on_by
walk_on_by il 12/11/07 alle 07:32 via WEB
Immagini e situazioni che stridono ancor di piu' rispetto all'idiozia che domina la mente di persone che non hanno bisogno di emigrare per vivere... soprattutto alla luce dei fatti di ieri.
 
cornerback
cornerback il 12/11/07 alle 18:40 via WEB
Hola...i'm back!!!
Giusto per apporre il mio sigillo di sottoscrizione al tuo post.
Mi rammarica perchè è la conferma che tutto si ripete soltanto per l'incapacità di imparare dai propri errori. Il muro di Gaza ne è la prova più evidente e triste, seppure non ne parli nessuno, c'è.

Voglio riscrivere un proverbio:"Errare diabolicum est, perseverare umanum

 
pinosilvestre1
pinosilvestre1 il 12/11/07 alle 19:06 via WEB
Anche io sottoscrivo il tuo bellissimo post. Ma la storia non insegna mai niente a nessuno, purtroppo. Buona serata!
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 13/11/07 alle 10:31 via WEB
Ciao Ody, buon martedì
 
svitol5
svitol5 il 13/11/07 alle 10:34 via WEB
"Aspettavamo braccia, sono arrivate persone" Questo era lo slogan in Svizzera ai tempi del referendum che doveva bloccare l'immigrazione in quel paese. Detto ciò è difficile contestualizzare l'immigrazione degli Italiani di allora con quello che si verifica in Italia. Gli Italiani di America hanno contribuito in modo determinante a fare grande quel paese. Gli Italiani si aspettavano delle strade lastricate d'oro ma poi si sono accorti che quelle strade le dovevano fare loro. E' difficile dire ciò per gli immigrati odierni che vengono qui. Certo ci sono dei lavori che loro fanno e che gli italiani non fanno, quindi, chi lavora onestamente, merita il massimo rispetto. Ma non possiamo permettere che ci sia gente che viene qui solo per delinquere e vivere come animali in baraccopoli. Ciao Vito
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 13/11/07 alle 10:46 via WEB
C'e' una piccola, come dire, inesattezza nel tuo ragionamento, Svitol.. Non sono "loro" che vengono qui per vivere nelle baraccopoli. Siamo "noi" (hai notato come usiamo i termini "noi" e "loro" in modo sottilmente spregiativo?) che ce li facciamo vivere. E' un poco diverso. E le persone che vengono lasciate vivere come bestie, c'e' il caso che si comportino -anche- da bestie.
 
   
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/11/07 alle 14:28 via WEB
lei è d'insegnamento per tutti noi, ing. Mac; apprezzo l'uso magistrale delle virgolette.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 13/11/07 alle 19:22 via WEB
Magari fossi ingegnere, Ogy. Solo un semplice perito industriale :p
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/11/07 alle 19:31 via WEB
sei ing. nell'anima: va bene? (amo dare nomignoli ai miei amici di blog....mi "etichetta" l'immagine....a proposito delle mie fissazioni di incasellamento)
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 13/11/07 alle 21:37 via WEB
Alla faccia dell'incasellare.. mi sono accorto solo ora che mantieni i blog amici in ordine alfabetico :o Non ho parole, Ody :p
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/11/07 alle 14:36 via WEB
caro svitol, su quale base riusciamo a fare ipotesi sulle motivazioni per cui tanti immigrati, di così tente nazionalità, giungono qui da noi? io avrei delle difficoltà se dovessi dire che NON vengono per motivi affini a quelli per cui si compiono tutte le migrazioni: e cioè per migliorare le proprie condizioni di vita.
anche a te, come a tutti gli altri che hanno introdotto il concetto della sicurezza e della delinquenza, suggerisco di riflettere sul PERCHE' l'idea sola di immigarzione vi fa scattare questo tipo di associazione mentale. considearte che il post era una galleria fotografica con solo alcune considerazioni sull'accoglienza. accoglienza e basta.
la concatenazione mentale immigrazione=problemi di ordine pubblico non era affatto richiesta né provocata da quello che io dicevo. evidentemente scatta come automatica nelle menti di molti. suggerisco che forse sia una sovrapposizione indotta da come molti mass media e molti politicio gestiscono al vicenda.
adesso mi viene voglia di fare un post sulle italiane che uccidono i propri figli! direi che sarebbe una provocazione giustificata, no?
 
