Creato da DONNADISTRADA il 10/09/2008

Silena DalFinestrino

visioni e immagini del mondo.. Quasi sempre la fotografia parla più delle parole.Un buon viaggiatore è colui che non sa dove sta andando. Lin Yu-t'ang

 

venerdì, tre cose belle

Post n°390 pubblicato il 17 Agosto 2013 da DONNADISTRADA
 

e oggi forse di più di tre le cose belle

 

scusate il ritardo o l'assenza, ma non sono di casa in questi giorni

e questa sera modifico il post o ne scrivo uno nuovo 

ferragosto e giorni seguenti in Bavaria...

continuo:

erroneamente mi aspettavo di trovare poca gente a Monaco, Ausburg e in Baviera e invece è pieno zeppo di turisti, 

certo direte, come ci sei andata tu, perchè non dovevano andarci anche gli altri?
Moltissimi sono gli Italiani, che ci lavorano o in viaggio.

Dove lavoro in Italia c'era una festa il giorno di ferragosto e apertura prolungata del museo fino a mezzanotte e anche oltre.  Lettura di poesie per niente poetiche per far piacere alla direttrice o altri potentati della città e, prima cosa bella, non c'ero. E' terribile infatti dover fare cose che esulano dal normale lavoro e solo per compiacere le persone di cui non ci importa niente. 

A Monaco c'ero stata un paio di volte ma tanti e tanti anni fa e seconda cosa bella è pienissima di persone in piazza a passeggiare, mangiare, bere boccali enormi da un litro di birra, Seconda cosa bella quindi è che sono contentissima di incontrare persone di strada come me.

Terza cosa bella: Ausburg, la romana Augusta, ci sono andata per la prima volta e adoro perdermi per le strade.

In Germania far la spesa al supermercato è davvero molto conveniente e si riesce a trovare delle ottime birre da portare a casa da gustare in tranquillità. Anche la frutta e la verdura biologiche costano molto meno che in Italia. Anche la conservazione del territorio, del verde è molto sentita. Passando per le strade non si trovano capannoni enormi che deturpano vallate di quello che dovevano essere i nostri gioielli come Umbria e Toscana. Fa piacere vedere come gli altri paesi abbiano a cura le loro ricchezze soprattutto naturali.

 
 
 

mode e costumi diversi

Post n°389 pubblicato il 12 Agosto 2013 da DONNADISTRADA
 


Sto leggendo in questi giorni il bel libro di Alice Albinia Imperi dell'Indo e proprio oggi la scrittrice si trova in Afghanistan e ha acquistato un "burka" come lasciapassare nei luoghi che sarebbero altrimenti stati difficili per una donna occidentale.

Mi è tornato allora in mente il pensiero anni fa in India e nei paesi musulmani riguardo alle donne che indossano il chador, infatti le donne che portano il burka non le ho mai viste nei loro paesi, ma solo qualcuna a Londra o a Parigi.

Vi riporto il pensiero di Terzani che è molto bello su questo argomento.


foto Abbas

"dobbiamo smettere di pensare, ma lo dobbiamo smettere nel fondo, che la nostra civiltà sia superiore o che noi abbiamo il monopolio di alcunché, della civiltà, della felicità, del benessere, della dignità delle donne, di tutto. Non abbiamo questo monopolio. Ci sono altre civiltà che la pensano diversamente e che vedono noi come “civiltà del male”, così come noi pensiamo di loro. Quanto ai problemi che ogni civiltà ha, devono essere visti all’interno di quella civiltà. Esempio: il burqa è un problema delle donne afghane. Le donne afghane sono meravigliose — non so se voi conoscete l’organizzazione RAWA (Revolutionary Association Women of Afghanistan) — si pongono i loro problemi e l’idea che noi, perché siamo i più forti, i più potenti, dobbiamo andare a liberare la gente altrui, è una cosa assurda, sacrilega. La libertà ognuno se la deve conquistare per conto suo. Si può aiutare, dare una mano, ma la libertà bisogna conquistarsela da soli. È come scalare le montagne: se si vuol godere di arrivare in cima alla montagna, non è che ci si può mandare un altro, non è che qualcuno ci può portare in cima con un elicottero… Quella montagna bisogna conquistarsela da soli. Se le donne afghane trovano che il burqa sia qualcosa che offende la loro dignità, scaleranno quella montagna, arriveranno in cima e butteranno via il burqa. Non ci devono essere i paracadutisti americani che glielo vanno a togliere."

Tiziano Terzani

 

 

 

 

 

 

le foto sono dal web

 
 
 

tutti i santi venerdì: tre cose belle

Post n°388 pubblicato il 09 Agosto 2013 da DONNADISTRADA
 

Tre cose belle sono sempre troppe, vediamo quante ne riesco a trovare :)


1)  Oggi è finalmente andata in pensione una collega molto stronza e forse dovrei esserne felice, invece mi è indifferente. Hanno fatto un brindisi, invece con la scusa che avevo tutto il museo tra le mie mani, non sono andata neanche a salutarla oltre che non andare al brindisi. Ma la cosa più bella è che la cosa mi lascia completamente indifferente.


