Le origini del fiordaliso sono antichissime, alcuni fossili di questo fiore risalgono al neolitico. E’ soprannominato “erba degli incantesimi”.
Una leggenda racconta che la dea Flora, avendo ritrovato morto in un campo pieno di fiordalisi il corpo dell’amato Cyanus, volle chiamare quei fiori proprio con il suo nome. Il nome scientifico è, infatti, Centaurea cyanus. Centaurea deriva dal nome del centauro Chirone che, ferito al piede da una freccia avvelenata, si curò con il succo del fiore.
In Oriente, gli innamorati lo regalano all’amata nella speranza di ottenere la felicità da lei.
Nel linguaggio dei fiori significa felicità e leggerezza.
« tra le ceneri del coloni... | un sabato di marzo... qu... » |
Ricevuto da Giovanni Colombo (consigliere comunale Milano e libero pensatore),
me l'appunto qui.
(a chi so io)
Questa vita non piace, non convince eppure non la si cambia. Non la si cambia perché almeno si sa di che è fatta. Se la si lascia, vi sarà un momento in cui non si saprà più niente. Ed è questo niente che spaventa, che fa esitare, balbettare, primariare (neologismo: fare le primarie) ed infine tornare ai soliti schemi. Anche quando l'intelligenza vede, la volontà non segue. La volontà, appartenendo alla vecchia vita, non ha forza alcuna.
Primavera del 2009. E se la guarigione, alla fin dei conti, dipendesse unicamente e semplicemente dalla nostra disponibilità a lasciarci andare alla primavera e all'autenticità che ci regala?
La vera primavera non è questione di clima o di stagione. Può scaturire nel punto più nero dell'anno o della storia.
La vera primavera non è fuori ma dentro. E' ciò che spezza, interrompe e libera. "La sua sorgente è in te e se non le ostruirai il passaggio, nulla ne arresterà la corsa..."
Per guarire non c'è niente come perdere la propria vita di sempre, quella con lo stesso volto di sempre, scommettendo sulla brezza leggera, sull'uomo interiore, sul respiro profondo.
"Di tanti innumerevoli valori fossimo tutti concordi nel credere che il massimo è il respiro. E gli altri fossero creduti inferiori."
C. Viviani
Credere all'invisibile
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È così chiamata la prima delle cinque preghiere giornaliere del musulmano praticante.
È considerata la più accetta a Dio perchè recitata al sorgere del sole mentre tutti gli altri ancora dormono.
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