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Post n°684 pubblicato il 08 Giugno 2010 da ilike06
...in fatto di musica. In fatto di lirica. Non se ne può più. Con la scusa di "avvicinare" il pubblico alla lirica si contrabbandano programmucuoli con cantantucoli che si cimentano in ibridi lirico-leggeri, per musica lirica. E ci infilano dentro "Lucio Dalla che biascica Caruso con il mezzosoprano pop Katherine Jenkins, Gianni Morandi che intona Tu che m’hai preso il cuor, i «tre tenorini» che straziano la Mattinata di Leoncavallo"... (da La Stampa.it - Alberto Mattioli). Non bastava la De Filippi che ha fatto credere a tanti ragazzini di aver infilato la lirica nel suo talentshow (talent?)... Ora anche "Antonella Clerici che racconta Carmen come se fosse l’ultimo numero di Chi. Poi l’immancabile balletto spagnolo modello «welcome to Siviglia», Carmen che canta metà Habanera ai toreri, segno che «gli autori» non conoscono nemmeno la trama dell’opera, la «pira» del Trovatore fra le alabarde..." E citando sempre Mattioli, "Non ce n’è bisogno, ma se io volessi portare la gente al calcio, trasmetterei una partita giocata da grandi campioni, non un calcetto affidato a dei dilettanti e anche piuttosto allo sbaraglio." E non è giusto neppure pensare che la televisione non possa essere un buon palcoscenico anche per tutto ciò che, di solitio, si fa a teatro e "lo dimostra Fazio quando ospita Barenboim, Abbado & Co." ..."Nel resto del mondo civilizzato, l’opera è, molto semplicemente, una delle tante espressioni del presente. Anche e soprattutto quando ripropone i capolavori del passato. Dove Butterfly è un capolavoro perché racconta una storia violenta, sconvolgente e moderna di turismo sessuale, non perché fa venire «un groppo in gola» alla Clerici". L'Italia è davvero un mondo al contrario e non solo per la presenza del solito nano.... Si tagliano i fondi alla cultura e agli enti lirici in particolare e si fanno programmi in cui la lirica è presa bellamente per i fondelli.... E quel che è peggio è che anche alcuni pezzi grossi del mondo della musica colta che credevi seri e incorruttibili finiscono col cedere non so bene a quale tipo di lusinghe del mondo della tv.... sono rimasta scioccata vedendo la foto che mi è stata inoltrata su Facebook e che spero riousciate a vedere cliccando sul link. L'Elisir d'amore qui diventa SOLO un contenitore nel quale Matteo Macchioni si esibisce. Punto. Scomparso l'autore dell'opera, scomparsi gli altri cantanti, scomparso il regista.....
grrrrrr......
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…a volte il sogno ti raggiunge all’improvviso….aggirando la
tua distrazione …..mentre sei coinvolto nel circo di quel mondo che ti
circonda….
Uno sguardo che ti appare sul monitor …. Dei capelli che
racchiudono un volto…..occhi tristi e sorridenti insieme….una voce
che immagini e che ti risuona comunque dentro….
…a volte il sogno disegna la tua immaginazione….avvolge i tuoi
sensi….. ti riporta a vivere EMOZIONI che credevi sopite….
….a volte il sogno si fa strada nei tuoi sogni….non serve fermarlo…invade la tua pelle…diventa cuore anima e si insedia nei
tuoi occhi
….a volte il sogno è lì…di fronte a te
…a volte il sogno ti scopre bambino…imprime il suo messaggio a
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Non ho parole... tristezza senza fine. E non ho ancora aperto quel link
Non è sempre stato così! Ero piccina, ma ricordo con emozione almeno una Tosca in tv... e serate dedicate al teatro, in prima serata... non sono una ragazzina, ma non parlo di tempi tanto remoti
Pensate davvero che la letteratura italiana (per non parlare di quella straniera) se la passi meglio?
Quanti italiani leggono almeno un libro all'anno?
E la Poesia?
E le arti figurative? I musei sono visitati, ma quanti italiani entrano in un museo nell'arco della loro esistenza?br>E il teatro di prosa? Quando un teatro fa il pienone occorre sapere che vi sono alcune o diverse centinaia di spettatori all'interno, ma che fuori restano volutamente centinaia di migliaia di persone alle quali Pirandello o Shakespeare non interessano.