2)Meglio pensare ai mie sogni:

 

 

foto angela california 2012

 

3) un senso ai miei pensieri, ai miei sogni e soprattutto alle mie inquietudini...

Aver casa e’ bello
dolce il sonno sotto il proprio tetto,
figli, giardino e cane. Ma ahime’,
appena ti sei riposato dall’ultimo viaggio,
gia’ con nuove lusinghe il mondo lontano t’insegue.
Meglio e’ patire nostalgia di casa
e sotto l’alto cielo essere
col proprio struggimento soli.
Avere e riposare puo’ soltanto
l’uomo dal cuore tranquillo,
mentre il viandante sopporta stenti e pene
con sempre delusa speranza
piu’ facile e’ l’ampliamento di un viaggio
piu’ facile che trovar pace nella valle natia,
dove tra gioie e le cure ben note,
solo il viaggio sa costruirsi la via.
Per me e’ meglio cercare e mai trovare
che legarmi stretto a quanto mi e’ vicino,
perche’ in questa terra, anche nel bene,
saro’ sempre un ospite e mai un cittadino.

Herman Hesse

 

foto angela Liverpool 2007

 

o quest'altro sogno :)))

a me piacciono entrambi anzi il secondo video è più di strada :)

 


 
 
 

donne berbere, moda, tutti i santi lunedì

Post n°387 pubblicato il 05 Agosto 2013 da DONNADISTRADA
 

Il tempo è fermo e la maggior parte delle attività sono quelle di campagna. Il grano per il couscous e la raccolta dell'acqua presso una fonte poco distante.

 

Le ragazze preparano il té alla menta accompagnato con ceci e olive.

 

nella cucina non ci sono molti mobili, non sono necessari.

Anche il bagno è composto di un wc e un lavandino con l'acqua che hanno raccolto le ragazze. Il bagno completo si fa prima di quelche festa o ricorrenza e si va nei bagni pubblici.
Un rito.

foto angela deserto e campagna berbera 2004

 

 
 
 

fuga d'agosto

Post n°386 pubblicato il 02 Agosto 2013 da DONNADISTRADA
 

Tre cose belle di questa settimana. Trovarle è sempre un'impresa.


1) Sono arrivate le sedie per il gazebo. Niente di particolare, sono quattro sedie di Ikea on line. Avrei voluto mostrarvi invece le poltroncine e il tavolino d'autore, forse sarà per la prossima settimana. Intanto ci si può sedere al tavolo che avevo già.


2) Mi piace passare il ferragosto nelle città semideserte e l'anno scorso l'ho passato tra Milano a visitare mostre e musei gratuiti. (A parte una multa e cinque punti perchè era talmente vuota la città che il mio compagno non vide un semaforo e passò col rosso. Quando qualche mese dopo arrivò al multa a mio nome i punti se li prese lui. Io avevo già una penalizzazione per una multa presa da Enrico per un eccesso di velocità) Partiti da Milano andammo alcuni giorni in agricampeggio nella Val d'Ossola. Sono legata a quei luoghi perchè in tempi molto remoti, mio padre ci aveva abitato, emigrante dalla Sicilia per lavoro. C'ero già stata, ma abbiamo visitato alcuni paesini e I Sacri Monti di Domodossola e di Orta.



3) In questa settimana ho letto delle tragegie greche, partendo dal mio percorso di studio per il mio viaggio futuro: questo prevedeva le Baccanti di Euripide, ho letto anche L'Antigone, L'Edipo re e L'Alcesti. Voi che passate o partecipate a questo gioco, vi invito a leggerlo se non l'avete letto o rileggerlo con occhi adulti, se l'aveste letto in maniera scolastica da giovani. La tragedia di cui vi voglio parlare oggi è L'Antigone dove la protagonista deve dare onorata sepoltura al fratello che giace alla mercè di uccelli e cani, morto e di fronte a tutti. A mio giudizio risaltano in questa opera le figure di Ismene, sorella di Antigone che per amore della sorella sarebbe disposta a coprire il   fratello anche se non se la sente. Andrebbe anche a morte con lei una volta scoperto il delitto. Un'altra figura di spicco è quella del figlio di Creonte, Emone che sfida il padre e la sua autorità paterna e di capo politico della città di Tebe.

"Coloro che pensano di esser saggi essi soltanto e di avere lingua o mente come nessun altro, quando li apri si vede che sono vuoti."
(da Antigone di Sofocle)


foto Angela Crodo e Val d'Ossola agosto 2012

 
 
 

venerdì tre cose belle

Post n°385 pubblicato il 26 Luglio 2013 da DONNADISTRADA
 

Cercare tre cose belle per me che di natura ottimista non sono è sempre difficile. Se il gioco richiede tre cose belle allora proverò a trovarle.