Crepuscolando
Crepuscolando il 13/11/07 alle 15:25 via WEB
La paura non è mai ingiustificata, nasce quando c'è un precedente. Finchè gli albanesi non hanno cominciato a rapinare le ville, non mi sembra di aver sentito parlare di albanesi spietati. Finchè gli extracomunitari non hanno cominciato ad alzare gli occhi sulle italiane, non mi sembra di aver sentito parlare di extracomunitari violenti. E così via. Evidentemente, dopo un primo periodo di insediamento, si sono acclimatati ed adeguati ai costumi di casa. Ma ciò non toglie che siano colpevoli quanto noi, fors'anche più di noi. E l'Italia li ha accolti fin troppo bene, non vedo perseguitati in giro, gente triste sì, costretti a lasciare la propria terra, ma mi pare abbiano avuto tutte le possibilità per integrarsi bene. Forse molte di più rispetto a quelle che ebbero i nostri emigranti.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/11/07 alle 18:04 via WEB
senti, scusami, ma questo commento mi pare scaturito da grosse paure, perché perde di vista proprio le realtà più spicciole. non puoi dire che non bvedi facce tristi in giro. non puoi nemmeno dire che hanno avuto tutte le possibilità di integrarsi bene. quelli che lo hanno fatto l'hanno pagato duramente, accettando di vivere sfruttatati, in baracche quando è andata bene, in campi ai limiti della decenza. c'ero solo io in Italia negli anni passati? l'ho visto solo io? li vedo solo io i racket, gli sfruttamenti, la vergognosa miseria in cui li teniamo? e poi pensaci un po': prima gridavamo all'emergenza cinesi; poi all'emergenza marocchini; poi sono arrivati gli albanesi; ora i rumeni. e tutti, colpevolmente i media e i politici, in primis, addossano agli immigrati un problema che è un problema NOSTRO, italiano: il problema della sicurezza, il problema della connivenza tra certi poteri e la malavita di qualsiasi nazionalità essa sia.
(voglio aggiungere anche che quell'espressione che hai usato, "Finchè gli extracomunitari non hanno cominciato ad alzare gli occhi sulle italiane" la trovo molto infelice. cosa significa? la violenza è sempre violenza, terribile e crudele. nessuno può usare violenza su nessuno, nessuno deve azzardarsi a violentare. è ovvio. ma perché questo "alzare gli occhi"? cosa significa? sa tanto di un principio di casta, o feudale se vuoi. non mi sembra che sitgmatizzi la violenza tout-court quanto il mescolarsi delle "razze". può darsi che sia un'espressione non riuscita. e allora spieghiamoci e scusa per averla letta male. ma davvero, se la rileggi, suona malissimo)
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/11/07 alle 21:51 via WEB
Ho usato l'espressione alzare gli occhi non per indicare la direzione dal basso verso l'alto, ma semplicemente per dire che nel momento in cui io emigrato mi trovo in un paese straniero che mi ospita, ho il sacrosanto dovere di rispettare la legge di quel paese e quindi non posso permettermi non solo di commettere qualsiasi tipo di crimine, ma ancor di più mi sembra grave lo stupro quando mi viene da persone per le quali lo stupro forse nemmeno reato è, se consideriamo la posizione della donna nelle loro culture. Non credo nella politica dell'accoglienza, non credo in Napolitano che afferma che l'Italia ha bisogno degli extracomunitari. L'Italia li ha sfruttati e li sfrutta gli emigrati per far fare loro quei lavori che se fossero stati pagati onestamente sarebbero stati fatti dai nostri disoccupati. I Paesi poveri vanno aiutati, se proprio possiamo permetterci di aiutarli, nel loro territorio, offrendo loro opportunità di lavoro nella loro terra, invece di invitarli a lasciarla. Ma mi rendo conto che politicamente ed economicamente è più comodo così. Se questa è dunque la realtà attuale, io credo che chi è ospitato in un paese straniero deve rispettare due volte le leggi di quel paese, non deve poterci costruire i propri luoghi di culto nè tantomeno permettersi di invadere le nostre realtà e le nostre ideologie (ricorderai, vero, tutte le discussioni sul crocefisso in classe, definito il cadaverino appeso ad un pezzo di legno?...). La stampa fa gran can can su tutto, sia che si tratti di stranieri che di italiani, penso che sia ora di smetterla con eccessi di pietismo e di assistenzialismo che non aiutano proprio nessuno. Comunque, non hai letto bene, se rileggi io ho scritto che ci sono facce tristi in giro.Ciao, Nella
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 13/11/07 alle 21:57 via WEB
Il tuo ragionamento parte da un presupposto errato, Nella: nessuno stato democratico e di diritto e' mai riuscito a fermare i movimenti degli esseri umani, cosa che tu sembri vagheggiare. Le hanno provate tutte, te lo assicuro. Solo gli stati di polizia sono riusciti a farlo. Ed e' facile capire come.
 
