Le origini del fiordaliso sono antichissime, alcuni fossili di questo fiore risalgono al neolitico. E’ soprannominato “erba degli incantesimi”.
Una leggenda racconta che la dea Flora, avendo ritrovato morto in un campo pieno di fiordalisi il corpo dell’amato Cyanus, volle chiamare quei fiori proprio con il suo nome. Il nome scientifico è, infatti, Centaurea cyanus. Centaurea deriva dal nome del centauro Chirone che, ferito al piede da una freccia avvelenata, si curò con il succo del fiore.
In Oriente, gli innamorati lo regalano all’amata nella speranza di ottenere la felicità da lei.
Nel linguaggio dei fiori significa felicità e leggerezza.
Messaggi di Aprile 2009
Post n°381 pubblicato il 29 Aprile 2009 da Fajr
Le veline di genere maschile Lo sai che i papaveri "Ho vissuto in esilio per 31 anni e conosco Emanuele Filiberto di Savoia
The Guardian >>> |
Post n°380 pubblicato il 27 Aprile 2009 da Fajr
Quando li vedi Mark Strand Arvo Pärt |
Post n°379 pubblicato il 26 Aprile 2009 da Fajr
Desiati è , nu uagnon, della mia città. M. Desiati "Ci eravamo rivisti dopo oltre dieci anni la sera del 25 dicembre. Valerio girava con una foto di classe che alla fine della serata mi ritrovai in mano. Tornai da solo a casa con la nebbia e l'odore di terra bagnata. Rimasi sveglio a lungo. Scorrevo i visi della foto. Era stata scattata nella primavera del 1996. Che fine avevano fatto tutti? Di quei venti ragazzi, erano rimasti sotto l'Ofanto soltanto in quattro. Un quinto. I dati sull'emigrazione giovanile che pochi mesi prima avevo studiato per un articolo si tramutarono in vite umane, in volti, facce, ed erano le facce con le quali ero cresciuto. Ebbi per la prima volta la percezione di quanto fosse umana la statistica, se applicata agli uomini. I dati freddi diventarono di carne. Il miracolo dei numeri che si trasformano in uomini mi turbò. Fu sbalorditivo, ma quella notte decisi che avrei dovuto ricercarli tutti." Nelle otto storie di altrettanti "compagni di classe" Mario Desiati racconta, tra leggerezza e malinconia, la diaspora di una generazione di 'fuorisede' (perché prova tu a stare in autobus accanto a un cingalese che ha almeno una settimana di viaggio per tornare a casa sua, e poi ad autoproclamarti 'emigrato'!). Sono uomini e donne con la laurea nel cassetto o appesa al muro, che hanno lasciato il sud per studiare e non sono più tornati, che a Natale affrontano comuni odissee ferroviarie per raggiungere la propria famiglia, che si arrangiano, si affermano, si ammalano di nostalgia o si dichiarano 'guariti' dal male delle proprie radici." Le storie raccontate sono ispirate a sette personaggi emblematici del nuovo tipo di emigrazione interna presente nel nostro paese. Tutti hanno frequentato il Liceo Classico Tito Livio di Martina Franca, tutti si sono diplomati nell'anno scolastico 1995-1996. Nomi, fatti, luoghi sono camuffati. Il libro traduce in racconto i risultati di un'indagine Svimez e delle indagini conoscitive per la programmazione della Regione Puglia sulle politiche giovanili, denominata "Bollenti Spiriti". L'emigrazione di questi anni è ancora soprattutto uno spostamento nelle grandi metropoli, Roma ha superato in parte Milano e Torino. Il passaggio da provincia a città è tutto nella risposta a una delle domande del questionario Svimez, quella di chi ha detto che la cosa che più gli manca nella nuova vita da emigrante o fuorisede è un albero d'arancia del giardino... oltre, ovviamente, a un giardino vero. Non che manchino i giardini nelle grandi città italiane, ma a chi mi faceva notare come in piena Roma ci siano aranceti carichi di gemme rosse, (...) portai una busta di arance raccolte a due passi da via Veneto. (...) Non contenevano né polpa, né sugo. (...) Puzzavano di città come le notti umide d’estate lungo il Tevere o il Naviglio Grande quando l’aria stagna. In quelle arance vuote ci sono le ragioni più intime di questo libro. |
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Post n°377 pubblicato il 22 Aprile 2009 da Fajr
quando il backstage è più interessante della performance
E' imbarazzante, può apparire ridicolo. Ma è la pura verità. Come, sono certa, dimostrerà la storia che sto per raccontare. Una storia complicata. Ma quel che mi imbarazza - e che può apparire ridicolo - si riassume in cinque parole: potevo vincere il Grande Fratello. Ma andiamo con ordine. continua su L'Unità >>> |
Post n°376 pubblicato il 20 Aprile 2009 da Fajr
Tag: anniversari, cecità, cei, di noi, don tonino, fiordalisi, futuro, giustizia, inganno, maestr*, memoria, reset, società, vaticano II, vivere il mare 20 aprile 1993 - 20 aprile 2009 nel ricordo di don Tonino BELLO “Quando oggi pensiamo e soffriamo per le vittime e per i danni provocati dal terremoto in Abruzzo non possiamo non ritenere che anche qui abbiano contato in modo pesante e abbiano contribuito alla gravità del danno umano e del dolore comportamenti di disprezzo delle regole, disprezzo dell’interesse generale e dell’interesse dei cittadini.” Sono le parole chiare del presidente Giorgio Napolitano che così ha proseguito: “Parlo di comportamenti dettati da avidità, dalla sete di ricchezza e di potere e dall’ignoranza di valori elementari di giustizia e di solidarietà”.
L. Zoja, La morte del prossimo |
non è leuca, pirì... :o)
Massimo Carrieri more >>> in concerto |
Post n°373 pubblicato il 17 Aprile 2009 da Fajr
Saltata la copertura di Piera Aiello dopo ben 18 anni COMUNICATO STAMPA della ASSOCIAZIONE ANTIMAFIE "RITA ATRIA" La nostra Associazione, come non molti sanno, è presieduta dalla Testimone di Giustizia Piera Aiello, che con sua cognata Rita Atria affidò al Giudice Borsellino la sua determinazione di denuncia delle attività criminose dei suoi stessi familiari. La vita dei Testimoni dei Giustizia, lontana dall'attenzione sociale e dai mezzi di informazione (che pur dovrebbero esserci, sebbene con la discrezione imposta dalla delicatezza delle loro situazioni e vicende), è resa spesso ancor più difficile e ardua dalla superficiale disattenzione e dalla inaffidabilità di rappresentanti dello Stato preposti alla Sicurezza dei Cittadini, quando non direttamente coinvolti negli stessi programmi di Protezione dei Testimoni di Giustizia.
Stasera ho visto il film "La siciliana ribelle" e poi ho seguito "Anno Zero" ... la tentazione del bavaglio è sempre in agguato. |
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È così chiamata la prima delle cinque preghiere giornaliere del musulmano praticante.
È considerata la più accetta a Dio perchè recitata al sorgere del sole mentre tutti gli altri ancora dormono.
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