Dall'anno scorso faccio il 730 web, che consiste nell'entrare nel sito dello stipendio, compilare le varie pagine. Quest'anno risultavano già scritte. Biognava fare soltanto le modifiche qualora ci fossero. Mettere le detrazioni, tasse universitarie, affitto della casa a Milano dove studia Alessandro, il figlio maggiore, le spese mediche, donazioni ecc., otto per mille e cinque per mille, inserire un pin, calcolare e inviare.

L'anno scorso tutto ok ed era il primo anno che avevano escogitato questo semplice sistema di presentazione della dichiarazione di bravi cittadini.

Quest'anno invece il sito si inceppava. Fatto sta che l'invio non è partito e a luglio niente rimborso nella busta paga mia e del mio complagno.

Di solito l'ansiosa di casa sono io e lui è molto più tranquillo, ma questa volta lui è preoccupatissimo di aver perso duemila euro per tutti e due. Quasi due stipendi!!!

Gli dico aspetto per disperarmi che qualcuno mi dica che non c'è nulla da fare.

Io mi metto in moto per trovare un numero di telefono e allora io e lui passiamo tutta una mezza giornata io e un'altra mezza lui ad attendere la risposta dell'operatore. Ma gli operatori sono impegnati e poi cade la linera. Richiamo e idem.

Allora la sera non dandomi per vinta cerco l'assistenza on line.

Il motore di ricerca di mozilla non la trova.

Ma... il motore di ricerca di exploler invece sììììììì-

Faccio la riquesta una volta a nome mio e un'altra a nome di lui e aspetto l'indomani.

Risposta dell'assistenza:

Sbloccheranno la dichiarazione che risultava completa ma non inviata, allora ricalcola e riinvia. Questa volta sono stata attenta che l'invio risultasse dalla certificazione.

Adesso forse in settembre dovrebbe arrivare il rimborso, novecento euro per ognuno di noi due.

Seconda cosa bella è che finalmente dopo undici anni che abbiamo costruito la nostra casa, finalmente arrediamo il giardino. Abbiamo fatto costruire un bellissimo gazebo e adesso abbiamo ordinato i mobili. L'arrivo, spero sia già in tempo per il prossimo venerdì :)))

La terza è che due cose belle in una settimana è già una cosa bella di per sé e fa numero.

 

 
 
 

tutti i santi lunedì. LA MODA

Post n°384 pubblicato il 22 Luglio 2013 da DONNADISTRADA
 

ops, quello del venerdì è saltato e passiamo al lunedì e parliamo della moda.

Oggi parliamo di mode o meglio di modi :)

Oggi leggevo, della bassa velocità dei treni in Sicilia, ma già il guaio peggiore era stato fatto quando hanno eliminato i treni notturni, quelli con il forte odore dei piedi sudati, ma anche quelli dove si divideva con gli altri viaggiatori quello che si aveva, d'altra parte come si fa a non parlare stando a stretto contatto con altre persone per quindici o venti ore.

Per anni quando tornavo in Sicilia a trovare la mamma e la mia casa natale avevo affrontato quei lunghi e pesanti viaggi notturni.

E oggi quando si battaglia per il NOTAV che dovrebbe ridurre al minimo la distanza con la Francia, ecco cosa succede in Sicilia:

(vi linko l'articolo)

treni, nel 1975 più veloci di oggi


foto dal web


e poi si dice che la gente prende l'aereo oppure se ne va altrove.

 
 
 

tutti i santi lunedì. LA MODA

Post n°383 pubblicato il 15 Luglio 2013 da DONNADISTRADA
 

è con grande piacere che mi accingo a partecipare a questo progetto come ad un gioco...

eccoci qua a parlare di un argomento a me poco incline perchè non amo acquistare abiti, intimo, scarpe o borse.

la borsa che porto negli ultimi mesi l'ho acquistata nell' East Village a New York ed è un gioiellino niente di meno che Hippie.

si tratta di pezzotti attaccati  e ha  il simbolo di peace and love ricamato sul davanti.

dentro ci porto un orsacchiotto acquistato anch'esso nel marzo scorso al fantastico Toys di New York,
se non che l'altro ieri mi accorgo che nella borsa non c'è più l'orsacchiotto e, pensando di averlo lasciato a casa,  l'ho cercato con cura sul pavimento dove appoggio la borsa rientrata a casa e, niente orsacchiotto

allora cerco di ricordare da quanto tempo non vedo più il suo dolcissimo faccino uscire dalla borsa quando frugo dentro per cercare qualcosa
e in effetti è da giorni

mi faccio il percorso di dove potrei averlo tirato fuori e poi dimenticato di rimetterlo al suo posto:

1) il lavoro, cercando il badge per timbrare l'entrata o l'uscita (però in giro non c'era)

2) dal medico dove avevo portato degli esami specialistici

3) in farmacia

4) presso lo studio di fisioterapia dove ero andata per delle informazioni

e passo la notte preoccupata ché nei luoghi dove passa così tanta gente difficilmente l'avrei recuperato, ma avrei tentato comunque di rifare tutti quei posti dov'ero stata

primo posto, ieri andando a lavoro domando ai colleghi:

-avete visto il mio pupo?

