FAJR

Prendendo per buona la realtà mitologica (e dunque anche collimasse con quella storica, che a mio vedere ha scarsa importanza), ho un'interpretazione un po' alternativa della sua vita. Per quel poco che ne so. Inoltre, riguardo alla chiesa, credo che quello che potrei indicare come lo spirito cristiano "antistrutturale", quello che rinuncia al potere temporale, quello della fratellanza totale, di cui sono e furono portatori svariati santi (non tutti quelli canonizzati, però), e laici di cui sopra, non sarebbe riuscito a rigenerarsi, propagarsi, e durare duemila anni. Quello spirito ebbe bisogno di appoggiarsi al potere temporale dei papi che predicavano bene (ed anche questo fino ad un certo punto) e razzolavano male (a volte senza limitazione da "certo punto"). Ed è questa dunque la chiesa fondata da Pietro, un'entità apparentemente contraddittoria. Contraddittoria nel rapporto tra quello che è e fu, e quello che dice e disse di essere e di propugnare (se è il verbo giusto), ma apparentemente contraddittoria perché il suo intero consiste proprio di quello che è. La sua reale essenza è ciò che essa può essere e non può non essere per esistere. Il suo problema è che, forse oggi (ma non è detto, perché nei tempi già ci furono svariati tentativi) sarebbe arrivata al punto di individuare l'arcano, il suo proprio arcano, che riesce a mettere insieme armonicamente tutto il totale che essa è. Se la chiesa volesse rinunciare alla parte di sé che si occupa di faccende temporali, e nel modo in cui se ne occupa, dovrebbe rinunciare a durare nei millenni, alla propria forse anelata eternità. Questo è, insomma, una parte di ciò che ne penso.