     
Crepuscolando
Crepuscolando il 13/11/07 alle 22:29 via WEB
Ma nessuno stato democratico, credo, ha mai offerto agli emigranti la possibilità di tornare nel proprio paese con la possibilità di un lavoro e di un futuro. Mentre tutti gli stati democratici intervengono in guerre in nome della libertà per nascondere la realtà. Dici bene, io vagheggio. Ed inseguo utopie. Purtroppo.
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/11/07 alle 22:45 via WEB
secondo me invece la politica dell'accoglienza è l'unica che paga anche e proprio in termini di "guadagno". un guadagno immediato - che è la pacificazione sociale - e un guadagno futuro: andiamo verosimilmente incontro ad una società ben diversa da quella a confini chiusi che sembra di piter leggere dalle tua parole. in un futuro molto breve non ci saranno più gli stati nazionali che oggi costituiscono il nostro panorama di riferimento. l'Occidente così com'è lo abbiamo fatto morire noi, il nostro capitalismo, lo sfruttamneto sconsiderato delle risorse naturali, la distruzione di ogni valore di riferimento comune. sarebbe bene imparare fin da ora la convivenza e, anzi, un "merging" il iù sereno possibile.
invece, secondo me, tutti i nostri umori e le nostre paure di oggi sono proprio segno di questa paura di un futuro che non sappiamo vedere e quindi ci terrorizza.
quanto poi ai luoghi di culto, ne hanno diritto eccome. vorrei vedere cosa pensi tu del "democratici" Emirati Arabi in cui non si può nemmeno professare privatamente il cristianesimo. (la polemica cui accenni era frutto di un assurdo individuo che non rappresenta nessuno. certo che integralisti islamici ci sono in giro per il mondo, ma non mi farò costringere ad un antiteco integralismo per paura di loro
(scusa per l'errore)
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 13/11/07 alle 23:20 via WEB
Scusami, Nella.. non e' esatto quello che tu dici. Quanti italiani sono tornati dopo aver trovato lavoro all'estero ed aver risparmiato per tanti anni, riuscendo a comprarsi la casa qui (cosa che non sarebbero mai riusciti a fare, restando)? Pensa alla Germania, al centro europa, agli Stati Uniti, al sudamerica. O anche solo all'emigrazione dal sud al nord, seguita poi, a distanza di decenni, dal ritorno. La nostra storia e' fatta in gran parte anche di queste cose.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/11/07 alle 16:44 via WEB
gli italiani emigrati in america l'hanno fatto per lavoro, quelli che sono andati per delinquere sono stati giustamente fermati e puniti duramente. gli altri sono stati accettati anche se con molti problemi. gli extra-comunitari (rom e rumeni compresi, anche se ora sono comunitari anche loro...) che vengono in italia, con poche eccezioni, lo fanno per delinquere, perchè da noi, rispetto a Francia, Germania o altre nazioni europee, non è che ci sia più lavoro, ma solo leggi più blande!!!!questo non è razzismo, è un dato di fatto. Nicole
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/11/07 alle 18:12 via WEB
ah sì? mi domando che esperienza tu abbia degli Stati Uniti. penso poca, altrimenti non parleresti così. altrimenti sapresti bene come ti guardino con sospetto e di traverso quando sanno che sei italiana. ancora oggi, dopo tutto questo tempo. ti sei mai domandata il perché di un serial come i "Sopranos" negli Stati Uniti? o il perché del successo della saga del Padrino? perché costruisce sullo stereotipo tutt'ora molto vivo dell'italiano mafioso e delinquente. ricordiamoci, come diceva Mac nei commenti sopra, che abbiamo esportato la MAFIA negli Stati Uniti (e scusate se è poco). e il FASCISMO in Argentina (e anche qui, scusate se è poco).
ricordiamoci anche della strage di 'ndrangheta questa estate in Germania. ricordiamocelo e PER FAVORE mettiamo anche queste cose sul piatto della bilancia. anche questi sono dati di fatto.
forse potresti leggere anche quel poco che è scritto su Wikipedia in proposito: Cosa nostra americana.
 