-sì, (scherzando un po') ma giorni fa, accanto al computer d'ingresso.

-il mio pupo non è uno scherzo, ditemi la verità.

-ecco il pupo, nascosto sotto la scrivania, sotto il computer d'ingresso.

ecco ritrovato il mio caro orsacchiotto che triste se n'era stato sotto la scrivania.

e penso, certo che potevano prenderlo e portarlo nel corpo di guardia dove stiamo noi quando non giriamo per le sale. eppure tutti sapevano che era mio.
sono cinque mesi che me lo vedono far capolino dalla mia borsa hippie!!!

 

('Resurrezione' di Lev N. Tolstoj)

'... Allegri erano tutti: piante, e uccelli, e insetti, e bambini. Ma gli uomini, gli uomini grandi, gli uomini adulti, non smettevano d'ingannare e di tormentare se stessi e gli altri. Credevano, gli uomini, che la cosa più sacra e importante non fosse quella mattinata di primavera, non fosse quella bellezza del mondo, concessa per il bene di tutte le creature, giacché era una bellezza che disponeva alla pace, all'accordo e all'amore: ma fosse, la cosa più sacra e più importante, ciò che essi stessi avevano escogitato per poter dominare gli uni sugli altri'.

 

 
 
 

la felicità

Post n°382 pubblicato il 10 Luglio 2013 da DONNADISTRADA

 

Il lavoro. Il lavoro non era importante per niente. Soltanto la possibilità di fare le cose che avevo sempre desiderato. I viaggi, qualche libro e l'idea di non sentirmi sempre molto povera, qualsiasi cosa facessi. Certo come lavoro non appariva ai più molto regolare, turni festivi, a tutte le ore e soprattutto non   dovevo festeggiare natali e capodanni e neanche dovevo fare le ferie per forza in estate. Erano pochi i soldi? No erano e sono tantissimi e poi tutto quel tempo libero in giorni magari non festivi. Appena avrei potuto sarei andata in pensione. Poi la distanza dalla pensione si è sempre più allontanata.

Non è bello lavorare, ma se non ero obbligata a stare dietro una scrivania e non dovevo vendermi a nessun offerente, a nessun capo, allora il lavoro non era proprio male. Allunghiamo di qualche decennio la ricerca della felicità. Pazienza ancora un po'.

 

 


"Ho vissuto molto, e ora credo di aver trovato cosa occorra per essere felici: una vita tranquilla, appartata, in campagna. Con la possibilità di essere utile alle persone che si lasciano aiutare, e che non sono abituate a ricevere. E un lavoro che si spera possa essere di una qualche utilità; e poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo. Questa è la mia idea di felicità. E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna, e dei figli forse. Cosa può desiderare di più il cuore di un uomo?"

Christopher McCandless,  leggendo Lev Tolstoi

 

foto angela NY 2013

 
 
 

SOGNI E IMMAGINI

Post n°381 pubblicato il 29 Giugno 2013 da DONNADISTRADA
 

Lello lavora ormai da tanti anni quando esce un concorso per uno o due livelli superiori per le mansioni che ha sempre fatto.
Si tratta di un concorso per titoli, anni di servizio ed esami.
I giorni precedenti la consegna della domanda stava preparandosi per un viaggio fino a Timor, nell'Indonesia dell'est e quindi non gli importava più di tanto di cercare titoli di servizio, per cui mette soltanto i titoli di studio e gli anni di servizio.
Quando,  dopo un anno e mezzo usciva il calendario degli esami, rientrava da un viaggio nelle Highlands della Scozia e per giunta perdevano il check-in per mezzo minuto e con campagna e figlie sono costretti a passare la notte all'aeroporto di Inverness, ricomprare i biglietti e ripartire il giorno dopo.
Arrivati a Rimini dimenticano uno zaino alla consegna bagagli. Ricevono una telefonata e all'indomani devono tornare a Rimini a ritirare il bagaglio smarrito.
E due giorni in meno di studio dei tre rimasti!
Un giorno, anzi una sera soltanto perchè di giorno deve tornare a lavoro, ed ecco studiare tutte le leggi e leggine e la storia del ministero.
All'indomani un esame la mattina e uno il pomeriggio per livello di concorso.
Adrenalina alle stelle e paura micidiale non gli fanno mancare però il massimo del punteggio in entrambi: 85 su 85.
Passano altri due anni e mezzo ed ecco le graduatorie: vincitore e passaggio di due livelli, dopo ventotto anni di lavoro. L'unico avanzamento di carriera a disposizione.
Un collega con tanto di scrivania e di stanza, vincitore anche lui dello stesso concorso gli dice che non si sogni di avere però una scrivania. Non ce ne sono e inoltre deve continuare a fare il lavoro che faceva prima.
E pazienza, si dice, centoventi euro di aumento sono arrivati comunque dopo tutti quegli anni!
Dopo sei ulteriori anni il collega che possiede la stanza va in pensione. Pensa che finalmente gli verrà data la stanza con armadietti e computer personale quando vede che insegnano tutto ad un altra  arrivata da appena due anni.
Avrà una trentina di anni da stare ancora a lavorare, quarantanni di età e  per arrivare ai settanta previsti per il pensionamento ne restano appunto trenta.

