FAJR

Chissà se la Moratti realizzerà una maxi-proiezione in piazza Duomo anche per i funerali di questi poveretti. Per il Papa sì, ma non per i non fatti della Sapienza, no, no, cosa andate a pensare? Assenza di crisi, cosa vuoi...ho conosciuto uno, nemmeno di quelli molto noti, che aveva partecipato al grande fratello: mi ha "confessato" che con le presenze in locali e discoteche(nota, solo la presenza, con il dj che lo annuncia e un occhio di bue che lo inquadra al tavolo ogni dieci minuti)guadagna più di 500.000 euro all'anno.

Getti sale sulla ferita... lo so, lo so.... ho sbagliato mestiere... ma non infierire, per piacere! 8(

Ma il punto separa i decimali?

purtroppo no, ho per le mani solo centesimi... 8(

Non il costo della bombola, ma quello della banchina. E l'inverso del "costo" degli operai. Maggiore è il precariato, minore è la specializzazione, il "valore contrattuale", si potrebbe dire commerciale, del lavoratore, più ci se ne frega dei rischi che corre.

E se poi il tutto viene frazionato in particelle elementari e posto tra parentesi (dalla tonda alla graffa) - tipo scatole cinesi e matrioske - e sottoposti alla direzione di soggetti collocati in principati e paradisi (sparsi e vari) rispondenti a indicatori e parametri variabili imprevedibili e visibili solo a monitor: il gioco è fatto! 8(

In un paio di casi più "reali" per me (che ho cioè conosciuto in modo un poco più diretto, anche se non in dettaglio sufficiente a farsi un'idea assolutamente precisa), notai, senza quasi farvi caso allora, una certa perversione del "meccanismo". In certi casi (non so se in tutti) la struttura è conformata in modo che oggettivamente nessuno abbia parte determinante in causa. Solo piccoli concorsi che, oggettivamente (proprio a giudizio soggettivo - a parte la pseudo contraddizione - e non da atti istruttori cui qualcosa potrebbe essere stato celato), non possono dare atto a perseguimenti che non siano a loro volta ingiusti. Come se il "meccanismo" si creasse da sé, ponendo attenzione a che questa regola sia attentamente applicata ed applicabile.

Il che non significa che vorrei a tutti i costi trovare dei colpevoli. A volte forse sarebbe sufficiente che, dato che tanti preposti non sono in grado di rispondere delle loro "prepostazioni", il prestigio e la paga conseguenti meriterebbero un ridimensionamento. A quel punto, forse, in assenza di certi incentivi, uno non perseguirebbe certi scopi personali, a discapito di tutto il resto. In assenza di quegli incentivi per quei qualcuno non cambierebbe molto il dare tutto questo peso eccessivo alla produttività, a discapito della persona, e forse le cose si equilibrerebbero un poco. Del resto, a chi chiedere tutto questo?

ne parlavamo oggi a pranzo con G. Mi spiegava che dopo il caso della Thyssen, ha provato a verificare nella sua azienda come funzionassero tutte le procedure di sicurezza. C'è una ditta esterna che si occupa di verificare lo stato di manutenzione degli estintori (giusto per fare un esempio) ed effettua controlli periodici, che, credo di aver capito, avvengono ogni tot mesi. Ma tra un controllo e l'altro, nessuno è stato incaricato a sua volta di verificare che nulla sia stato manomesso. o che i sigilli tengano. quindi l'ottemperanza alle leggi c'è. poi manca quel minimo di buonsenso che consentirebbe di passare dall'ottemperanza alla sicurezza reale.
scusa, Fajr, ho leggermente divagato. Il discorso delle scatole cinese o delle parentesi che avete portato avanti tu e franco mi interessa e colpisce.
poi c'è quella pagina dell'Ansa che fa malissimo. perchè èl'ennesima riprova di un malessere e di un malcostume diffusissimi. contro i quali non riesco davvero a capire chi la voglia di reagire con qualcosa di diverso che non sia il vaffa di grillo.

l'azienda DEVE nominare un responsabile della sicurezza, che, per definizione, è responsabile anche di quei controlli di cui parli. Spesso le aziende si crogiolano nell'idea che basti demandare a qualche ditta gli adempimenti periodici. La loro responsabilità penale e civile, non muta minimamente.