Perché?
Perché non siamo fatti tutti nello stesso modo e se Dante, che non era un minchione, si è raccomandato di rammentarci che non siamo fatti come, ahimè, siamo, ciò vuol dire che lui, e non certo lui per primo, sapeva.
Sapeva quello che ci disturba ammettere.
Poiché ci piacerebbe vedere mille e mille teatri traboccanti di pubblico partecipe e altrettanti musei visitati e pinacoteche stanche dei passi dei visitatori.
Ma dovremo arrenderci all'evidenza e dovremo ammetterlo.
Cosa? Beh, l'avrete compreso.
Ma qui non siamo nella Grecia dell'età aurea. Siamo nell'Italia che ha ereditato uno dei vezzi più in vista dalla Roma della latinità: il clientelismo e il nepotismo che,assieme all'evasione fiscale, sono comportamenti che si potrebbe dire innati negli italiani.
Cosa c'entra? C'entra.
Da una parte allestimenti che sono costati ieri miliardi di lire, oggi milioni di euro, dall'altra, a dirla come Totò: Arrangiatevi!. Per cui abbiamo avuto direttori e cantanti strapagati, senza parlare di certi registi, strapagati pure quelli, che, pur di stupire, incapaci di comprendere che nel melodramma l'elemento più importante è la musica, ne hanno stravolto il senso, il significato più intimo.
Questa era e continua ad essere terra di figli e figliastri. C'è stato chi ha goduto di sovvenzioni da favola e chi ha dovuto barcamenarsi con quattro soldi.
Ma non sto dicendo niente di nuovo.
Tagliare i fondi, alla luce di un certo modus operandi può anche significare la morte di chi finora è riuscito in qualche modo a sopravvivere. Tanto i pesci grandi sopravviveranno ugualmente.
(rosso in viso...immagino, ora che comprendo di cosa ti occupi e ti appassiona, la figuraccia che devo aver fatto nel mio blog con le mie personalissime interpretazioni alla chitarra :-(((: Vincerai il primo premio assegnato dal PdC se nn lo riveli a nessuno :-((...)
Chi non conosca il cioccolato fondente, probabilmente sarà convinto che ciò che assapora sia il meglio che esista al mondo in fatto di cioccolato, surrogato compreso. Pertanto assai difficilmente sarà disposto a mettere in discussione i propri giudizi.
La prova lampante del mio asserire è che il surrogato esiste eccome. Tanta gente lo mangia senza che glielo abbia prescritto il medico.
Andiamo per Bari alla ricerca della migliore focaccia barese. Ciò non toglie che a Bari ci siano dei punti di "ristoro" americaneggianti, dove si ingurgitano fetenzie.
Hai voglia tu a disquisire sulla dieta mediterranea. Ti guarderanno come una persona che non si fa i cazzi suoi e che non capisce nulla di come si mangi.
Alla fine, quindi, io mi godo la parabola intellettuale che dal canto gregoriano a Luciano Berio sta a mostrare che Dio o chi per lui, foss'anche una complessa catena biochimica e basta, ci ha dato un bel po' di materia grigia
Faccio il mio mestiere di musicista e di educatore. Soddisfazioni ne ho e tante. E chi proprio non ci sta, beh, contento lui e cacchi suoi.
Questo, voglio sottolinearlo, non fa di noi degli esseri superiori. Siamo semplicemente, chi più chi meno, degli esperti. Direi un tantino infelici.
Infelici, poiché vogliamo fare partecipi gli altri della bellezza, spesso senza riuscirci.
Badate, non è impossibile rendere gli altri partecipi della bellezza, e non solo di quella della musica, ma non è facile se gli altri non lo accettano.
Spesso, infatti, i nostri interventi sembrano procurare disturbo, in tal caso visti come una sorta di giudizio negativo del sentire comune che, difatti, non consiste nell'ascoltare.
Se la musica, intesa come educazione musicale, fosse materia di studio in tutti gli ordini scolastici e non solo il nome di una disciplina relegata nella Scuola Media Inferiore dove del resto, salvo rare oasi di eccellenza, poco si fa veramente per educare all'ascolto musicale, noi non staremmo a fare questi discorsi.
Ma non saremmo nemmeno in Italia e probabilmente parleremmo danese.