Allora Lello non si perde di coraggio. Prepara una conferenza. Non gli mancano le capacità, né le nozioni per farlo. Prepara quattro dipinti tra quelli che ha esposti a casa.
Entra di notte di soppiatto dentro lo stabile e si fionda nell'Ufficio che gli spetta. Accende il computer con un sistema appreso da un hacker. Mette il power point della conferenza nel computer e scrive un'e-mail circolare.
Sono festeggiamenti per tutti. Lascia anche una busta con mille euro per una collega. Per andare a Parigi con la figlia.
Sale sulla sedia e appende la sciarpa che ha al collo al lampadario. Poi la sedia cade giù.

 
 
 

Insonnia

Post n°380 pubblicato il 22 Giugno 2013 da DONNADISTRADA
 

La mia vita da qualche mese a questa parte è divisa tra il desiderio di partire per il viaggio della vita tra un paio d'anni e questa vita borghese che sono costretta a fare e che mi angoscia al punto da non farmi dormire per notti intere e poi di giorno distrutta a correre e lavorare. Certamente comprendo che sarebbe meglio mandare tutti a quel paese e pensare a me.

Se del lavoro non mi è mai importato molto e se la carriera e gli stipendi da molto più di mille euro non mi sono mai interessati allora perchè questa angoscia mi toglie il sonno?

Il lavoro non dà la felicità e allora perchè mi sento infelice se non viene riconosciuta la mia anzianità di servizio, e altri che   hanno meno capacità conquistano una poltrona, un computer, non soldi che sono sempre gli stessi, ma mi domando cosa conta a questo mondo.

E razionalmente conoscerei la risposta.

Mandare tutti a quel paese sarebbe la risposta giusta.

 
 
 

La fine della tragedia

Post n°379 pubblicato il 30 Maggio 2013 da DONNADISTRADA
 

 

Dioniso, museo di Ferrara al Metropolitan di New York

FOTO angela
Dioniso in prestito al Metropolitan Museum di New York

[ L'amante della musica (e dell'arte in genere) vede una folla di linee curve e non solo il potere di fissare le superfici e, attraverso gli ondeggiamenti della volontà, la lotta dei motivi e il gonfio fiume delle passioni.

Mentre diviene così cosciente di un fortissimo potenziamento dei suoi impulsi rivolti al mondo visivo e la trasfigurazione, sente tuttavia in modo determinato che questa lunga serie di effetti artistici apollinei non produce quella felice contemplazione scevra di volontà che produce in lui l'opera d'arte apollinea.

Egli guarda il mondo trasfigurato e tuttavia lo nega. Vede davanti a sé l'eroe tragico in epica bellezza e lo nega. Comprende i fatti della scena e si rifugia nell'incomprensibile.

Rabbrividisce per i dolori che colpiranno l'autore ma presagisce una gioia superiore e predominante.

Il mito tragico è una simbolizzazione di sapienza dionisiaca attraverso i mezzi artistici apollinei.

Il canto del cigno di Isotta:

Del mar di delizia
nel flutto ondeggiante,
d'onde vaporose
nell'echeggiante suono,
del respiro cosmico
nell'alitante tutto -
annegare - sproondare -
          ignara - gioia suprema! ]

liberamente tratto da:
La nascita della tragedia
di Friederich Nietzsche


 

Giorni di follia questi appena trascorsi e la mia mente scriveva la morte della tragedia, la immaginava, nella notte insonne la recitava, la perpetrava...
Il giorno seguente portava poi i segni di quanto prodotto durante la notte.

Ho cercato poi altri segni e tutto questo lavorio e alternarsi di sentimenti ha prodotto questa lettura, questo intendimento.

Sono qui, stanca della statica bellezza e pace apollinea eccomi in tutto la mia beffarda estasi dionisiaca.

 
 
 

Alla ricerca di Sileno

Post n°378 pubblicato il 17 Maggio 2013 da DONNADISTRADA

 

Come la giornata di oggi in cui il sole si alterna con le nubi nere-nere e la pioggia, cerchiamo la nostra dimensione, il nostro destino o la nostra fine.
Ho già compiuto o sto per completare quanto mi ero prefissata in questi anni e prima che si avvicini la fine c'è un'opera che devo compiere. Partire. Partire senza sapere dove e come. Partire per partire, come diceva il nostro Baudelaire in un'altra famosa poesia. Ho bisogno di studiare per partire. Ho bisogno di conoscere le cose che mi saranno utili nel viaggio della vita. Vorrò ritrovare il contatto primitivo con la terra o con la strada. I visti per i vari paesi, i soldi e le altre minuzie non sono importanti come poco importanti saranno i biglietti del treno di terza classe. L'essenziale è quella forza vitale che mi porterà dove vuole lei.