   
MacRaiser
MacRaiser il 13/11/07 alle 19:20 via WEB
Magari avessimo solo esportato in Argentina. L'Italia del '900 ha costruito due modelli che poi sono stati riprodotti in buona parte del mondo, sudamerica in particolare. Ma lo stesso Hitler, quando ancora politicamente in erba, era un fervente ammiratore di Mussolini e del fascismo e ne riprese moltissimo, a partire dal saluto romano leggermente modificato. Quanto alla mafia italiana, e' servita da esempio e da modello alle varie mafie epigone: russe cinesi, sudamericane, eccetera. Non siamo solo un popolo di inventori, poeti e navigatori, purtroppo.. Non dovremmo mai dimenticarlo, quando ci apprestiamo a giudicare gli altri.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/11/07 alle 17:08 via WEB
già...noi siamo andati in tutto il mondo, come hai citato tu...questi delinquenti però vengono solo in Italia...come si spiega????te lo dico io e senza leggere cosa nostra americana...le leggi da noi fanno cagare come tutto il resto, mafia compresa!
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 16/11/07 alle 21:22 via WEB
Guarda.. in Svizzera il partito xenofobo locale (la lega della Svizzera, insomma) ha avuto successo alle elezioni con un manifesto raffigurante tre pecore bianche che scacciano una pecora nera. La Svizzera, eh.. non so se mi spiego. Pensa quanto puo' rispondere a verita' l'assunto che i criminali vengono tutti da noi. Sono -panzane- che scrivono i giornali. Certo che pero' non e' che il medico ha prescritto di bercele per forza, eh..
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/11/07 alle 15:55 via WEB
loro prevengono...noi no! questo è il problema!
 
cateviola
cateviola il 13/11/07 alle 18:48 via WEB
"In una società che non aveva nulla della comunità e che svalutava la persona". Al di là e in più rispetto a quel che ci siamo dette al telefono, questa frase ritrae anche la società come la vivo (male) ora, ma come la vediamo noi interessa? Buona serata, Ody, aspetto di leggere il post in gestazione... e ti abbraccio!
 
jenny51
jenny51 il 13/11/07 alle 21:12 via WEB
Io sono assolutamente favorevole all'integrazione pacifica dei popoli e mi piace pensare a me stessa come cittadina del mondo più che ad italiana. Purtroppo però questa mescolanza non è facilmente gestibile per la violenza e l'inciviltà di molti, italiani o stranieri che siano. Questo il punto dolente che lo Stato dovrebbe saper gestire adeguatamente. Trovo che spesso ci si lasci andare ad eccessiva tolleranza e a favorire i furbi, questo mi da molto fastidio. Altra cosa, penso che se qualcuno emigra debba cercare di adeguarsi alla cultura ed agli usi locali. Mi pare invece che spesso gli stranieri vogliano imporre le loro usanze dimostrando disprezzo per le nostre e continuando a chiudersi in comunità ostili ad ogni integrazione. Spero però che questo problema si possa superare nel tempo con le nuove generazioni.E' comunque un problema molto complesso, non certo facile da gestire. Ciao!
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 13/11/07 alle 21:51 via WEB
Faccio presente, Jenny, che a parte eccezioni, rappresentate da particolari confessioni religiose (ad esempio gli Amish), nella storia sono sempre state le maggioranze a rinchiudere le minoranze in comunita' circoscritte contro la loro volonta'; mai il contrario. Ed e' indicativo che i termini usati per chiamare tali comunita'di esseri umani: "riserva", "campo", "ghetto", eccetera, siano tutti invariabilmente spregiativi.
 
