FAJR

Mmmm per me è un postulato... Il computer non impara dalle esperienze che fa, dalle difficoltà che incontra, se non è istruito a priori. Ma conosco persone che hanno lo stesso atteggiamento, e credo appunto che se uno insiste in una direzione procurandosi ulteriore danno perché non si adegua (e non ottenendo nessun beneficio), con evidenza potenzialmente anche sua, sia proprio perché gli manca una parte di software che gli consenta di adattarsi, laddove non può "vincere". Gli manca mentre a molti altri no, che l'hanno dalla nascita o l'hanno sviluppata dopo. Posso certificare che questo vale anche per me, in ambiti che non sono di secondaria importanza. Che poi ogni modo di esistere sia un suo proprio modo, e abbia il suo proprio scopo così com'è, sono anche d'accordo. Ma non lo è (a mio vedere) l'anima che non accetta le limitazioni, limitazioni di cui nei casi il suo portatore è consapevole, non essendo però consapevole che "qualcosa" lo induce a non accettarle "senza giustificato motivo" (per esempio per una sorta di oggettiva sopravalutazione di sé). Credo che si spendano molte parole nel tentativo di "vedere bello" ciò che non lo è, o non lo sarebbe. Il che è giusto, ma mostra che la cosa non viene acquisita senza quelle molte parole. C'è bisogno di raccontarsela, di capire, per rendersi accetto qualcosa che altrimenti non lo è.