 

"Bisogna esser sempre ubriachi. Tutto sta in questo: è l'unico problema. Per non sentire l'orribile fardello del Tempo che rompe le vostre spalle e vi inclina verso la terra, bisogna che vi ubriachiate senza tregua.
Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro, ma ubriacatevi.
E se qualche volta, sui gradini d'un palazzo, sull'erba verde d'un fossato, nella mesta solitudine della vostra camera vi risvegliate con l'ubriachezza già diminuita o scomparsa, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, domandate che ora è; e il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio, vi risponderanno: "È l'ora di ubriacarsi! Per non esser gli schiavi martirizzati del Tempo, ubriacatevi; ubriacatevi senza smettere! Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro."

Enivrez-Vous
CHARLES BAUDELAIRE

 

« L'antica leggenda narra che il re Mida inseguì a lungo nella foresta il saggio Sileno, seguace di Dioniso, senza prenderlo. Quando quello gli cadde infine tra le mani, il re domandò quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l'uomo. Rigido e immobile, il demone tace; finché, costretto dal re, esce da ultimo fra stridule risa in queste parole: 'Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto.' »

La nascita della tragedia
Friedrich Nietzsche

le foto sono mie dal viaggio in Florida febbraio e marzo 2013  

 

e riproviamo ancora il sito funziona ma le foto non me le ha inserite e riprovo con una bancarella di sigari a Key West e New York non me l'ha inserita e non riprovo più per oggi.

 
 
 

Alla ricerca di Martin

Post n°377 pubblicato il 05 Maggio 2013 da DONNADISTRADA
 

e poi un giorno mi accorgo che tutto il mondo che gira attorno non mi interessa più, non fosse per le persone a me care, la mia famiglia e gli amici non ci sarebbe proprio niente

mi tengo stretta ai miei pensieri, qualche foto e mi domando se ancora per molto sarò legata anche a queste e ho appena finito di leggere Martin Eden di Jack London, divorato in tre giorni e vi riporto qualche passo tra quelli   che hanno lasciato il segno sui miei sentimenti di questi giorni,

 

"Ciò che occorre è il magnifico abbandono alla vita,le grandi anime libere, le farfalle che si buttano nelle fiamme e non queste piccole tarme."

Martin Eden

Jack London

 

e mi frulla nella mente che la gente guardi sempre al potere e al successo e lo vedo giorno dopo giorno in questo mondo che mi piace davvero poco... e non è cambiato per niente dal tempo di Martin.

 

 

 

 

 

foto angela Everglades 2013

 

 

 

 

 

 
 
 

Il richiamo della strada, ovvero del nulla.

Post n°376 pubblicato il 27 Aprile 2013 da DONNADISTRADA

Siti, dopo essere andata via di casa ed essersi cercata un lavoro aveva vissuto sempre con poco e i due mesi d'aria, interi o frammentati li aveva passati sulle strade del mondo. Spesso era andata lontano oppure no, suscitando sempre l'invidia oppure l'incredulità di amici e conoscenti che a parità di soldi incassati vivevano di stenti. Aveva riununciato solo al superfluo. Non se ne faceva niente. E adesso che gli anni cominciavano a pesarle addosso Siti pensava al suo grande sogno: andarsene via, camminare per le strade del mondo, senza fretta e rallentando il passo.

 

 

Amo i treni scalcagnati, quelli che quando sali anche per un lungo percorso salgono famiglie che aprono i cartocci con tutto il cibo che distribuiscono ai familiari e insistono perchè anche gli altri nello scompartimento dividano la loro mensa.

L'acqua e limone l'ho accettata alla fine dalla signora con figli sul treno per Trivandrum. Non dimenticherò mai quella donna. Avevano con sé un paio di asciugamani bagnati per detergere il sudore del lungo viaggio. La stanchezza del treno che arrancava per le salite ferrate tra il Karnataka e il Kerala. Chi viaggia in aereo, chi prende treni disinfettati si perde il contatto del viaggio. Si perde il sorriso. Si perde i complimenti dei locali. Alla fine si perde anche il viaggio.

 

 

Si possono percorrere milioni di
chilometri in una sola vita
senza mai scalfire la superficie dei
luoghi né imparare nulla
dalle genti appena sfiorate.
Il senso del viaggio
sta nel fermarsi ad ascoltare
chiunque abbia una storia
da raccontare.

Camminando si apprende la vita
camminando si conoscono le cose
camminando si sanano le ferite
del giorno prima.
Cammina guardando una stella
ascoltando una voce
seguendo le orme di altri passi.
Cammina cercando la vita
curando le ferite lasciate dai dolori.

Niente può cancellare il ricordo del
cammino percorso.