   
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/11/07 alle 22:46 via WEB
sarà perché gli Amish hanno scelto di rinchiudere se stessi?
 
   
jenny51
jenny51 il 13/11/07 alle 22:46 via WEB
Non voglio scatenare una guerra qui ma, per quanto ne so, in genere si tende a ghettizzare quelle comunità che rappresentano un pericolo per la comunità. Nel caso dei Rom, non nascondiamoci dietro a un dito ma ammettiamo che in larga parte sono dediti ai furti. Gli ebrei erano malvisti perchè molti erano dediti all'usura e via dicendo. Cosa dire del caso di quel padre arabo che ha preferito uccidere la figlia con l'aiuto di altri familiari, piuttosto che permetterle di sposare un italiano?
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 13/11/07 alle 23:04 via WEB
non scateniamo guerre, no, che già ce n'è abbastanza.:) direi comunque che tutti i destinati ai ghetti alla prova della storia si scopre che erano scelti su base di pregiudizi o marginalizzati volutamente. per esempio gli ebrei erano costretti all'usura, non essendogli permessi molti altri mestieri e al tempo stesso essendo proibito il prestito a interessi ai cristiani.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 13/11/07 alle 23:25 via WEB
Questo commento rappresenta il tipico esempio di come i concetti razzisti possano infiltrarsi ed annidarsi nella nostra mentalita' senza che noi nemmeno ce ne accorgiamo. Ti sei dimenticata di aggiungere che gl'italiani sono tutti mafiosi, ovviamente.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 13/11/07 alle 23:26 via WEB
Mi rivolgo a Jenny, ovviamente.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 13/11/07 alle 23:49 via WEB
Ah, dimenticavo, Jenny. Prima dici: "Mi pare invece che spesso gli stranieri vogliano imporre le loro usanze dimostrando disprezzo per le nostre e continuando a chiudersi in comunità ostili ad ogni integrazione." Poi pero' aggiungi: "per quanto ne so in genere si tende a ghettizzare quelle comunità che rappresentano un pericolo per la comunità". Insomma, si autoisolano o le ghettizziamo noi? Sono due situazioni del tutto antitetiche e incompatibili. Io credo che ci sia invece una gran confusione in noi, che deriva dal nauseabondo frullato di luoghi comuni e fobie che ci viene propinato ogni giorno via giornali e tv. Occorrerebbe cominciare un poco a guardarsi attorno e ragionare con la propria testa, una buona volta. E magari, chissa', scambiare due chiacchere con una sporca zingara o un bieco romeno, o un miserabile immigrato di qualsiasi nazionalita'.. o magari, perfino parlare con un laido ebreo potrebbe forse aprire solo di un poco le nostre ottuse prospettive, che spesso sono tanto strette quanto piu' in profondita' riesce ad arrivare chi ci vuole incutere paura.
 
piccodgl
piccodgl il 13/11/07 alle 21:56 via WEB
Arrivo tardi; ma in effetti non ho da aggiumgere nulla a quello che hai detto. Non ho scorto differenze tra le foto, non ne scorgo nemmeno quando scandaglio nella memoria volti e persone abbracciate nella mia piccola esperienza di volontariato internazionale in Togo raffrontandole con gli sguardi persi di questi migranti che non hanno una patria vera in cui fare ritorno. Non vuol'essere retorica, solo una considerazione...ma so che tu non hai bisogno di questi inutili distinguo. Gli orpelli sono per le persone misere. Un abbraccio grande!
 
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