Confermo: e il datore di lavoro è responsabile legalmente di ogni inottemperanza. Questo sulla carta, nella realtà Cuffaro festeggia.

In effetti, i casi cui mi riferivo sono anteriori alla 626. Ad ogni modo è evidente che le responsabilità penali costituiscono ancora un deterrente insufficiente. L'incidente nel porto di Venezia (e non solo quello) mi sembra un caso evidente di scavalcamento delle procedure di sicurezza, con lo scopo di eseguire il lavoro più velocemente. Ad ogni modo, la responsabilità penale non significa che uno va in galera qualsiasi incidente accada, ma che ci va (se mai ci va) solo se è dimostrato la sua inadempienza. Nei luoghi di lavoro una parte della gestione della sicurezza è demandata ai lavoratori stessi, che devono segnalare il malfunzionamento (ed eventuali altre carenze) dei dispositivi preposti. È scritto sui cartelli appesi nella nostra officina, ed il coinvolgimento del lavoratore (nella misura in cui è) ci è ribadito anche da chi tiene i corsi di antinfortunistica nella ditta in cui lavoro (dove siamo invitati seriamente a rispettare le relative norme). Il lavoratore può essere indotto a soprassedere sulla propria sicurezza. Un esempio: se uno sale su una scala a pioli perfettamente a norma, ma posizionata in modo sbagliato, perché indottovi da un superiore, e poi cade da tre metri e si frattura qualcosa o si ammazza, il superiore può sempre "svignarsela". La responsabilità, in mancanza di testimoni, può essere caricata sul lavoratore stesso, che "era stato istruito ad operare in modo corretto, ma deliberatamente aveva corso un rischio non ammesso, senza motivo". Sotto a queste cose c'è spesso la minaccia implicita di una non prosecuzione del rapporto di lavoro nei confronti di un precario, e qualcosa di assimilabile nei confronti di un assunto regolarmente, se non ha un titolo, una qualifica, una preparazione professionale specifica, che renda la sua posizione "privilegiata" (cioè non a rischio).

Anni fa un'amica, che all'epoca lavorava in una serigrafia, mi raccontava di quanto noiose ed "inutili" fossero le ore di "aggiornamento" sull'infortunistica.
Ieri sera ho notato che nel supermercato che frequento tutte le uscite di emergenza erano bloccate da confezioni di acqua minerale e bibite varie, mi sono detta: "Cappero, che furbi! nel caso non funzioni l'estintore!"
Che dite se segnalo la cosa ai carabinieri faccio male o bene?
Buona domenica a tutti :o)

come dire: c'è la legge e l'ispettore, la crescita del paese (ooooohhhhhh!!!!) e l'imprenditore, la responsabilità e il lavoratore, il piacere ed il consumatore
sarà mica una ruota?

Fossi in te, Fajr, molto più semplicemente, andrei dal direttore con un testimone e glielo farei presente. Potrebbe bastare e magari ti regala anche una scatola di biscotti.(Cali, scarti ed avarie, la voce di bilancio).

direttore? testimone?.... (s)oggetti assenti, I'm afraid. Non per fare la pessimista, ma il primo non so neppure se ci sia; per il secondo, la conosci quella storia del non-vedo-non-sento-non-parlo con relativa alzatina di spalle e occhietti? (tu vivi troppo a nord, mi sa!) Ciao, G.

Hai perfettamente ragione Franco. In galera non ci va nessuno, anche se a nessuno fa piacere prendersi una condanna. E hai "ragionissima" quando affermi che certi comportamenti irresponsabili sono indotti. Mi è però capitato, e mi capita, anche di assistere ad una sorta di "bullismo" per cui il lavoratore che assume certi comportamenti sicuri è deriso dai suoi compagni per poco "machismo". E' chiaro che sto parlando di un fenomeno decisamente marginale, ma frustrante per quelli come me che rischiano pur facendo le cose benino.