 Rubén Blades 

 

non mi fa inserire fotografie questa connessione e lascio che sia, magari le metterò in un secondo momento.

 
 
 

verso ovunque

Post n°375 pubblicato il 12 Aprile 2013 da DONNADISTRADA
 

da un anno e più che hanno approvato la riforma delle pensioni noto che la gente non è contrariata, esprime lieve disappunto, ma in fondo in fondo a lavorare ci sta bene e forse pensa di annoiarsi ad allontanarsene

come se vivesse per lavorare, come se per vivere occorressero molti soldi e meno tempo si ha a disposizione e meno tempo si ha per spenderseli

non sono cresciuta con molti soldi e non sono cresciuta neanche nella libertà, questa me la sono dovuta conquistare con decisione e caparbietà

e per questo sono andata a vivere a mille e duecento chilometri dal luogo dove sono nata e   conservo la "saudade"  dentro la mia anima

così amo la mia città come un luogo immaginario e, pur non parlando mai con nessuno il mio dialetto, mi scopro a pensare in dialetto messinese quando sono sulle strade del mondo, sola, come un vezzo.

il mio albero psicologico non ha radici, quelle sono nei miei pensieri, in quello che finora ho fatto, senza ambizioni e senza gloria, ma che è la mia vita

non devo organizzare il mio viaggio futuro, quello della vita, l'unico che sarà senza tempo e senza tutto.

hanno lasciato la possibilità di andare in pensione con 35 anni di contribuzione, anzi trentasei e 57 anni di età e adesso aspetto di raggiungerli e   chi mi sente parlare di questo mi prende per folle o mi dice in lingua emiliana che non è una "baza" e che non mi basteranno i soldi della pensione ridotta e ancora oggi le donne aspirano ad un principe azzurro o quanto meno ad un uomo che guadagni così tanto per pagarsi gli extra e costrette quindi a fare gli extra.

non amo il lavoro, nessun lavoro e non amo lavorare ma ho tenuto ininterrottamente il mio perchè non ero costretta a prendere le ferie d'estate o per le feste di natale e perchè con i turni di festa e di notte potevo gestire la mia vita autonomamente e due mesi in viaggio non me li sono mai fatta mancare comunque e dopo 34 anni di lavoro 1300 euro al mese sono una bella cifra che mi hanno permesso di fare tutto secondo i miei bisogni e le mie scelte e la mia voglia di essere

non so dove andrò per il viaggio della vita, per ora so solo che partirò, senza tempi e senza fretta e soprattutto senza un biglietto di ritorno, forse senza neanche un biglietto... 

@

 

 

foto angela Linjang 2007

 
 
 

Le scarpe

Post n°374 pubblicato il 17 Marzo 2013 da DONNADISTRADA

 

Vincent Van Gogh

Le scarpe per chiunque abbia fatto della strada la propria maestra di vita sono importanti e qualsiasi cosa si faccia per strada, non stiamo certo a sottilizzare.

Di certo ho incontrato soprattutto nel Sud del mondo persone che le scarpe non le hanno oppure che non le usano per stare a più diretto contatto con la terra o con la strada.

Fare le scarpe a qualcuno nella nostra civiltà ha la valenza di giocargli non solo un brutto tiro ma di prendere il suo posto.

Se si tratta di persone incapaci allora potrebbe essere anche comprensibile il gesto, ma nel caso invece che le scarpe bisogna farle a chi non ha abbastanza pugno duro ha una comprensione diversa.

Usurpare un posto ottenuto con l'anzianità e senza aver mai chiesto nulla, senza aver accusato palesamente o peggio in secreto, è l'amaro gioco del potere.

E' la premiazione di chi non avendo l'intelligenza e la capacità usa tutti i mezzucci a disposizione per mettere a tappeto un altro e fargli quindi le scarpe.

Amo invece chi le scarpe se le toglie non appena entra in casa e cammina a piedi nudi così come a casa mia, dove chiunque entri le scarpe le toglie e le lascia in un angolo, così come in Oriente, così come in un tempio, dove non importa dover credere in un dio, ma  di non aver la presunzione di essere superiore a nessun altro, ma soltanto l'umiltà di essere.

Namasté

 

 

 
 
 

strani copricapi

Post n°373 pubblicato il 12 Marzo 2013 da DONNADISTRADA

Non sto a descrivere New York tanto tutti ne sanno qualcosa o forse meglio ne immaginano lo skyline o  l' hanno vista almeno in televisione.

A me piacciono le metropoli. Mi fa anche paura tutta quella gente che cammina per le strade, autobus, metropolitane o che si infila nei musei. Però mi affascina camminare per le strade di una grande metropoli e confondermi tra la folla.

Però non è di questo che volevo parlare, ma di un fatto di cui parlavano tutti i giornali e le tivvù neworkesi.

Era avvenuto un incidente in cui erano morti un uomo, una donna e un bambino che stavano sopra un taxi. Il taxista un hispano si era salvato.  L'uomo che aveva   provocato l'incidente era stato arrestato e veniva ripreso in abito rosso da detenuto.

