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...oggi se qualcuno scrivesse una canzone così? Datemi un martello
E' la domanda che mi sono posta stamattina, quando, dall'impianto stereo dell'auto di mio figlio è venuta fuori la simpatica vecchia canzone di Rita Pavone che aveva caratterizzato la mia infanzia... A ben guardare la ragazza chiede che le venga dato un martello per compire degli atti piuttosto violenti. Quando la canzone era di moda, non credo che nessuno abbia mai pensato che il testo fosse inopportuno, ma, piuttosto, simpatico. Però... oggi, mi pare che si guardi, forse un po' troppo, al contenuto dei messaggi lanciati tramite i contenuti di tv, radio e carta stampata e si va alla ricerca di eventuali significati nascosti, e di probabili istigazioni alla violenza e via discorrendo... insomma, credo che, se un testo così venisse scritto oggi, si solleverebbero le critiche di tutte le associazioni contro la violenza e chissà cos'altro ancora.... anche se..... i reality mostrano gruppi di persone insofferenti, intolleranti e urlanti.... i films descrivono situazioni estreme con annessa violenza... i cartoni animati giapponesi sono molto lontani dal clima di Paperopoli e Topolinia..... insomma... non lo so..... |
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QUESTO è IL MIO FRATELLINO
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…a volte il sogno ti scopre bambino…imprime il suo messaggio a
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Ma, dopo che Cleo alle 5 di mattina ha deciso che non si dovesse più dormire, bensì giocare, lei ad assalire ed io ad essere assalito, è un po' difficile organizzarmi mentalmente :)
Brevi manu, sappiamo bene che in una canzone (come in qualsiasi forma musicale) il testo e la musica, anche se possano sembrare, se non essere, scompagnati, costituiscano un tutt'uno (almeno negli intenti dell'autore).
Ebbene, con una "colonna sonora" quale è quella della canzone in oggetto, qualsiasi contenuto testuale assume un significato dove la conflittualità dichiarata non non c'è e se c'è è annacquata. Ma, a mio parere, questa canzone non vuole convincere nessuno su certi piani, almeno su quelli sociali che emergeranno, certo che emergeranno, ma solo qualche anno dopo.
E non sarà Rita Pavone l'aedo del dibattito e della lotta sindacale che ai tempi di quella canzone stanno ancora caricandosi di tutta la forza dirompente che di lì a poco li farà magnificamente e giustamente esplodere.
ovviamente concordo sull'unicità di testo e musica e sull'annacquatura della conflittualità dichiarata... :) Infatti, non ho mai pensato che il testo di questa canzone e, tantomeno Rita Pavone volessero preannunciare in alcun modo ciò che sarebbe accaduto. Mi sono limitata a prendere coscienza del fatto che, il testo, sembra - e dico, sembra - voler istigare alla violenza. Se qualcuno non ci va, diamogli una martellata in testa....
E, bada, che per me, che in quegli anni ero solo una bimba, questa canzone ha rappresentato solo un simpatico motivetto canticchiato da mia madre... Insomma... mi chiedevo cosa si direbbe oggi con un testo così, seppure accompagnato da un motivetto che ne mette in luce l'aspetto canzonatorio. e attendo risposte :)
Quello che vuole il soggetto della canzonetta in questione è proprio ciò che potrebbe desiderare un acritico adolescente ignaro di qualsiasi problematica esistenziale.
Non ci vedo alcuna istigazione alla violenza. Appare evidente che, qualora gli fosse dato un martello, il soggetto in questione non metterebbe assolutamente in atto i propositi che dichiara.
Se, lasciando il testo, cambiassimo la musica (e se avessi tempo e voglia farei un esperimento), forse cambierebbe anche l'impatto semantico del brano.
Come vedi, ho scritto "brano", poiché il testo, con una musica declinata diversamente e, magari, volutamente giocata sulle tonalità, potrebbe caricarsi di pesanti significati secondi...
erano altri tempi, davvero...non è retorica.
Buongiorno cara! :)
Rita, meno male che l'hai cantata tu, e tanti anni fa, sta canzone!