Devo descrivere la famiglia che purtroppo ha perso la vita durante l'incidente. Si trattava di ebrei ortodossi come spesso ne avevo visti in giro per il mondo e anche a New York anche in passato. Ma quest'uomo era ancora più particolare. Aveva un' acconciatura di capelli a foggia di un cappello rigido come una grossa corona piatta sopra la testa. Sia il marito che la moglie avevano circa ventun'anni e già un bambino di qualche anno.

La cosa che più mi ha colpito, a parte la disgrazia in sé, era tutta quella pompa che veniva fatta nei confronti dell'accusato anche per chiedere una condanna esemplare, magari la pena di morte nei confronti dell'uomo che aveva in maniera colposa sterminato la famiglia ebrea. Già perchè si tratta di una famiglia ebrea? Le persone quando nascono e quando muoiono non sono persone e basta?

Nei confronti degli ebrei i nazisti hanno commesso un grosso e imperdonabile crimine, ma perchè dobbiamo classificare in comunità o ghetti chiunque?

Una delle ultime sere e tra l'altro la sera in cui a New York ha iniziato a nevicare nel quartiere dove vivevo a Brooklyn a pochi metri dalla mia casa, uscendo nel piccolo cortile a fumare una sigaretta c'era un'ambulanza che ho visto ripartire senza sirena e un folto gruppo di poliziotti dentro il negozio di barbiere accanto ad un mini market dove una decina di minuti prima eravamo andati a prendere un paio di birre. I poliziotti aveva transennato il negozio da barbiere e anche il minimarket con un nastro CRIME SCENE - POLICE ZONE DON'T CROSS. Dopo un paio d'ore hanno tolto la transenna e ancora tante camionette della Police. Un paio di poliziotti sono rimasti davanti al negozio penso tutta la notte e anche il giorno dopo sotto la neve che stava coprendo tutta New York.

 

Né la mattina dopo, né quella successiva la tivvù locale di Brooklyn dette notizia su cosa fosse accaduto quella sera.

Quando si perde qualcuno forse a qualcun altro questo qualcuno manca e mancherà per sempre. Forse c'era anche qualche persona cara che voleva bene a chi non c'è più e  se non avesse  avuto nessuno? Ma in ogni modo a chi serve una condanna cosiddetta esemplare?

 

 

 

la foto è mia ma non è di New York, ma una foto non deve necessariamente descrivere un luogo.

 
 
 

donna senza valigia

Post n°372 pubblicato il 12 Febbraio 2013 da DONNADISTRADA
 

mi domandano sempre qualche giorno prima di partire:

hai già fatto le valigie?

no, che non ho fatto nessuna valigia!

un cambio, uno spazzolino e immancabilmente un pezzo di sapone

ne parlavo qualche tempo fa con

 
ebenezer.lepage
un pezzo di sapone di marsiglia, acquistato già qualche anno fa e che ha girato il mondo con me

come sentirsi meno soli con un pezzo di sapone, già

il resto ai miei ricordi, così come vengono e anche se se ne vanno o si trasformano. perchè il vero è vero finché non è falso

e quando mi dicono di documentare attraverso la macchina fotografica, anche quella è come me e si esprime per sentimento, non per ricordare

e, soprattutto non pagandomi nessuno, lasciate che il mio occhio sia per come vedo io, non è necessario capire per viaggiare,  così come non è necessaria una valigia, o quei tremendi trolley che all'uscita da un aeroporto o da una stazione bloccano il traffico

e non perchè io abbia fretta ma è solo che bisogna guardare dove mettere i piedi se non voglio inciampare sopra qualche rotella s.trascinata e che  stride da far rizzare   i capelli e anche la pelura di tutto il corpo...

 

 

 

 
 

 

 

 Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio
della fatale sera. Ed ora, ebbro,
torno senza di te, e al mio fianco
c'è solo l'ombra.
E mi sarai lontano mille volte,
e poi, per sempre. Io non so frenare
quest'angoscia che monta dentro al seno;
essere solo.

Pierpaolo Pasolini

 

 

   

 foto di un luogo qualsiasi della mia anima

 

 
 
 

tacere

Post n°371 pubblicato il 06 Febbraio 2013 da DONNADISTRADA

foto angela Irlanda

 

 

 

ho parlato, cantato e ho lamentato, saltato giù da ponti a attraversato mari, forse stretti e ho sentito sferragliare ruote di treni lungo notti che sembravano non aver mai fine... non serve fuggire, non serve sfuggire se quello che volevo allontanare un giorno mi ha raggiunto
là dove vado c'è silenzio e forse nuova gioia o forse non più e la babele di linguaggi che non si incontrano più e come diceva forse Euripide, o forse non era neanche lui: "non sprecare lacrime nuove per vecchi dolori" e perdonate voi che avete le parole, perdonate il mio silenzio
è la mia vita di oggi questo tacere

 
 
 

 

 

 

NY 1997 foto angela

 

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